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Autore: giueagne    03/12/2014    2 recensioni
Quando non sarai più parte di me,
ritaglierò dal tuo ricordo
tante piccole stelline,
allora il cielo sarà così bello
che tutto il mondo si innamorerà
della notte...
-William Shakespeare
_____________________________________
Il cuore sembrava volermi uscire dal petto.
L'avrei rivisto...
Per la seconda volta.
Mi avevano detto di stargli lontana, che non sarebbe tornato più quello di prima.
Ma infondo io ancora ci credevo.. Ancora credevo di poter rivedere quegli occhi azzurri che mi guardavano con dolcezza, di poter sentire ancora il calore di quel corpo accanto al mio, credevo di poter risentire quei sussurri che mi dicevano che era solo un incubo.
Non era così.
Dovevo stargli lontana... Eppure dopo solo due settimane non ero riuscita a resistere.
Stavo andando da quello che una volta era il Ragazzo del Pane.
ATTENZIONE: la storia è una What if!!
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Capitolo 1

Pov. Katniss

Era un po' di tempo che non avevo appetito, precisamente da quando avevo fatto visita a Peeta.

Pensavo di aver rivisto nei suoi occhi qualcosa del vecchio lui. Evidentemente non era così. Era diventato un arma creata da Capital City per distruggermi. O meglio, per distruggere la mia sanità mentale più di quanto non fosse gia distrutta di suo. Ci stavano riuscendo. Vedevo in ogni cosa azzurra i suoi occhi, che a differenza di prima ora erano pieni di odio. L'azzurro sembrava essere scomparso del tutto.

La mensa si stava pian piano riempiendo di gente vestita con quel dannato grigio. Mi sedei al solito tavolo nel centro della sala, fortunatamente non era arrivato ancora nessuno. Giocherellai con lo stufato muovendolo con la forchetta posando la testa sulla mano. Nonostante fossi circondata di gente che non smetteva un attimo di parlare mi sentivo come dentro una cupola che mi impediva di sentire qualsiasi rumore esterno. Eravamo io. e i miei pensieri. E quasto non andava affatto bene, perchè mi tenevo dentro tutti i demoni che mi stavano lacerando lentamente dall'interno.

Snow aveva mandato in onda degli avvertimenti a tutti i ribelli, aveva promesso che ce l'avrebbe fatta pagare in qualche modo, e Capital City nonostante la ribellione voleva altro spettacolo, voleva sapere che fine avevano fatto gli sfotunati amanti del distretto 12, perchè loro non sapevano che cosa era accaduto a Peeta. E tutto questo non aiutava ne me ne la mia sanità mentale. Era strano pensare che fino ad un anno fa ero una ragazza normale che conduceva una vita povera nel suo distretto. Mi venivano le lacrime agli occhi se pensavo a ogni giornata intera passata a cacciare con Gale. Alle sue trappole e all'arco di mio padre. Al giorno della mietitura. Avevamo raccolto le fragole e le avevo portate a Madge. Madge. Probabilmete, anzi sicuramente l'unica amica che avevo. E ora era sepolta sotto metri e metri di macerie. Io non avevo potuto fare nulla. Anzi, a dire il vero ero ancora in debito con lei, da quando mi portò la morfamina per Gale nonostante la bufera di neve. Odiavo essere in debito con qualcuno. Ma questa volta non potevo davvero farci nulla. Lei era morta.

I miei pensieri furono interrotti  da una piccola voce femminile. Prim, mia sorella. Alzai gli occhi dal tavolo e accennai un lieve sorriso. Era cresciuta davvero tanto dall'ultima Mietitura, ora era una "Donna". I suoi capelli erano raccolti in due trecce, come sempre. La vidi stranamente felice.

- Katniss stai aspettando qualcuno?-

-No, siediti.-

Tra noi c'era uno strano clima di tensione perchè sapeva che c'era qualcosa che volevo dirle.  Ci mise poco ad accorgersene, lo notai dal suo alzarsi e abbassarsi delle sopracciglia. Non la feci nemmeno parlare precedendola.

