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Autore: Seiraluna    06/12/2014    2 recensioni
Prima regola. Mai entrare in questo ufficio senza il mio permesso. Seconda regola mai entrare nella mia stanza da letto. Terza regola mai far uscire Minato senza aver informato me o Claude. Quarta regola niente schifezza a Minato. Quinta regola se ruba qualcosa è licenziata
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Hinata lavorava a villa Uzumaki da una settimana e tutto procedeva bene. La ragazza aveva scoperto anche che il padrone di casa nascondeva un lato molto dolce. Le aveva fatto piacere parlare con lui cinque giorni prima. Però dall’ultima chiacchierata non avevano avuto più tempo di parlare soli. Lui era sempre impegnato con i suoi affari mentre lei doveva correre dietro Minato.
-Signore bentornato a casa.
-Claude dove è Minato?
-Dorme nella sua stanza visto che sono le nove e trenta. Se posso permettermi signore, non vi sembra di lavorare troppo in questi ultimi giorni.
-No, lavoro come sempre.
-Vi porto la cena in camera?
-No, mi faccio un panino e me ne vado in camera a leggere questi documenti.
Quando Naruto entrò nella cucina trovò Hinata che beveva una spremuta.
-Pensavo che dormissero tutti in casa.
-Bentornato signore.
-Come mai ancora sveglia?
-Finivo di leggere questo libro. È molto, come dire, divertente e brillante.
-Dopo aver rincorso Minato per tutto il giorno hai ancora le forze per stare in piedi. Hai una carica energetica incredibile.
-Signore sembrate stanco. Volete che vi prepari qualcosa?
-Accetto volentieri. Una spremuta di arance e un panino con formaggio e prosciutto.
-Ecco la spremuta. Provi a mangiare questi tramezzini al prosciutto e questi con il pomodoro.
-Sono ottimi.
-Li ho fatti insieme a Minato e a miss Bridget. Si è divertito molto a cucinare.
-Devi avere qualche potere magico per far restare Minato tranquillo.
-No, nel pomeriggio ha corso avanti e indietro per tutto il giardino. Rincorreva dei gatti.
-Non ti stanchi mai di dipendere dagli altri.
-Signore è successo qualcosa a lavoro?
-Mi hai capito subito. Il mio capo mi ha affidato un affare che ho concluso con successo ma una donna avida si è preso tutto il merito.
-Una vostra collega si è presa gli applausi e a voi è spettato solo l’assegno per la buona uscita dell’affare.
-Sei brillante nei ragionamenti.
-Non è da voi farvi sorpassare da un altro. Perché non avete detto niente.
-Quella donna ha i suoi metodi.
-Non capisco.
-Sei tonta quando si tratta di certe cose. Volevo dire che quella donna ha una relazione con il capo della mia sezione.
-Ora ho capito.
-Non pensare che lei lo ami. Si avvicina solo agli uomini più ricchi o attraenti. Li usa e poi li getta via.
-Ci ha provato anche con voi?
-Sì, l’ho respinta con cortesia. Odio le donne che pensano solo al denaro e al potere. Forse è per questo che tu mi attrai. La tua ingenuità a volte mi fa ridere. Sei proprio carina.
-Non capisco se quelli che mi fate siano complimenti o scherzi.
-Sono lusinghe. Provo a dirvi qualcosa di dolce.
-Signore posso chiederle perché siete tanto gentile?
-Diciamo che mi sei molto simpatica.
-Anche voi siete simpatico. Abbiamo un’altra cosa in comune.
Naruto scoppiò a ridere e cadde dalla sedia.
-Vi siete fatto male?
-No, sei troppo spassosa. Non vedo l’ora di parlare di nuovo con te. Buonanotte. Anzi no.
Naruto prese Hinata per mano e la trascinò nella sua camera.
-Voglio parlare un altro po’ con te.
-Non possiamo qui.
-Perché?
-Questa è la vostra camera.
-Non vi sentite a vostro agio qui. Non vi salto addosso, tranquilla.
Non sapeva per quale motivo lo seguiva ogni volta. Le bastava guardarlo negli occhi e ogni difesa cadeva. Doveva essere diventata pazza.
-Signore è meglio che io vada a dormire.
-Per caso hai paura di me?
