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Autore: NightWatcher96    14/12/2014    8 recensioni
Stiamo aspettando qui fuori da un tempo indeterminato, ormai. Tutti condividiamo lo stesso sentimento, la stessa idea: sperare in bene per te, piccolo fratellino.
Buffo quanto mi stia mancando la tua voce allegra e talvolta un po' fastidiosa, capace di riempire una casa intera. Continuo a pensare a te, guardando ogni momento le bianche porte della sala operatoria, sperando che il tuo nuovo cuoricino funzioni.
Avrei voluto darti il mio, ma so che io non sarei più stato al tuo fianco e tu avresti sofferto ancora più atrocemente di settimane... o anni, addietro.
Mi ritornano in mente vividi ricordi, scolpiti indelebili nel mio cuore...
Fluff. TMNT 2012
Genere: Avventura, Drammatico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tre mesi sono volati dall’intervento, quasi incredibilmente poi.
Michelangelo ha battuto le grinfie della morte con le sue uniche forze e adesso del dolore che ha da sempre scolpito il suo volto fin dalla tenera età di un anno è scomparso. Nel suo lettino d’ospedale della sua stanza frequentata da molti dottori che hanno imparato a volergli davvero bene, abbiamo tutti notato un miglioramento veramente spettacolare.
Però, è ancora lungo il suo percorso per una vita quasi normale…

-Buongiorno, Michelangelo!- saluta Usagi, festosamente.

Il mio fratellino che stava sistemando alcune cose nel suo zainetto arancione ricambia con un cenno del capo, con un radioso sorriso.

-Oggi ti dimettono- continua, osservando la cicatrice sul suo petto.

-Sì. Finalmente- concorda Mikey, guardando il sole battere sulla finestra. -Sa? Fa uno strano effetto sapere di aver ricevuto un nuovo organo. Mi sento… leggermente diverso. Ma felice, almeno-.

Usagi preferisce non rispondere e lo lascia nelle amorevoli mani di noi cinque, rimasti a parlare di possibili complicanze post-trapianto con alcuni dottori.

-Io vado, adesso- dice, lasciando la stanza.

Donatello ne approfitta per abbracciarlo dolcemente e piantargli un bacio sulla fronte. Mikey abbassa, però, gli occhi, sedendosi sul lettino con un sorriso forzato.

-Apriti con noi, figliolo-.

-Beh… ecco…- inizia mogio. -Sono stato operato. Ho un nuovo cuore ma… ho paura. E se dovesse accadermi qualcosa? Non so, magari una crisi di rigetto? Tanta fatica non varrebbe a nulla!-.

-Non devi essere tanto pessimista, Mikey. Hai paura, è normale ma devi provare ad affrontare questa tua nuova vita nel migliore dei modi e con questo intendo con tutte le massime precauzioni- rincuora Leonardo, poggiando una mano sulla spalla.

Mikey inspira ed espira semplicemente, diteggiando la cicatrice al centro del petto. Forse non è del tutto convinto, ma c’è un luccichio di competizione nel suo sguardo. Leo gli ha acceso il gusto di una sfida con la morte…


….


Più che le fogne, abbiamo preferito semplicemente tornare alla fattoria di April. Le fogne hanno bisogno ancora di manutenzione dall’ultimo attacco dei Kraang e inoltre con batteri, puzze e infezioni varie, Mikey non si gioverebbe affatto. Meglio aria fresca e tramonti spettacolari!

Sono io ad avere le chiavi di casa e di conseguenza ad aprire. Il buio ci accoglie ma il tramonto di giugno alle nostre spalle illumina parte dell’ingresso, salendo su per una manciata di gradini. Possibile che non ci sia nessuno?

-Ero convinto che April e Casey fossero già qui- mormora Donnie, cercando di accendere la luce. -E guarda caso perfino l’interruttore ci si messe. Diamine! Come si fa senza luce, adesso?!-.

-Cerchiamo di vedere il lato positivo, Don- appiana Leonardo, circospetto.

Michelangelo ridacchia semplicemente, strofinandosi nella sua giacca bianca a quadroni sottili cobalto. Ha freddo ma questo è più che normale. Il suo corpo deve ancora abituarsi a tutto. Così come il tenere per circa sei mesi una mascherina sul viso per non contrarre infezioni varie. In questo trapianto, anche il suo sistema immunitario si è modificato.

Il sensei richiude la porta di casa, muovendo leggermente le orecchie, alla ricerca di movimenti sinistri.

-Beh, io ho fame- mormoro, stiracchiando le braccia. -E voi?-.

I miei fratelli annuiscono e scegliamo subito la cucina come nostra prima meta. Don riprova con l’interruttore della luce, ma…

-SORPRESA!-.

