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Autore: Shary_Leonetta    15/12/2014    0 recensioni
Amore, musica e passione: questa sono io! Violetta è arrivata da poco a Buenos Aires dopo tanti anni e incontra nuove persone facendo tante amicizie e vivendo moltissime esperienze. ma incontra anche il primo amore! Ma intanto ci sono anche le avventure del papà German con la zia Angie e dei due lavoratori di casa, ovvero Roberto e Olga.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angie, German, Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente mi svegliai con una bella luce del sole che oltrepassava le tende della mia graziosa finestra che aprì appena scesi dal letto. Mi cambiai mettendomi un pantaloncino di jeans chiaro, una canotta viola semplice e un paio di Adidas grigie. Scesi a fare colazione: pane, burro e marmellata! Papà mi chiese subito “Vilu hai dormito bene?” ed io risposi “benissimo papà grazie! Ora vado a fare una passeggiata nel centro, mi manca tanto Buenos Aires!” e papà annuì, ma quando stavo per uscire zia Angie mi fermò con in mano una busta e mi disse “questa è tua, leggila con calma senza farla vedere a papà per il momento, poi ne parleremo insieme quando avrai preso una decisione” diciamo che zia mi stava un po’ preoccupando ma non ci diedi peso, d’altronde ero lì da nemmeno un giorno! Allora le diedi un bacio e uscì e passeggiando osservai gli alberi, le case, i negozietti, le persone con i propri cani e pian piano arrivai al mio parco preferito dove andavo sempre da piccola con zia Angie o con Olga… mi sedetti su una panchina e di fronte a me c’era una fontana enorme: stupenda! Allora guardai la busta che avevo in mano e dopo poco l’aprì e la lessi subito: “Signorina Castillo la invitiamo a partecipare ai provini allo Studio On Beat oggi stesso alle 15.00, con affetto il direttore Gregorio.” Studio On Beat? E che caspita è lo Studio On Beat? Mai sentito nominare… così chiamai zia Angie e le chiesi se era libera e mi rispose di sì e io le domandai se poteva raggiungermi al parco e lei confermò subito. Ecco che dopo 20 minuti arrivò e si sedette vicino a me…e io domandai “Zia scusa, ma cos’è lo Studio On Beat? Ho letto la lettera ma non capisco” e lei “Vilu lo Studio On Beat è una specie di scuola di canto e ballo e oggi, come hai letto tu, iniziano i provini per le selzioni…ogni inizio Dicembre succede questa cosa e una volta deciso chi farà parte si inizia con le prove e così via fino a far imparare agli alunni come comporre da soli le canzoni, i testi, le basi eccetera…Allora? Parteciperai?” io risposi confusa “Zia un momento…tu come fai a sapere dettagliatamente di tutto ciò?” e lei con fatica rispose “Tesoro io sono la professoressa di canto dello Studio da 2 anni ormai, ma non sapevo come dirlo a te e soprattutto a tuo padre! Che sai come la pensa lui su queste cose…” già, papà detesta sentir parlare di canto e ballo perché mamma era professionista in queste cose e da quando è mancata lui non ne ha più voluto sapere, anche se io un po’ ne ero interessata. Allora io sorrisi e dissi “Ci voglio provare! Era il sogno della mamma e voglio farle un regalo! Quindi accetto…maaa, come lo diremo a papà?” e lei un po’ intimorita disse “beh…oggi a pranzo pian piano qualcosa gli diremo, ci diamo una mano a vicenda che dici?” e io allegra l’abbracciai ringraziandola. Andammo a casa insieme e si erano già fatte 11.40! Allora volentieri aiutati Olga a preparare il tavolo e una volta pronto andai verso l’ufficio di papà ma mi fermai di colpo perché stava parlando con zia Angie e sentii dire da lui “Angie lei lo sa quanto è importante mia figlia per me e non voglio che le capiti quello che è accaduto a sua madre, quindi direi che la risposta è no” e zia rispose “ma German lei deve capire! Quello è stato un incidente e Violetta vorrebbe provare a seguire il sogno di Maria! Perché non capisce? Perché è così testardo?” e papà si alzò di scatto puntandole un dito contro “non le permetto di insultarmi! È chiaro?!” e zia “pff ma lei non sa nemmeno cosa vuol dire insultare! Perfavore…” e si era voltata per uscire ma papà l’aveva preso da un braccio facendola girare di scatto ed erano a pochi centimetri di distanza da un viso all’altro, zia disse “ehm.. German mi lasci!” e papà disse “Angie…” e si stava avvicinando quando Olga urlò “Il pranzo è prontooo” ed io feci un salto tanto per lo spavento che mi presi! E con un sorriso ampio bussai alla porta dell’ufficio facendo finta di niente “ehm papà, zia… il pranzo è pronto, se volete accomodarvi” e i due si staccarono velocemente e annuirono.
   
 
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