-Prim cosa devo fare? Che cosa avrà in mente Snow?.-

Dovevo sembrare davvero disperata. Lei rimase per qualche secondo in silenzio. Speravo davvero che mi desse uno dei suoi consigli, sicuramente migliori di quelli che poteva darmi mia madre.

-Vai da lui.-

-Sai bene che non posso farlo, l'ultima volta ho combinato solo un guaio.-

-Ma Katniss lui ora stà meglio sai?-

-No Prim, non ci vado, e poi non mi ci manderebbero se volessi...-

Sentii una mano sulla mia spalla. Istintivamente mi girai di scatto, poi sospirai di sollievo vedendo degli occhi grigi come i miei di Gale. Aveva un espressione serena sul volto.

-Catnip ti ci accompagno io se vuoi, posso entrare lì, ma ovviamente non possiamo avvicinarci a lui.-

Ero titubante, avevo uno strano presentimento, ma afferrai lo stesso la sua sua mano.

E senza voltarmi verso mia sorella andai con lui.
Ci dirigemmo verso l'ospedale, quei corridoi grigi mi mozzarono il fiato ricordandomi l'ultimA volta che andai lì.
Gale mi teneva per mano e questo mi rassicurava molto.
Quando vedeva che trattenevo il respiro me la stringeva più forte.
Nel corridoio che conduceva alla stanza di Peeta rischiai letteralmente di svenire.
Avevo ancora il cuore in gola e quando fui davanti al vetro rimasi esterrefatta.
Era vuota.
- Katniss stai traquilla, è solo stato spostato in una stanza più grande-
Tirai un respiro di sollievo ma poi mi sorse un dubbio.
- Perchè?-
- Le sue condizioni sono un po' migliorate, non è legato al letto e ha anche tele e colori per dipingere, oltre a questo ha i suoi vecchi quadri-
Quei quadri ritraevano per la maggior parte me. Durante i primi hunger games.
Ma scacciai subito quei pensieri.
Arrivammo davanti a quella stanza.
Il vetro era più piccolo di quello dell'altra stanza e lui stava dipingendo.
Per la maggior parte le sue tele erano piene di rosso. Rosso e bianco.
In quel momento era intento a coprire con quest'ultimo un quadro del quale ero la protagonista. Sopra un albero. Evidentemente quando si era alleato per proteggermi con i favoriti e mi guardava da sotto.
Improvvisamente sentii la mano di Gale afferrarmi il polso e mi tirò verso di lui con una certa violenza. La sua mano era posata sul mio fianco e le sue labbra così morbide posate sulle mie in modo dolce. Non so perchè, scordai ogni cosa. Anche che ero a pochi metri da Peeta. Mi stavo abbastanza facendo schifo, ma le labbra di Gale mi avevano intrappolata. Gli morsi il labbro inferiore così forte da farlo staccare da me.
- Ma che...  - iniziai.
Poi barcollai.
Come faceva? Perchè era così vicino? Come faceva a vedermi?
- Peeta..-
La sua mano era poggiata sul vetro che ci separava. Aveva gli occhi rossi, pieni di lacrime e sapevo che tra qualche secondo qualcuna serebbe scivolata lungo le sue guance.
Perchè? Il vetro non avrebbe dovuto fargli vedere nulla di quello che accadeva all'esterno della sua stanza.
Poi capii. Assottigliai gli occhi per la rabbia che stavo provando in quel momento e che prima o poi sarebbe scoppiata.
- Gale come diamine hai potuto?!- urlai con tutta me stessa con le lacrime che trabboccavano nei miei occhi.
Mi avvicinai al vetro e posai la mia mano sulla sua.
Una lacrima gli solcò le guancie.
- Tu.. - la sua voce tremava. Mi aspettai ingenuamente una parola tipica del vecchio Peeta ma invece.. cominciò a riempirmi di tutti gli insulti esistenti su questa terra.
- Perchè mi hai fatto questo?! Perchè sei venuta? Io ti odio!-
Cosa avevo fatto...
 

 
  
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