Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: ___Darkrose___    11/12/2014    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se Inuyasha e i suoi compagni un giorno si fossero ritrovati nel presente? Cosa sarebbe successo se al posto di Kagome avessero incontrato un'altra ragazza?
Ci saranno nuove sconvolgenti sorprese, una nuova avventura piena di colpi di scena e di nuovi personaggi che si uniranno al gruppo dei nostri amati eroi!
La mia prima FF, sono emozionata! *.*
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Miroku, Nuovo personaggio, Sango, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Solo uno spirito'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il mattino dopo i raggi che mi colpirono gli occhi mi scaldarono e quando li aprii sorrisi, convinta che accanto a me avrei trovato Inuyasha.
La notte precedente, dopo il nostro bacio, ci eravamo addormentati uno nelle braccia dell’altro. Dopo quel bacio non ci eravamo detti nulla, ci eravamo abbracciati e poi addormentati.
Mi voltai per trovarmi davanti il viso addormentato di lui, ma era sparito. Non era più vicino a me, ma appoggiato all’albero e ancora dormiva.
Non capii perché si fosse allontanato da me e gli tornai vicino, ma quando avvertii la mia presenza sobbalzò immediatamente.
Lo guardai senza capire perché stesse tenendo quel comportamento con me. – Inuyasha, va tutto bene? – gli domandai.
Non si voltò neanche a guardarmi, continuava a tenere lo sguardo puntato a terra. – Mi dispiace Samantha – disse.
Io non capivo quelle sue parole e provai a prendergli la mano, ma lui la scostò da me. – Ho fatto qualcosa di sbagliato? -.
Inuyasha continuò a tenere lo sguardo basso e la cosa cominciava a darmi sui nervi. – Samantha, io…io non volevo baciarti l’altra notte, cioè non è che non volevo, è che non potevo -.
Una nuova stilettata al cuore aggiunse altro dolore a tutto quello che era già presente nel mio animo a causa di quello che era successo.
Strinsi forte i pugni, avrei tanto voluto prenderlo a schiaffi, io avevo sperato che anche lui provasse qualcosa nei miei confronti e invece era tutta una menzogna.
Lo guardai con odio e forse quel mio sguardo gli fece veramente del male.
- Samantha tu non sai quanto mi dispiace – disse, e nel suo tono di voce si sentiva davvero il dolore che stava provando. – E’ che io sto ancora combattendo per vendicare Kykio, io faccio ancora fatica a dimenticarla e finchè non avrò sconfitto Naraku non potrò avere pace, anche se combatto anche per proteggere te – mi disse.
Il mio sguardo si fece ancora più buio e furioso e mi alzai in piedi. – Prendi una decisione Inuyasha, io non ti aspetterò, non ne sono capace. Decidi se combattere per Kykio, che ormai è morta da anni, o per me, che per ora sono ancora viva -.
Era ovvio che quella metafora significava decidere se amare me o amare lei.
Me ne andai ì, intimandogli di non provare a seguirmi e che la strada per il villaggio l’avrei ritrovata da sola.
Ero sconvolta per quello che era appena successo. Lo odiavo per quello che mi aveva appena detto e odiavo me stessa per esserci cascata come una povera idiota.
Mi dispiaceva di avergli detto quelle cose su Kykio, sapevo che per lui quella donna doveva essere stata davvero importante, ma ormai lei non c’era più. Ero stata cattiva nei suoi confronti, me ne rendevo conto. Non doveva essere facile, probabilmente si sentiva davvero in colpa per quello che era successo, ma cosa c’entravo io in tutta questa storia? Non era colpa mia quello che era successo…o forse lo era?
Dopotutto la Sfera ero io, loro avevano lottato proprio per causa mia e per lo stesso motivo era stato ingannato. Possibile che lui non mi volesse solo perché io rappresentavo gran parte della motivazione della morte di Kykio?
E poi non era vero che non lo avrei aspettato, mi rendevo conto che se fosse stato utile, lo avrei aspettato per tutta la vita.
Mi fermai dopo aver camminato per chissà quanto tempo e cominciai a prendere fiato e riflettere.
Forse era possibile che Inuyasha non sapesse se stare con me oppure no solo perché io ero la Sfera dei Quattro Spiriti e non me lo avesse detto solo per non ferirmi.
