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Autore: Where is the angel_    18/12/2014    1 recensioni
Castiel è l'angelo più ricercato da paradiso, ma per proteggere Dean, il suo protetto, dovrà stargli lontano. Ma fino a quando il suo legame profondo con l'umano non avrà bisogno di essere essere "sfamato"?
-Destiel.
Genere: Angst, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi lascia andare, lanciandomi ancora qualche occhiata e torna a sedersi su quei fottuti scalini. Mentre io rimango quì, fermo e in silenzio.
Cosa gli promesso? Come posso averlo fatto?
Io non riuscirò mai ad abbandonare Castiel. Semplicemente non posso. 
Se solo ripenso a quello che ho passato nei mesi in cui pensavo che fosse morto..

Appena entro nel bar l'odore dell'alcool mi riempie le narici. Non penso che sia giusto affrontare il mio dolore così, ma è sempre meglio che affrontarlo in modo lucido. Dove posso percepire ogni minima fibra del mio corpo che sente il bisogno di vedere Castiel, di saperlo vivo.
"Un whisky,  doppio." Dico al barrista, dopo essermi seduto al bancone.
Mi fa un cenno con la testa e mi porge il bicchiere di whisky. Lo bevo tutto d'un sorso.
"Un'altro, grazie." Chiedo posando il bicchiere sul bancone.
Non lo rivedrò più.
Mi riempie il bicchiere e anche quello scende giù la mia gola in un attimo.
A cosa è servito quello che ha fatto per me, se poi mi ha lasciato?
Poggio di nuovo il bicchiere sul bancone mostrandoglielo.
"Amico, vacci piano." Mi dice.
"Fatti gli affari tuoi." Gli dico bruscamente mostrandogli ancora il bicchiere. Sospira e me lo riempie nuovamente.
Sono andato avanti così per qualche ora, ho perso il conto di quanti ne ho bevuti.
Esco fuori dal bar, è notte fonda e il freddo inizia a farsi sentire. Ma che mi importa? Castiel se ne è andato.
Barcollo andando verso la macchina. Apro lo sportello e ci sprofondo dentro. Non posso giudare in queste condizioni. Dovrei subirmi i rimproveri di Sam per i prossimi cinque mesi. 
Inconsciamente passo il mio sguardo dal posto del passeggero allo specchietto che mostra i sedili anteriori. Cosa sto sperando di vedere? Non c'è.
Cas.
Trattengo un respiro e inizio a singhiozzare. Non riesco a trattenere una sola lacrima. Scendono una dopo l'altra, salate e amare. 
Cosa mi prende?
Non sono un tipo dalle emozioni facili, nemmeno quando sono ubriaco. Ma con Castiel è diverso. Con lui è sempre diverso. Porca puttana, mi.. manca così tanto. Mi sento come se non riuscissi più a respirare, il sol pensiero di non rivederlo più mi fa venire voglia di vomitare per le brutte immagini che mi passano per testa.
Ed è esattamente quello che faccio. Con uno scatto apro la portiera e vomito sull'asfalto, dolori, alcool  e sofferenza.


Stringo gli occhi e scuoto la testa cercando di rimuovere il ricordo. 
Un pensiero mi passa per la testa al momento, così prendo un profondo respiro e guardo la capanna di Castiel. Mi decido e inizio a camminare verso di essa.
"Ma dove stai andando?" Sento urlare dietro di me.
Continuo a camminare fingendo di non sentirlo quando mi sento bloccare per una spalla.
"Sto parlando con te. Dove pensi di andare, eh?" Mi dice con tono irritato.
Lo guardo, senza rispondergli.
"Oh. Stai andando da lui? Sul serio Dean?" Dice togliendo la mano dalla mia spalla. "Vuoi davvero andare di nuovo da quel drogato?" Lo dice con un mezzo sorriso, ma c'è rimorso dietro la sua voce. 
"Sta.. zitto." Gli rispondo a denti stretti. Come posso parlare così di Castiel? Mi fa ribrezzo ciò che potrei diventare.
"Ma non hai capito Dean? Devi lasciarlo stare. ORMAI CASTIEL E' PERSO, ANDATO. NON HAI VISTO LE SUE CONDIZIONI?" Mi urla contro.
Non ci vedo più e gli sferro un pugno in pieno viso facendolo cadere direttamente a terra.
