Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Fiore di Luna    03/11/2008    1 recensioni
“Era ora che ci prendessimo una bella vacanza!” commentò Seiya mentre all’ombra di un ombrellone si godeva una limonata. Crystal era appoggiato al parapetto della nave silenzioso ormai da un’ ora, scrutava il mare con una tale intensità da sembrare in meditazione. Sirio era sdraiato su una comoda sdraio vicino a Seiya, “ E la cosa più bella è che questa volta non ci sarà il Maestro a darmi ordini. Sono libero!” sospirò il ragazzo con un sorriso di piacere.
Ma quello che non sanno è che accadrà loro di tutto di più !!! ^__^
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Il sole il mare, le donne.” Seiya guardava ammirato un gruppo di fanciulle in costume che gli sfilò davanti, e lui con aria figa le osservava da sopra gli scuri occhiali da sole.

“Ehi beiby sono qua!” sussurrò raggiante prendendosi le occhiatine maliziose delle giovani.

“Sei sempre il solito Don Giovanni Seiya non cambierai mai.” Ribattè Crystal perplesso.

“Parli perché ha gia la tua dolce metà.” Rispose lui sbruffando.

“Amici sento un vento maligno e sinistro venire verso di noi.” Tutti guardarono ambiguamente Sirio che tanto per cambiare aveva sconvolto quel clima di spensieratezza con un altro dei suoi loschi presentimenti.

“Che c’è che ho detto di così strano?” si difese lui alzando le spalle innocentemente.

“Non dirmi che pensi ancora a quel sogno di stanotte.” Rise Shunrei.

“Quale sogno Sirio?” chiese immediatamente Shun, notevolmente interessato.

“O nulla di importante davvero.” Rispose Sirio contrariato.

“Forza amico, cosa ti turba? Quel che turba te turba tutti no?” Crystal gli diede una pazza sulla spalla.

“Niente di che, semplicemente ho sognato che la nave naufragava, cose da niente insomma.”

Dapprima tutti si ammutolirono guardandolo con occhi di terrore, poi Galaxia fu la prima a scoppiare in una sonora risata seguita dagli altri e infine dallo stesso Sirio.

“Certo che ne hai di fantasia.” Seiya si reggeva lo stomaco dal ridere.

Fu in quel preciso istante che un’onda immensa fece capolino sulla nave bagnando i presenti.

Seiya si tolse gli occhi da sole sbigottito.

“Be forse sarà meglio rientrare il tempo non sembra dei migliori.”

“Quell’onda non mi convince.” Intervenì Sirio dubbioso guardando lo scompiglio generale creatosi sulla nave.

Shunrei si strizzò la lunga treccia. “Si sarà meglio tornare in coperta.”

“Si pregano i signori passeggeri di rientrare nelle proprie cabine, una serie di inspiegabili onde anomale sta per scagliarsi sulla nave, niente paura, al riparo non vi accadrà nulla.” Gridava la voce del comandante da un altoparlante.

“Me lo sentivo che sarebbe accaduto qualcosa.” E questa volta tutti furono presi dalla stessa angoscia di Sirio.

La nave oscillò pericolosamente e una nuova ondata più terribile della precedente li colse alla sprovvista prima che raggiungessero le cabine.

Shun fu catapultato in mare con Galaxia mentre Shunrei dondolava dal parapetto presa appena in tempo da Sirio.

“ Galaxia Shun arrivo.” Crystal si gettò in mare senza pensarci due volte.

“Si faranno ammazzare.” Gridò Seiya.

“Shunrei tieni duro.” Sirio cercò di tirarla su mentre una nuova onda si abbatté sulla nave portando con se molta più gente compreso Shunrei e Sirio.

Seiya aggrappato ad un palo della ringhiera si guardò spaesato intorno.

“O mio Dio, e adesso che faccio, ragazzi non preoccupatevi arrivo io a salvarvi, ce la fare…”

Non finì in tempo la frase che la nave si inclinò facendogli perdere l’equilibrio, anche lui raggiunse gli altri.

Sirio si accorse che Shun e Seiya si erano aggrappati ai suoi capelli unica ancora di salvezza.

“E che sono io il molo di salvataggio!” pensò perplesso.

Crystal e Galaxia erano scomparsi e Shunrei scivolò via dalla presa di Sirio scomparendo tra le onde.

