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Autore: La_Sakura    01/11/2008    5 recensioni
Un'ombra furtiva nella notte realizza un delitto efferato, creando scompiglio e facendo nascere sospetti... chi è l'assassino?
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Sorpresa, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Richiuse per l

Richiuse per l’ennesima volta la valigetta dove aveva nascosto il cappotto, i guanti e il cappello. Mescolò i numeri della combinazione, e fece scivolare l’oggetto sotto al letto. Quindi si avvicinò allo specchio e si guardò, sorridendo trionfante: missione compiuta. Finalmente. Dal comodino prese il flacone di lacrime artificiali a cui aveva aggiunto un po’ di saliva di Sanae, quel tanto che bastava per far sì che le lacrime portassero il DNA della ragazza. Si diresse nuovamente in bagno e svuotò il contenuto nel water, poi tirò un paio di volte lo sciacquone per avere la certezza che non rimanesse niente, e si infilò in tasca il flacone: l’avrebbe gettato lontano da lì, per maggior sicurezza. Sperduta nel suo subconscio, la coscienza provò a lamentarsi, ma non bastò per inculcare i sensi di colpa nella sua mente: aveva raggiunto lo scopo prefissato, rovinare la vita a Sanae Nakazawa, e questa era l’unica cosa che aveva in testa. L’agente Yamamizu e l’agente Hakitawa non avevano fatto altro che seguire gli indizi disseminati, poi erano bastati solo un paio di “suggerimenti” (le lacrime che aveva lasciato quando aveva preso l’anello e la pistola) e tutto si era risolto da sé; le tracce di burrocacao sulla guancia di Ozora erano poi il tocco di classe, era bastato fare in modo che Sanae lo usasse, e lì forse era stato il pezzo più difficoltoso. Ma nessuna fidanzata resiste all’idea di regalare morbidi baci al proprio innamorato.
«Oca…» mormorò a bassa voce, aprendo lo scatolino dell’anello e osservando la pietra scintillante, mentre le labbra si incurvavano in un sorriso sadico.  

§§§

Quando Sanae vide che l’agente Yamamizu la stava aspettando al parlatorio, fu tentata di rifiutare la visita e di farsi riportare in cella, ma qualcosa la spinse ad andare a sedersi e a fissare l’agente di polizia dritto negli occhi.

«È venuta a informarsi su come si sta qui? Bene, benissimo! Tre pasti assicurati, un tetto sopra alla testa, e una compagna di cella che ha soffocato il proprio figlio di tre mesi perché piangeva troppo!!- commentò Sanae causticamente –Può immaginare il terrore con cui mi corico io? Ho persino paura a respirare, me ne sto ferma e zitta fino a farmi venire i crampi nel timore che quell’armadio mi uccida come ha fatto con il sangue del suo sangue! 

«Mi ascolti, Nakazawa-san: io non dovrei nemmeno essere qui! Il caso è chiuso, ma…»

«Ma…? Ha i sensi di colpa? Non dorme di notte? Fa bene, perché io sono innocente!»

Aya notò che la permanenza nel carcere aveva acceso il carattere di Sanae, invece di buttarla giù di morale: nei suoi occhi lesse un fuoco che bruciava e giurava vendetta, zampillando odio.

«Io non dovrei dirLe quello che Le sto per dire, Sanae, ma io Le credo…»

«Questa è bella!- esclamò ridendo causticamente –E cosa Le fa pensare che io mi fidi di Lei?»

«Deve aiutarmi a trovare le prove della Sua innocenza: qualsiasi dettaglio può essere estremamente importante, Sanae. Mi creda.»

Qualcosa negli occhi di Aya diceva a Sanae che poteva fidarsi di quella ragazza, che non doveva temere niente. In fondo non era stata proprio lei a dirle che voleva trovare l’assassino di Tsubasa ad ogni costo?

«Dicono che avrei ucciso Tsubasa in quei 20 minuti che sono stata in bagno… in realtà qualcuno mi ha chiuso dentro…»

«È sicura di quello che dice?»

«Sicurissima: qualcuno ha bloccato la porta dall’esterno, impedendomi di tornare al tavolo. Avevo lasciato il telefono sul tavolo perché era l’unico posto dove c’era campo, quindi non potevo chiamare nessuno per farmi aprire. Dopo 20 minuti ho sentito un rumore come di qualcosa che viene trascinato, così ho provato a spingere la porta e mi sono accorta che si apriva.»

«Come mai non ne ha parlato prima?»

«Perché subito credevo di essermi sbagliata e di aver passato inutilmente 20 minuti in bagno; ma ho avuto tempo e modo di riflettere, e sono sicura quando dico che qualcuno mi ha chiusa lì dentro di proposito.»

«A questo la domanda è sempre quella: chi? Davvero non Le viene in mente nessuno che potesse avercela a morte con il Suo ragazzo e con Lei?»

Sanae rifletté qualche istante, poi scosse il capo:

«Mi dispiace… Tsubasa era amato da tutti… me inclusa.»

«Le prometto che indagherò ulteriormente. Se davvero è innocente, La tirerò fuori!»

«Allora uscirò da questo incubo.»

§§§

«Yamamizu, nel mio ufficio!» intimò perentorio Kitano. L’agente lo seguì, chiudendosi la porta alle spalle, e si sedette di fronte al suo capo.

«Qualche problema?»

