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Autore: Mitsuki no Kaze    28/11/2014    2 recensioni
- Yuu-kun, sai quali sono i compiti di un Generale?-
[...]
- Cosa sta tentando di dirmi?!-
- Che… Ecco… ho un allievo per te. O meglio, un’allieva.-
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo XIV - Can you hear me, Innocence?

Akita si mise in cammino, sperando che Kanda non si fosse allontanato troppo. Komui li aveva mandati nella campagna inglese per recuperare un frammento di Innocence e la missione si era svolta senza intoppi. Avevano rintracciato il frammento il giorno prima ed avevano alloggiato in una locanda per poi tornare al Quartier Generale, ma quella mattina, quando era andata a cercare il Generale in camera, aveva saputo da una delle cameriere che aveva lasciato l’alloggio all’alba. Era partito senza avvertirla.
Camminava da mezz’ora almeno, il vento spirava forte ed avanzare era difficile. Inoltre sentiva freddo a causa dell’acquazzone che vi era stato di notte, e ben poco serviva stringersi nel mantello della divisa. Al suo fianco, Inu camminava anch’egli a fatica, gli occhi ridotti a due fessure per proteggersi dalle folate violente. Il cielo era ancora coperto da nuvole scure, che coprivano il sole e lasciavano immaginare che avrebbe ripreso a piovere a breve.
Camminarono per un'altra mezz’ora almeno, quando improvvisamente il paesaggio davanti a loro mutò. Molti alberi erano stati abbattuti, altri sradicati, altri ancora stavano bruciando. Il terreno non era compatto, e macchie rossastre si potevano scorgere sulla corteccia e sulle foglie delle piante abbattute. Akita assottigliò lo sguardo. Quello era il campo di una battaglia.
Anche Inu doveva aver percepito il pericolo. Aveva teso le orecchie e irrigidito i muscoli. Si poteva sentire il suo lieve ringhio in quel silenzio quasi surreale. Dopo essersi accertatati che lo scontro doveva essersi spostato più in là, ripresero il cammino, serrando il ritmo della marcia.
Non dovettero fare molta strada. Poco dopo intravidero le sagome di due Akuma, probabilmente dei livelli tre. Akita si accucciò con le spalle contro il tronco di un albero, iniziando a studiare i suoi nemici.
- Allora stupido Esorcista dimmi dov’è l’Innocence che hai trovato! So che l’hai presa! E’ da tempo che seguiamo te e la tua amichetta! –
- Scordatevelo. Non vi dirò proprio nulla!-
La ragazza riconobbe quella voce. Era senza alcun dubbio quella di Kanda. Probabilmente era stato attaccato di sorpresa, e forse era anche ferito.
- Allora sarebbe meglio andare a cercare quella ragazza con il cane!- Parlò l’altro Akuma – Forse è lei che ha l’Innocence!-
- Ch. Buona fortuna se riuscite a trovarla. Quell’incompetente si sarà sicuramente persa e ora starà assiderando da qualche parte.-
Akita rimase un po’ in attesa, tentando di studiare la situazione ed ideare una strategia da adottare. Quando un piano abbastanza semplice ed efficace si delineò nella sua mente, decise che era giunto il momento di muoversi.
- Inu, iku. Inu , andiamo.-
Il cane chinò il capo, in segno di assenso. Spiccò un salto dal loro nascondiglio e non appena toccò terra la sua mole si era almeno decuplicata. L’enorme bestia ringhiò e gli Akuma  dovettero arretrare prima di essere travolti dalla fanghiglia spostata da Inu nell’atterrare al suolo. Dal manto fulvo del collo fece capolino Akita che si era aggrappata al collare del cane prima che fosse cresciuto.
- L’incompetente vi ha fatto il favore di venire da sola.-
Gli Akuma non si lasciarono impressionare e subito furono addosso al cane. Inu se li scrollò di dosso con una zampata per poi scagliarsi su uno dei due, spalancando le fauci. Akita scivolò dal suo dorso e accorse in soccorso di Kanda. Gli prese un braccio e lo fece passare attorno alle proprie spalle, portandolo dove gli alberi non erano stati colpiti e la boscaglia era più fitta. Si appoggiarono contro un tronco e ripresero fiato.
