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Autore: Etoile_Noir    04/11/2008    1 recensioni
Sequel della One-Shot 'Looking At the Stars'
Lui è stretto contro il finestrino, dietro a Frank.
Tace, quasi non respira. Non annuisce, non abbassa il capo: resta solo seduto come incapace di fare altro se non guardare verso di me in trance.
Lui non reagisce, è completamente indifferente: mi domando come ci riesca, come sia riuscito a gettare via le emozioni e a far apparire il suo volto esattamente come un' impassibile e statuaria maschera di cera.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bob Bryar, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2.
Fill up your emptiness


Il viaggio breve percorso in auto non mi ha aiutato affatto a cacciare del tutto gli spettri.
Accedo al mio appartamento e una fitta assale il mio stomaco, ecco l'attacco del demone del vuoto.
In fretta appoggio la mia roba su un ripiano del mobile scuro del salotto: afferro senza garbo la foto dal posto in cui l'ho appoggiata ieri e come tutti i giorni inizio ad osservare le facce felici della mia famiglia; mamma e papà sorridenti e abbracciati al centro mentre Erin, la mia sorellina di dodici anni, sorride stretta al petto di mio padre Matt.
Questa foto, imprigionata nella cornice, ormai ossidata regaltami da mia madre, è stata scattata durante l'ultima vacanza presso il lago Michigan: mi è stato spiegato nella lettera dalla precisa calligrafia Erin, la mia sorellina brillante e spensierata.
Immagino la nostra casa in mattoni bianchi con le travi in legno, la mia stanza tutta disordinata, la veranda spaziosa, il giardino dove passavamo il 4 luglio; tutte immagini splendide che non fanno più parte del mio presente, ma che sono solo un ricordo.
Dopo aver posato un bacio sul vetro freddo e la rimetto al suo posto. Sistematicamente dò un'occhiata veloce al ripiano e pesco dalla tasca dei jeans il foglio che era attaccato alla porta.
Lo adocchio; è blu, piccolo e con scritto, con quella che mi sembra la calligrafia di Amie, 'Chiamami.Non mi interessa a che ora, ma fallo'
Non mi pongo neanche il problema dell'orario così recupero il telefono allungando il braccio senza sforzo e compongo il suo numero.
Uno,
Due,
Tre squilli ...

Mi risponde all'altro capo del telefono con la voce completamente impastata dal sonno.
"Amie?"
"Sì sono io... ma chi sei tu?", domanda intontita lei.
"Scema, sono io. Mi hai lasciato un appunto sulla porta di casa oggi", le ricordo ridendo a quella situazione e parole assurde.
"Ah sì...volevo dirti se ti andava di accompagnarmi a casa durante il weekend...cioè domani.Devo assolutamente farlo, sai i miei sennò che palle che sono"
Il mio sorriso si riduce fino a sparire, rimango un'attimo senza dire nulla e per non farla preoccupare aggiungo " Okay. Penso che si possa fare. Io non lavoro mai nei Week-end, lo sai"
"Ora tornerei a dormire"
"Okay. Buonanotte Amie"
"Notte", immediatamente chiudo la conversazione prima che i suoni del telefono svolgano il loro lavoro di scocciatori.

Accendo lo stereo per rallegrare l'atmosfera, prima di andare in cucina per prendere un frutto e poi gustarmelo sdraiata in malo modo sul divano.
La canzone che impregna l'aria è già iniziata, il ritmo incalzante e la voce intrigante del cantante mi prendono fino a che un accordo, uno solo, mi ricorda quel video, che avevo visto alla Tv, in cui lui appariva.
Il suo volto stupendo mi appare davanti agl'occhi, i suoi occhi luminosi mi tradiscono facendomi credere che lui sia qui sul serio.
Allungo le mani e cerco di accarezzare il viso di quella magnifica e straziante illusione.
Ma tutto sparisce come si era presentato.
Confusa lotto con il bottone della radio per spegnerla, mentre quantità di immagini indefinite mi vengono a mente, spariscono e poi si compongono in una sola; sono presenti tutte le persone a cui sono legata, uno di fianco all'altro che mi salutano per poi scomparire di nuovo nel buio.
E intanto la voce ruvida del solito cantate sconosciuto esplicita quello che dovrei fare, ma che non oso pensare;

I'm trying to convince myself it's true.
Convincing myself
I'll be just fine without you.
I'll be here telling myself it's true


Spengo lo strumento infernale e mi ributto sul divano shockata da quelle poche cose che nemmeno in un minuto avevano occupato la mente per poi riportarmi alla deriva distruggendo i castelli di sabbia che mi ero creata.
Cercando di ricostruire la tela delle mie convinzioni; stampo nel cervello le frasi che qualcuno sembra suggerirmi dal profondo.
Dice di addormentarmi, di non pensare al vuoto che sento.
Prova di convincermi a dimenticare solo per ora la dose massiccia di affetto inutilizzato che potrei dare ad un'altra persona e renderla felice.
Continua a farmi presente che devo dimenticare la persona a cui penso continuamente perchè porta solo a farmi soffrire puntualmente.
E mi ricorda che quella persona sembra vivere in un mondo parallelo al mio dove gli amori sono il niente, sono solo valutati per dare occasione ai paparazzi per fotografarti e sputtanarti alle riviste per migliaia di dollari.
Però lui ci vive tra quelle persone; come potrà sentirsi?
Ti senti tradito o non te ne importa nulla?
Scaccio quei pensieri iniziando ossessivamente a fissare i graffi, le macchie che sono sul soffitto. Probabilmente nel giro di poco sarò subito addormentata.

  
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