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Autore: live_evil    01/12/2014    1 recensioni
Savhanna ama i suoi colori, e cerca costantemente di tenerli in vita, anche se poi la sua nuova vita ancora le fa schifo.
Luke non conosce i colori, lui vede tutto in modo trasparente, anche se lui poi è tutt’altro che trasparente.
Alexix è azzurro, come quello degli occhi di Savhanna, prima che fossero travolti dalla tempesta. Il suo è un azzurro cielo, sereno. Lei porta serenità ovunque si trovi.
Ashton è verde, un verde speranza. Perché lui in un miglioramento ci crede.
America è rosso, America è un vulcano in continua esplosione che è pronto a travolgere tutto.
Calum è lillà, lui è tutto ciò di più calmo e dolce ci sia.
Kayla è giallo, come i fiori che ormai ornano sempre i suoi capelli.
E poi c’è Michael, il cui suo silenzio potrebbe sembrare vuoto, ma in realtà è pieno di significati nascosti, proprio come il bianco.
Loro insieme sarebbero un caos di colori, ma infondo a loro il caos piace.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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She hate Monday.


Per Savhanna Hill non c’è nulla di peggio di un lunedì mattina, per non parlare di un lunedì mattina accompagnato da un compito di matematica alla prima ora, ma si sa, non c’è mai fine al peggio, e per lei il peggio era avere la compagnia di Luke Hemmings.
 
Non ci stava capendo nulla, per lei era troppo complicata la matematica e tutto ciò che la riguardava, ma non era di certo colpa sua se alle elementari aveva avuto un insegnate pessimo, si era sempre ritrovata a pensare.
 
-Hill, così finirai per finirla, quella matita.-
 
Irrompe nei suoi pensieri la voce bassa del ragazzo sedutole di fianco, il ragazzo che odiava di più in quella scuola e che in quel momento stava ridacchiando di lei.
 
A Savhanna quella cosa non poteva andare proprio giù, ma decise di non rispondergli, doveva sbrigarsi a terminare il test, e per lei quella non era affatto una semplice impresa.
 
Ma per Luke sembrava diverso. Per quel ragazzo che a scuola ci andava un giorno si ed uno no, la matematica era la cosa più chiara del mondo. La sua penna scivolava velocemente sul foglio, facendoglielo consegnare ancor prima del tempo e facendolo così uscire dall’aula.
 
Ma per la ragazza che si perdeva fin troppo spesso nei suoi pensieri il tempo era finito, il tempo era sempre troppo poco per lei, e doveva consegnare il foglio, ormai. Così fece, uscendo poi svogliatamente dall’aula, pronta alle prossime cinque strazianti ore.
 
 


Fortunatamente non aveva le ore seguenti con il ragazzo così tanto odiato da lei, si erano incontrati una sola volta nei corridoi, ma Savhanna fece finta di nulla, ed ora poteva finalmente uscire da quello da lei definito ‘’carcere’’.
 
Si incamminò per la stradina che portava a casa sua. Non aveva bisogno di prendere autobus, era abbastanza vicino e questa cosa la sollevava, poiché odiava tutti i posti troppo affollati, e un autobus, non è di certo il posto più solitario in cui poter stare.
 
Arrivò in breve tempo a casa sua, entrò senza salutare nessuno e salì nella sua camera, chiudendosi la porta alle spalle, lanciando la cartella per terra e gettandosi sul letto.
 
-Savhanna, è pronto da mangiare.-
 
L’avverti la voce del suo fratellastro, Ashton, fuori dalla porta. Tutti sapevano che era vietato entrare nella stanza di Savhanna e ormai Ashton era stanco di infastidirla.
 
Scese svogliatamente dal suo letto e si diresse in cucina dove trovò già seduti sua madre, il papà di Ashton e quindi il ragazzo in questione. Si sedette al suo posto e iniziò a mangiare.
 
-Ragazzi, dovremmo dirvi una cosa.-
 
Iniziò la signora con il collo ornato da collane e ben vestita, volgendo lo sguardo a suo marito, aspettando che continuasse.
 
Savhanna e Ashton avevano visto quella scena così tante volte che erano ormai in grado di recitarla alla perfezione.
 
I loro genitori erano degli architetti, sempre in viaggio per lavoro. A Savhanna non piaceva quel lavoro, preferiva quello del suo papà, il poliziotto. Era il suo eroe.
 
Anche Ashton lo odiava, così come odiava la sua mamma, scappata con un altro uomo durante un dei suoi tanti viaggi di lavoro.
 
-Si, dobbiamo ripartire. Questa volta staremmo via un po’ più di tempo poiché i lavori si sono complicati, ma promettiamo di ritornare il prima possibile.-
 
Continuò il signor Irwin mentre sua moglie annuiva dispiaciuta. Si, quella scena l’avevano già vista un sacco di volte.
 
-Non ci sono problemi, come al solito.-
 
Finse la ragazza, che si alzò in malo modo dal tavolo salendo in camera, facendo abbassare lo sguardo della mamma e facendo calare in un silenzio peggiore degli altri, quel tavolo.
 