-No, al contrario, mi fa piacere parlare con voi. È questa situazione che mi crea imbarazzo.
-Sentitevi libera di fare qualsiasi cosa in questa stanza. Voglio solo parlare. Non riesco mai ad aprirmi con qualcuno ma con voi è diverso.
-In che senso?
-Mi sento libero. Voi mi ascoltate senza giudicarmi, senza dare giudizi. Da voi non ricevo i soliti uffa delle ragazze annoiate dai miei discorsi.
-Non posso credere che qualcuno si annoi con voi. Siete così colto. Pensate che quando vi ho sentito parlare del quadro che avete nella sala mi sembrava di essere in museo.
-Non vorrete dirmi che sono una mummia?
-No, forse siete solo troppo serio e bacchettone.
-Meglio andare a dormire o rischio di non svegliarmi.
-Avete ragione. Domani devo alzarmi presto per pulire il mio bagno. Buonanotte signore.
-Buonanotte Hinata.
Il mattino seguente Hinata ripensò alla chiacchierata con Naruto. Non poteva fare a meno di quella sua voce penetrante. Qualcosa in lui l’attraeva.
Hinata passò la giornata a badare a Minato. Il bambino era pieno di energie tutti i giorni. Forse aveva preso quel suo carattere vivace e allegro dal padre. Stava di nuovo pensando a Naruto, non era possibile. Doveva smettere di fantasticare su di lui.
-Hinata qualcosa non va?
-Tutto bene.
Minato sentì la porta d’ingresso che si apriva e corse a vedere se era il suo papà.
-Papàààà.
-Mi dispiace signorino ma non è vostro padre.
-Oh no.
-Signora Mai potete accomodarvi nella sala.
-Che disordine in questo posto.
-Scusi signora. Il bambino stava giocando. È colpa mia, dovevo mettere prima in ordine.
-Siete inutile come domestica se non sapete svolgere il vostro lavoro.
-Come?
-Non mi avete sentita? Non mi sembra di aver urtato la vostra sensibilità.
-Lei è libera di dire quello che vuole. Arrivederci.
Dopo aver sistemato la sala, Hinata prese Minato in braccio e andò al piano di sopra. Però il bambino non si fece scappare l’occasione di fare la linguaccia e le smorfie alla conoscente del padre. La cosa non sfuggì a Naruto che era appena rientrato.
-Naruto finalmente vi vedo.
-Miss Mai cosa ci fate qui?
-Vi ho portato un piccolo regalo come segno di gratitudine per i vostri sforzi. Grazie a voi mio marito ha pagato tutti i debiti e poi ha vinto tantissimi soldi a care. Circa ventimila dollari. Con l’affare con la vostra azienda mio marito ha guadagnato altri milioni. Ora siamo ricchissimi.
-Non dovevate disturbarvi.
-Solo una cosina per farmi perdonare. A causa del mio caratteraccio mio marito non voleva più investire. Per fortuna lo avete convinto con non poca fatica. Comunque dovreste licenziare i servi inutili.
-Miss Bridget e Claude non sono servi.
-Io non mi riferivo a loro. Intendevo la ragazza magra che bada a vostro figlio.
-Lei è una brava babysitter. Mio figlio l’adora.
-Io non mi fiderei mai di una ragazza del genere. Ha provato ad indagare su di lei.
-Vi ripeto che ho preso tutte le informazioni che mi necessitavano. Non permetterei mai a una persona poco raccomandabile di stare vicino a mio figlio.
Naruto era furioso ma non lo dava a vedere di fronte la signora Mai. Suo marito era un cliente importante per l’azienda per cui lavorava. Però odiava chi si intrometteva nelle sue faccende personali.
-Naruto non è che lavori troppo?- domandò la signora Mai poggiando una mano sul petto del ragazzo.
Hinata e Minato scesero proprio in quel momento nella sala e trovarono Naruto e la sua ospite molto vicini.
-Scusate, non sapevo che la sala fosse ancora occupata.
-Ragazza ci hai visti parlare prima come potevi non saperlo.
-Pensavo fosse andata via. Siamo scesi perché Minato vuole guardare i cartoni animati.
-Sìììì.
-Poco educativo per un bambino della sua età. Dovrebbe suonare il piano o il violino.
-Signora Mai visto che abbiamo concluso la nostra conversazione la riporto a casa. So che siete venuta in taxi.