Luci colorate si accendono, irradiando colori vivaci in tutta la cucina affollata da April, Casey, Leatheread e perfino il Daimyo con Usagi! E c’è anche Miwa.

Il sensei le stringe le braccia intorno al corpo, baciandole la testa con dolcezza.

-Mi ci è voluto un po’, ma alla fine sono tornata, padre…- sussurra, facendo un occhiolino a Leo che arrossisce come un peperone. -Non vi dispiacerà avere una sorella, spero. Vero… Leo?-.

Il caro Fearless gli va la saliva di traverso e comincia a tossire con impeto crescente, sotto le nostre risate.

-C… certo che no!- ansima in risposta.

-Leo, ma che fai? Mi soffochi proprio ora?- schernisco.

Lui mi fa un’occhiataccia.

Ci sono così tante leccornie sul tavolo spostato verso i mobili per aver maggior spazio. Palloncini, regali in quantità spiccano sul davanzale della finestrella sopra il lavandino e accanto al frigo grigio.

-Ragazzi…- espira Leo, sbattendo incredulo gli occhi.

April abbraccia Michelangelo, imitata da tutti gli altri e Leatheread se lo mette addirittura seduto sulla possente spalla, tanto magro e leggero è.

-Questo è magnifico!- esclama Mikey, raggiante.

-Un ritorno a casa non è tale senza una festa a sorpresa, no?- ironizza April, guardando amorevolmente Donnie che arrossisce vistosamente.

-Questa è stata un’idea di Leatheread, comunque- aggiunge Casey, consegnando un pacchetto dorato al piccolo fratellino eccitato. -Su, coraggio! Divertiamoci!-.

La festa a sorpresa è un vero successo. La gioia di essere tutti insieme dopo un periodo battagliero vibra in pura adrenalina. Però, la felicità più grande è vedere il nostro piccolo fratellino ridere e scherzare, al centro dell’attenzione e davanti alla bianca torta con frutti.

E pensare che ha sempre sofferto…

Improvvisamente, però, Mikey spegne il sorriso in un’espressione triste a tal punto di affondare il viso nelle mani e singhiozzare con impeto crescente. Appoggio il piatto con le mie patatine sul top e lo stringo a me, come sempre ho fatto nell’infanzia. Come quell’eroe in rosso che ho sempre rappresentato per lui.

-Mikey, che succede?- chiedo, anche se credo di saperlo.

-Io non ero sicuro di continuare a vivere… volevo semplicemente restare con voi il più a lungo possibile e ora che è così non mi sembra vero…- grida con voce ovattata, tra un singhiozzo e l’altro.

Mi siedo su una sedia che tiro a me con il piede e sollevo il mio fratellino in grembo, come un bimbo piccolo, accarezzandogli la nuca e il guscio fino a quando non lo calmo un po’. C’è una differenza tra la morbidezza della nuca e l’abrasività degli scuti.

-Va tutto bene. Non credo che possiamo immaginare tutte le tue paure, ma possiamo raccontarti le nostre-.

-Sì. Sapere che il mio unico fratellino non sarebbe stato più al mio fianco mi uccideva tutte le volte che lo pensavo. Non riuscivo ad essere ottimista sapendo quanto basse erano le tue probabilità di sopravvivenza e tutto mi era così estraneo perché, io che sono il genio del gruppo, non ero all’altezza di fare qualcosa. Una qualsiasi pur di non vederti lontano da noi e da me per sempre…- racconta Donnie, con voce tremolante.

-Tutt’ora non riuscirò mai a perdonarmi cosa ho osato dirti nella mia controparte oscura. Mikey, non ho pensato neanche per un momento di farti del male, ma come Dark!Leo e attraverso quella capsula del Kraang Prime non potevo oppormi. Non nascondo di aver provato una rabbia incontrollata nel vederti leader e avrei voluto uccidermi quando ti ho gettato oltre l’edificio. Però è accaduto e fa molto male… però, io so che, nonostante tutto, tu non mi odi e non c’è nulla di più bello che il tuo affetto. Da quando ti sei unito a noi, nessuno ha potuto fare più a meno di te. Hai vitalizzato la nostra vita e non averti più al nostro fianco mi barricava nell’oscurità…- rivela anche Leonardo, deglutendo le lacrime.

Ora tocca a me. Lo alzò un po’ dalla mia spalla, facendolo sedere meglio sulle mie cosce e gli cancello le lacrime dal suo faccino, sorridendogli amorevolmente.

