Salve a tutti, sono tornata con l’improbabile seguito di Striped Lobster. Nel caso
qualcuno non lo avese letto,
non c’è problema , ci sono solo pochi punti da sapere:
1)
2)Dio non è Dio , ma uno psicologo
in erba
3)Dea non è una dea ma ci va molto vicino
4) il Greco invece è greco, e si chiama Alexis
5)infine, la protagonista è perennemente sull’orlo
della crisi di nervi
Dopo queste piccole informazioni via auguro buona fortuna, spero che
il lavoro non sia troppo da buttar via^_^
Prologo:
Mi
chiamo Dafne Bianca, Dafne è il nome e Bianca è il cognome.( Lo dico perché si sbagliano sempre tutti).
Ho sempre avuto una vita pressoché
felice, i peggiori avvenimenti della mia esistenza si contano sulle dita di una
mano e potrebbero essere: quando una smorfiosetta all’asilo mi
chiamò sfacciata e io ci
rimasi malissimo perché non avevo idea di che cosa volesse dire, o
quando mi presi gli orecchioni e dovetti rimaner a letto per quattro giorni, o
ancora quando mi investirono e rimasi incolume se non per due lividucci sulle ginocchia. Direi che gli avvenimenti
nefasti della mia vita siano invidiabili…ma…nonostante abbia una
vita felice e senza scosse sono sull’orlo di una crisi di nervi. Questo per colpa di un maledetto Greco,
dongiovanni onnipresente che più volte si è stabilito a casa mia
costringendomi a dormire con mio fratello al quale aveva rubato il letto, o per
la mia totale mancanza di sex appeal che mi rende pressoché invisibile
al sesso maschile, cosa ancora più fastidiosa quando la ragazza
più stupida che io conosca, l’insopportabile Rinaldi,che io educatamente odio (maledetta baldracca!!!)ne ha a
bizzeffe, e li adopera male!
Tutto
ciò è anche accompagnato da una sfiga atomica al gioco, ai miei
occhi peggiorata dalla fortuna indescrivibile della mia migliore amica Claudia
che padroneggia qualsiasi gioco d’azzardo. Io e Lella la portiamo una
volta alla settimana al bingo e ormai abbiamo messo da parte un bel
gruzzoletto.
Ulteriore
motivo di depressione è Dea. Dea non è una dea
, ma ci si avvicina molto. Bellissima ,
dolcissima e ingenua adorata da tutti, sempre al centro dell’attenzione e
sempre coi tacchi(tacchi che io non riuscirei mai a portare senza rompermi l’osso del collo). Non la posso
nemmeno odiare dal tanto che è perfetta…almeno potessi permettermi
di detestarla mi scaricherei un po’…e invece no… la venero
anche io!!
I
miei unici amici maschi, rispondono ai nomi di il Cavaliere, latin lover mal riuscito che ama mostrarsi con capi
d’abbigliamento leopardati, e Matteo il mio amore delle medie decaduto
dopo che ha iniziato a sfoggiare un imbarazzante colore arancione sulla pelle.
Dulcis
in fundo , l’uomo della mia vita(anche se non lo
sa) è stato cacciato di casa dai suoi genitori da quando hanno scoperto
che è stato bocciato e ora dorme in giardino in una tenda a pois
bucherellata , viene spesso a casa mia a farsi la doccia, ma ciò non ha
giovato per nulla alla mia posizione nel suo cuore.
E
io ? io ho i capelli rossi. E qualcuno dovrà pagare per questo!
“Dafne! È arrivato Alexis per portarti a
scuola!” esclama mia madre sibillina al di là della porta del
bagno. Spalanco gli occhi, mentre probabilmente una vena di pazzia mi
passa nelle pupille. Quel dannato Greco la pagherà per quello che ha
fatto! Spalanco la porta e mi lancio addosso a lui mentre cadiamo sul pavimento
del pianerottolo.
“Greco!
Guarda i miei capelli!! Guarda come sono ridotti per
colpa tua!!”
Sento
mia madre dalla cucina che chiacchiera con mio padre “Infondo non tutti i
mali vengono per nuocere, almeno anche se Alexis
è stato bocciato adesso può accompagnare Dafne a scuola in
macchina! Sono in classe insieme, e poi mi sembra che
nell’ultimo periodo vadano più d’accordo”.
Macché più d’accordo! Io lo voglio morto questo intollerabile
ellenico!
“Dafne , non urlare che poi se la signora Rolli si sveglia male e poi
sono dolori, lo sai che è vendicativa e poi butta la varichina dalla
terrazza per scolorire tutti i panni che ha steso tua madre, come ha fatto
quella volta che le ho depilato il gatto!!”cerca di temporeggiare.
“Al
diavolo la signora Rolli!” grido strattonandolo per la cravatta e
impedendogli di alzarsi. “Hai visto i miei capelli?
Sono rossi!” urlo ancora.