"Anche io, ANCHE NOI, eravamo persi. E Castiel ci ha salvato, testa di cazzo." Gli dico guardandolo con disprezzo. "Ti ho promesso.." Esito per un attimo però poi ricomincio a parlare. "Ti ho promesso di lasciarlo stare, ok? Per ora sono quì e cazzo, stanne fuori." Sbotto lasciandolo a terra, ricominciando a camminare verso la capanna di Castiel.
Dopo qualche passo sono lì fuori. Non riesco ad entrare, sembra che le gambe abbiano deciso di non muoversi. 
E' così diverso.
Così.. non Castiel. 
Mi faccio forza e salgo i primi gradini, scosto la tendina e di nuovo sento la puzza di quella roba. Faccio qualche altro passo e lo vedo. E' sul letto, steso, con la boccettina arancione tra le mani.. vuota. Sospiro e cerco di parlare.
"Cas.."
Apre gli occhi e ride.
"Sei ancora quì? Ti avevo detto di andartene." Mi dice in tono rude.
"Ed io non me ne vado." Gli dico prendendo una sedia posizionandola davanti al letto per poi sedermici.
"Ah fanculo." Ride di poco. "Che vuoi ancora?" Mi dice mettendosi su un fianco poggiando la mano sulla tempia.
"Capire.." Gli dico tristemente, guardando ormai l'uomo che diventerà Castiel.
"Capire?" Ride sommossamente. "E cosa ci sarebbe da capire? Cosa vorresti capire?" Continua a dire ridendo. "E poi, non guardarmi con quell'aria Dean." Dice questo con rabbia. "Sembri Dean.. Cioè l'altro." 
"Cas.." Gli dico con lo stesso tono di prima.
"Smettila di chiamarmi così Dean, ti prego." Sento la voce che gli trema.
"Ma è così che ti ho sempre chiamato." Ribatto serio. "Non.. posso smettere." Ed è vero. E' così che lo chiamo. Non riesco a chiamarlo come quando l'ho conosciuto. Mi da un senso di distacco..
"E invece smetterai." Mi dice accennando un sorriso mettendosi seduto a gambe incrociate.
"E.. mi dispiace così tanto." Dico abbassando il capo. 
Non so perchè sono venuto quì. Non so nemmeno perchè adesso gli stia chiedendo scusa o gli stia parlando di questo.
"Scusa? Dean ti ho già detto che non voglio sentire queste stronzate. Se vuoi restare, resta. Ma se vuoi parlare.. del nostro rapporto vattene immediatamente." Mi dice convinto.
In questo momento mi sembra di avere il vecchio Castiel.
"Perchè?" Gli dico.
Devo davvero capire.
Mi guarda e poi scoppia a ridere.
"Perchè semplicemente non mi interessa. E non sei nemmeno di questo tempo." 
"Ma interessa a me." 
Un'altra risata echeggia nella capanna.
"Nel caso fossi troppo distratto, ripeto, non sei di questo tempo, non mi importa di quello che TU pensi. Se ti da fastidio che io sia così, vattene. Ma è ciò che diventerò ed a quanto pare, è quello che diventerai tu." Mi dice con quella sua aria da strafottente.
Mi alzo dalla sedia infuriato e scatto contro di lui.
"Ma io ho ancora il mio Castiel a casa, okay?" Urlo. "Vaffanculo." Mi passo le mani tra i capelli.
Quasi vedo Castiel saltare. Ma poi scoppia a ridere.
"E questo cosa dovrebbe significare?" Mi dice.
"Significa che io non riesco a capire perchè tu sei diventato.. così. Io non posso permettermi di sbagliare. Non posso lasciare che tu sia così. Non posso distruggerti, non io, non a te Castiel." Gli dico ancora con un tono di voce alto.
"Mmh, sisi." Capisco che non mi stava nemmeno prestando attenzione.
"Castiel mi ascolti? O il farti ti ha davvero fuso il cervello? Cazzo! Cosa sei diventato.." Gli dico incazzato.
Si alza dal letto e viene verso di me.
"Dean vuoi davvero sapere? Bene, siediti." Mi prende per le spalle e mi 'accompagna' a sedermi. "Sono umano."
"Si, lo vedo." Gli dico squadrandolo da capo a piedi.
"Oh, complimenti per lo spirito d'osservazione Dean." Mi dice con un tono irritato. 
"Per te." Aggiunge dopo qualche minuto di silenzio.