Dovevo imparare a riflettere prima di agire, dandogli quel bacio avevo complicato tutto quanto. Dovevo solo sperare che quella storia passasse in secondo piano e che la sua priorità rimanessero i frammenti della Sfera.
Cominciai a chiedermi se sarei riuscita ad aiutarli nella loro ricerca. Se li avessero riuniti tutti quanti avrei rischiato di essere di nuovo imprigionata all’interno di essa e io non lo volevo.
Non riuscivo a riflettere a mente fredda, c’erano troppe cose che mi passavano per la testa e continuavano a preoccuparmi.
Ripresi il mio cammino, sperando che l’aria mattutina e una camminata avrebbero chiarito almeno un po’ i miei pensieri, ma non fu così.
La preoccupazione che Inuyasha continuasse a riflettere troppo sul mio gesto mi terrorizzava e ancora di più mi preoccupava il pensiero di essere di nuovo rinchiusa.
Avevo camminato per ore ed ore, eppure non sentivo la stanchezza come mi capitava prima. A quanto pare più accumulavo frammenti, più il mio corpo diventava forte. Forse questa era una delle uniche cose positive che mi stessero capitando. Questo spiegava anche perché i miei poteri si fossero rivelati nel momento in cui Inuyasha mi aveva consegnato uno dei frammenti.
Una strana sensazione mi attraversò il corpo e mi bloccai poco prima dell’uscita dal bosco. Era notte fonda eppure avevo percorso molto più della metà della strada che mi avrebbe riportata al villaggio della divina Kaede.
Mi guardai intorno e in quel momento mi pentii di essermi mossa da sola. Continuavo a scordarmi che non stavo facendo una bella gita nei boschi vicino casa, ma mi trovavo in un luogo infestato da demoni e spiriti maligni, che non si sarebbero fatti scrupoli ad attaccarmi per impossessarsi dei frammenti che portavo sulla spalla.
Mi incamminai verso il villaggio con circospezione, fino a quando davanti a me non vidi sbucare una figura che mi fece sussultare.
Doveva essere un demone, da quando avevo i frammenti in corpo avevo imparato a percepirli.
Mi scrutava interessato, ma la poca luce che c’era non mi permettava di vedere bene i suoi lineamenti. Riuscii solo a percepire che aveva due frammenti nelle gambe.
Sapere che una parte di me era in possesso di qualcun altro mi faceva innervosire fino all’inverosimile.
- Chi sei? – esclamai innervosita. – Possiedi due frammenti della Sfera! -.
- Tu riesci a vedere i frammenti? – esclamò il ragazzo, dalla sua voce si sentiva che era davvero stupefatto da quella mia affermazione.
Lo guardai attentamente e vidi che aveva dei lunghi capelli scuri tenuti in una coda, i canini lunghi e le orecchie a punta.
Era davvero molto veloce, riuscivo a seguire i suoi movimenti solo affidandomi alla percezione dei suoi frammenti.
Continuava a muoversi fino a quando non mi si parò davanti lasciandomi di sasso. – Chi sei? Rispondi -, stavo evidendemente balbettando e sicuramente non dovevo sembrare molto minacciosa.
Il demone cominciò ad annusare l’aria e mi continuò a fissare interessato. – Non sei un demone, mi sembri umana – commentò. – Mi tornerai utile -.
Mi afferrò per un braccio, ma non appena lo fece si bruciò.
La paura doveva aver risvegliato i miei poteri e questo mi diede il tempo per cercare di scappare, ma lui era decisamente più veloce e ovunque mi voltassi me lo ritrovavo davanti, fino a quando non scivolai in un fosso, prendendo una storta e picchiando la testa contro un sasso.

Quando mi svegliai avevo le caviglie e i polsi legati e mi trovavo dentro una grotta, circondata da un branco di lupi che sembravano essere lì per farmi la guardia.
Cercai di muovermi, ma non appena lo feci i lupi si misero a ringhiare e mi fermai, mentre sentivo i sudori freddi lungo la spina dorsale.
Non era sicuramente una bella situazione e cominciai a darmi dell’idiota per non essermi fatta riportare indietro da Inuyasha. Se continuavo a mettermi nei guai ritornare nella Sfera non sarebbe più stato un problema, dato che sarei morta molto prima.
