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Autore: gioconiglio    03/12/2014    0 recensioni
poi capii una cosa: Non potevo amarla.
Io ero una creatura della notte, un mostro immortale se non ucciso, lei era la creatura giusta, un umano la perfezione. Lei non doveva stare con me, l'amavo troppo per incatenarla a me ed era giusto che prendesse le sue decisioni da sola, Jack, lui sarebbe potuto essere un compagno ideale per lei, intelligente, bello, perspicace; un ragazzo tranquillo ed educato e non un animale nel senso stretto del termine.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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IL RITORNO a casa fu silenzioso, avevamo speso un po' troppo del dovuto all'italiano e mi stavo preparando alla nottata di guardia, avevo scritto ai miei che avrei dormito da un'amico, non avevano risposto forse era un si, chissà.

La foresta era semi illuminata da alcune luci fievole che provenivano da vecchi lampioni divenuti verdi dal muschio e rossi dalla ruggine, dagli alberi neri con appena qualche ramo illuminato di giallo spuntavano a volte piccoli animali, gufi, barbagianni o piccole lucertole; quella sera, o meglio, notte si gelava, il termometro della macchina di Luke indicava due gradi sotto lo zero e Elizabeth, a nostra differenza, gli percepiva; era avvinghiata al mio braccio per riscaldarsi mentre io la cingevo in un abbraccio caldo e sensuale, tremava e io lo sentivo il silenzio era interrotto solo dalla radio da dove proveniva una vecchia canzone d'amore

-Come ci si sente?- domandai io ad Elizabeth

-In che senso?- domandò lei guardandomi dritto negli occhi

-Com'è avere freddo?- specificai, lei provò a rispondere la prima volta ma si trattenne per elaborare meglio il discorso

-E' strano, non ti senti bene, gli arti fanno un po' male e perdono la sensibilità non ti senti a tuo agio, non so descriverlo bene ma non è bello- si strinse più a me

-No invece- replicai io -Dev'essere bello, provare qualcosa intendo, io il freddo non l'ho ma provato e credo che mai riuscirò a provarlo-

-E il caldo?- chiese

-Quello si, è forte e onnipresente, anche nei momenti dove dovrei battere i denti- sorrisi e solo allora lei si accorse – e anche io – che stavo sudando

-Ehi- fece Luke -Siamo arrivati-

La casa di Elizabeth era semi illuminata, una luce era accesa anche se a quell'ora tutti dovrebbero dormire, lei smontò subito e io la seguii ma prima presi dalla macchina una maglietta e un paio di pantaloni, non si sapeva mai, mi stavo allontanando quando Luke mi chiamò

-Ehi Boris- io lo raggiunsi

-Che c'è?- chiesi, lui mi diede una cosa in mano senza mostrarmela e chiudendomela, aprii la mano

-E' sempre meglio averne prima che sia troppo tardi- rise

-Sei un'idiota!- feci ridendo -A che mi serve un preservativo?- me lo misi in tasca senza pensarci e salutai Luke ridendo ancora.

Aveva parcheggiato abbastanza distante dalla casa di Elizabeth così da non dare nell'occhio, io accompagnai fuori Elizabeth

-Allora, tu ora va a casa, io ti raggiungo dal retro, ti terrò sempre a vista okay?

-Okay- fece lei e ci avviammo mentre la tanto conosciuta macchina di Luke se ne andò in silenzio.

 

“Okay” feci io a Boris prima che lui, con una borsa di vestiti in mano, iniziasse a correre lontano dalla strada, verso i boschi, sapevo che mi stava tenendo d'occhio così raggiunsi la mia casa con maggiore fiducia di quanta ne avessi potuta avere in un simile momento, aprii la porta con le mie chiavi che portavo sempre in tasca, scricchiolava nel suo aprirsi

-Ciao?- feci, nessuna risposta, l'intero edificio era silenzioso come non era mai stato

-C'è nessuno?- ancora nessuna risposta, allora andai in cucina e il mio disagio svanì all'istante, un foglio bianco era sopra il tavolo moderno, lo presi in mano.