Akita osservò Kanda. Ansimava e non per la fuga. Aveva agito d’istinto nel farlo sorreggere a sé, ma effettivamente non aveva notato se fosse realmente ferito. Eppure lo spadaccino non si era opposto al suo soccorso e adesso teneva una mano pressata sul fianco sinistro. Sudava e gli occhi erano lievemente cerchiati.
- Tolga quella mano dal fianco.- disse piegandosi sulle ginocchia e avvicinandosi al suo busto.
- E’ solo un graffiò…- minimizzò lui.
Lei lo ignorò, togliendogli la mano dall’anca e scoprendola insanguinata.
Cominciò a sbottonargli la divisa e gli sfilò la manica sinistra, provocando non poche stilettate di dolore al ragazzo che contrasse il volto. La ferita sembrava estendersi per una lunghezza di quattro dita, ma il torace dello spadaccino era sporco di sangue, perciò non riusciva a capire la vera entità del danno.
Aprì la sua bisaccia, vi rovistò un po’ all’interno tirandone fuori una borraccia.  Strappò con i denti una striscia del mantello e la imbevve con l’acqua della borraccia. Ripulì al meglio la ferita e restò ad osservarla.
Non era molto larga e non sembrava nemmeno troppo profonda.
- Sanguina ancora… E non so quanto sangue  ha perso fin ora, Generale…-
- Guarirà.- disse lui senza preoccupazione nella voce.
- Certo, tra qualche giorno, magari delle settimane…-
- Ch.-
- Forse dovrei cauterizzarla…-
- Non dire idiozie. Ti ho detto che guarirà.-
Scattò in piedi, ma subito una stilettata di dolore gli annebbiò la vista e lo costrinse ad appoggiarsi all’albero dietro di sé.
Kanda si rese conto che Akita aveva ragione. Sarebbe guarita con del tempo. Aveva perso la capacità di guarigione tempo prima, ma ancora non c’aveva fatto l’abitudine.
La ragazza  aveva nel mentre cominciato a strappare il mantello in lunghe strisce sottili.
- Almeno le faccio un bendaggio… Così evitiamo che si infetti e dovrebbe anche fermare l’emorragia…- disse, sorvolando sulla sua reazione.
Kanda si arrese, tornandosi a sedere a terra.
Lasciò che la ragazza lo medicasse, digrignando i denti quando lei strinse le bende di fortuna attorno alla ferita.
- Generale, sarebbe meglio che lei resti qui. Inu avrà finito con quegli Akuma, vado a controllare la situazione, poi torniamo alla locanda e chiamiamo l’Ordine Oscuro. Non può viaggiare con quella ferita.-
Lui non rispose, troppo ferito nell’orgoglio, ma abbastanza conscio della situazione da non obiettare.
La ragazza ritornò al campo di battaglia, affondando gli stivali nella terra umida e fece scorrere lo sguardo alla ricerca di Inu. Portò due dita alle labbra e fischiò per richiamare il cane, ma l’animale non tornava.
Akita portò una mano alle tasche posteriori della divisa, prendendo un coltello. L’assenza di Inu non era un buon segno, doveva essere successo qualcosa di grave.
Riprese a camminare con cautela, perlustrando con attenzione la zona in cui era avvenuto lo scontro. Gli Akuma erano stati distrutti, si vedevano chiaramente i resti dei loro corpi rimasti dopo l’esplosione. Cominciò ad ipotizzare che Inu avesse percepito la presenza di altri nemici e che si fosse allontanato per attaccarli, ma le sembrava strano che non rispondesse al richiamo nemmeno con un latrato.
Stava quasi per tornare in dietro per comunicare al Generale la situazione, quando un movimento alle sue spalle la fece restare immobile sul posto. Si concentrò sui suoni, tentando percepire qualunque rumore prodotto dalla presenza dietro di sé. Era un Akuma? Una persona comune? Scartò a priori la seconda possibilità, perché era comunque molto presto e quella zona era praticamente disabitata. Se fosse stato un nemico - e questa era decisamente l’ipotesi più probabile- allora si trovava nettamente in svantaggio dato che gli dava le spalle. Strinse con forza il pugnale e si preparò a girarsi rapidamente, affondando bene il piede destro a terra, usandolo come perno per voltarsi al lato opposto.