Il demone che mi aveva catturata tornò indietro. Sembrava un ragazzo, se non fosse stato per quelle orecchie e per quei denti appuntiti.
Lo osservai da lontano senza dire nulla, mi aveva rapita perché potevo percepire i frammenti della Sfera e questa non doveva essere una dote comune a tutti, quindi lui probabilmente non sapeva che due di essi erano nella mia spalla, poiché li sentivo ancora.
Il ragazzo non mi guardava, osservava fuori dalla grotta con circospezione.
- Quei dannati – mormorò.
Lo guardai sospettosa. Di cosa diavolo stava parlando? Sicuramente non avevo intenzione di rimanere lì per sempre, dovevo assolutamente fuggire.
Il ragazzo si voltò verso di me. – Allora sei finalmente sveglia. Non sei un demone eppure sei riuscita a creare una barriera per proteggerti da me, dimmi chi sei -.
Rimasi interdetta, non potevo certo dirgli che ero l’essenza della Sfera, quindi mentii spudoratamente. – Sono una sacerdotessa -.
Lui mi osservò poco convinto, non ero mai stata molto abile nel mentire. – Le tue vesti non sembrano quelle  di una sacerdotessa -.
Lo guardai torva. – Le mie vesti non sono affari che ti riguardano, hai capito? -.
Certo che con il mio comportamento non miglioravo certo la situazione, ma cosa altro potevo fare? Se quelle dovevano essere le mie ultime parole almeno che fossero sincere.
Si avvicinò a me, prendondomi il viso tra le mani e osservandomi. – Però, sei una bella sacerdotessa -.
Lo guardai esterrefatta e la mia reazione fu istintiva quanto le mie parole, gli tirai una testata per tenerlo lontano, tanto forte da fare male persino a me.
- Stammi lontano! – esclamai.
I lupi si innervosirono subito e cominciarono a ringhiare, ma lo strano demone li fermò.
- Calmatevi – esclamò. – Non è un problema, la ragazza è determinata e sa anche vedere i frammenti della Sfera, mi piace -.
Diventai paonazza; ero appena arrivata e avevo già fatto una conquista?
Non era il momento pensare a quelle sciocchezze, dovevo tornare al villaggio della divina Kaede e trovare gli altri, in quel momento non potevo proprio permettermi altre distrazioni, quella dell’altra sera era bastata e non avevo intenzione di commettere altre sciocchezze.
Lo guardai con disprezzo. – Beh tu non mi piaci quindi liberami subito e fammi tornare a casa mia! -.
- E dove sarebbe casa tua? – mi chiese.
Rimasi in silenzio, effettivamente io non sapevo dove fosse casa mia, non avevo neanche una vera casa in quel luogo così nuovo per me. Fino a quel momento avevo considerato i miei amici la mia dimora e il mio rifugio sicuro. Peccato che come una povera idiota mi ero allontanata.
- Al villaggio della divina Kaede, prima che tu mi portassi mi stavo dirigendo verso nord per arrivarci – risposi.
Lui mi guardò perplesso. – Tu conosci Inuyasha per caso? -.
Diventai paonazza e nascosi il viso tra le spalle. – Sì… - mormorai.
- Quel cagnaccio pulcioso, mi sembrava di aver sentito il suo odore su di te! -.
Dalla faccia furiosa di quel demone capii che non dovevano andare molto d’accordo e mi pentii immediatamente di aver detto quelle parole e mi apprestai a cambiare argomento.
- Piuttosto, tu chi sei? – domandai.
Lui mi guardò con fierezza. – Sono Koga, il capo della tribù Yoro -.
- Yoro? – domandai perplessa.
Koga mi guardò stupito. – Davvero non sai chi siamo? Ma da che mondo vieni? -.
Da uno molto diverso da questo pensai. – Sono originaria di un villaggio lontano, mi stavo facendo condurre da Inuyasha al villaggio della divina Kaede per farmi insegnare meglio le arti di sacerdotessa -.
Il demone sembrò convito della mia risposta. – Comunque gli Yoro sono una tribù di demoni-lupo, come credo tu abbia notato -, effettivamente il fatto che fosse circondato da lupi avrebbe dovuto farmi capire qualcosa, ma ero troppo spaventata per farci caso. – In che rapporti sei con quel cagnaccio? -.
Avvampai per l’imbarazzo, sarebbe piaciuto anche a me saper rispondere a quella domanda.