"Per me cosa?" Chiedo.
"Sono umano per te." 
"P-per me?" Ripeto.
"Sì, hai sentito bene. E'.. complicato. Ma lo sono diventato per proteggere te." Mi sento come se mi avessero pugnalato al cuore. Sembra quasi lo dica con disprezzo. 
"E' colpa mia quindi? Avevo ragione prima?" Chiedo titubante.
"I tuoi sensi di colpa hanno avuto la meglio su di te e sai cosa hai fatto Dean?" Ride, e ride. Ma è una risata amara e darei qualsiasi cosa per non dover ascoltare la risposta.
"Mi hai abbandonato." Bum.  E il mio cuore si fa in mille pezzi.
"Ed io ero da solo." Bum.
"Perchè tu dovevi allontanarti da tutti per i tuoi stupidi sensi di colpa." Bum.
"Io avevo rinunciato a tutto per te Dean. Anche al mio essere e tu? Mi hai voltato le spalle." Bum.
"E così che ho conosciuto la bellezza delle droghe, Dean. Perchè non sapevo cosa fare. Non sapevo che senso dare alla mia vita." Bum.
"E sai qual è la cosa più divertente?" Mi chiede ridendo. 
Deve smetterla e io devo smetterla di ascoltare. Ad ogni sua frase il mio cuore si spezza ogni volta di più.
"Che la mia vita nemmeno adesso ne ha uno. Perchè appena ho cominciato ad assumerle.." Le indica senza distogliere lo sguardo da me. "Ti facevo schifo." Finisce.
Alzo il capo che nemmeno mi ero accorto di abbassare e lo guardo.
Sento che tutto ciò che aveva significato la mia vita, fin'ora, non era niente in confronto a quello che stavo vedendo.
Da quei due pozzi blu, che ho tanto amato e bramato, scendevano.. lacrime.
Castiel era umano.
Come tale, poteva fare tutto ciò che possiamo fare noi.
Non so darmi un perchè ma mi sono ritrovato ad abbracciare quella carcassa d'uomo che ora era Castiel.
Si, non era quello del mio tempo. Ma cosa importava? Lo sarebbe diventato, se io non avessi cambiato le cose.
Per un attimo mi sembra che stia in silenzio, poi comincia ad urlare.
"CHE COSA FAI?!" Urla tra le mie braccia. "Lasciami andare." Dice tra i singhiozzi.
"Non questa volta Cas." Gli dico accarezzandogli la schiena.
Piange. Lo sento piangere sulla mia spalla mentre si aggrappa a me come se fossi la sua ultima speranza. E non era forse così?
Lentamente lo porto verso il letto senza staccare l'abbraccio, mi ci siedo e batto una mano sul quella specie di materasso per invitarlo a sedersi con me. Titubante accetta.
Non appena si siede gli prendo la testa tra le braccia e l'appoggio al mio petto, dove ricomincia a singhiozzare.
"Non.. lo facevi.. da anni." Mi dice, sorridendo, contro il mio petto.
"Lo immagino.." Gli rispondo, cominciando ad accarezzargli i capelli mentre lui si mette su di un fianco abbracciandomi.
In questo momento è così divero. Non sembra nemmeno lui.
In realtà non lo è.
Non c'è niente di Castiel.
E' solo la mia spudorata e schifosa fotocopia.

"Credi che dovremmo tornare indietro? Magari a quel cancello.. E' l'unico indizio che abbiamo per ora." Dico a Ruby.
"Si, forse è meglio. Anche perchè stiamo girando da ore inutilmente." Mi risponde annoiata.
Annuisco e cambiamo direzione.
"Sono anche preoccupato per Dean.." Ammetto guardando Ruby.
"Non credo dovresti." Mi risponde semplicemente.
"Mmh, forse sì." 
Continuiamo il resto del tragitto senza parlare. Dopo un'oretta siamo davanti a quel cancello.
"Bhè, entriamo?" Mi chiede Ruby.
Annuisco e attraversiamo il cancello.
Per lo più ci sono alberi spogli, ancora macerie e.. porca puttana.
Quella è l'impala?
"Credo che a Dean sia venuto in infarto a questo punto Sam." Mi dice Ruby sorridendo.
Le rivolgo un'occhiataccia, anche se..
"Ma avete perso tutti il senso dell'umorismo? Che palle." Sbuffa e continua a camminare.