Quello che vide le fece sgranare gli occhi. Numerosi brividi le corsero lungo la schiena alla vista di Inu tenuto tra le braccia di una creatura umanoide dal corpo bianco. Il pelo del cane era chiazzato di sangue e la creatura che lo stringeva era inquietantemente somigliante ad un essere umano, ma con il corpo sproporzionato, stretto sul petto e gonfio all’addome. Aveva sopra il capo tre aureole e sulle spalle un paio d’ali. Un sorriso folle troneggiava sul suo viso, segnato da un pentagramma rovesciato sulla fronte.
Era senza dubbio un Akuma, un livello quattro da quello che ricordava dai documenti che aveva letto al quartier generale. La forma più potente e pericolosa di quelle armi.
- Stavi cercando lui?- chiese quello con voce quasi gentile, ma una luce di follia brillò nei suoi piccoli occhi.
Quelle parole riscossero Akita, che agì velocemente. Scagliò il coltello contro il nemico, colpendolo proprio sulla fronte.
Sapeva di non avere possibilità contro un livello quattro, ma non aveva altra scelta. Poteva darsi alla fuga, lasciando indietro sia Inu che il Generale ed avere qualche possibilità di riuscire a salvarsi. Ma si rese conto che non avrebbe mai potuto abbandonare nessuno dei due: doveva combattere, tentare di prendere tempo per poter riprendere il proprio cane, tornare dal Generale e tentare di salvarsi tutti insieme. Era impossibile, ne era cosciente. Pure il Generale gliel’avrebbe detto, ma non poteva lasciar morire due suoi compagni.
L’Akuma emise un grido straziante e acuto, lasciò andare il cane e le mani corsero al capo per sfilare l’arma.
- Maledetta Esorcista!- ruggì e si scagliò contro Akita colpendola al torace e spedendola parecchio distante dal punto dell’impatto.
La ragazza si tirò su a fatica, tossendo a causa del colpo subito. Immaginò di avere qualche costola incrinata, se non proprio rotta. Respirare era faticoso e doloroso, ma si rimise in piedi e afferrò altri due coltelli.
L’arma volò ancora contro di lei emettendo suoni rabbiosi e lei fu svelta nel lanciare le armi, colpendolo ad un braccio e di striscio sul tronco. Non appena le fu davanti però, frenò di colpo la sua corsa finendole quasi addosso. La guardò negli occhi e schiuse le labbra.
- Addio, Esorcista.-
Schioccò le dita e l’esiguo spazio tra di loro sembrò quasi esplodere.
Akita fu sbalzata via, tra le fronde degli alberi a parecchi metri da loro. Cadde dai rami e questi durante la sua discesa le stapparono gli abiti in più parti e le graffiarono la pelle, ma almeno ammortizzarono a sua discesa al suolo. Tentò di tirarsi su debolmente, ma gli occhi le si chiusero ed intorno a lei fu nero.
 
 
Non si era accorta che fosse calata la nebbia. Tutto intorno era offuscato da uno spesso strato di foschia, che lasciava intravedere le sagome degli alberi. Strinse gli occhi e tentò di vedere meglio ciò che la circondava. Una figura si stava avvicinando e i suoi contorni si facevano via via più definiti. La prima cosa che notò furono le dimensioni, troppo ridotte per essere quelle di una persona, poi la forma a punta delle orecchie e quella tondeggiante della coda pelosa, le fecero capire che si trattava di Inu. Sorrise e tese un braccio verso il cane, che le annusò la mano e si sedette accanto a lei, limitandosi a guardarla negli occhi. Akita ricambio il suo sguardo e sospirò.