“Elizabeth sono andato a pesca, ho sentito che è la notte buona; torno domani pomeriggio, spero che ti sia divertita con le amiche.

Un bacio papà.” il foglio recitava parole giuste, mio padre era solito ad andare a pesca da sempre, la calligrafia era senz'altro la sua, avrei riconosciuto quella scrittura inelegante e disordinata ovunque ed era logico che non era stato costretto a scriverlo dal verme, senno una scrittura tanto rilassata sarebbe stato impossibile mantenerla. Così diedi il biglietto per buono e accesi la tivù, davano un programma sui matrimoni fin troppo melenso anche per me, così optai per un film, il primo che trovai trattava un amore impossibile dove il ragazzo di lei moriva, decisi che non era il caso e misi un horror, la protagonista sempre bellissima e vestita solo in biancheria intima veniva uccisa da un vampiro “No” pensai, girai l'ultima volta e di nuovo il film trattava di vampiri e lupi mannari ma cosa aveva il mondo oggi contro me, decisi allora di prepararmi alla nottata di sonno anche se sapevo che non avrei mai dormito al pensiero di Boris in pericolo, salii le scale fino al bagno più vicino a camera mia e mi lavai i denti, mi guardai allo specchio, l'immagine riflessa era davvero brutta, avevo gli occhi stanchi e i capelli da pazza e decisi che per il momento una pettinata ai capelli sarebbe stata più che sufficiente, dopodiché presi solo il cellulare e me lo portai in stanza da letto, lo collegai al ricaricatore e lo abbandonai sopra il comodino vicino al letto, solo allora provai a prendere il sonno, cosa che in poco tempo divenne ufficialmente impossibile e mi ritrovai a smanettare sul telefono nel tentativo di inviare un messaggio a Boris.

 

I miei vestiti giacevano vicino a quelli puliti ancora ben piegati nella borsa, vicino ad essi c'era solo il mio telefono mentre io sorvegliavo scrupoloso la casa di Elizabeth pronto a tutto, sentivo e vedevo bene come il giorno tutto, alcune gocce d'umidità cadevano placide da sempreverdi scuri e alberi spogli con i primi tenui e chiari germogli che spuntavano qua e la tra i lunghi rami che sembrava volessero toccare il cielo con i loro sottili rametti. Poco più in la dei gufi e dei barbagianni cantavano noiosi una qualche melodia tramandata da intere generazioni, tutt'intorno sentivo numerosi grilli ed insetti cantare rumorosi i suoni dei boschi, più in la sentivo il mare, quello scuro oceano di segreti che viveva sotto la superficie chiara e trasparente e che si infrangeva sulla dura parete di roccia grigia e nuda emettendo boati e strascichi, molto lontano a nord un lupo ululò seguito da altri, avrei tanto voluto ululare una risposta ma mi trattenni, pochi secondi dopo sentii il mio cellulare vibrare, mi avvicinai ad esso lentamente, con un filo di curiosità, riuscii a leggere il messaggio senza toccare il cellulare con le mie zampone da lupo, era di Elizabeth “Ehi amore, mio papà è andato via qui vicino a me mi sentirò decisamente più al sicuro, ti preeeeego” Non capivo perché volesse che io venissi a casa sua, a quale scopo? Cantarle la ninna nanna? Tutto ciò non aveva senso e io decisi di restare attinente al piano a aspettare l'inevitabile fuori, magari sarei anche riuscito ad ammazzare lo stronzo, sicuramente anzi ma d'altro canto se non lo vedessi? E se venisse dalla porta principale? Sicuramente Elizabeth sarebbe riuscita ad avvisarmi in tempo e io sarei corso subito da lei, era certo ma se tutto ciò non avvenisse? Se lui riuscisse comunque ad arrivare a lei, magari mentre è già addormentata? Era un rischio immane, ma io come contro colpo ci sentivo bene, anzi sentivo egregiamente tutto ciò che stava succedendo intorno a me, cosa doveva fare un povero lupo come me in una simile circostanza? Entrare da lei e sperare che niente e nessuno si avvicinasse a noi o non entrare e sperare che tutto vada bene? Entrare o non entrare, entrare o non entrare? Entrare. Mi dissi. Mi ritasformai velocemente e mi rivestii con i vestiti del giorno prima, raccolsi le mie cose e mi avvicinai al retro di casa sua, inviai prima un messaggio a Luke con scritto di darmi il cambio, non attesi risposta.