Dopo un po' ci ritroviamo in mezzo ad una piazza, sembra.
Ci sono delle capanne ma per ora sembra vuoto..
"Sam, non credi sia meglio non mettersi in bella vista?" 
"Si, hai ragione."
Andiamo a nasconderci dietro un furgone verde e ci sediamo per terra. Sconfitti.
"E ora? Dean non c'è." Dico.
"Non lo possiamo sapere, ma possiamo andarcene senza di lui. Se solo sapessimo come.." 
"Ruby." Gli dico con tono di rimprovero.
"Okay, okay basta. Se non lo cerchiamo, come pensi di trovarlo?"
"Sempre se c'è.."
"Sam è l'unico posto in cui può essere."

Apro gli occhi e come ogni volta che mi risveglio i sintomi di quella roba si fanno sentire.
Mi accorgo solo in un secondo momento di essere appoggiato a qualcosa, anzi, a qualcuno.
Dean.
Alzo la testa e lo guardo.
Era così.. Dean.
Mi ricordo com'era.
Mi ricordo come mi sentivo, quello che provavo.
Ora ho imparato a nascondere tutto. 
Dietro la droga ho imparato a nascondere ciò che realmente provavo.
Cautamente mi alzo dal suo petto, e scendo dal letto. 
Dopo essermi assicurato che Dean ancora dormisse, esco dalla mia capanna a fare due passi, dovevo prendere un po' d'aria.


"Allora, vogliamo restare ancora quì, o vuoi darti una mossa?" Dico a Sam.
"Sshh." Mi risponde lui, guardando di profilo il furgone.
"Hai.. detto sh a me, Sam?" Gli dico irritata.
"Shhh." Continua a dirmi lui.
"Ma che cazzo?!" Sbotto io.
"Sta arrivando qualcuno, sta zitta." 
Resto zitta e cerco di sentire. Effettivamente ha ragione, ma temo che si sia accorto di noi questa presunta persona. Ha cambiato modo di camminare, è più deciso, ma lento. 
Vedo Sam alzarsi.
"Sam, ma che cazzo stai facendo?" Gli sussurro in un tono di voce leggermente più alto.
Esce allo scoperto e rimane fermo, immobile, a guardare qualcosa, quasi con.. confusione. Fanculo, penso. E mi alzo anch'io, andandogli vicino. 
Solo in quel momento capisco cosa fissava.
"Castiel.." Dico confusa e sorpresa?!
"Immagino voi siate con Dean." Taglia subito corto lui.
E' diverso.
Non ha niente di quel pennuto che conosco. Persino il tono di voce non è lo stesso.
"Si. Tu.. tu sai dov'è?" Gli domanda Sam.
"Certo che lo so." Dice sbuffando alzando gli occhi al cielo.
Okay. Tutto questo è strano. 
Questo è quello che Castiel diventerà nel futuro? Ma che razza di scherzo è questo? 
Cos'è una regina dei fiori vestito in quel modo? E poi.. con quella barba.
"Qualcosa non va, Ruby?" Mi dice sorridendo, quella specie di.. Castiel. 
"Oh, amico, vuoi davvero saperlo?" Rispondo io.
"Immagino di no. Comunque.. vado a chiamarvi, Dean." Sta per girarsi quando Sam lo ferma.
"Sta bene?" Gli domanda.
"Si, Dean sta bene." 
"E.. tu? Che cos'è questo?" Dice Sam, indicando tutta l'area circostante.
"Cos'è?" Ride Castiel. "E' il futuro. E' questa.." Indica anche lui tutto ciò che ci circonda. "E'.. come la vogliamo chiamare? Mhh.. La nostra base? O bho, fate voi." Dice sorridendo.
Ma che cazzo ha da sorridere? Il futuro è una completa merda e lui sorride?
"Sei cambiato." Gli dice Sam. 
"Oh ahaha." Ride, ancora. "Ringrazia che tu non abbia visto ancora tuo fratello, intendo, quello di quest'epoca." Si volta e se ne va. "Vado a chiamarvi Dean." Dice alzando la voce per farsi sentire.
Giro lo sguardo su Sam, che ancora fissa Castiel mentre cammina.
"Non ci credo che questo è ciò che ci aspetta." Dice dopo qualche minuto di silenzio.