-Abbiamo sempre condiviso un legame così forte che ho temuto si spezzasse nel momento in cui ti ho visto sparire dietro la sala operatoria. Mikey, tu sei speciale e se non te lo dico spesso è semplicemente perché non è da me. Sai quanto siano difficili per me le parole. Non sono un tipo esplicito. Non sono come te. Ecco perché sei l’altra faccia della medaglia di ognuno di noi. Ci completi, questo è quanto. E il nostro obiettivo è crescerti nel migliore dei modi. Sei ancora giovane e ci sono tante cose che dovrai imparare. Con questo non intendo che dovrai crescere subito o maturare in fretta. Non saresti più tu, l’eterno bambino felice. Vogliamo che tu rimanga te stesso per sempre. Nel bene o nel male, noi non ti lasceremo mai. Io ti voglio molto bene, fratello. E’ vero, sei stato adottato ma non riesco proprio ad immaginarmi una vita senza di te. Quindi… la mia paura più grande è stata pensare di non averti più accanto-.

-Spesso il sensei ci parlava di te come un figlio. Non sei solo il nostro fratellino, Mikey. Abbiamo il compito di crescerti, come dettoti già da Raph. Era un discorso che non avevamo mai compreso fino al momento in cui tu sei stato trapiantato. O meglio, nella corsa per riprenderci il cuore- aggiunge ancora Donnie.

-Sei un figlio anche per ognuno di noi- ripete Leo, ridacchiando. -Io ho il compito di educarti al meglio e di insegnarti come fronteggiare al meglio la vita-.

-In quanto mio piccolino, ti insegno tutto ciò che c’è da sapere su ogni cosa. Secondo te, chi ti ha insegnato a leggere o a scrivere?- aggiunge Donnie.

Mikey sorride semplicemente, indicandolo e guarda me.

-Sono il padre che ti insegnerà a tirar fuori le unghie al momento giusto. A lottare per qualcuno che ami. A proteggere te stesso principalmente e il tuo prossimo-.

-Ho tanti papà…- sussurra Mikey, tendendo le braccia al maestro Splinter.

-Il mio bambino prezioso…-…

….


Non avevo mai pensato di scrivere un diario. Però ha davvero aiutato. Ho riacceso il calore dell’amore della mia famiglia pagina dopo pagina. Mi sono allontanato da questa realtà infame che ci ha costretti a lottare nel sangue e nella morte.
Stento a credere che vent’anni prima tutto andava per il verso giusto…


Karai ha dato il via a un nuovo ordine mondiale terribile e ogni cosa è cambiata.

L’unica cosa che conservo è il mio diario. La mia giovinezza.

Ed è buffo leggere con il sottofondo di bombe in lontananza e la pioggia in questo piccolo spazio erboso dove al centro di questa colonna erbosa giace la bara di Mikey. Alla fine è volato in cielo al compimento del suo diciottesimo compleanno.

Ha avuto una crisi di rigetto fatale che lo ha stroncato. E’ stato qualcosa di terribile. Tutto andava per il verso giusto quando il suo sorriso si è trasformato in un’espressione di dolore. Alcun dottore si è saputo spiegare come mai, a distanza di quattro anni, sia potuto accadere ciò.

E da allora il nucleo della nostra famiglia ne ha risentito. Abbiamo iniziato a combattere tra noi.

Donnie se ne è andato misteriosamente una notte. Era stanco di vedere me e Leo lottare tutti i giorni nello strazio bruciante di aver perso il nostro figlioletto.

Karai ha rinnegato il suo passato. Una notte è entrata nella camera del maestro Splinter e l’ha pugnalato alle spalle, diventando il nuovo Shredder. Ricostruito l’impero del Foot Clan, la sua sete di potere è cresciuta a dismisura tanto da stringere alleanza con un pazzo agente del governo, con manie di distruggere mutanti ed alieni.

John Bishop. Nome in codice: Agente Bishop.

Ci ha dati la caccia innumerevoli volte. E’ riuscito ad accecare Leo una notte, con una granata.

Ha reciso l’occhio sinistro dal mio viso nel tentativo di non storpiare la memoria di Michelangelo, quando era riuscito a raggiungere il sacro luogo di culto dove l’avevamo sepolto.


Ora non mi rimane nulla. Casey è stato ucciso. April è diventata la leader della Ribellione contro il male e io non so più cosa fare. Sto letteralmente impazzendo. Il mio diario è l’unica cosa che mi permette di vivere.
Non per molto, però. Un giorno ci siamo e il giorno dopo non più.

Questo nostro futuro… è un incubo…

SAINW. Come l’anno definito i nostri.

Solo quest’oggi scrivo l’ultima pagina di questo mio diario. Le bombe che minacciano di cadere sulla baracca che mi sono scelto come casa, accanto al bosco dove Mikey riposa in pace mi stanno affrettando. Chissà.
Forse non ho più molto tempo per farlo.

-Io, Hamato Raphael, pongo fine…-.

Improvvisamente alle mie spalle la porta si sfonda con un sordo rumore di metallo. Balzo in piedi, ruggendo e sguainando i miei Sai.

