Cosa è davvero importante (ovvero il grande scoglio di nome James Potter)
Remus sorrise, soddisfatto, mentre Sirius usciva da lui e si stendeva al suo fianco, appoggiandogli il capo sul petto. Al moro piaceva farsi accarezzare come un vero cagnolino, e l’altro era più che felice di accontentarlo, gli occhi puntati al cielo che si vedeva dalla Stamberga Strillante, alle stelle e allo spicchio di luna, testimoni silenziose dei loro incontri notturni.
“Non voglio tornare” si lamentò Sirius, voglio restare qui tutta la notte.
Remus sospirò. “Dobbiamo tornare prima che James e Peter si accorgano che siamo spariti. In più stanotte dobbiamo fare ancora più attenzione, nel venire qui sei finito contro due armature!”.
“Remus, non è colpa mia se è così buio che non si vede nulla!”
“Certo che è colpa tua, Pad! Chi è stato a convincere James a nascondere il Mantello e la Mappa in un posto in cui ‘nessuno potrebbe trovarli’? E con nessuno intendo anche noi!”
“Ma – ma io pensavo che almeno a me lo avrebbe detto, sono il suo migliore amico!”
“Beh, lui è il tuo migliore amico e non gli hai mai detto di… di… questo!” esclamò l’altro, indicando loro due e il letto sfatto.
Sirius alzò la testa, incontrando le iridi dorate dell’altro. “Pensi che mi vergogni di noi?” chiese, quasi offeso.
“No, io… non lo so, Pad. Okay non dirlo a nessuno, ma James! A James non nascondi mai nulla! Nulla di importante per te, per lo meno…” concluse Remus, distogliendo lo sguardo imbarazzato.
Il moro sorrise e lo abbracciò. “Hai ragione. Io dico sempre tutto a James”. L’altro non rispose, ma cercò di districarsi, sentendo distintamente il suo cuore incrinarsi.
“Gli ho detto di noi il giorno in cui mi hai baciato la prima volta.”
Note dell'autrice:
Ed eccoci qua con il secondo capitolo!Prompt originario: Wolfstar: di quelle notti senza luna piena in cui Remus e Sirius, senza dire niente a James e Peter, si recavano comunque nella Stamberga Strillante