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Autore: Despicable Meggs    28/11/2014    5 recensioni
Tony, Ziva, McGee, Abby, Gibbs... Li conosciamo tutti perché lavorano all'NCIS. Ma cosa sarebbe successo se invece di incontrarsi al lavoro si fossero incontrati al liceo? Come sarebbe stato un Tony di 17 anni? Come mai Ziva si è trasferita a vivere in America? Come sono Tim ed Abby?
In questa mia nuova FF, decisamente molto AU, vedremo la vita dei nostri agenti preferiti al liceo. Ci sarà da divertirsi e ci saranno momenti un po' più seri. Ma soprattutto ci sarà del TIVA. Tanto TIVA love a 17 anni XD
Quindi come ho detto questa è una storia AU in cui non solo compariranno i nostri personaggi preferiti ma anche personaggi che purtroppo nel telefilm non abbiamo visto (causa decesso) XD
Buona Lettura :)
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abigail Sciuto, Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Timothy McGee, Ziva David
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Date and Love

Come le aveva promesso, quel week end la portò al cinema a vedere l'ultimo film horror che era uscito. Era sugli alieni e a detta di tutti era molto spaventoso.
Ci andarono di sabato sera, visto che la domenica avevano un appuntamento per una cena con Steve e Laura e poi avevano in programma di stare un po' da soli dato che Tony aveva la casa libera.

"Allora, piccola Ninja, pronta a spaventarti?" gli chiese lui.
"Te l'ho già detto Tony, io non mi spavento facilmente" rispose lei.
"Piuttosto, comparami i pop corn per favore" aggiunse.
"Al suo servizio" rispose lui andando verso il bar del cinema.

Ziva sapeva che non si sarebbe spaventata più di tanto, ma avrebbe comunque dato a Tony la soddisfazione.
Quando tornò con la ciotola di pop corn più grande che aveva trovato e due bibite entrarono in sala.

Tony iniziò una dissertazione sul regista del film e tutti i film passati che aveva fatto e Ziva finse di ascoltare interessata. Ormai conosceva la sua passione per il cinema ma lei non sapeva nulla di quello di cui lui parlava. Tuttavia non voleva deluderlo quindi fingeva di ascoltarlo.

"Ok, Tony. Silenzio ora, il film sta iniziando" lo zittì lei.
"Ma Ziva..." iniziò lui che non aveva finito.
"Hey, siamo qui per il film! Se volevo chiacchierare andavamo al bar" lo ammonì lei mettendogli in bocca dei pop corn.

Alla fine Tony si arrese e si mise in silenzio mentre il film iniziava. Aspettava con tutto sé stesso una scena che spaventasse Ziva a tal punto da fargliela abbracciare.
Non che non lo potesse mai fare ma era una cosa che desiderava, senza sapere nemmeno lui il perché.

Ma Ziva non gli diede soddisfazione subito. Lasciò passare alcune scene che spaventarono altre persone in sala, per fare vedere a Tony che aveva ragione. Si spaventava molto di rado.

"Allora è vero che non hai paura" commentò lui durante la pausa.
"Io te lo avevo detto, Tony" rispose prendendo un sorso della coca cola.
"Sei proprio una vera Ninja" disse baciandola.

"Tu piuttosto, hai sobbalzato già un paio di volte" lo prese in giro.
"Non è assolutamente vero, Israele" rispose subito.
"Ah davvero... Avrò visto male" disse lei.
"Povero il mio piccolo Tony spaventato, ti do un bacio e tutto torna a posto" aggiunse lei.

Si baciarono, Tony non avrebbe mai detto di no ma ci tenne a puntualizzare una cosa.

"Ho accettato il bacio solo perché ti amo, non perché avessi bisogno di essere calmato" disse subito.
"Ma certo, ovvio" rispose lei ridendo.

Le piaceva troppo prenderlo in giro.
Tuttavia, quando il film riprese, decise che era il momento di dargli ciò che voleva.

Aspettò la prima scena spaventosa e poi sobbalzò.
Guardò Tony spaventata e lui la osservò sorpreso.

"Oddio, ma questo è terribile. Che paura" disse fingendo per bene.
"Ah ah... La piccola David ha paura, ora" rispose lui.
"Non pensavo che questo film fosse così" disse lei.