La nave si perse all’orizzonte e la corrente trascinò via i malcapitati.

“Nuotate ragazzi…. Shunrei dove sei ?” imprecò Sirio disperato, lui Seiya e Shun riuscirono a cavarsela fino ad arrivare sulla spiaggia di un isola vicina a loro che fino a quel momento non avevano visto, sembrava infatti essere spuntata dal nulla

“Figurati se a noi non può capitare qualcosa di anormale!” pensò Sirio..

Anche Crystal, Galaxia e Shunrei fortunatamente erano approdati li, il mare si era inspiegabilmente calmato.

“Ragazzi state tutti bene?” domandò Crystal.

“Come no.” Rispose sarcastico Sirio mentre si strizzava i capelli. “Shunrei grazie al cielo.” Abbracciò la ragazza quasi in lacrime.

“Com’è potuto succedere? “ chiese Seiya sconvolto.

“Questo è il mare proibito, ne ho sentito parlare a Voyager, ma non credevo fosse vero, è un mare dove inspiegabilmente si formano onde anomale dal nulla, le navi evitano di passare di qui, ma evidentemente la nostra ha preferito rischiare.” Spiegò Sirio.

“Si ho visto anch’io quel servizio, si narra di un’antichissima maledizione che sarebbe stata scagliata sull’isola fantasma, un’isola che appare solo ai naufraghi in mezzo all’oceano, nessuno è mai tornato indietro per raccontarlo.” Aggiunse Crystal.

Seiya rise. “Si certo come no, vorreste dire forse che siamo approdati sull’isola fantasma ? uahahahah.” Si interruppe bruscamente. “O mio dio siamo tutti in trappolaaaaaaaaaaaa.” Disse strappandosi i capelli.

“Dove sei fratello? Abbiamo bisogno di te.” Shun cominciò a piangere battendo i pugni sulla sabbia.

“Non possiamo nemmeno avvertire il Maestro.”  Fece notare Shunrei ancora attaccata al braccio possente di Sirio. “Un modo ci sarebbe per avvertirlo…dovrei entrare in una profonda meditazione, posso tentare.” Rispose quest’ultimo in tono estremamente serio.

“O certo, questo sarebbe il tuo geniale piano? Startene seduto a sonnecchiare per chissà quanto mentre noi non solo pensiamo alla nostra sopravvivenza ma anche alla tua?” sbraitò Seiya.

“Di un po, chi si è attaccato ai miei capelli facendomi quasi annegare? Direi che mi devi un favore e poi lo faccio anche per voi.”

Seiya strinse i pugni.  “Ehi non pensavo che i tuoi capelli fossero di matrice tanto divina da non poter essere nemmeno sfiorati.”

Sirio abbozzò un sorriso, quel sorriso che faceva sciogliere Shunrei ma irritare tutti gli altri.

“Pensi davvero che sia arrabbiato perché tu e Shun vi siete appesi ai miei capelli? Ero sarcastico naturalmente.”

“Che uomo sa sempre cosa dire.” Pensò Shunrei sognante.

“Invece di stare qui a scaricarci le colpe, forse dovremo darci da fare visto che la nostra permanenza sull’isola potrebbe protrarsi a lungo.” Intervenne Crystal in tono di sfida verso i due.

“Siamo in trappola, ti rivedrò mai più Fratellooo?” Shun era in preda a una crisi di pianto mentre scriveva il nome di Phoenix sulla sabbia.

Sirio si liberò dei vestiti. “Questi non mi serviranno.” Disse e rimasto con delle bermuda da spiaggia si accovacciò su una roccia.

“Ecco solita scena, Sirio che si spoglia!” pensò Seiya con una smorfia di disapprovazione.

“No Sirio non farlo, il maestro non ti sentirà.” Gridò Shunrei.

“Lasciatelo perdere ragazzi, quel ragazzo ha la testa più dura di quella di un drago.” Disse Seiya rassegnato.

Crystal agguantò per il collo Shun. “Basta piangere sul latte versato, rivedrai Phoenix…un giorno… ora dovremo pensare ad altro.”

“Crys non ci saranno mica degli animali feroci vero?” chiese Galaxia impaurita.

“Tesoro, sei qui con dei cavalieri di tutto rispetto e ti preoccupai di cosucce da niente come animali feroci?” rispose lui ironico.