- Devi dirmi qualcosa, vero?-
Lui si voltò sinistra e la ragazza lo imitò. Davanti a loro c’era un altro cane come Inu, riverso a terra. Immobile e sanguinante. Ad Akita le morì il respiro in gola. Chiuse con urgenza gli occhi, ritrovandosi a tremare a quella vista. Non appena li riaprì, la scena davanti ai suoi occhi era cambiata e adesso erano tra gli alberi sopravvissuti allo scontro tra Akuma ed Esorcisti. Ai piedi di uno di quelli vi era Akita stessa, distesa nel fango e ferita. Vedere la propria immagine in quelle condizioni dall’esterno la confuse e si voltò verso il cane.
- Perché? Perché mi fai vedere queste cose?!- gridò. - Lo so che non sono capace, che non posso battere quel livello quattro! Perché mi mostri la mia sconfitta?-
Il cane abbaiò e alla ragazza suonò come un rimprovero.
Si voltò verso se stessa e vide che l’Akuma suo avversario, si stava aggirando tra gli alberi. Akita sussultò, realizzando che lì vicino si trovava ancora il Generale Kanda. Non era in condizione di combattere, avrebbe avuto la peggio se il livello quattro avesse trovato.
- Devo aiutare il Generale!- esclamò.
Il cane tornò a guardarla con insistenza.
- Maio da sola non posso batterlo! Tu puoi combattere? Insieme potremmo riuscirci?-
Inu chiuse gli occhi e Akita lo interpretò come una negazione.
- Non posso permettere che muoia…- disse più a se stessa che al cane.
Quello piego il capo di lato, osservandola con curiosità. Poi si alzò e le si avvicinò.
- Hai trovato un modo?- chiese speranzosa e sembrò quasi che annuisse.
Il corpo del cane cominciò a risplendere di una luce verdognola, come quella che emettevano i frammenti di Innocence.
Akita si ritrasse leggermente, come se temesse di poter essere ferita da quel bagliore. Inu però si avvicinò ancora. La ragazza capì che non aveva altra scelta, doveva fare come le suggeriva l’animale. Allungò una mano verso di lui e la luce si propagò per il suo braccio, fluendo lungo il suo corpo. Le forze le vennero meno e l’unica cosa che vide prima di chiudere gli occhi fu lo sguardo di Inu: le sue iridi erano verdi.
 
Il boato assordante provocato dall’attacco del livello quattro aveva spinto Kanda a lasciare il luogo coperto tra gli alberi in cui si era nascosto, per andare alla ricerca della sua allieva. Quello che aveva udito non era il rumore di un Akuma che esplodeva quando veniva distrutto. Era stato un suono molto più potente, che aveva fatto tremare la terra.
Lo spadaccino si mosse lentamente, rallentato dalla ferita che, nonostante non sanguinasse più, continuava a dolere.
Mentre si aggirava tra gli alberi, udì un fruscio poco lontano da sé. Sguainò velocemente Mugen e si voltò verso la direzione del suono. Vicino a lui non c’era nulla, ma scorse la figura tarchiata di un livello quattro che avanzava verso la sua direzione. Il giovane si accostò al tronco di un albero, sperando di non essere visto. Non era un comportamento molto coraggioso, infatti si vergognò della propria vigliaccheria, ma in quelle condizioni non avrebbe avuto alcuna possibilità di battere quell’akuma evoluto. Cominciò a pensare che Akita poteva essere stata ferita gravemente, se non peggio, perciò trovarla e accertarsi delle sue condizioni divennero le sue priorità.
Non dovette allontanarsi molto, trovò la ragazza stesa ai piedi di un albero, priva di sensi. Si stava avvicinando a lei quando l’Akuma si parò tra loro.
- C’è un altro Esorcista da eliminare, allora.- disse, reclinando il capo.
Kanda digrignò i denti e strinse la presa sulla katana, pronto allo scontro. L’Akuma restò solo a fissarlo in silenzio, sorridendo in modo malsano.
- Dimmi… Esorcista. Vuoi che ti faccia saltare la testa di netto? Oppure prima un arto? Scegli tu!-
Gli occhi del Generale si ridussero a due fessure, ma subito si sgranarono non appena si accorse di un movimento alle spalle dell’Akuma.
