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Autore: Jade Tisdale    01/12/2014    2 recensioni
Una terrestre che non è riuscita a sottrarsi al destino che il Dottor Gelo aveva previsto per lei.
Un androide che si è fatta assorbire da Cell e che da quel giorno ha iniziato a sognarlo.
Una moglie che non riesce a dimostrare il proprio affetto verso il marito.
Una madre che si chiede se sua figlia potrà avere una vita serena.
Un cyborg che sta cercando di progettare un futuro da umana.
Ma C18 che cos'è davvero?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 18, Altri, Crilin, Marron | Coppie: 18/Crilin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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37. Il matrimonio.

 

 

Sistemai lentamente la piccola rosa bianca tra i capelli di Marron, cercando di non annodarli fra loro. Proseguii con la seconda, poi con la terza, dando così la forma di un cerchietto.
Mia figlia si specchiò con attenzione, riservandomi poi un'occhiata imbarazzata.
«Mamma... secondo te come sto?»
Il vestito bianco, con del pizzo nei fianchi, le arrivava quasi alle caviglie: avendo il pancione, era stata dura trovare un abito che fosse comodo. Le scarpe col tacco le erano state regalate da Bulma e Vegeta. Marron aveva scelto un bouquet piccolo con poche rose bianche e aveva lasciato i capelli sciolti.
Abbozzai un sorriso. Era bellissima.
«Sei una favola.» ammisi.
Arrossì. «Grazie...» 
In quel momento, qualcuno bussò alla porta, ma prima che Marron potesse dire 'avanti', essa fu subito spalancata. A quanto pare Bulma non aveva perso le sue vecchie abitudini.
«Oh mio Dio tesoro, ma sei un incanto!» esclamò, correndo ad abbracciare la sposa. 
Da dietro la porta, subito dopo, sbucò Ayaka. Aveva un vestito lilla come i suoi capelli: essi erano raccolti in uno chignon ben fatto e ai piedi aveva delle ballerine del medesimo colore. Si avvicinò, osservando sua madre con gli occhi che le brillavano.
«Anche io sarò così bella al mio matrimonio?» mi chiese, indicando Marron.
Scossi la testa, accarezzandole una guancia. «Tu sei già bellissima.»

 

Dopo la nostra chiacchierata il giorno del compleanno di Ayaka, Marron aveva deciso di celebrare sia le nozze che i festeggiamenti del matrimonio alla Kame House.
Quando ci sposammo, Crilin arrivò in ritardo, mentre Trunks, al contrario, fu molto puntuale. Non appena la sposa uscì dalla casa, ci voltammo tutti ad osservarla. Davanti a tutti vi era Ayaka, che spargeva petali di rose bianche davanti a lei, prendendoli dalla piccola cesta che aveva in mano. Poco più dietro di Marron, ai lati, Pan e Bra, anche loro damigelle. E infine, mia figlia, a braccetto con mio marito. E anche se non credo l'avrei mai detto, mi commossi molto quel giorno, vedendola raggiungere Trunks. Riuscii a trattenere le lacrime, ma ammetto che quando i due sposi si baciarono, mi si formò un nodo alla gola.
Non era il pensiero che si fosse sposata ad avermi fatto reagire in quel modo, visto che Marron non viveva più con noi da sei anni: era il pensiero che la mia bambina fosse cresciuta così in fretta, a farmi venire voglia di piangere.
Che pensiero dolce, vero? Già. Nemmeno io avrei mai detto che potevo pensare una cosa simile. Ma Marron e Crilin sono sempre state le persone che ho amato di più e il pensiero che una di loro si stava costruendo una vita sua, mi faceva stringere il cuore.

 

Quando cominciarono i festeggiamenti, la maggior parte degli invitati, i sayan primi fra tutti, circondarono il tavolo con le portate. Gli sposi stavano parlando con Bulma e Valese, mentre io mi diressi in cucina per prendere altre posate, seguita dalla piccola Ayaka. 
«Nonna, anche il tuo matrimonio è stato così bello?» domandò ad un tratto.
Sorrisi. «Sì, tesoro: è stato bellissimo.» 