Non c’era nulla nella vita di Savhanna che andasse bene, secondo lei, non voleva che il nero l‘avvolgesse di nuovo, ma quel giorno era troppo stanca per vedere la sua vita con un rosso acceso, come quello dei suoi capelli, e quindi si limitò a guardarsi in torno, immaginandosi tutto di viola. Il viola era un colore scuro, facile da immaginare, ma allo stesso tempo vivace, capace di tenerla ancora in vita.
 
Si stese sul suo letto, accendendo la musica rilassandosi, mentre nel resto della casa i preparativi per la partenza andavano avanti.
 
Nel frattempo, Luke Hemmings si divertiva, a modo suo.
 
Lui non conosceva i colori, non si impegnava nemmeno a scoprirli, era troppo superficiale per certe cose, ed anche troppo impegnato ad organizzare feste.
 
Quella sera nessuno dei due cenò. Lui, troppo impegnato nei preparativi, lei, troppo impegnata a tenere in vita quel viola, cercando di non tramutarlo in grigio.
 



Il giorno dopo si doveva tornare a scuola. Savhanna si guardò allo specchio, imprecando per quelle occhiaie tremende che le erano spuntate e per il suo aspetto sciupato. Si lavò, si vestì e si truccò velocemente, per poi scendere e uscire di casa, senza aspettare quello che ormai avrebbe dovuto considerare un fratello. Ma lei non ci riusciva, lei odiava quella famiglia, quella non era la sua famiglia, e nulla poteva cambiare le sue idee, o almeno lei così pensava.
 
Si incontrò a metà strada con Alexix, la sua migliore amica da ormai molti anni.
 
Le due erano gli opposti. Alexix era sempre gentile con tutti, Savhanna era spesso scontrosa con chi non conosceva. Alexix aveva i capelli biondi come il miele e gli occhi scuri ma allo stesso tempo accesi, Savhanna aveva i capelli rossi e gli occhi azzurri come il cielo, un cielo in tempesta, però. Alexix se voleva piangeva, Savhanna no, non ci riusciva. Le due erano gli opposti, ma erano più legate di chiunque altro.
 
-Piccola.-
 
La salutò la rossa, abbracciandola forte.
 
-Piccola.-
 
La imitò la bionda sorridendo e ricambiando la stretta dell’amica, poi, si staccò e la guardò.
 
-Pronta?.-
 
Le domandò continuando a sorridere. Savhanna annuì e insieme si avviarono verso il loro liceo.
 
 



-Hill, una F, sono molto deluso da lei. Complimenti a lei, invece, Hemmings, mi ha davvero sorpreso, si è meritato una A-
 
Sapere di aver preso una F in matematica per Savhanna non  era una novità, ma sapere che invece Hemmings aveva preso una A, lo era eccome.
 
-Una F, Hill? Ma complimenti.-
 
Si complimentò falsamente il biondo con  la ragazza, che lo guardò malamente.
 
-Hemmings? La tua filosofia non era un giorno si e uno no? Che ci fai già qui? Non dovresti essere a casa?-
 
Gli domandò sorridendo falsamente.
 
-Sai, non vorrei fare più assenze.-
 
Rispose lui prontamente, ricambiando quel falso sorriso.
 
-E quindi da quando ti importa di non fare più assenze, di prendere buoni voti e di essere presente?-
 
Gli chiese ritornando seria e gelida, fissandolo negli occhi.
 
-Da quando è diventato un modo per dare fastidio a te.-
 
E normalmente a Savhanna Luke Hemmings non avrebbe fatto nessun effetto, ma questa volta fu diverso, quella risposta la gelò sul posto, facendole provare quasi paura. Ma lei non voleva ammettere di avere paura e cercò di spacciare a se stessa che quel sentimento fosse semplice fastidio, ritornando così a fissare il suo foglio, con quella lettera rossa scritta sopra.

 
 
 
Look at me!!
Eccoci, riscrivo questo capitolo per la terza volta, e lo pubblico per la seconda, e devo dire che questa volta mi convince molto di più, e spero che piaccia anche a voi. Ammetto che è ben diverso dall’idea originale e quindi dalla prima pubblicazione, ma essendo migliore, lo preferisco.
Volevo anche dirvi che il capitolo verrà aggiornato il Lunedì e il Sabato, forse, se riesco, anche il Mercoledì.
Passando al capitolo, che dire, io non sarei poi così dispiaciuta ad avere Luke Hemmings come compagno di banco e Ashton Irwin come fratello, ma dettagli, ahah.
Savhanna, è un personaggio per me abbastanza complesso da descrivere, perché da questo primo capitolo risulta spenta e triste, ma in realtà è così solo in parte, quindi la scoprirete con il tempo.
Mi scuso inoltre per quanto sia corto questo capitolo, ma è solo un intro, dunque non preoccupatevi, la lunghezza aumenterà nel corso della storia.
Spero proprio che questa storia vi piaccia e che continuerete a seguirla, lasciandomi anche magari qualche vostro pensiero.
E se magari mi contattaste per spiegarmi come poter inserire un banner, o come poter mettere un font più carino per gli spazi autrice, ve ne sarei grata.
Bacini al succo di frutta e alla prossima bellezze.
Live_evil<3
  
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