- Akita?-
Non ricevette risposta, solo vide la ragazza tirarsi su a sedere. Anche il livello quattro si era accorto che si era ripresa e si voltò nella sua direzione.
- Uh? Credevo di averti uccisa! Hai la pellaccia dura!- gracchiò.
Akita sollevò lo sguardo e Kanda dovette trattenere il respiro. Prima ancora che il Generale si rendesse conto della situazione, lei aveva già spiccato un salto, addossandosi al nemico. Lo morse al collo e il giovane si accorse che i suoi canini erano più lunghi del normale. La pelle bianca dell’Akuma cominciò a sfrigolare mentre quello lanciava grida di dolore e si dimenava tentando di liberarsi, ma era tenuto sotto la presa ferrea della ragazza che lo inchiodava al suolo. Le unghie dell’Esorcista erano cresciute di un paio di centimetri ed in quel momento si erano conficcate nel corpo della creatura.
- Akita!- chiamò ancora Kanda, impressionato da quella trasformazione.
La ragazza sollevò il capo, percependo il richiamo e l’Akuma approfittò di quella distrazione per liberarsi spingendola via. Lei ruzzolò nella terra umida, ma si risollevò, puntandosi però sulle quattro zampe. Digrignò i denti, mostrando la dentatura improvvisamente affilata e ringhiò sommessamente. L’Akuma volò via e lei partì subito all’inseguimento, correndo carponi. Il Generale li seguì a ruota, l’immagine del viso di Akita impresso nella mente. I suoi occhi erano entrambi azzurri.
I due tornarono dove poco prima vi era stato lo scontro con i livelli tre e vide Akita che afferrò l’Akuma per un piede e lo atterò al suolo. Questi però spalancò la bocca e cacciò un grido acutissimo, che costrinse la ragazza a lasciare la presa ed allontanarsi. Cominciò a scuotere la testa, infastidita dal suono prodotto dal livello quattro e sembrò quasi che guaisse. Non appena l’Akuma si placò, l’Esorcista scattò nella sua direzione, ma il nemico contrattaccò rispedendola a terra. Sembrava che gli attacchi dell’arma evoluta non fossero molto efficaci su di lei.
Il livello quattro planò continuando a sferrare attacchi, Akita ne evitava la maggior parte anche se molti andavano a segno.
Nonostante la ragazza stesse resistendo bene, andando avanti di quel passo l’Akuma l’avrebbe sopraffatta. Kanda valutò di non essere nel pieno delle proprie capacità, ma doveva assolutamente aiutare la propria allieva, forse insieme sarebbero riusciti ad avere la meglio.
Evocò i suoi Insetti dell’Altro-mondo, attirando su di sé l’attenzione del livello quattro. Quello cedette immediatamente alla provocazione e si scagliò contro di lui. S’inoltrò nella boscaglia, tentando di posticipare il più possibile lo scontro, ma fu raggiunto in poco tempo. Si trovò senza altre alternative e dovette attivare il secondo livello dell’Innocence: la Lama della Seconda illusione prese posto tra le sue mani e lo spadaccino si preparò allo scontro.
L’Akuma lo colpì ad una spalla, ma lui incassò il colpo e contrattaccò immediatamente con numerosi affondi. Riuscì a mandare a segno numerosi assalti e il nemico non riuscì a tener testa a quella rapida offensiva.
Akita li raggiuse subito dopo e ferì il nemico alla schiena, strappandogli un grido lancinante. Questi si voltò verso la nuova assalitrice e Kanda ne approfittò per trafiggerlo con le due spade.
L’Akuma sembrò impazzire. Cominciò a girare su se stesso,  folle di rabbia e scagliò numerosi colpi alla cieca. Molti di questi colpirono i due Esorcisti che finirono contro i tronchi degli alberi. Doveva essere provato dai loro attacchi simultanei, sarebbe bastato poco per poter mettere fine allo scontro. Ma Kanda vide la seconda spada perdere consistenza tra le sue dita e capì di essere ormai allo stremo delle forze.