Tony non ci pensò molto prima di abbracciarla e stringerla a sé. Era felice anche se si era accorto che Ziva aveva un po' esagerato la cosa.
Non obiettò, era quello che voleva. E in tutta sincerità anche Ziva apprezzava stare tra le sue braccia. Specialmente mentre lui le accarezzava i capelli e il braccio.

"Alla fine avevo ragione, come al solito" disse Tony mentre uscivano dal cinema.
"Ok, va bene. Mi sono un po' spaventata. Ma non come pensavi tu" rispose lei.
"Ma se mi stavo aggrappata come se non ci fosse un domani" ribatté lui ridendo.
"Bugiardo. Avevi paura quanto me" disse Ziva.
"No" rispose.
"Si" ribatté.
"Ho detto no" insistette lui.
"E io ripeto si" disse ancora un volta Ziva.

A quel punto Tony la baciò, per chiuderà la conversazione nel modo migliore possibile.
Lei rimase immobile e si lasciò baciare. Le piaceva quando Tony prendeva l'iniziativa, sapeva sempre cosa fare.

Proprio in quel momento passò di lì il professor Gibbs, che era al cinema con la famiglia.

"David e DiNozzo" scandì bene le parole dando uno scappellotto a Tony.
"Voi due sempre appiccicati eh?" aggiunse.
"Salve professore, bella serata per un cinemino eh?" rispose Tony sviando il discorso.
"DiNozzo non cambiare discorso. E cercare di non combinare guai voi due. Ricordate che ogni tanto dovete anche respirare" gli disse.

Ziva guardò il pavimento un po' in imbarazzo.
Non che stessero facendo nulla di male, ma era una persona riservata e il fatto che il professore li avesse visti mentre si baciavano la metteva leggermente a disagio.

Dopo aver salutato Gibbs ed essersi ripresi uscirono dal cinema. Anche se era sera, era già primavera e si stava bene fuori. Così decisero di fare un breve passeggiata vicino a casa.
Era il week end e nessuno dei due aveva un orario in cui tornare.

"Dalla prossima settimana dobbiamo studiare più seriamente. Gli esami si avvicinano" disse Ziva.
"Io sto studiando" rispose lui.
"Si, come no. Studiando in un modo tutto tuo, cioè facendo disegni stupidi sul libro. Mia sorella è più diligente di te" disse Ziva.
"Mi sento offeso. Sono un bravo studente io" commentò Tony.
"Non lo metto in dubbio. Dico solo che non stai studiando per questi esami. Vuoi prenderlo il diploma vero?" rispose Ziva.
"Certamente, Israele" disse Tony.
"Benissimo. Allora da lunedì prossimo, dopo la scuola faremo a turno e ogni giorno si andrà a casa di qualcuno per studiare insieme. Anche Abby e Tim sono d'accordo" rispose Ziva.
"E quando glielo hai chiesto?" chiese lui confuso avendo perso quella parte di discorso.
"Ieri, mentre tu eri impegnato a fare le barchette di carta" disse lei.
"Touché" rispose Tony ammettendo che non si stava concentrando molto in quel periodo.
"Oh, vedi. Con il francese non te la cavi poi così male Tony" lo prese in giro lei.
"Era una battuta? Dimmelo se devo ridere eh" rispose fingendosi offeso.

Ziva scoppiò a ridere e gli diede un colpetto sulla spalla.

"Dai Tony, non fare l'offeso. Io ti amo anche per questo" gli disse mettendosi davanti a lui e baciandolo.

Come conclusione di serata questo piacque ad entrambi.
Andarono ognuno nella propria casa dopo poco, si sarebbero visti la sera seguente per un'uscita a quattro con i loro amici.

Si incontrarono con Steve e Laura alla tavola calda vicino a scuola.
Volevano solo cenare assieme senza fare troppo tardi e quel posto gli piaceva molto. Tony aveva già in programma di portare Ziva a casa sua dopo la cena e passare il resto della serata assieme magari vedendo un film.

"Cosa ordiniamo?" chiese Steve.
"Per me il solito" disse Tony.
"Anche per me" rispose Steve dando un cinque al suo amico.
"Io prendo i Falafel e anche le patatine fritte" rispose Ziva.
"Un tuffo nella gastronomia israeliana" commentò Tony.
"E io prendo un hamburger piccolo" concluse Laura.

Iniziarono a mangiare e Tony non poté fare a meno di rubare il cibo dal piatto di Ziva.