"Insomma.. è questo quello che Zachariah voleva farci vedere? Se l'amico pennuto resta con voi diventerà una femmina hippy e il mondo sarà a pezzi?" Chiedo alzando un sopracciglio.
"Temo.. di si." Mi risponde un Sam, assente.

Salgo velocemente i gradini della mia capanna e mi dirigo dentro.
Dean è ancora lì, che dorme.
Lo fisso, fermo, sullo stipite della porta.
Ero stato un fottutissimo stupido a pensare che anche per un momento potessi riuscire a sentirmi come mi sentivo un tempo. Ma d'altronde, come ho potuto pensarlo? Quello lì, sul letto, non era il Dean di oggi. Ed io non ero quello di ieri.
"Dean." Gli dico con un tono leggermente alto e freddo. "Dean, devi andartene, ci sono Sam e Ruby."
Apre gli occhi e mi guarda, per un attimo lo vedo spaesato, poi si alza come un fulmine.
"Dove? Sono quì?" Dice.
"Sì. Ora vattene." Gli rispondo secco.
"Cosa?" Mi dice evidentemente confuso.
"Vattene, Dean." Gli ripeto.
"Perchè?"
"E che volevi restare quì? Dean, cazzo, vattene via." Alzo la voce e letteralmente lo spingo fuori dalla capanna.
Esce fuori, guardandomi, confuso.
Non potevo fare altro.
Anzi, ora l'unica cosa che posso fare e farmi.
Gli lancio un'ultima occhiata e poi entro dentro. Vado verso il comodino aprendolo e prendendo la boccettina arancione. Ne prendo una quantità enorme. Ingurgito le pillole e ripongo il barattolino nel comodino, per poi chiuderlo.
"Addio, Dean." Penso, sorridendo.

Scendo le scale quasi distrutto.
Non che mi aspettassi un atteggiamento diverso, ma almeno..
Avrei dovuto rassegnarmi.
Era quello che sarebbe diventato Castiel se fosse rimasto con me. Un umano sofferente, hippy e.. drogato.
Avevo promesso a me stesso che lo avrei lasciato perdere.
Che lo avrei mandato via.
Ma con quale coraggio? Io non posso farlo.
Mi passo una mano sul viso, nervoso e comincio a camminare senza una meta precisa. Non mi aveva detto dove Ruby e Sam si trovassero, quindi contavo sull'altezza stratosferica di mio fratello per trovarli.
Infatti dopo un po' li trovo. Sono entrambi appoggiati ad un furgone. Sam è scosso. Lo vedo.
Lo riesco a vedere dai suoi atteggiamenti e dal suo sguardo perso. E' anche triste. Non lo biasimo.
Invece Ruby.. lei è la solita strafottente.
"Voglio solo andarmene immediatamente da questo posto di merda." Gli dico avvicinandomi.
"Dean! Finalmente." 
"Zachariah è un lurido figlio di puttana. Ti rendi conto? Tutto questo è.. folle." Sbotto guardandolo.
"Dean, lo so. Ho visto la città e io.. ho visto Castiel." Dice come se quella frase potesse racchiudere tutto.
"Per questo vi ho portati quì, insignificanti idioti." Parla una voce alle mie spalle che conosco benissimo. 
"Zachariah." Gli dico girandomi. "Che cos'è tutto questo? Merda, potresti spiegarci?" Urlo.
"Significa, che è questo quello che succederà se Castiel resterà con voi, con te." Mi dice con un tono di disprezzo.
"Voglio che ci riporti a casa, ADESSO." Gli dico puntandogli un dito contro, più serio che mai.
Non ne posso più. 
Tutto questo è.. troppo.
"Hai imparato la lezione, Dean?" Mi dice, riuscendo a cogliere subito cosa intendesse.
Resto in silenzio e lo guardo.
"Di che lezione parla?" Mi chiede Sam.
"Nulla Sammy, lascia stare. Ora riportaci indietro."
"Fai.. la cosa giusta, Dean." Mi dice con un ghigno sul volto, prima di appoggiare le dita sulla mia fronte.

In un attimo ci ritroviamo.. dove eravamo?  Mi giro a guardare Sam e Ruby. E a quel punto riconosco il posto.
"Sam siamo.. da Bobby?" Chiedo confuso.
"Si, Dean. Credo di si." Mi risponde confuso quanto me.
"E.. dov'è Bobby?" Gli domando.
"Mi pare che stia fuori qualche giorno per una caccia." 