“Sì,
ho visto…sono carini…ma io cosa centro scusa?”. Il sangue mi
va decisamente alla testa e devo fare ricorso a tutta la mia santa pazienza
(che per la verità è andata consumandosi a forza di frequentare
questo individuo) per non strangolarlo.
“Quando
te ne sei andato” comincio con la voce più stridula che mai
“hai lasciato la tua pidocchiosa tintura per capelli nella doccia, e io
sta mattina l’ho usata scambiandola per il balsamo!”
Lui
mi guarda attonito poi fa “Se sei pirla non è colpa mia”.
Non
faccio in tempo a ribattere perché mi trovo a gambe all’aria
appoggiata come un sacco di patate sulla spalla del Greco.
“Mollami,
deficiente!” urlo mentre lui come se niente fosse mi lancia in macchina
come se fossi un peluche e saluta allegramente il signor Angelini,un condomino che
ci guarda perplesso col suo quotidiano sotto l’ascella.
Il
primo giorno di scuola si agghindano sempre tutti. Il Cavaliere sfoggia
vanitoso una cravatta leopardata che io gli tiro per
salutarlo. Dopo essere stato strangolato a dovere torna alla ragazza che sta
cercando di abbordare, la quale sta tentando la fuga con scarso successo, per
dirle “ il mio nickname in chat è leopardetto90” dopo aver sentito il nick
del Cavaliere mi impietosisco e mi chiedo se non sia il caso di aiutare la
sventurata ragazza, ma poi mi convinco che se la caverà benissimo anche
senza il mio aiuto e lancio il mio zaino su un banco vuoto. Ovviamente non lo
centro, ma centro in faccia un ragazzo con un maglioncino verde lattuga e un
orrido colorito arancione.
“Matteo
che ci fai qui? Non ti avevano bocciato? Non eri andato a lavorare dal tuo
zio-papà?”
Matteo si massaggia il naso dove l’ho
colpito e risponde “Sì, sì…solo che a volte mi manca
un po’ la scuola e sono venuto a fare una capatina. Faccio sangue?”
“no no tranquillo, con un po’
di ghiaccio si risolve tutto”.
Mio
cugino Alexis si è trattenuto col suo fan club di ragazzine idiote.
Anche se non fosse mio cugino , il Greco non mi
piacerebbe mai. Ma insomma, guardatelo bene, con quella sua
cavolo di mania di tingersi i capelli! Per tutto l’anno scorso
è andato in giro praticamente biondo platino. Ma che amarezza.
“Dafne tesoro! Ma ti sei tinta i capelli di rosso! Che
carina!” esclama una voce melodiosa e sibillina, voce della quale la padrona vive abbarbicata su tacchi vertiginoso.
Sorrido
a Dea, adorabile Dea. Ma la mia euforia si spegne in fretta, appena mi rendo
conto di ciò che ha detto. Per un attimo mi ero scordata di avere i
capelli vermigli.
Maledetto
Greco!!!
Sospiro
mentre il Greco della malora si accomoda accanto a me ricoperto di baci al
rossetto rosa. Io mi volto dall’altra parte e lo ignoro. Il professore
tenta di fare l’appello nella noncuranza generale.
“Aldrovandi?” scandisce timidamente. Qualcuno dal
fondo alza la mano dicendo “Bella prof.!”. Il professore gracchia
il suo dissenso inascoltato, in aria volano vari aeroplanini
di carta e Matteo, clandestino se ne sta appollaiato sul banco del Cavaliere in
barba al regolamento scolastico.
“Bianca”
continua, io e il Greco alziamo la mano nello stesso momento, poi ci guardiamo.
“Ehi,
Bianca sono io”dico rabbiosa. Ma tu guarda, è in questa classe da
dieci minuti e già mi ruba il cognome!
“Anche
io sono Bianca!” ribatte lui come se avesse ragione.
“Ehm…Bianca
Alexis…
Questo
è troppo adesso lo strangolo! “Questa classe è troppo
piccola per due Bianca!!!” urlo avventandomi su
si lui.
“Dafne
tesoro, calmati è solo un nome!” strilla Dea.
“NO! SONO ANCHE I MIEI CAPELLI!!!”
E anche questa maledetta prima giornata
di scuola è finita! L’unica mia
soddisfazione è essere riuscita a fare un occhio nero al Greco.
“Su
Sali” mi fa scocciato aprendomi la portiera dell’auto
all’uscita da scuola.
“no,
sono ancora arrabbiata con te”
“Sali”
“no”
“Sali”
“No”
“Ok,
torna a casa in autobus!!”
“Ehi
no!! Greco! Tu dovevi supplicarmi! Non mi puoi
lasciare qui!!!”urlo mentre il Greco sporge dal
finestrino un bel dito medio.
Questo
è l’ultimo anno Dafne…resisti almeno un altro
po’…
Grazie a tutti quelli che sono arrivati a leggere fin qui. Se vi va
ditemi cosa ne pensate, alla prossima!