La sua finestra era aperta e con facilita riuscii a salire fino al primo piano dell'edificio con solo quattro balzi, ora ero dentro alla sua camera bellissima, dopo anni ero di nuovo in camera sua, lei era ancora sveglia, sdraiata a letto, ma non mi aveva visto.

-Lasciare le finestra aperta con un pazzo maniaco che vuole ucciderti non mi sembra una cosa molto saggia- dissi avvicinandomi a lei sorridendo, lei sussultò

-Mi hai spaventato- fece dandomi un pugnetto sulla spalla mentre io ero vicino a lei e mi sdraiavo sul sul letto.

La sua camera era stupenda, il bianco come nelle altre stanze dominava sovrano, un letto a baldacchino dalle lunghe tende semi trasparenti e ricamate con motivi floreari era collocato nel mezzo, lei era sotto delle coperte ricamate finemente di pizzi, sopra c'era la pelle di pecora bianca, di fronte al letto si trovava un vecchio comodino d'epoca circondato da altre bellezze bianche, un armadio a parete con alcuni specchi collocati sulle ante, tutto in camera sua era perfetto, come se il momento magico che era allora avesse modificato tutto ciò che ci circondava, la perfezione regnava sovrana.

-Come stai?- le domandai ora sdraiato a letto, io fuori dalle coperte e lei sotto, mi guardava con sguardo pieno d'amore e passione, gli occhi erano lucidi ma non da pianto e la sua faccia senza trucco era comunque perfetta

-Ti amo, Dio quanto ti amo- fece e congiungemmo le nostre labbra in un bacio lento e che lentamente si schiuse come un fiore in primavera, le nostre lingue entrarono a contatto formando complicate forme e nodi mentre io la stringevo a me tra le braccia e lei teneva il mio volto dove ora stava crescendo un po di barba incolta tra le mani morbide, com'erano morbide, io senza staccarla da me mi tolsi le scarpe dai talloni con i piedi, lei mi amava e io ricambiavo con tutto l'amore possibile; la notte era magica e frizzante, mille stelle brillavano in cielo, tutto era perfetto e c'era elettricità nell'aria, la baciai di nuovo con più forza e convinzione, ora mi stavo infilando sotto le sue coperte, così belle, così perfette. Le mie mani si spostarono sui suoi seni deliziosi, lei si tolse la maglietta che aveva per dormire restando solo in reggiseno che dopo poco venne via grazie alle mie mani abili, mi tolsi poco dopo la mia maglietta restando a torso nudo, i nostri corpi stavano lentamente aderendo, mi ricordai delle protezioni che portavo con me appena in tempo, appena prima che fosse troppo tardi, la persi e me la misi sul mio membro eretto, la danza sensuale proseguì, ora mi tolsi i pantaloni e le mutande, cosa che lei fece in contemporanea mentre le nostre labbra continuavano da sole con morsi e succhi, ora i nostri corpi aderivano alla perfezione, lei allora iniziò ad emettere piccoli guaiti di piacere mentre io le davo soddisfazione, poco dopo la mia bocca si staccò dalla sua per attaccarsi ai suoi sensi sensuali, le succhiavo i capezzoli come fa un bimbo con la madre alla ricerca di latte, ma i miei intenti erano senz'altro diversi, lei ora mi stava succhiando una spalla, aprì le gambe per accontentarmi, la mia erezione era a contatto con la sua parte, iniziai a sentire piacere ed entrai in lei, la mia piccola ebbe uno spasmo per la comparsa inaspettata dentro, una scossa elettrica la percosse dalla testa ai piedi, iniziò a guaire in modo sensuale, le piaceva ed io iniziai a entrare ed uscire sempre più velocemente

