Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: sophie97    04/12/2014    6 recensioni
“Si vive solo due volte: una volta quando si nasce e una volta quando si guarda la morte in faccia.” (Ian Fleming).
Una verità rimasta celata per troppo tempo; un’amicizia forse perduta per sempre; un gioco mortale che non lascia scampo.
Seguito di “Vittima Innocente”, è consigliabile ma non necessario aver seguito la prima parte.
Buona lettura!
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Ben Jager, Hartmut Freund, Kim Kruger, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due ore e mezza dopo...

«Cosa ci fai tu di nuovo qui?» esclamò Ben corrucciando la fronte all’entrata del collega in ufficio.
Semir sorrise sedendosi alla scrivania «Mi mancavi.».
Il più giovane sorrise a sua volta notando che finalmente l’amico rispondeva in modo ironico ad una sua domanda. Quanto gli erano mancati i loro stupidi dialoghi, le battute, i battibecchi in quei mesi!
«Sii serio.» protestò mettendo il broncio.
Semir alzò le spalle segnando con un dito il profilo della tazza da tè che aveva usato Aida e che era rimasta lì, immobile sulla scrivania.
«Aida dorme, era stanchissima. Andrea è felice come non mai e Lily non fa altro che saltellare per la casa, se continua così non lascerà nemmeno chiudere occhio a sua sorella.».
«E non eravamo rimasti che te ne stavi a casa anche tu?».
«Sì.» annuì il turco «Ma poi ho pensato che dovevo parlarti.».
Ben chinò la testa da un lato e appoggiò le mani intrecciate sulla scrivania, mettendosi in posizione di ascolto «Mi devo preoccupare?».
«No ma... ecco, tu mi hai chiesto un sacco di volte, in questi giorni e anche prima del carcere, tre mesi fa, di raccontarti di Gehlen ed io non l’ho mai fatto, semplicemente perché mi faceva troppo male rivangare il passato. Ma adesso penso che si farà vivo, o almeno è quanto ha detto Aida, quindi è arrivato il momento di scoprire le carte.».
«Vuoi raccontarmi della morte di Tom?» intuì il più giovane appoggiandosi allo schienale della sedia.
Semir annuì.
«Io e lui eravamo davvero tanto amici.» cominciò, con un sospiro «Lui era arrivato al comando dopo la morte di Andrè ed era stato l’unico in grado di tirarmi su di morale. Abbiamo lavorato insieme per anni ma poi lui ha lasciato la polizia a causa della morte della sua fidanzata, che era incinta. Sono stato io poi, anni dopo, ad andarlo a ricercare perché mi aiutasse a risolvere un caso e Tom finì per recuperare pistola e distintivo e tornare a far parte della squadra. Nel frattempo erano cambiate parecchie cose, era passato molto tempo, io e Andrea ci eravamo sposati, ma la nostra amicizia tornò ad essere ancora più forte di prima. Mentre lavoravo con lui nacque Aida...» sorrise e fece una pausa, rendendosi conto che adesso arrivava il punto più difficile della sua narrazione.
Ben lo intuì e rivolse all’amico un timido sorriso di incoraggiamento. Gli faceva piacere che gli raccontasse come erano andate le cose: in tanti anni di servizio accanto a lui aveva intuito quanto fosse stato importante l’ex collega per Semir, ma lui non gliene aveva quasi mai parlato apertamente.
«Poi un giorno cominciammo ad occuparci di un caso che risultò complesso fin dall’inizio ma che non pensavo avrebbe portato a... a quella fine.» continuò il turco fissando un punto indefinito alle spalle del collega «In realtà forse non avremmo nemmeno dovuto occuparcene noi, ma ci imbattemmo, fermandolo in autostrada, in un camion che trasportava clandestinamente una ragazza cinese, che venne subito trasferita in un orfanotrofio su ordine del responsabile delle indagini. Quella sera io e Andrea avevamo organizzato una festa a casa nostra invitando tutti i colleghi e naturalmente anche Tom, che però volle, prima di venire, andare a controllare la situazione della ragazza. Andò all’orfanotrofio, da solo, e scoprì che alcuni uomini si erano messi sulle sue tracce, quindi provò a portare la cinese in salvo ma durante la fuga, appena fuori dall’edificio, vennero uccisi entrambi. Io arrivai giusto in tempo per... per salutarlo...» la voce di Semir si incrinò appena ma l’ispettore non esitò a proseguire «Io cominciai a cercare il suo assassino, convinto che si trattasse di Chris, che invece era un agente sotto copertura e che poi sarebbe diventato il mio nuovo collega. Poi però finalmente riuscii a capire, anche grazie proprio a Chris, che in realtà dietro al traffico di ragazze c’erano Erik Gehlen e suo padre, e che era stato Erik a sparare a Tom. Non ti sto a raccontare come, perché sarebbe lungo e inutile, fatto sta che io e Chris arrivammo a quei due e alla fine sparammo a Gehlen da un elicottero, ferendolo a morte, o almeno così pensavo, e arrestammo suo padre.».
Ben annuì mordendosi il labbro inferiore «Ma a quanto pare Gehlen non è affatto morto.».
«No. Ma quello che mi preoccupa è Tom...».
«Tom?».
Semir annuì fissando il collega negli occhi «Ti ho detto delle analisi di Hartmut di due settimane fa, no? Lui continua sostenere che siano assolutamente corrette.».
«E pensi che sia possibile?» domandò il più giovane, scettico.
«Fino a poco fa non volevo nemmeno pensarci, ma Aida ha detto che Gehlen ha parlato di un ospite, hai sentito? Però no, è assurdo, è assolutamente assurdo...».
«Magari è stato sotto copertura, magari è vivo davvero.» ipotizzò Ben muovendosi sulla sedia, agitato.
«Ma sono passati otto anni, Ben! A me sembra impossibile, è impossibile!».
Tra i due calò il silenzio, mentre entrambi tentavano di concentrarsi su cosa davvero potesse essere successo così tanti anni prima.
I loro ragionamenti furono interrotti dal ritmico bussare di Susanne alla porta dell’ufficio.
Ben le fece cenno di entrare e la segretaria aprì la porta con sguardo a dir poco terrorizzato.
«Cosa succede Susanne? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma.».
La ragazza non sembrò nemmeno ascoltarlo, rivolgendosi direttamente all’altro ispettore «Semir... ha appena chiamato un uomo che sostiene di essere Erik Gehlen, vuole parlare con te, te lo passo sulla tua linea.».

 

Ancora calma prima della tempesta. Ma ora entra in gioco Gehlen…
Un bacio e grazie a chi mi segue e a Tinta, Chiara, Maty, Furia, Reb e capitanmiki per le recensioni!
Sophie :D

  
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