- Siamo…siamo conoscenti, niente di più – risposi.
Mentre lui sorrideva contento e si allontanava si voltò verso di me. – Bene, perché sarei felice se alla fine della ricerca dei frammenti per sconfiggere Naraku, tu diventassi mia sposa -.
Ecco, quella era la ciliegina sulla torta di una giornata davvero umiliante. Non solo ero stata rifiutata da Inuyasha, ma adesso quello si era messo in testa di farmi diventare sua moglie; ma dove diavolo ero andata a finire? Stavo improvvisamente pensando che forse eliminare il passaggio per la mia epoca era stata una scelta davvero troppo avventata.
Il demone-lupo uscì dalla caverna, lasciandomi sola con i suoi fedeli compagni lupi.
Ero in una situazione che poteva solo peggiorare, non sapevo se Inuyasha sarebbe stato in grado di trovarmi e se quel ragazzo mi avrebbe mai lasciata andare.
Cominciai a muovere i polsi per slegarmi, ma i lupi mi accerchiavano e ringhiavano.
Chiusi gli occhi e cominciai a prendere dei profondi respiri nel tentativo di ricreare la mia barriera, dovevo riuscire a fuggire.
Dopo momenti che mi sembrarono eterni riuscii a ricreare la barriera. I lupi ululavano perché non riuscivano ad avvicinarsi e ne approfittai per liberarmi dalle corde e scappare.
Koga nella caverna aveva lasciato una spada e la presi, non ero in grado di usarla, ma era sempre meglio averla con me.
I lupi mi seguivano e ululavano per avvertire il loro padrone della mia posizione e alla fine non riuscii a mantenere la barriera e mi misi a correre più veloce che potevo.
Mi trovavo su una montagna e cercavo di trovare un passaggio per scendere.
Mentre correvo scivolai e caddi dal dirupo.
Gridai mentre precipitavo, fino a quando non mi sentii afferrare e mi ritrovai in groppa ad un grande animale dal pelo chiaro e lunghe zanne affilate.
- Oh no un altro demone no! – gridai disperata, ma dietro di me vidi subito Sango che cercava di calmarmi.
Mi sorrise. – Samantha-chan, finalmente ti abbiamo trovata! -.
Rimasi a bocca spalancata, mentre l’immenso felino volava in mezzo al dirupo. Senza parlare lo indicai per chiedere spiegazioni.
- Oh questa è Kirara, non ti preoccupare Samantha-chan è innocua! -.
Dagli enormi denti che aveva non si sarebbe detto, ma mi fidai. In fondo al dirupo Miroku e Inuyasha ci stavano seguendo.
Non appena vidi il mezzodemone diventai purpurea, che gli avesse raccontato quello che era successo tra noi?
- Come mai Inuyasha è venuto a chiamarvi? – domandai.
Sango si sistemò Hiraikotsu sulle spalle e poi mi rispose. – E’ arrivato al villaggio e non ti ha trovata, così siamo tornati con lui a cercarti e ha fiutato il tuo odore fin qui, ma come ci sei arrivata? – mi domandò, mentre Kirara atterrava.
Inuyasha era ancora lontano, ma il suo imminente arrivo mi preoccupava. – Ecco vedi… -.
- Samantha! -.
Quell’urlo furioso mi fece rabbrividire.
- Ma come ti è venuto in mente di scappare fino a qui? Me lo vuoi spiegare? Mi hai fatto preoccupare da morire! -, mentre mi rimproverava Inuyasha mi stringeva per le spalle e quel contatto fisico mi metteva evidentemente a disagio, così mi allontanai.
Lo guardai con uno sguardo glaciale. – Sto bene, non c’è bisogno di farmi la predica. So badare a me stessa -.
- Era con me cagnaccio! -.
Ora la situazione stava nuovamente degenerando;  quel demone-lupo si era accorto della mia fuga e mi aveva nuovamente raggiunta e si parava davanti a noi per impedirci il passaggio.
- Koga?! – esclamò Miroku, che era finalmente arrivato.
Il demone sorrise. – Ho trovato questa splendida fanciulla vicino al limitare del bosco e ho scoperto che può percepire la presenza dei frammenti; così l’ho portata con me e ho deciso che lei d’ora in poi è la mia donna -.