"Hey sono buoni" disse assaggiando i Falafel.
"Certo che sono buoni, che credevi?" rispose lei dandogli uno schiaffetto sulla mano per farlo smettere.
"Sembrate una coppia sposata che litiga" commentò Laura vedendoli.

Ziva rise.

"Se fossimo sposati lo avrei già messo in riga" disse Ziva.
"Ma per piacere, io sono già perfetto così" rispose.
"Certo. Guarda, non riesci ancora a mangiare senza sporcarti la maglietta" disse mostrandogli che aveva della maionese addosso.
"Oh, una svista" rispose pulendosi.
"Ecco tutto perfetto, quasi non si vede" aggiunse.

Ad un certo punto le due ragazze andarono in bagno, lasciando Tony e Steve soli per un po'.

"Non capisco perché debbano sempre andare in coppia" commentò Tony.
"Probabilmente per sparlare meglio di noi" disse Steve divertito.
"Facile, parleranno di come mi sporco i vestiti mangiando" rispose.

"Piuttosto dimmi, come va con Ziva?" chiese Steve.
"Alla grande. Era da un po' che non stavo così bene" rispose Tony.
"L'ho notato. Mi fa piacere sai? E Ziva mi sembra davvero una brava ragazza" gli disse Steve.
"È perfetta... E non so come spiegarti ma con lei starei per sempre anche solo baciandola" rispose.
"Questo è proprio amore. Non l'avete ancora fatto, vero?" domandò.
"No, sarà lei a decidere quando" rispose Tony convinto.

"Da come ti guarda succederà presto, vedrai" gli disse.
"Quando accadrà io sarò pronto e voglio che lo sia anche lei" rispose.

Una volta che Ziva e Laura tornarono dal bagno ordinarono anche un dolce.
Entrambe le coppie condividerò una fetta di torta e furono Steve e Tony a pagare anche per le ragazze.

Decisero per una passeggiata per digerire la cena prima che ognuno si dirigesse a casa propria.

"Domani venite anche voi al nostro gruppo di studio?" chiese Tony.
"Quale gruppo?" chiese Laura.
"Ci troviamo per prepararci agli esami finali, siete dei nostri?" spiegò Ziva.
"Certo, dove?" chiese Steve.
"Domani è a casa mia, mio padre è via per lavoro abbiamo tutto lo spazio" rispose Tony.
"Ok, allora dopo la scuola tutti da te. Spero tu abbia delle patatine, DiNozzo. Mi serve il carburante per studiare" disse Steve.
"Ho tutto ciò che serve. Anche le birre" rispose.
"Che non toccherai se non vuoi che usi su di te qualche mossa Ninja che non hai mai visto" lo ammonì Ziva.

Scoppiarono tutti a ridere, tranne Tony che guardava gli amici divertirsi a sue spese.

"Begli amici ho, complimenti" disse.
"E qui c'è una certa ragazza israeliana che stasera torna a casa a piedi se continua così" aggiunse.
"Ma che permaloso... Un bacio e mi perdoni, su" gli disse.

Passarono un po' di tempo a ridere e scherzare assieme, prima di riprendere la macchina e salutarsi.
Durante tutto il viaggio in macchina Ziva non fece altro che guardare Tony. Quella sera era come in estasi, tutto le sembrava perfetto.

Arrivati a casa optarono per un film che davano in televisione, accoccolati sul divano.
Tanto sapevano come sarebbe andata a finire, dopo cinque minuti avrebbero iniziato a baciarsi e coccolarsi e il film non lo avrebbe più guardato nessuno.

E così fu, iniziarono una commedia romantica subito interrotta da carezze da parte di Tony.
Ziva prese l'iniziativa e cominciò a baciarlo, con passione.

Tony si accorse che qualcosa era diverso in lei, da tutta la sera.
Era più decisa, più convinta di quello che faceva.

"Io credo di essere pronta" disse mentre lo baciava.

Questa volta non ebbe esitazioni, ed era proprio quello il segnale per lei per farle capire che era pronta.
Tutte le altre volte trattare l'argomento la metteva a disagio, ma ora no.

"Pronta per cosa?" domandò Tony soprappensiero.
"Pronta" gli rispose guardandolo negli occhi.
"Oh" disse lui capendo.

Tony trovò il momento perfetto, la casa era tutta per loro e sia lei che lui erano pronti.
Si alzò dal divano e la prese per mano, non avrebbe lasciato che la sua prima volta fosse sul suo divano nonostante fosse un gran bel pezzo di arredamento.