«Tu, Yamamizu: mi è stato riferito che hai fatto un sopralluogo non autorizzato nel locale in cui hanno trascorso la serata gli amici della vittima.»

«Proprio così, e ho scoperto tracce di trascinamento di un vaso davanti alla porta del bagno delle donne!»

«Yamamizu, davvero credi nell’innocenza di quella donna?»

«Sì, fermamente. Ma non ho prove.»

«Mi spiace, ma mi vedo costretto a darti un periodo di riposo forzato. Consegnami l’arma e il distintivo.»

«Cosa??»

«Ho sbagliato ad assegnarti questo caso, ho creato in te un’ossessione, e il modo migliore per togliertela è stroncarla sul nascere.»

«Kitano ti stai sbagliando, sono sulla pista giusta e…»

«Aya, la pistola…»

«Va bene, tieniti pure la mia pistola e il mio distintivo: ma quando mi hai assegnato il caso hai detto che ero l’unica che poteva risolverlo, ed è quello che farò. La Nakazawa è innocente, e io lo dimostrerò. Con o senza il tuo aiuto.»

Uscì sbattendo la porta e si diresse a passo svelto verso la scrivania di Mikiru:

«Penso che tu lo sappia già, però te lo volevo anche comunicare di persona: Kitano mi ha sospesa, anche se lui preferisce dire che mi ha offerto un “periodo di riposo”.»

«Stai scherzando??»

«Mai stata più seria. Ma tu assicuro che dimostrerò comunque l’innocenza di Sanae, anche se dovessi rischiare la carriera!»

«Aya, perché ti ostini su questa strada? Sei davvero sicura che…»

«Vieni con me, te lo dimostrerò!»

Si recarono al locale e con passo deciso Aya portò Mikiru davanti alla porta del bagno:

«Quello secondo te cos’è?» le chiese, indicandole dei graffi sul pavimento che portavano fino ad una pianta posta in un angolo.

«Sembrerebbero segni di trascinamento…» rispose l’agente, chinandosi per osservarli meglio.

«Aggiungici i campioni di terriccio che ho raccolto dallo stipite della porta e ho portato in laboratorio, ottieni come risultato che la Nakazawa dice la verità.»

«Ammesso e non concesso che sia davvero come dici tu… questo significa che l’assassino è ancora a piede libero…»

«Proprio così, Mikiru. E quel che è peggio è che condanneranno un’innocente!»

«Agente Yamamizu!- un ragazzo raggiunse le due donne e si rivolse ad Aya, sventolando dei fogli –Sono riuscito a compilare la lista che mi aveva chiesto: sono tutti i dipendenti del locale, comprese le donne delle pulizie. Spero che Le sia utile…»

«Lo sarà…- mormorò Aya –La ringrazio molto, mi è stato davvero utile!»

«Ne sono felice.» rispose il ragazzo e, dopo aver salutato con un inchino, si allontanò.

«Cosa cerchi nella lista?»

«Non lo so ancora, Mikiru… però nel frattempo ho un paio di cose da controllare… credo che questa lista ci aiuterà a risolvere il caso…»

È davvero Sanae l’assassina di Tsubasa?


E adesso che succederà? Aya non può più indagare, e Mikiru non sembra convinta nell'aiutare l'amica-collega... avrà ragione Kitano nel dire di aver creato un'ossessione nell'agente Yamamizu, oppure c'è dell'altro? Ad ogni modo Sanae è ancora in carcere, e adesso che è Aya è fuori dai giochi come potrà uscirne? La mia mente malefica si è arrovellata per farvi rimuginare XD
E adesso ai soliti saluti:
Berlinene: certo che son precisa, rischio il linciaggio se ritardo XD Scherzi a parte, la storia è finita, quindi l'unica difficoltà è connettersi ogni sabato per pubblicare!
Melanto: coincidenze? Eheheh non credo proprio, troppo semplice affidarsi al caso... io sono più machiavellica!! XD
Silen: complimenti, hai colto un particolare non indifferente, riguardo la "passionalità" del delitto... va bene che Sanae è scema (*schivo lanciarazzi di Only*) però da qui ad autoaccusarsi con una stupidaggine ce ne vuole... Ti ringrazio per i complimenti sullo stile poliziesco, gli influssi di FoxCrime servono XDXDXD
Saretta: ormai è chiaro che Sanae non è stata, in fondo in fondo le voglio bene! Vedremo se Aya riuscirà a dimostrare la sua innocenza anche ora che è stata "destituita"... chi leggerà vedrà XD
Eos: mi spiace, ma Genzo continuerà a rivestire un ruolo marginale, anche se comunque sarà sempre presente... sono contenta che ti piacciano i miei PG originali, ho lavorato molto per creare il loro background e incastrarli nella storia... Per quanto riguarda il monumento, tieniti pronta, ancora poco e potrai iniziare ad abbozzare l'opera!
Only: tessora, non ti fidi più di me? *cipcip* lo sai che ti voglio bene, già ti ho ammazzato Tsuco... Tsubasa, non potevo distruggere il tuo cuoricino... però ancora per un po' Sanae rimarrà in prigione... chissà se Aya riuscirà ad aiutarla! Però tranquilla che mi sono messa una mano sul cuore e ti ho pensato mentre scrivevo il finale *sìsì*

Alla prossima, Sakura crime's for you!

   
 
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