 

«C18, sei sicura che sia tutto ok?» domandò Crilin, sospirando.
Annuii, non aggiungendo nient'altro.
«Hai tenuto il muso lungo tutto il giorno.» sbuffò, sedendosi al mio fianco. «Hai cambiato idea per caso? Ti sei pentita di aver deciso di sposarmi? Perché se è così...»
«Non dire mai più una cosa del genere.» sbottai, infastidita dalla sua stupidità.
«E allora cosa c'è che non va? Con me puoi dire tutto, lo sai...»
Come se fosse stato facile! Come potevo spiegargli che soffrivo perché mio fratello non voleva far parte della nostra famiglia? Non avrebbe mai capito come mi sentivo. E in quel momento, tutto ciò che volevo, era ritornare all'interno della Capsule Corporation a festeggiare e dimenticare quanto accaduto. Gli stampai un bacio sulle labbra, stringendo la sua mano nella mia.
«E' tutto ok, davvero.» mentii, regalandogli uno dei miei rari sorrisi.

 

Ripensando a quel giorno, mi chiesi per l'ennesima volta come avesse passato gli ultimi anni C17. Si era fatto una famiglia? Aveva avuto figli o nipoti? O era davvero rimasto da solo?
La mia attenzione, però, fu attirata da Marron, che fece il suo ingresso in cucina, seguita dal marito.
«Mammina, stai bene?» chiese Ayaka.
La osservai con attenzione: era molto pallida e sembrava quasi che facesse fatica a respirare.
«Marron, che ti succede?» domandai a mia volta, avvicinandomi a lei.
«Non so, mi gira la testa...» sussurrò, appoggiandosi contro al muro. «Forse sono solo un po' stanca...»
La presi sotto braccio e le sorrisi. «Andiamo di sopra. Ti preparo un po' di tè e ti rilassi, va bene?»
Mia figlia annuì.
«Vuoi che venga con te?» chiese il sayan, prendendo in braccia la figlia.
Marron, però, rispose negativamente. «No, preferisco che tu e Ayaka andiate dagli altri. Tra poco vi raggiungo.»

 

Soffiai un'ultima volta nella tazza di Marron, dopodiché gliela porsi.
«Ti ringrazio.»
«Non c'è di che.» replicai, accarezzandole i capelli. «Sicura di sentirti meglio?»
«Sì.» rispose. «E' un po' come quella volta che mi è venuta la sinusite: un secondo prima mi girava la testa, mentre quello dopo mi sentivo carica di energia!»
«Quello era l'effetto dei farmaci!» esclamai divertita. «Ti hanno fatta pure diventare sonnambula per una settimana quelle maledette pastiglie... Di notte cantavi in continuazione!»
«Oh no, dici sul serio?»
Annuii. «Tuo padre ti ha pure fatto un video!»
«Non ci posso credere!» disse, scoppiando a ridere.
La osservai mentre rideva e notai che la sua risata era diventata identica alla mia. E per un secondo, solo per uno, mi sembrò di rivedere me stessa tanti anni prima, con quegli stessi occhi che esprimevano felicità nel giorno del mio matrimonio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scusate, scusate, scusate! Sono in ritardissimo! Non ho mai pubblicato con oltre due mesi di ritardo!
Vi prego, perdonatemi, ma da quando è cominciata la scuola i miei pomeriggi sono diventati davvero incasinati!
E se è così in seconda superiore, ho paura di sapere quanti impegni avrò in quinta ç_ç
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e di non essere peggiorata, visto che è da un po' che non butto giù qualcosa. Purtroppo, anche se mancano ancora tre capitoli, non credo che ci metterò poco a scriverli...
Come vi ho sempre detto, però, farò del mio meglio. Aspetto con ansia le vostre recensioni!

   
 
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