Ma il mio cuore si ferma. I miei pugnali cadono in terra con un tintinnio riverberante. Il mio unico occhio non mi sta ingannando a ciò che vedo.

Non può essere davvero lui. No. Abbiamo creduto nella sua morte sei anni fa.

Una maschera viola ricopre tutto il suo cranio, le cui code scivolano dolcemente sul logoro camice da scienziato più beige che bianco. Una cintura di bombe nera è alla sua vita, più una fascia con munizioni che scivola dalla sua spalla destra al fianco sinistro.

Indossa un guanto privo di dita nero alla mano destra e sulla sinistra vi sono ancora le vecchie protezioni che usavamo in gioventù. Esattamente come i castani pad alle ginocchia. Ha perfino il Bo sulla schiena. E sandali ai piedi. Mi chiedo come avrà trovato una misura per i suoi piedoni, poi.

I suoi occhi bordeaux spiccano dietro un paio di occhiali tondi sul naso che ancora gli donano l’aspetto da genio leggermente invecchiato.

-Raph…-.

Apro la bocca, incapace ugualmente di dire qualcosa. Una qualunque.

-D… Donnie…- pronuncio.

Mio fratello mi si fionda in un abbraccio, stringendosi così violentemente da farmi cadere sul misero lettino di ferro sotto la finestrella della piccola baracca, dove solo una scrivania capeggia e nient’altro.

-Raph, sono tornato…-.

-Donnie… m… ma…-.

-Non c’è tempo per spiegare. C’è un mondo da salvare- taglia corto, prendendomi il viso nelle mani. -Dio, quante cicatrici. E cosa è accaduto al tuo occhio? Non posso quasi credere che tu sia diventato questa muscolosa tartaruga che da sola fa tremare. La notizia del più forte cecchino è giunta anche a Cape Horn, lo sai?-.

-Sei stato lì, allora?-.

Donnie ammorbidisce l’espressione e mi prende per mano. -E’ ora di fermare tutto questo. SAINW non sarà il nostro prossimo futuro. Karai dovrà essere fermata-.

Alzo lo sguardo al cielo temporalesco. Donnie ha ragione. Basta con tutto questo. E’ durato anche troppo.

-Sei con me?-.

-Se lo sono? Considerami arruolato- sogghigno, infilandomi lo stuzzicadenti al lato della bocca.


Un nuovo obiettivo ci aspetta. E io sono pronto.

E’ tempo di cambiare.


The End



Angolo dell'Autrice

Buongiorno e buona domenica, ragazzi! Come va? Spero bene!
Avevo in mente diversi Epiloghi per questa storia, ma visto che voglio unirla con una che ho sempre avuto in mente di scrivere, ho cambiato tutto e l'ho portata sul gere Tragedy! Faccio contenta la mia dolce HellenBach che mi ha suggerito quest'idea nella sua ultima recensione.
In questo momento non mi sento molto infelice di concludere la storia, come avevo detto nel capitolo precedente perché c'è il Sequel, di cui vi svelo il nome.

Teenage Mutant Ninja Turtles: Dimension M.

Capirete ogni cosa in questo sequel. Non vi prometto di postarlo subito, ma contateci, dudes!

Prima di andare, voglio fare un ringraziamento speciale da parte di Katia e da parte mia a:
-LaraPink777: sei sempre una fonte ricca di sapere che ipnotizza chiunque legga ogni tua creazione e recensione! Ti ringrazio moltissimo per il tuo sostegno!

-Ayumi Edogawa: le tue recensioni mi strappano un sorriso sempre e comunque. Fa piacere averti nell'angolo delle recensioni sempre e comunque! E in più mi fa piacere che apprezzi Mikey quanto me!

-HellenBach: cara poetessa, è stata la tua ultima recensione a darmi l'imput giusto per un Sequel, cosa che raramente ho fatto ed è quindi una prima seria volta in cui mi cimento. Ho deciso di non finire la storia nelle classiche volte in cui spiccano i lieti fine perché ho parecchio incasinato le battaglie, rendendo difficile la vita degli eroi in mezzo guscio!

-Gru: è un piacere ritrovarti spesso nelle recensioni. Scaldano il cuore le tue parole e sono un trofeo per chiunque si cimenti a scrivere! Quindi grazie infinite!

-CartoonKeeper8: senza di te, è un po' vuoto comunque. Quindi un grazie è d'obbligo per averti più volte ritrovata nelle recensioni. Il tuo tocco di parole è utile per comprendere fino a quando si può andare con la propria fantasia e la conoscenza approfondita dei temi sui quali si incentrano i racconti. Un abbraccio!

Per ora è finita. Ma non disperate. Non me ne vado di certo e vi terrò alti anche per Natale. Sangue, Battaglie e Disperazione vi aspettano. A prestissimo!
  
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