Vide Akita mettersi sulle quattro zampe e allontanarsi con passo mal fermo. Trovò rifugio arrampicandosi su un albero con un’agilità straordinaria, ma l’Akuma la seguì  e si insinuò tra il fogliame.
Lo spadaccino non riuscì più a vedere cosa stesse accadendo tra le fronde, poté solo udire il fruscio delle foglie e lo scricchiolio di un ramo che cedeva e cascava al suolo con un tonfo.
Poi tutto tacque.
- Akita!- chiamò.
 Dalle fronde apparse la sagoma del Livello quattro, che cadde rovinosamente nel fango e, dopo qualche spasmo, non si mosse più.
La ragazza scese dall’albero subito dopo, ferita e provata dalla battaglia. Questa volta camminava sulle gambe e seppur barcollando si avvicinò al Generale. A pochi passi da lui però cadde a terra, senza forze.
- Dannazione!- imprecò il giapponese tra i denti. Si mise in piedi a fatica e si avvicinò a lei, crollandole accanto. La prese per le spalle e la scosse. - Maledizione, non morire! O quelli dell’Ordine me la fanno pagare!-
La ragazza però non accennò a riprendere i sensi e lui non aveva le forze per riportare entrambi alla locanda.
Alzò gli occhi al cielo e vide minacciose nuvole scure addensarsi. Poco dopo le prime gocce di pioggia cominciarono a scendere.
Si tirò addosso il corpo della ragazza e tentò di trovare una soluzione. Di quel passo sarebbero morti o per le ferite, o per il freddo, senza contare che non avevano viveri. Con loro non c’era nemmeno il cane di Akita, che almeno avrebbe potuto chiedere aiuto o riscaldarli, crescendo di qualche taglia.
Proprio in quel momento, si udì un latrato in lontananza.
- Brutta bestiaccia, era ora che ti facessi vedere!-
Inu corse verso di lui e Kanda notò che anche lui era ferito.
- Dobbiamo aspettare che passi il temporale o la tua stupida padrona morirà di freddo, non appena la temperatura si abbasserà.-
Il cane sembrò capire la gravità della situazione e crebbe immediatamente di un paio di taglie, avvolgendo i due Esorcisti con il suo pelo.
Ora che la battaglia era finita e l’adrenalina in circolo stava nettamente scemando, il Generale percepì un certo torpore pervaderlo.
- Dobbiamo riposare, dopo penseremo a contattare l’Ordine…- disse più a se stesso che a qualcun altro e gli occhi gli si chiusero.
 
Akita aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu il tetto bianco. Sentì sulla pelle la consistenza delle garze oltre al tessuto delle lenzuola, l’odore di disinfettante che le premeva nelle narici le lasciò immaginare di essere in un ospedale.
- Ti sei svegliata finalmente.-
Si voltò verso la provenienza di quella voce e vide il Generale, seduto in una sedia vicino al letto. Fece per mettersi a sedere, ma sentì il corpo dolere in più punti e la mano di Kanda premerle sulla spalla.
- Sta’ ferma, o farai riaprire le ferite!-
- Ma il Livello quattro?- protestò lei.
Lo spadaccino la guardò torvo.
- Non ricordi niente? L’hai sconfitto tu.-
Akita affondò nel cuscino e chiuse gli occhi.
- Io ricordo solo di essere stata colpita e di essere svenuta. Credevo che fosse stato lei a portarmi in salvo, Generale…-
Lui fece schioccare la lingua, infastidito.
- Piantala con questa storia del Generale. Chiamami Kanda come fanno tutti.-
A quelle parole Akita corrucciò la fronte, ma non rispose.
- Comunque tu hai combattuto con me contro il Livello quattro, poi è stato Inu a recuperare un golem con il quale ho contattato l’Ordine.-
- Siamo in infermeria?- domandò lei.
- Sì… vuoi raccontato cos’è successo, o preferisci riposare?-
- Nono, voglio sapere.-
Kanda sospirò e si poggiò allo schienale della sedia.
- Ho parlato con i cervelloni della scientifica e sembra che tu ti sia temporaneamente trasformata in una Bestia anti-Akuma.-
La ragazza continuò ad ascoltare in silenzio, allora Kanda riprese a parlare.