Era nervoso, forse più di lei.
Ma non lo mostrò. In realtà era più emozionato che nervoso e voleva che tutto andasse bene per Ziva.

Una volta arrivati in stanza, chiuse la porta e senza dire nulla iniziò a baciarla di nuovo. Le aveva promesso che l'avrebbe guidata e aiutata, ma le parole non erano necessarie avrebbero creato solo imbarazzo.

"Ziva, ti amo" le sussurrò tra un bacio e l'altro.
"Ti amo anche io" rispose lei.

Tony iniziò togliendosi la maglietta per poi passare a quella di Ziva. Fece tutto lentamente, non sapeva come avrebbe potuto reagire e sopratutto voleva avere tempo di fermarsi se a lei qualcosa non piaceva.
Ma quando Ziva iniziò a sfilarsi la gonna da sola Tony capì che non doveva avere timori.

Si sdraiarono sul letto continuando a baciarsi.
Non dovevano avere fretta, dovevano godersi il momento.

Iniziò sfiorando la gamba di Ziva con la mano, molto vicino alle sue parti intime. Gesto che la fece sobbalzare.
Ma dopo l'iniziale sorpresa capì cosa stava facendo Tony, andava per gradi non voleva arrivare subito al dunque.
Iniziò a toccarla con la mano e lei non fece nulla se non continuare a baciarlo.

"Tony" disse lei sottovoce.

Lui si bloccò, timoroso di aver fatto qualcosa che lei non voleva.

"Cosa, Zee?" chiese.
"Niente, ma ti prego. Continua" rispose.

Non voleva fermarlo, anzi.
Tony continuò capendo che stava facendo bene e che non la stava mettendo a disagio.

"Ziva, sei ancora convinta?" chiese.
"Certo" rispose lei.
"Puoi fermarmi in qualsiasi momento, se farò qualcosa che non ti piace. E stai tranquilla, non ti farò male" le disse.
"Ok, stai tranquillo. Fallo e basta, non parlare più" rispose.

E Tony obbedì.
Iniziò e fece il più delicatamente possibile, era la prima volta per Ziva e sapeva che un po' male avrebbe sentito. Inoltre non aveva motivo per esagerare, avrebbero avuto altre occasioni in futuro per lasciarsi andare.

Ziva non ebbe un attimo di esitazione.
Come le aveva promesso Tony la guidò in tutto e lei non si sentì a disagio perché ancora non lo aveva fatto.
Fu la sua prima volta ma si sentì come se lo avesse saputo fare da sempre.

Le sensazioni che provò furono indescrivibili, Tony sapeva come muoversi e lo stava facendo imparare anche a lei.
Si sentivano liberi assieme e felici, molto Felice.tanto che Ziva si chiese perché non si fosse lasciata andare prima.

Rimasero a letto, abbracciati assieme.
Nessuno dei due parlò per un po', erano ancora avvolti dal piacere.

Tony giocava con i suoi riccioli mentre lei gli accarezzava il petto con una mano.

"È stato bello" disse lei dopo un po'.

Tony aspettava che lei lo dicesse, aveva bisogno di sapere che era andato tutto bene e non si era spaventata o trovata a disagio.

"Lo è stato davvero" rispose lui baciandola.
"Sono stata all'altezza?" chiese.
"All'altezza?" rispose confuso.
"Si, delle altre che hai avuto" disse seria.

"Ziva, che domanda è? Mia piccola Ninja è stato tutto perfetto e non devi nemmeno pensare a paragonarti alle altre" le rispose baciandola.

La sentì sorridere, felice della risposta ricevuta.
Quel momento era perfetto e nessuno dei due voleva interromperlo. Ma dopo un po' di tempo dedicato alle coccole e ai baci dovettero considerare l'orario.

"È mezzanotte passata, Israele" constatò Tony.
"Lo so... Possiamo mettere indietro l'orologio?" chiese lei.
"Se potessi lo farei... Ma a meno che tu non voglia dormire qui, e saresti la benvenuta, bisogna che ti rivesti e io ti riporto a casa" rispose lui.

Ziva chiuse gli occhi per un attimo, rimanendo appoggiata a lui.

"Non posso restare. Alla mamma ho detto che tornavo... Meglio se mi rivesto" disse a malincuore.
"Hey" disse lui trattenendola per un braccio.
"Rifaremo presto una serata così e tu potrai rimanere con me a dormire" aggiunse prima di darle un bacio.

