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Autore: alicejoyparish    02/12/2014    1 recensioni
Salve a tutti! Questa è la mia prima ff in assoluto, nata un pò per noia un pò per mettermi alla prova con qualcosa che mi piace, ovvero il mondo di Naruto. Per quanto riguarda l'ambientazione, diciamo che è un "what if" che, grosso modo, parte dopo l'allenamento di Naruto con Jiraya. Ovviamente mi sono presa tante "licenze poetiche" per poter introdurre nuovi personaggi. Buona lettura a tutti!
- Tu cosa ne pensi?
- Penso che stiamo per imbatterci in qualcosa che avremmo voluto evitare se solo fossimo stati più intelligenti
- Non sei d'accordo con il Gran Maestro?
- Io e il Gran Maestro abbiamo molto spesso idee discordanti...dico solo che non sarà una cosa piacevole.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un'altro samurai, che nella loro gerarchia doveva essere simile all'ultima ruota del carro, ci scortò ai nostri alloggi per poter lasciare i nostri bagagli: c'erano delle camere per Asari ed altre per la sua scorta, in un'ala lontana dagli altri ninja degli altri villaggi. Bene, Iwa era distante sia dal creare che dal ricevere danni.

- Se volete seguirmi, vi accompagno alla sala infermeria per poter medicare le vostre ferite- disse dopo averci mostrato gli alloggi e averci ragguagliato sulla struttura del tempio a linee generali.
I miei due compagni di team non se lo fecero ripetere, mentre io, ingoiando amaro, cercai di essere il più impassibile che potevo.

- Tu non vieni?- disse palesemente svogliato e con arroganza

- Ti ringrazio, ma è una ferita talmente banale che non c'è nemmeno il rischio di una infezione- dissi con un sorriso che, dallo sguardo di Daisuke, capii di non essere uscito nel modo migliore. Il samurai fece una sorta di sbuffo e, girando i tacchi, portò i due baka a farsi medicare.

- Non guardarmi così Dai-kun...non è nulla di grave- dissi quando non sopportavo più il suo sguardo da rimprovero. Lui non disse nulla, ma frugò nel suo zaino e ne tirò fuori il kit del pronto soccorso ed io sbuffai sonoramente. Lui mi prese delicatamente ma con fermezza il braccio e mi fece sedere: ispezionò la ferita, la pulì e disinfettò e cominciò a fare una medicazione semplice.

- Credo che questo tuo atteggiamento non farà altro che peggiorare la situazione. Io ignorerei qualsiasi tentativo di Iwa per farti perdere le staffe. È una cosa vecchia Aki-chan, dovresti cominciare ad andare avanti- disse, ammorbidendo il tono nell'ultima parte. Abbassai lo sguardo: aveva ragione, eravano ninja ed eravamo consapevoli che sarebbe stata una vita dura e piena di scelte difficili, perciò era inutile rimuginare su vecchi sentimenti.

- Una medicazione non male Dai-kun- dissi cercando di allegerire l'atmosfera

- Ho imparato dalla migliore- mi disse con un sorriso aperto e sincero, di quel tipo che non puoi permetterti spesso.
In quel momento bussarono alla porta ed istintivamente ci ritrammo uno dall'altro: al nostro lasciapassare entrò Asari e noi ci alzammo in piedi

- Tranquilli ragazzi...volevo accertarmi che la tua ferita non fosse nulla di grave Akiko

- No Gran Maestro...ho visto di peggio signore

- A proposito di questo...volevo giusto parlarti della cerimonia di apertura di questa sera. È una specie di rituale agricolo, che si usava per propiziarsi le correnti dei venti per portare piogge nei periodi giusti dell'anno. Ovviamente ora ha un significato puramente storico e tradizionale, comunque sia- disse schiarendosi la voce, forse rendendosi conto che stava divagando- vorrei che tu svolgessi un ruolo attivo nella cerimonia in quanto ambasciatore ufficiale di Hina, affianco agli altri ambasciatori degli altri villaggi ovviamente

- Gran Maestro non credo di essere la persona più adatta a...