-Grazie Naruto.
Naruto uscì con la signora e Minato iniziò a riempire Hinata di domande.
-Papà sta con quella signora.
-No, non penso piccolo. Ora guarda i cartoni. Io ti porto una mela.
-Va bene.
 
Naruto tornò a casa dopo trenta minuti. Era furioso. Sbatté la porta e tirò un calcio a un mobile nell’ingresso facendo cadere un vaso di cristallo.
Sentendo il tonfo Hinata corse a vedere cosa era successo.
-Si è fatto male signore?
Naruto non rispose e andò in camera sua.
Minato corse al piano di sopra da suo padre mentre la ragazza puliva.
Toc toc
-Papà sei arrabbiato con me?
-No, piccolo. Vieni qui.
-A te piace quella signora?
-No, non è il mio tipo.
-Che vuol dire?
-Al tuo papà non piacciono le donne arroganti e snob.
-Capito. Neanche a me piaceva quella signora.
-L’hai vista solo una volta, come fai a dirlo?
-Ha parlato male di Hinata senza conoscerla.
-Minato sei un bambino molto sveglio.
-Papà possiamo far rimanere Hinata tanto tanto tempo?
-Tutto il tempo che vuoi.
-Evviva.
-Cosa ti piace tanto di Hinata?
-La sua dolcezza. È tanto brava con i bambini. Però non sa disegnare. Canta anche bene. La sua voce mi fa addormentare ogni sera. Sa tante belle canzoni della buonanotte. A te piace Hinata?
Naruto non rispose a quella domanda. Prese suo figlio in braccio e scese a mangiare.
 
-Miss Bridget dove è andata Hinata?
-Finito di pulire è uscita di corsa dopo aver chiesto a Claude di informarvi. Gli ha detto che un suo parente era in ospedale. In effetti, l’ho sentita parlare al telefono e era molto agitata.
-Papà dove è andata Hinata?
-Torna presto.
Quella sera fu Naruto a mettere a letto il figlio. Minato si addormentò subito ma Naruto non riusciva a dormire. Qualcosa lo preoccupava.
Il ragazzo si vestì in fretta e uscì di casa. Doveva andare all’ospedale a vedere come stava Hinata.
 
Arrivato lì chiese informazioni a un’infermiera che gli riferì che il signor Hyuga aveva avuto un infarto.
Naruto trovò Hinata nella stanza del padre che piangeva di fianco al letto. Il padre dormiva mentre lei gli teneva la mano.
-Signor Uzumaki cosa fa qui?
-Sono venuto a vedere come stavi. Mi dispiace per tuo padre.
Hinata si asciugò le lacrime e andò fuori dalla stanza con Naruto.
-Mio padre sta bene ora. Il dottore ha detto che lo hanno operato con successo. Un’ora fa gli ho anche parlato. Piangevo perché mi sono spaventata. Lui e mia sorella sono la mia famiglia.
-Sono felice che si sia risolto tutto. Ti serve qualcosa?
-No, grazie. Resto ancora qualche minuto e poi torno a casa con l’autobus.
-Non se ne parla. Vi aspetto qui fuori.
Il padre di Hinata si svegliò e vide la figlia che parlava con un ragazzo biondo. Sorrise, vedendola tranquilla.
-Hinata.
-Padre vi siete svegliato. Che bello.
-Hinata hai pianto di nuovo. Non ho niente. Solo una piccola seccatura.
-Non dite certe cose. Dovete stare a riposo.
-Giovanotto entra pure, non ti mangio.
-Non ne dubito. Non volevo disturbarvi.
-Allora siete voi il motivo dei sospiri di Hinata. Avevo visto giusto. Mia figlia è molto pensierosa da qualche tempo. Dovete essere un ragazzo eccezionale per averla conquistata.
-No, padre. Avete frainteso. Lui è il mio capo. Suo figlio è il bambino di cui mi occupo.
-Scusate signore, non lo sapevo.
-Non si preoccupi signor Hyuga. È una fortuna per me essere scambiato per il fidanzato di Hinata.
La ragazza si stupì di quella frase. Ora aveva mille punti interrogativi in testa. Cosa aveva voluto dire il signor Uzumaki con quella frase. Lo avrebbe scoperto presto.
   
 
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