L’unico rumore che si sentì fu il vento passare per le montagne, poiché a quelle parole tutti erano rimasti impietriti e in silenzio, persino io non sapevo cosa dire.
- Divina Samantha, dice la verità? – domandò Miroku.
Io lo guardai ad occhi sgraniti. – Ovvio che no! Io non ho certo accettato! -.
Inuyasha sguainò Tessaiga. – Come osi dire certe sciocchezze? -.
Mi stupii nel vedere Inuyasha geloso proprio di me, dopotutto era stato lui a dire che non sapeva cosa voleva e ora voleva persino battersi per me.
Koga lo guardò divertito. – Cosa pensi di fare botolo ringhioso? Pensi di mettermi paura? –
- Io ti ammazzo, bastardo! -.
Cominciò così uno scontro tra i due, che fu difficile da seguire a causa dei movimenti veloci che i due facevano.
Li guardavo saltare da una parte all’altra, fino a quando non mi voltai verso Sango e Miroku, che si erano seduti a terra, come se ormai ci fossero abituati.
- Da quanto tempo va così? – domandai perplessa.
Miroku alzò gli occhi al cielo. – Da mesi ormai, da quando si sono incontrati non si sono proprio andati a genio e da quel momento non c’è più stato verso, ogni volta che si vedono si azzuffano -.
- Miroku ha ragione, solo che questa volta Inuyasha sembra parecchio irritato, pensi che sia per Samantha-chan? -.
Il monaco annuì, mentre io diventavo sempre più rossa. – E’ naturale, Samantha-chan è una bella donna, anche io sarei pronto a… -.
Lo sguardo gelido e terribile di Sango mise paura anche a me. – Non ti ho chiesto un giudizio fisico, brutto monaco depravato -, la sua voce era un lugubre sibilo, che terrorizzò Miroku.
- Avanti Sango, stavo scherzando! -.
I due continuarono per non so quanto tempo, fino a quando non mi stufai.
- Inuyasha a cuccia! – gridai, facendolo precipitare e cadere a terra.
Lui rimase con la faccia piantata al suolo. – Dannata, cosa stai facendo? -.
- Lo scontro era inconcludente, nessuno dei due aveva la meglio e ora voglio andare a casa – risposi, sperando che il giovane demone-lupo non avesse intenzione di rapirmi di nuovo.
Koga corse nella mia direzione prendendomi le mani. – Oh Samantha, che nome meravigliso, l’ho udito prima – mi disse. – Per tornare a casa intendi venire via con me? -.
- Scordatelo lupastro – sibilò Inuyasha, che cercava di alzarsi.
- A cuccia! – esclamai, ero ancora furiosa con lui. – No Koga, devo tornare dalla divina Kaede per il mio addestramento da sacerdotessa, non posso venire con te -.
Lo sguardo del demone diventò pieno di speranza. – Allora quando avrò sconfitto Naraku e tu sarai diventata una sacerdotessa ti porterò via con me, e sarai la mia sposa -.
Inuyasha era riuscito a rialzarsi e si stava avvicinando minaciosamente a Koga. – Sogna dannato -.
- Inuyasha ti ho detto a cuccia! – gridai.
Koga mi stampò un bacio sulla fronte e scappò via. – A presto Samantha, verrò a prenderti -.
- Dannato – mormorò il mezzodemone.
Tornammo al villaggio, gli altri ancora non conoscevano la verità su chi fossi ed erano curiosi di sapere cosa avessi scoperto in quella grotta.
Avevo voglia di parlarne con loro, forse qualcuno avrebbe saputo darmi una soluzione per non tornare a dimorare nella Sfera.
Inuyasha non si avvicinò neanche alla capanna, non appena arrivammo si allontanò verso la foresta circostante e non si fece vedere per tutto il tempo del mio racconto.
Kaede, Shippo, Miroku e Sango erano esterrefatti dal mio racconto, quasi non ci potevano credere, ma i fatti erano quelli e in effetti erano parecchi gli indizi che confermavano i loro sospetti.
- Essendo puro spirito si spiega perché Samantha-chan possa avere anche dei poteri spirituali – commentò Miroku, rivolto alla divina Kaede.
L’anziana donna annuì. – Sì questo è vero, ma non credo che Samantha abbia dei veri e proprio poteri spirituali -.