“Ecco appunto ragazzi ci sono cose più urgenti di cui preoccuparsi, ad esempio IL CIBO!!!” intervenne Seiya gridando con i pugni stretti.

Crystal si portò le mani alla fronte.

“Tu non pensi mai ad altro eh?” fece rassegnato.

“Ragazzi un po di silenzio per favore, non riesco a concentrarmi.” La voce di Sirio parve venire dall’aldilà.

“A bene sei ancora tra noi, che onore.” Rispose sarcastico Seiya.

“Per prima cosa, dovremo esplorare l’isola, potrebbero esistere villaggi o meglio paesi.” Cristal iniziò con il punto della situazione.

“I tagliatori di teste oh no! non mi ci far pensare.” Shun parve disperato e si aggrappò al braccio di Seiya che lo respinse con una smorfia.

“Dopo di che, metteremo su una capanna, poi penseremo a come sfamarci.” Continuò Cristal.rivolgendo in ultimo lo sguardo a Seiya.

“Noi come potremo renderci utili?” chiese Galaxia presa dalla voglia di poter aiutare il suo uomo.

“ Tu e Shunrei rimarrete qui con Sirio.”

“Prospettiva emozionante1” pensò subito la ragazza delusa.

Seiya guardò Sirio in meditazione poco convinto.

“Cristal amico, affideresti così due donne a uno che sta più di la che di qua?”

“Insomma perché non potremmo venire con voi? Siamo davvero così impedite ?” sbottò Galaxia furibonda.

“Sirio avrà bisogno di qualcuno accanto io devo restare con lui.” Intervenne Shunrei timorosa dall’occhiata furente di Galaxia.

“Io… mi offrirei per rimanere qui con le ragazze e con Sirio, so che sarà un notevole sacrificio ma…”

Seiya e Cristal guardarono all’istante Shun con aria perplessa.

“Va bene resta pure con loro, mi raccomando però… io e Seiya andremo ad esplorare i dintorni.”

“A e se doveste trovare qualcosa di commestibile non esitate a raccoglierlo.” Si affrettò ad aggiungere Seiya con un sorriso ma fu prontamente trascinato via da Cristal.

“Crys vai via così senza neanche darmi un bacio?” fece la voce implorante di Galaxia.

“Perdonami amore.” Il ragazzo la strinse in un ondata gelida, il suo corpo perennemente freddo e poi un bacio glaciale, ora Galaxia era soddisfatta.

Vedendo l’amica tremare dai brividi di freddo Shunrei non si astenne da chiederle. “Ma come fai??”

“Il nostro è un amore allo zero assoluto.” Fu la semplice risposta di lei.

“Bene ci si vede.” Disse Seiya.

“Fate attenzione.” Si raccomandò Shun e un attimo dopo era di nuovo li a scrivere Phoenix sulla sabbia.

     

“Shunrei dobbiamo fare qualcosa anche noi per aiutare i ragazzi.” Galaxia ormai aveva deciso che non sarebbe rimasta con le mani in mano ad aspettare il ritorno di Cristal e Seiya.

“Si ma cosa? Magari potremmo cercare del cibo come suggeriva Seiya.”

“Ottima idea, Shun tu che fai?” chiese Galaxia pimpante.

“Qualcuno deve pur badare a Sirio, vi aspetterò qua.” Fu la risposta deprimente del ragazzo.

“Perché, perché non riesco a contattare il Maestro! Non percepisco il suo cosmo interiore, se solo qui prendessero i cellulari.” Sirio era in preda al panico.

“Centro benessere Beautiful Saint, fatevi coccolare da mani esperte e sicure, soddisfatti o rimborsati, sconti per gli ultra settantenni. Anche la Dea Atena ha scelto Beautiful Saint” Era li che giaceva il venerando Maestro dei 5 picchi, seduto su un lettino a farsi massaggiare le dolenti spalle da una aitante giovincella. E avendo più di 240 anni altro che sconti.

“Un vero miracolo per le mie artrosi.” Fece il vecchietto con un’espressione sognante.

“ E’ un bene che dopo tutte quelle lunghe battaglie ora si riposi un po Maestro, le sventure sono sempre in agguato, avete sentito la tv in questi giorni?”