- Sembra che questo sia stato possibile per via della mutazione genetica che avete tu e quel cane e per la presenza di Innocence che hai nell’organismo. Visto che Inu non poteva combattere, l’Innocence si è attivata in te e ti ha fatto attaccare il livello quattro. Poi sei svenuta, non appena l’Akuma è stato distrutto, probabilmente perché l’effetto è svanito.-
Lei annuì con il capo.
- General…-
- Kanda, maledizione!- sbottò.
- Kanda…- si corresse lei. - Ora che mi succederà?-
- Ti riposerai, ti rimetterai in sesto e poi tornerai in missione.-
- Non mi faranno degli esami, dopo quello che è successo?-
- Il miglior esame è continuare a farti combattere. Se l’Innocence reagisce in modo strano o pericoloso, allora prenderanno dei provvedimenti.-
- Uccidermi, per esempio.-
Lo spadaccino si lasciò sfuggire una risata amara.
- No. Per l’Ordine Oscuro tu sei un’ottima arma al suo arsenale: un compatibile che oltre ad usare la propria Innocence è anche un tipo Parassita. Tu servi tantissimo a loro.-
- Capisco. L’importante per me è che posso ancora combattere con lei e con tutti gli altri.-
- Basta con questo «lei», sei noiosa. Non voglio rispetto solo per via della carica che rivesto. Non volevo nemmeno diventare Generale. L’ho fatto solo per poter…-
- … Cercare Allen Walker, lo so. Ed è per questo che ti ammiro, Kanda.- disse lei con un sorriso mentre si voltava a guardarlo.
Lui sbuffò.
- Grazie.- disse Akita richiudendo gli occhi e coprendosi meglio con le coperte.
- E di che?-
- Di avermi tratta in salvo e di considerarmi una tua pari.-
- Ch. Smettila di dire idiozie e riposa.-
Lei annuì e si voltò su un fianco.
Kanda si soffermò ad osservare la sua figura e sperò vivamente che l’Ordine non avesse davvero altri progetti per lei.

Angolo Autrice
 
Salve a tutti! Sono (finalmente) tornata! Non credevo possibile aggiornare entro questo mese, ma seppur al limite, ci sono riuscita :'D sono comunque passati sei mesi dal capitolo precedente, aiuto-
Il merito di questo aggiornamento è tutto di quella santa donna di Ya_mi, che mi ha spronata a scrivere questo capitolo e mi è stata vicina (?) durante tutta la stesura, per cui a lei vanno tutti i miei ringraziamenti.
Spero che i capitoli di questa fic si facciano attendere un po’ meno, ma non posso assicurarlo. Non so se qualcuno ancora segue ancora la storia o se i lettori l'hanno del tutto abbandonata, perciò ho intenzione di continuare per me stessa, principalmente. Non mi va di lasciare la storia incompleta, quindi la continuerò, anche se con ritmi più rilassati. Se vorrete sostenermi, ve ne sarò grata!
Non ho molto da dire sul capitolo. Questo power up (?) è una delle prime cose a cui ho pensato quando ho ideato il personaggio di Akita e la sua Innocence, perciò non vedevo l'ora di poterlo scrivere e presentarlo al pubblico. Spero vi sia piaciuto.
Devo anche ringraziare Mizuazu per l'aiuto che mi ha dato con il combattimento contro il livello quattro, che mi aveva messa in crisi.
Scusate gli eventuali errori, ho riletto il capitolo parecchie volte e d è pure stato betato, ma qualche cosa potrebbe essere rimasta >_>
Direi di aver concluso, vi do appuntamento al prossimo aggiornamento che sarà sicuramente all'anno nuovo, perciò se non ci si ribecca (?), vi anticipo gli auguri per Natale, Capodanno ed Epifania (?!) Vi lascio anche un piccolo avviso! Giorno 6 Dicembre pubblicherò una Flash Fiction sempre nel fandom di D.Gray, spero gli darete un'occhiata!
Grazie per l’attenzione!
Un bacione,
~ Mitsuki <3
   
 
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