Quando Ziva ebbe finito di rivestirsi Tony prese le chiavi della macchina e percorse il breve tratto per condurla a casa.
L'accompagnò sotto la porta di casa e prima di lasciarla andare le mise un ciocca di capelli dietro l'orecchio e le diede un bacio.

"Grazie, Tony" disse lei.
"Non ringraziarmi" rispose.
"Ci vediamo domani mattina, occhioni belli" aggiunse dandole un ultimo bacio.

Ziva rientrò in casa, completamente in estasi.
Non sapeva nemmeno se stava toccando con i piedi per terra o volava.

Era tardi e sia sua madre che sua sorella dormivano, quindi anche lei andò in camera e si preparo per dormire.
Chiuse gli occhi e ripensò alla bella serata appena trascorsa e si addormentò con il sorriso sulle labbra.

Fu il mattino seguente a colazione che si rese conto veramente di quello che era successo e di quanto ne fosse felice.
Avrebbe voluto condividere il momento con la madre, ovvio senza dettagli, ma non poteva perché anche la sorellina era lì.
Decise di aspettare la sera, dopo essere tornata a casa dal pomeriggio di studio con gli amici.

A differenza di quello che aveva previsto, fu lei e non Tony ad avere la testa tra le nuvole quel pomeriggio.
Ci mise tutto l'impegno a stare concentrata ma di tanto in tanto tornava alla sera successiva con il cervello e si perdeva nei suoi pensieri.
Fu l'ultima ad andare via da casa di Tony, voleva un breve momento con lui prima di salutarlo. Dopo la sera prima, fosse stato per lei, non si sarebbe più staccata da lui.

Una volta arrivata a casa, cenò e poi aspettò che Tali andasse a dormire.
Si sedette sul divano di fianco alla madre e raccolse le idee prima di parlare. Sua madre le aveva detto di parlargliene se voleva, quindi era sicura che non avrebbe creato drammi.

"Mamma, ti posso parlare di una cosa?" le chiese.
"Certo amore" rispose.
"Mi avevi detto che quando ero pronta te lo potevo dire" iniziò cercando di capire la reazione della madre.

"Io e Tony... Ieri sera l'abbiamo fatto" aggiunse arrossendo un po'.

La madre ci mise un attimo ad assimilare la notizia, attimo in cui Ziva si spaventò un po' credendo di aver azzardato troppo dicendoglielo.
Ma poi Rivka le sorrise e le prese la mano.

Era felice che Ziva glielo avesse detto così velocemente, voleva dire che si fidava.
Ed era ancora più felice perché poteva vedere negli occhi della figlia la felicità e la serenità.

"Sei cresciuta così tanto, Ziva" le disse ripensando a quando le cambiava i pannolini.
"Dimmi, sei felice?" aggiunse volendosi assicurare che stesse bene.
"Tanto mamma" rispose lei.
"E io sono felice per te. Tony ti ha trattata bene, vero?" chiese con istinto materno protettivo.
"È stato perfetto. Lui, il momento. Tutto" rispose.

Rivka capì che no. Poteva che essere andato tutto bene. Sembrava paradossale ma era felice che la prima volta di Ziva fosse Tony, ora che lo conosceva bene si era resa conto di che bravo ragazzo fosse.

Abbracciò la figlia d'istinto.

"Che fai mamma, mi stai stritolando" disse Ziva sorpresa.
"È che sono così orgogliosa" rispose emozionata.
"Che ti prende?" ripeté lei confusa.

Sua mamma non si era mai comportata così.

"Se reagisci così per questo, cosa farai quando ti dirò che mi sposo?" scherzò Ziva.
"Scoppierò a piangere" rispose Rivka.

Si misero a ridere entrambe.

"Ziva. Dimmi che hai usato una protezione" disse Rivka all'improvviso.
"Oddio, mamma!" esclamò lei.

Risero di nuovo. E andarono avanti così per almeno un'ora prima di andare a letto.
Era bello avere di nuovo una mamma.







Note dell'autrice:

BAM ahahah
È arrivato il momento anche per loro <3 cuccioli
Non è stato facile da scrivere ma spero sia venuto bene XD

E la parte con Rivka era d'obbligo :)
Spero vi sia piaciuto. Buon fine settimana :)

Baci, Meggie.

P.s.: dedica speciale per questo capitolo alla mia amica Slurmina :) non c'è un perché, mi va di farlo e basta XD  
  
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