“No Jenny mia cara, ho staccato telefono e tv, voglio vivere in pace con me stesso finchè non tornano Sirio e Shunrei.”

La massaggiatrice lo guardò stupita. “Ma allora davvero non sapete del naufragio del Saint Gold ?”

“Be che dire mi dispiace ma … ODDIOOOOOOO.” Il maestro scattò all’improvviso sul lettino con le mani alla barba. “Il GOLD SAIN !!!! PER LO SCUDO DI ATENA!!! SIRIOOOOOO SHUNREEEI O MIO DIO.”

“Oh non ditemi che il vostro allievo e la vostra figlia adottiva erano li!” fece allarmata la ragazza.

“Devo assolutamente fare qualcosa, scusami scappoooo.” Il Maestro fuggì via come un fulmine.

“Tenetemi informata.” Gli gridò lei. “Certo che ne ha di energia alla sua età” pensò.

Arrivato ai 5 Picchi ansimante accese la tv e cercò disperato nella cassetta della posta se fosse arrivata una qualche lettera. Poi cercò di riesumare il giornale del giorno che aveva usato per imballare vecchi oggetti, senza neanche leggerlo, e tutto confermò cio che aveva saputo.

Fece in fretta il numero di cellulare di Sirio poi quello di Shunrei e degli altri. Nessuna risposta.

“La nave sarebbe naufragata nel Mare Proibito, se così fosse nessuna sarebbe la speranza di recuperare i naufraghi.” La notizia di striscio del telegiornale lo fece sudare freddo.

“No dimmi che non è vero.” In preda all’agitazione si recò alla cascata. “ Devo tentare di entrare in contatto con Sirio, non ho altro modo.”

“Forza Sirio tra la la la forza Sirio tra la la la, siamo tutti con te, sei tutti noi.” Shun si stava esibendo da ragazza pon pon ai piedi di Sirio agitando bastoni e mazzi di fiori, si sentiva l’unico a sostenere l amico in quel difficile momento e voleva fagli sentire il suo appoggio.

Ma Sirio era ormai in tutt’altra dimensione.

   

“Avverto il cosmo del Maestro. Si ci siamo.”

“Sirioooo.” Finalmente il ragazzo entrò in contatto con la voce stridula e matusalemme del Maestro.

“Ti ricevo Maestro.”

“Possibile che io non possa mai stare tranquillo eh? Si può sapere dove sei ?”

“Sull’ isola fantasma con gli altri, stiamo tutti bene.”

“Splendido, e come pensi possa riportarvi qui? Dovrei farmi portare nel mare proibito lasciarmi naufragare così da raggiungere l’isola fantasma per essere anch’io uno dei vostri?”

Sirio deglutì. “Be qualcosa del genere.” Rispose senza convinzione.

“Ma quand’è che potrò godermi la vecchiaia eh? Va bene visto che ormai ci sono dentro parlerò con Atena e vedrò di aiutarvi, nel frattempo mi raccomando a Shunrei!! “

“C …c…certo Ma …maestro.” Balbettò Sirio prima di chiudere la conversazione telepatica.

“Guarda Shunrei che sta facendo Shun intorno a Sirio?”

La ragazza lo osservò perplessa. “Sarà un rituale vudù di incoraggiamento.” Le due scoppiarono in una sonora risata mentre avevano gia raccolto una notevole quantità di frutta e funghi.

Sirio finalmente si accinse a tornare con i piedi sull’isola, aprì appena gli occhi. “Shun tutto bene vero?” chiese.

“Allora ce l’hai fatta vero?” chiese quest’ultimo con un largo sorriso.

“Si ma con scarso risultato.” Fu la deludente risposta di Sirio che spense in un attimo l’entusiasmo si Shun.

“Dove sono Shunrei e Galaxia?”

Shun si guardò intorno.

“Ehm da qualche parte a raccogliere cibo!”

Il sole era alto nel cielo, e all’orizzonte nessuna nave, ma all’improvviso qualcosa dalle sembianze umane su un pezzo di legno veniva trascinato dalla corrente verso di loro?

Chi sarà mai costui???

 

                                                                      

 

 

 

 

ai tu."i ce l'ò prontamente nelle tasche delle bermuda.i una doccia."

 

 


 

 

 


 

 

 

 

   
 
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