- Sciocchezze Akiko...sei una kunoichi di talento ed io voglio che sia tu a presenziare questa sera. Qui fuori c'è un samurai che attende per scortarti alla cella per preparare la cerimonia. Non deludermi- disse uscendo e lasciando aperta la porta, della serie nessuna possibilità di risposta. Seguii l'uomo che mi portò all'interno di una specie di cappella riservata, dove c'erano altri cinque ninja più quello che doveva essere l'alto sacerdote e una specie di suo assistente, il quale fece una sommaria presentazione.
C'era Kankuro, ambasciatore di Suna, un tipo davvero particolare: era un marionettista, specialità peculiare ed esclusiva di quel villaggio, aveva degli strani segni sul volto, una sorta di cappuccio aderente che gli copriva i capelli ed una lunga tuta nera; l'ambasciatore di Kiri era un ragazzino, con capelli blu e sguardo attento ma allo stesso tempo curioso, gli occhi coperti da un paio di occhiali e sulla schiena portava una spada, un soggetto da non sottovalutare questo Chojuro. Poi c'era l'ambasciatore di Iwa, Akatsuchi, un'omaccione ma con occhi vigili e acuti, il primo di Iwa a stringermi la mano negli ultimi tempi. Poi c'era la forza portante dell'Ottacoda, Killer Bee, un uomo sulla trentina passata, capelli chiari e pelle abbronzata, che parlava in modo strano (o rappando a sentire lui) come portavoce di Kumo. Infine, per Konoha, c'era un uomo strano, dai capelli argentati e con una maschera che gli copriva per intero il viso, eccezione per un occhio e parte della fronte, Kakashi dello Sharingan, molto si è sentito parlare di lui ed ero curiosa di sapere quanto di quello che avevo sentito fosse vero. L'assistente ci spiegò fin nei minimi dettagli ogni passaggio della cerimonia, arrivando poi al compito di ognuno; poi la parola passò al sacerdote che invece spiegò i simbolismi e i significati profondi della cerimonia. Quando finalmente e con sollievo generale quei due ci congedarono, cercai di defilarmi il più in fretta possibile.

- Aspetta ninja di Hana- disse allungando il braccio verso di me, nel tentativo di arrestare la mia volontà a darmela a gambe. Mi voltai verso Akatsuchi cercando di trattenere qualsiasi emozione all'interno di me.

- Volevo scusarmi a nome di Iwa per le ferite provocate a te ed ai tuoi compagni.

- Non preoccupatevi Akatsuchi-san, non è nulla di grave- dissi cercando di fare un sorriso, a quanto pare uscito meglio rispetto al precedente.

- Akatsuchi-dono allontanatevi da questa donna- disse un'altro ninja di Iwa; beh mi sembrava strano che nessuno fosse venuto a mettere un pò di rabbia e odio- la sua vicinanza potrebbe inquinare anche le acque di una sorgente

- Ei tu, attento al linguaggio che usi fratello, io me ne starei zitto invece di dire quello- disse "rappando" Killer Bee, nel tentativo di proteggermi.

- È inutile Bee-sama...con certi individui non ci si può ragionare- mi scivolò tra i denti con più fiele di quella che volessi. Il ninja di Iwa tentò di portare un kunai alla mia gola, ma io lo avevo già visto ed ero pronta alla contromossa.

- È meglio che tu vada via ninja...Akatsuchi-san credo che dovrete scegliere più attentamente i ninja del vostro entourage- disse l'albino con tono quasi svogliato e assonnato, ma tenendo immobile il braccio del mio aggressore ben lontano da me. La tensione sembrò scivolare piano dalle nostre teste, che probabilmente avevano già fatto una previsione di scontro tra tutti noi: nulla di buono.

- Bene penso che sia meglio ritirarci nei nostri alloggi- disse Akatsuchi portando via con se i propri uomini. Si defilarono anche Chojuro e Kankuro, che prudentemente non erano entrati nel diverbio verbale.

- Vi ringrazio Bee-sama e Kakashi-san, ma credo di saper gestire le mie battaglie da sola

- Non era solo per te, ambasciatrice di Hina- disse l'albino secco- si poteva anche rischiare un incidente internazionale- disse e, girandosi, abbandonò la stanza anche lui.
Colpita e affondata, signori, da un uomo con la maschera.

- Non prendertela Akiko-san. Kakashi è un tipo particolare- disse rappando in modo buffo- non ci pensare, stai senza pensieri e vedrai che domani sarà meglio di ieri- disse facendo strane mosse per accompagnare il suo rap. Sorrisi a quell'uomo strano ma divertente e mi congedai anche io. Mentre camminavo per i corridoi del santuario sentii un'intenso profumo di fiori provenire da una diramazione del corridoio principale. Incuriosita seguii il mio naso e mi ritrovai in una specie di chiostro con un piccolo laghetto, dei cespugli ben curati e dei fiori dai colori accesi e vivaci.

- Questo è periodo dei gigli- disse un sacerdote. Vidi che aveva le mani sporche di terra, quindi doveva essere l'addetto a quell'angolo di serenità.

- Qui è tutto così pacifico...è davvero un bel posto- dissi senza neanche pensare.

- Si beh...è una fortezza lontana dal chiasso e dal caos del mondo

- Le dispiacerebbe se approfittassi di qualche minuto del suo paradiso?
Il sacerdote mi sorrise complice e si rimise a curare i cespugli del piccolo chiostro.
 
  
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