-Ah, Boris si, continua ti prego, non ti fermare- diceva eccitata, io ubbidii senza obbiezioni e poco dopo estrassi il mio membra da lei, portandolo alle sue lebbra succose, lei iniziò automaticamente a succhiare portandomi in un vortice i estasi, io ora me la stavo prendendo brutta, portai un mano nel suo davanti e misi dentro due dita, lei esultò ed io iniziai a muoverle delicatamente e dolcemente, questa danza peccaminosa continuò ancora per molto, lei mi stava leccando tutto, la mia pelle liscia e dura risplendeva di lucido, anche la sua del resto, con una mano le spostai indietro una ciocca di capelli sudati mentre ripresi a baciarla, mentre entravo dentro di lei di nuovo, ora mancava poco, un paio di mosse ben assestate e lei perse completamente il controllo mentre provava piacere urlò il mio nome, poco dopo venni io quando finalmente ci iniziammo a calmare, ora era diventato poco più di un bacio per poi tornare al nulla, restammo esausti sdraiati sul letto, tutti sudati e nudi, così prendemmo il sonno senza più una parte di noi, la verginità.

Il mattino seguente ero ancora sdraiato nella stessa posizione in cui mi ero addormentato la notte prima, quella magica notte ricca di scintille, lei non era nel letto ma sentendo l'odore dolce che c'era nell'aria capii che si trovava in cucina, cosi dopo essermi messo i pantaloni e la maglietta la raggiunsi, era a cucinare con la stessa grazia di un angelo, le sue mani sfioravano delicatamente la pentola con una spatola, vestiva ancora il pigiama ma era già pettinata e bella; io mi avvicinai a lei cingendola ai fianchi, lei sussultò e la baciai

-Buongiorno- sussurrai

-Sto facendo le frittelle- disse

-Io amo le frittelle- commentai

-Ami tutto- fece sorridendo

-Amo te- dissi e la baciai, lei ricambiò e mi sentii felice

-Tuo padre deve ancora arrivare?

-Si, verrà in pomeriggio, siediti intanto-

io obbedii e poco dopo fui ricompensato da alcune frittelle con tanto sciroppo d'acero che mi piacevano molto e che divorai.

-Affamato vedo- fece ammiccando, io sorrisi e mangiai un boccone; era buono, una delle migliori colazioni fatte da tanto tempo e lo sciroppo era cosi buono, andava giù in gola piano piano, poco dopo lei si sedette, era così bella e mise una goccia di sciroppo d'acero sulle sue frittelle, troppo poco, per me. Io mi allungai e la baciai di nuovo, stavolta su una guancia

-Dai!- esclamò lei -Mi sporchi tutta- e ci mettemmo a ridere, un'attimo dopo entrò Luke senza neanche bussare.

Era a petto nudo ma coi pantaloni e una maglietta bianca alla mano, il petto si gonfiava e abbassava velocemente e ritmicamente come un tamburo, il viso era rosso dalla fatica e capii che qualcosa non andava

-Che è successo?- domandai alzandomi

-Lui è stato qui- rispose con un filo di voce interrotta dal fiatone; la stanza cadde nel silenzio.

 

 

L'AUTORE

C***o con questo mi uccidete tutti, non scrivo per mesi e poi mi faccio vivo con un capitolo porn* Hem Hem * tossisce *

Perché non ho scritto per mesi? Risposta: è iniziato anche per me il periodo più stressante della vita, le superiori e proprio non ho un secondo per scrivere (confido nelle vacanze di Natale, incrociamo le dita va!) comunque sia ho iniziato un secondo libro molto carino più stile giallo ma non so quando pubblicarlo, intanto è meglio se finisco questo libro haha. Spero che il pornaccio, volevo dire capitolo vi piaccia e vi mando un super bacio!

CIAUUUUUUUUU!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ps.: So che quello che sto per dirvi non vi piacerà ma ho deciso che per motivi di paura di fare diventare la mia storia troppo ripetitiva ho deciso di tagliare una parte che sarebbe dovuta durare tre giorni circa, comprendeva solo l'aspettare Jack e basta, quindi ho deciso di saltarla e di arrivare prima alla fine, mi duole dirlo ma manca anche poco, contando questo altri due o tre capitoli.

Sorry e Ciauuuuuuuuu!!!!!!!!

   
 
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