La guardai perplessa. – Cosa intende dire? -.
- Mi avete raccontato che hai bruciato la mano di Inuyasha e sei stata in grado di evocare delle piante rampicanti; questo significa che hai un controllo sugli elementi e non è certo parte dei poteri di una sacerdotessa – sentenziò la donna.
Mi sentii stranamente sorpresa. Sapevo di avere degli strani poteri, ma credevo si limitassero alla mia protezione, non credevo di avere un vero e proprio controllo sugli elementi; la cosa però mi sarebbe potuta tornare molto utile se avessi imparato a controllarli.
La guardai con aria felice. – Potete insegnarmi ad usarli? -.
Scrollò il capo. – No mi dispiace, non ho di queste capacità, solo tu puoi imparare ad usarli -.
Rimasi delusa, speravo davvero che la divina Kaede potesse darmi aiuto. -  E…sa se c’è un modo per liberarmi dalla Sfera? Per non tornare al suo interno? -.
L’atmosfera sembrò improvvisamente gelarsi. Nessuno sapeva effettivamente come potermi aiutare, fino a quando il piccolo Shippo non saltò in piedi contento.
- So dove possiamo andare! – esclamò contento.
Lo guardai con uno sguardo felice. – Chi? -.
- Totosai! -.
Gli altri sembrarono delusi, ma non ne capivo il motivo.
- Perché proprio lui? – domadò Kaede.
Il piccolo demone sorrise. – Perché lui conosce quasi tutti gli oggetti magici e sicuramente saprà dirci qualcosa anche riguardo alla Sfera e allo spirito che la abita! Magari c’è anche un modo per distruggerla completamente, in modo che Samantha non debba tornarci! -.
Improvvisamente sentii una strana felicità invadermi, esisteva davvero la possibilità che potessi essere libera per sempre!
Presi Shippo tra le braccia e lo strinsi forte. – Oh grazie Shippo! -.

Si fece buio e mi resi conto che Inuyasha non era ancora tornato. Durante la giornata ero andata a fare un giro per il villaggio, ma non lo avevo trovato, chissà dove si era diretto.
Al mio ritorno trovai Sango fuori dalla capanna, anche lei stava rientrando in quel momento.
- Samantha-chan, tutto bene? – mi chiese.
Annuii. – Sì, ma sai dove potrebbe essere andato Inuyasha? – domandai.
Lei scrollò le spalle. – Non ne ho idea, ma stai tranquilla tornerà. Era solo offeso perché hai difeso Koga, vedrai che appena avrà sbollito la rabbia tornerà -.
Speravo sinceramente che Sango avesse ragione.
Rientrai anche io, ma non riuscivo a dormire e continuavo a muovermi sul futon che la divina Kaede mi aveva preparato.
Feci talmente tanto rumore che svegliai l’anziana donna.
- Mi dispiace – le dissi.
Lei sorrise. – Non preoccuparti, sei in pensiero per Inuyasha? – domandò.
Annuii. – Sì, ho paura che possa essergli successo qualcosa -.
La donna si mise seduta. – Inuyasha sa cavarsela molto bene e credo di aver capito perché si è allontanato, Shippo mi ha raccontato cosa è successo con il demone lupo -.
Abbassai lo sguardo, mi vergognavo a parlare di quelle cose proprio con lei.
- Sai, io sono la sorella minore di Kykio, la donna di cui Inuyasha si era innamorato -.
A quelle parole sentii un tonfo al cuore. Che lei mi odiasse perché stavo cercando di prendere il posto di sua sorella?
Kaede si avvicinò a me senza perdere quel sorriso dolce e saggio. – Tranquilla, non ti odio per il sentimento che Inuyasha prova per te -.
- Quale sentimento? – esclamai perplessa.
- Non te ne sei accorta? – mi chiese.
Scrollai la testa. Non mi ero accorta proprio di nulla, anche perché la sua rezione di quel giorno mi aveva fatto capire che per lui non dovevo essere molto importante.
L’anziana donna animò il fuoco che scaldava la capanna. – Oggi quando si è accorto che non eri ancora arrivata era davvero in pensiero e a nulla è servito dirgli di stare tranquillo, alla fine è partito e gli altri lo hanno seguito per evitare che commettese imprudenze. Era davvero preoccupato -.
