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Autore: Ale_Milka    26/11/2014    0 recensioni
È lei che mi guida, è lei che mi aiuta.
Lei, la nostra madre che splende
Nel cielo e ci sorride
La luna.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guaisco di colpo quando finisco nell'acqua gelida, la risata di Addy mi colpisce e io come risposta le schizzo l'acqua addosso
-è fredda!- afferma lei, scuote il pelo più volte, mi alzo facendo gocciolare il mio pelo ormai fradicio.
L'istruzione di Addy sta andando per il meglio, in due giorni è riuscita a controllare le trasformazioni e a sviluppare un buon udito. Ora, svolgiamo una lezione sul fiuto e deve saper riconoscere i vari odori 
-tu profumi di muschio, neve fredda e erba- sussurra annuendo soddisfatta, io la spintono
-la neve fredda non profuma- dico per poi iniziare a correre verso la collinetta da cui si scorge un cumulo di cenere
-ti faccio vedere il percorso che faremo tra diversi giorni- urlo mentre continuo a correre seguito dalla cucciola.
Arriviamo in cima alla collina, guardo il panorama limitato e sorrido. Addy sposta alcuni tronchi bruciato e si mette di fianco a me. 
-attraverseremo le montagne ghiacciate e passeremo dallo "stretto senza regole"- indico il percorso con il muso e Addy guarda attentamente 
-non si potrebbe andare in aereo?- domanda per poi accucciarsi sull'erba umida
-no. L'incontro va fatto seguendo le regole e noi le seguiremo, poi è questione anche di orgoglio- la guardo e avvicino il muso al suo pelo, lo strofino contro come segno di incoraggiamento 
-e cosa sarebbe lo "stretto senza regole"?- leggo un filo di paura nei suoi occhi, mi butto a terra iniziando a rotolarmi per rallegrale la situazione
-diciamo che è un luogo gelido, in cui non ci sono regole e tutti possono fare ciò che vogliono- adesso mi guarda con occhi seri
-no, guarda pensavo che si trattasse di un luogo solare e affettuoso. Il nome dice qualcosa Alan- annuisce mentre mi guarda e io per gioco gli mordo una zampa, lei si alza e corre via ridendo. La seguo.
Freno di colpo ritrovandomi tra i pini pieni, sono nel mezzo del bosco. Percepisco una strana sensazione, come se qualcuno mi stesse osservando e un brutto presentimento mi invade il cervello e l'anima.
Sento un rumore di foglie e rami spezzati, poi di colpo un aquila reale spunta fuori da un enorme abete. Forse sarà stata disturbata dagli scoiattoli che stanno provvedendo alle provviste per questo inverno, ma nel profondo so che quel volatile non si trovava li per caso e una luce brillava in quei occhi neri.
-Addy torniamo a casa- sussurro sapendo che lei, ovunque sia può sentire la voce del suo Alpha.
***

Tra le montagne fredde, nella bianca Alaska nascosti in una grotta si celavano dei meschini personaggi. Stavano complottando, contro il più onesto rimasto in quel mondo che ormai stava andando in frantumi
-ne è sicuro signore?- parla il lupo con il mando grigio e bianco, un lupo nato dall'unione tra diversi branchi
-non mi sbaglio mai e mai mi sono sbagliato- afferma l'enorme corpo con un pelo bianco candido e due occhi azzurri penetranti
-lo sciacallo cos'ha detto prima di decedere?- ribatte il grigio 
-che sarà la nostra fine se non agiamo in fretta!- una scintilla investe il bianco mentre guarda il corpo del coyote, ucciso da lui stesso, inerme sul terreno della caverna. Tutto tace, si sentono solo alcune gocce create dalle stalattiti presenti in quel luogo.
Un lupo con il manto castano chiaro entra nella grotta
-signori, mi dispiace interrompervi, ma il messaggero è tornato- sussurra con voce tremolante
-lo faccia entrare- il lupo grigio guarda senza sentimento, colui che è il suo servitore
-subito- dopo di che, in meno tempo di quanto immaginassero i due, un'aquila reale fa il suo ingresso nell'incavo naturale
-Zaffir, parla!- un ringhio tuona nella caverna, il bianco si sta inghiaiando parecchio
-miei signori, il secondo branco canadese ha accettato l'incarico- l'aquila si va a posare lungo la schiena del manto bianco
-ebbene, tutto procede al meglio!- il corpo con l'aquila addosso si muove cautamente verso la fine della caverna.
-se abbiamo così poco tempo, perché non agire prima del raduno?- il lupo grigio avanza verso il suo "fedele" compagno
-per non destare sospetti mio caro, poi quel momento sarà perfetto. Secondo lei perché ho voluto anticipare la data del concilio?- il grande lupo gira lo sguardo verso il suo amico
-forse per affrettare le cose?- risponde subito dopo l'amico
-affatto, la luna in quel periodo sarà assente siccome il suo ciclo terminerà. Quindi la nostra vittima si troverà scoperta- afferma l'anziano guardando le incisioni sui muri che indicano segni di lotta antica
-e se falliranno?- 
-abbiamo la nostra arma segreta, colei che non sa neanche di esserlo- afferma il bianco candido
-ma come fai ad essere sicuro che lei tradirà il suo compagno?- ormai il grigio ha raggiunto l'altro lupo
-l'ingegneria umana fa davvero miracoli. Zaffir, come sta andando il branco?- ormai si cambia discorso come un batter di ciglia, tutto è preparato e tutto è predetto. O forse no
-sono tranquilli, niente sospetti- l'aquila accovacciata tra le ali per riparai dal freddo risponde al suo padrone.
-perfetto..ah Zaffir, il corpo del coyote è un dono da parte mia- sussurra dopo di che il bianco, subito il volatile si precipita sul corpo senza vita e inizia a cibarsi.
Mentre i due lupi, il grigio e il bianco, continuano a parlare del complotto, una risata silenziosa invade la caverna. Lo spirito dello sciacallo che fin ora ha osservato tutto ride, perché quei due non sono a conoscenza di tutta la profezie e non verrano mai a sapere il resto. Perché la verità è morta insieme al suo possessore

***
Guardo il soffitto della mia stanza mentre Samantha sonnecchia appoggiata contro il mio petto nudo. Non lo sento, non sento il suo odore e questo mi da fastidio. 
Mi muovo leggermente, lei alza lo sguardo e io mi perdo in quei occhi grigi, profondi
-fallo ritornare- sussurro solo, lei sorride e di colpo lo sento. Quel adorato profumo, respiro a pieni polmoni quel odore piacevole 
-e così solo io lo riesco a sentire?- la guardo mentre trattengo una risata, lei come risposta nasconde il viso all'incavo del mio collo.
-ah..vorrei sapere cosa ti passa per la testa- mi morde piano un lembo di pelle, poi allunga la mano. Mi sfiora un pezzo di pelle, si alza di colpo e io la guardo stranita
-cosa c'è?- sento la rabbia invaderla, accendo la piccola lampada sul comodino. Lei indica un segno sulla mia pelle e io capisco. Il succhio di quando ero a New York..oh ma andiamo, è una sciocchezza
-Sam..non è niente, non arrabbiarti!- dico, lei si toglie da sotto le coperte e con solo la maglietta del pigiama addosso esce dalla stanza sbattendo la porta dietro di se.
Sbuffo, lasciandomi andare sul letto. Dio mio, come se fosse una cosa grave e non siamo neanche una coppia, cioè questo è quello che credo io.
Mi giro a pancia in giù sentendo ancora l'odore della ragazza, pian piano mi addormento sentendo un peso allo stomaco. Come se qualcosa non andasse.

  
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