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Autore: Kazua Koizumi    15/12/2014    1 recensioni
Ran Mouri non riesce più ad aspettare il suo amato Shinichi, così lo chiama e gli chiede di andare al parco per parlare, il tutto insieme ad un caso molto intricato (spero di riuscire a rendere l'idea )
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Conan sapeva che Ran non gli avrebbe dato una seconda possibilità. Non voleva mentirle però lo faceva per proteggerla. Adesso ne pagava le conseguenze. Lei non ne voleva più sapere e aveva deciso di smetterla di fare l'attore. Sarebbe stato Conan Edogawa, ma si sarebbe comportato secondo il proprio carattere. Era seduto sul tatami, davanti ad un tavolo e non aveva toccato la torta che gli era stata offerta, ne aveva detto niente. 
Ran dal canto suo si era accorta del suo strano comportamento e anche se cercava di comportarsi normalmente continuava a fissarlo. Da una parte era preoccupata per lui, dall'altra pensava di aver avuto la conferma dei suoi sospetti, provabilmente Shinichi si sarebbe comportato allo stesso modo e sorrideva rispondendo educatamente quando le chiedevano qualcosa.
Conan era in ginocchio con le mani un po' più avanti per fare sostegno e lo sguardo triste che si volgeva al pavimento come se chiedesse perdono.
Era arrivato anche il signor Taruma, alto, magro, dai capelli neri corti, gli occhi neri, con un cappotto e dei pantaloni blu. Era un avvocato, ma Conan non prestò molta attenzione a questi "indizi"
- allora, piccolo, perché non parli?- chiese la signora Mataru - non dirmi che sei timido, sai, conosco molto bene Shinichi, dicono che stia facendo un corso per detective professionisti, tu sei... un suo amico vero? - lanciò un'occhiata alla madre che rabbrividì 
- si, più o meno - disse con un filo di voce. Ran si accorse anche di questo 
- va bene, scusate vado a prendere i documenti - disse Rumata, uscendo dalla stanza e lasciando gli altri a parlare. A quanto pareva non erano solo amici: dovevano fare delle specie di accordi bancari e Kogoro doveva capire cos'era successo ai conti bancari perché c'era uno strano mistero: dei soldi erano spariti e non si sapeva dove fossero infatti non erano stati trasferiti da nessuna parte, almeno non erano stati trovati e lì c'erano i maggiori indiziati: il signor Rumata, la signora Mataru e il signor Taruma. Tutti e tre avvocati ma preferivano un parere esterno.
Si misero a parlare del più e del meno ma Conan non diceva nulla.
Poi la signora Mataru si assentò anche lei dicendo di dover andare in bagno a truccarsi perché lì dentro faceva troppo caldo.
Dopo qualche minuto uscì anche Taruma che diceva di voler andare a parlare con Rumata. Si sentì poco dopo un piccolo botto ma niente di preoccupante, sembrava una porta che sbatteva.
Poco dopo si sentì un urlo terrorizzato provenire dal piano superiore. Ran prese Conan per il braccio e lo trascinò con se stranita dal fatto che non fosse corso a vedere cosa fosse successo.
Il signor Rumata era steso a terra nel suo studio, morto, con uno sguardo terrorizzato negli occi e la bocca spalancata in un grido strozzato, ma non vi era nessuna traccia di sangue.
La casa venne ispezionata: era piuttosto grande e divisa in tre piani, divisa ancora una volta in parte destra e parte sinistra.
Nel piano di sotto entrando si scorgeva la stanza a destra che era quella più grande, cioé la stanza dove il signor il signor Rumata riceveva i suoi ospiti e c'era un tavolo quadrangolare molto basso ma abbastanza grande, tanto che mancavano le sedie e intorno vi erano dei morbidi cuscini, sopra di esso vi era un posacenere con delle sigarette spente.
Collegato a quella stanza c'era un bagno per il piano di sotto, con un lavandino, una vasca e il gabinetto, piuttosto piccolo a dire il vero, infatti quello era un bagno utilizzato soltanto dai vari ospiti. 
Dall'altra parte del corridoio del pian terreno vi era  una piccola stanza: la lavanderia, con la lavatrice e un piano su cui era stata trovata una bottiglia di detersivo verde, poi ve ne erano altre due uno con un liquido blu e uno con il liquido giallo, e in entrambe ne mancava una parte. Poi per terra vi era un cestello verde con i panni sporchi, stranamente lasciati lì senza nessun altro, infine vi era un'asse da stiro nascosta nella parete.
Salendo pochi scalini si arrivava ad un piano di mezzo sulla destra dove vi era una stanza con un letto matrimoniale e un comodino con una sedia, quella doveva essere la stanza in cui dormiva Rumata, piuttosto semplice... più avanti c'erano tre altre stanze, ognuno aveva un letto singolo a destra della porta (entrando) e più avanti a sinistra della vetrata vi era una scrivania con una sedia. Uscendo dalla vetrata scorrevole anti suono vi era un balcone che comunicava tutte le stanze tra loro. 
In fondo a quel corridoio vi era un bagno con una doccia, un lavandino, uno specchio e un gabinetto. Era in quello che era andata Mataru...  quello del piano di sopra.
Evidentemente, dal numero di stanze da letto l'uomo teneva molto ai suoi ospiti.
A sinistra di quel corridoio vi era un'altra rampa di scale ma di tre o quattro gradini e lì vi era la cucina, con i fornelli, il piano cottura, il micronde, un frigorifero e un tavolo poggiato al muro con due sedie, poi vi era un'altra vetrata scorrevole che dava su un piccolo balcone .
Salendo al piano di sopra, il terzo vi era lo studio in cui era stato ritrovato il corpo:
Vi era una scrivania su cui vi erano dei fogli macchiati dalla cioccolata di una tazza versata, ed era già fredda.
La sedia era spostata segno che la vittima era caduta da essa . Poi vi era una finestra dai vetri appannati e vi era una poccola credenza sulla quale era poggiata una matriosca.
La scientifica comunicò poco dopo che vi era del veleno nel suo corpo.


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fin ora ho descritto la scena del crimine, le parti in grassetto sono indizi, i pensieri di Ran sono sia in grassetto che corsivo mentre i pensieri di Conan sono sono in corsivo.
Spero solo che la  storia vi piaccia e ringrazio per le recenzioni
  
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