Rimasi quasi a bocca aperta nel sentire quelle parole pronunciate dalla sua bocca, non credevo che lui provasse qualcosa per me.
La donna rise di gusto. –Sul serio non ti eri accorto di nulla? Mi sembra davvero strano, anche perché penso che anche tu possa provare qualcosa per lui -.
Piantai lo sguardo sui miei piedi nudi senza guardarla più negli occhi. – Ma cosa dice? Non è vero…e poi lui prova ancora qualcosa per sua sorella -.
- Lui prova affetto per un ricordo, che male può farti un ricordo? -.
Sospirai. – Beh, può farne se quel ricordo diventa un pensiero fisso e impedisce di andare avanti -.
- Non ti creerebbe incertezza avere davanti la causa di tutto il dolore provato e sentire dei sentimenti per lui? – domandò.
Lei non aveva tutti i torti, d’altro canto ci avevo pensato anche io oggi, io ero la causa della morte di Kykio e del suo essere stato imprigionato per cinquant’anni. Dovevo andare a cercarlo e parlargli, anche perché sapevo che lui non avrebbe mai fatto il primo passo per venirmi a parlare.
La donna sembrò capire il mio desiderio di voler parlare con Inuyasha e mi indicò dove trovarlo.
Dovevo dirigermi verso il dio albero Goshinboku, aveva detto che quando Inuyasha era nervoso si rifugiava sempre lì.
Non camminai, corsi come un fulmine per raggiungerlo il più in fretta possibile. Volevo arrivare da lui e parlargli.
Quando però lo vidi voltato di schiena mi mancò il coraggio e mi nascosi dietro un albero. Sembrava che stesse pregando, ma poi mi resi conto che stava facendo un vero e proprio discorso. Sapevo che non era carino ascoltare, ma volevo assolutamente capire cosa stesse dicendo.
- Vedi, lei è la causa della tua morte -, mi resi conto che stava parlando di me e che probabilmente stava cercando conforto. – Però…però se lei non fosse esistita non ci saremmo mai incontrati, e poi è speciale, davvero. Mi sento così in colpa, perché tu sei morta e io adesso mi sto rifacendo una vita e mi sembra così ingiusto tutto questo -.
Ora capivo i suoi veri sentimenti, non era solo per me, lui si sentiva davvero in colpa per la morte di Kykio ed era per questo che non se la sentiva di ricominciare una nuova vita.
Non resistevo più, corsi vero di lui e lo abbraccia e affondai il viso tra i suoi capelli argentei.
- Non farlo, Inuyasha – mormorai.
Lui si voltò verso di me e mi costrinse a guardarlo. – Cosa intendi? -.
- Non distruggerti così, ti prego -, sentivo le lacrime che mi scendevano lungo il viso. – Non distruggere la tua vita per il passato. E’ dura, ci si sente in colpa, ma io non voglio che tu ti faccia del male. Non mi interessa se il tuo futuro non sarà con me, perché per me l’importante è che tu sia felice, ma ti prego smettila di farti del male -.
Lui mi accarezzò la guancia, eliminando le lacrime dal mio viso. – Non piangere, ti prego…odio vederti piangere -.
Mi allontanai dal suo abbraccio. – Non ti costringerò ad avere un futuro con me perché so di essere stata forse anche la causa delle tue sofferenze, ma ti prego promettimi che andrai avanti con la tua vita e sarai felice -.
Andai via senza guardarlo correndo verso la capanna, ma prima che potessi uscire dal bosco mi afferrò per un braccio e mi portò vicino a sé.
Mi guardava sorridendo e mi baciò la fronte. – Non c’è nessun’altra persona che potrebbe rendere il mio futuro felice, se non te. Ora ho capito -.
Lo guardai con un sorriso. – Hai capito cosa? -.
- Per chi combattere, e io combatterò per te Sam, ti proteggerò per sempre -.





Salve!
Sono bloccata a casa e ora che ho passato anche la patente *saltella felice*, ho un sacco di tempo per scrivere e devo dire che questi capitoli stanno uscendo come un fiume in piena!
Finalmente il nostro mezzodemone si è deciso, ma riusciranno a vivere la loro storia d’amore appena sbocciata?
Un grazie sincero ad Heart e BluTsunami per recensire sempre la mia storia ^^
A presto :)

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: ___Darkrose___