"Benissimo e perchè ora siamo qui'?" Mi guardo intorno. "Era difficile per quello stronzo riportarc-" Mi fermo quando il mio sguardo cade sul divano. "Cas.." Sussurro.
"Dove?" Dice Sam, preoccupato.
Non mi muovo, continuo a guardare il divano. Nemmeno rispondo a Sam, che però vedo avvicinarsi a Castiel, accovacciandosi vicino al divano.
"Ha perso i sensi." Dice girandosi verso di me.
Continuo a restare lì, fermo.
"Dean?!"
Quello è il mio Cas.
Ha il suo trench.
Ha la sua postura, anche se distesa, diritta.
E potrei giocarmi la vita, che dietro quelle palpebre chiuse, si nascondono i suoi occhi blu.
Quel blu che da sempre mi toglie il fiato. Il suo blu vivo.
"Dean?!?!" Mi richiama Sam, venendo verso di me.
"Sam.." Dico quasi incosciente, mentre continuo a fissare, ipnotizato, Castiel.
Sam passa lo sguardo da me a Castiel, più di una volta.
"Dean, cosa è successo nel futuro?" Mi chiede ormai convinto di aver capito che qualcosa non andava.
Porto il mio sguardo su di lui.
"Si, io.. credo, che andrò fuori." Dice Ruby. "Anche se dovreste smetterla di fare così." Sbuffa ed esce immediatamente dalla casa.
"Dean, allora?" Mi dice vedendo il mio silenzio.
Prendo un profondo respiro e cerco di rispondergli. "Sam, niente. Okay? Non preoccuparti non c'è.. niente."
"Come pensi che possa crederti?" Mi dice a denti stretti.
"Non lo so, ma fallo." Gli rispondo seriamente.
"Dean.." Inizia, ma io lo fermo.
"Puoi.. lasciami solo? Ti prego."
Non lo so perchè gli abbia chiesto una cosa simile. Non so perchè io voglia restare con Castiel.. O forse in realtà lo so. Dovrò lasciarlo andare, voglio restare da solo con lui. Perchè poi non lo vedrò mai più, per il suo bene. 
E per il mio? Vorrebbe dire, ma ancora una volta mette qualcuno davanti a sè. Qualcuno di più importante.
Vedo Sam tentennare, però poi annuisce.
"Se.. hai bisogno chiama." Mi dice. E lentamente va via.
Quando sento la porta chiudersi, guardo Castiel
Sembra così indifeso in questo momento.
Prendo una sedia vicino alla scrivania e la metto davanti al divano. Mi ci siedo e fisso Castiel. Per un tempo che sembra quasi interminabile.
Poggio i gomiti sulle ginocchia e mi tengo la testa tra le mani.
"D..ean." Sento dopo qualche minuto.
Era lui.
Era davvero lui.
Era il mio Cas.
Era la sua voce.
Quanto mi era mancato quel suo tono?
Alzo la testa che avevo tra le mani e lo guardo.
"Hey, Cas." Gli dico sforzando un sorriso.
Si mette seduto sul divano e mi guarda. "Dean.. stai bene? Hai.. una brutta cera."
"Sto bene, Cas. Tutto okay." Gli mento spudoratamente. Tutto okay un cazzo. "Tu.. come ti senti?" 
"Dean, io sto bene." Mi dice, con un tono pacato.
"Mi.. mi dispiace per averti lasciato solo Cas, non avrei dovuto i-" Inizio a dirgli dopo qualche secondo, prima di venire interrotto.
"No, Dean. Non è colpa tua, okay? Non lo è. Sto bene." Dice.
Io no. Vorrei dirgli, ma taccio.
Non avrebbe senso e forse non lo ammetterei mai.
Ora è tutto più difficile. Non posso permettere che diventi in quel modo. Non per colpa mia. Mi sta guardando, come fa la maggior parte delle volte. Sento i suoi schifosissimi occhi blu su di me. Ed io non ce la faccio a reggere il suo sguardo. Così scatto all'impiedi e mi volto, passandomi una mano sul viso.
"Dean." Dice. Lo sento alzarsi e avvicinarsi a me. 
Non posso, continuo a pensare.
Ma non posso permettere che accada.
"Dean, sei strano, che ti succede?" Mi dice mettendomi una mano sulla spalla. 
Quel contatto mi fa sussultare e mi volto lentamente. Sento che gli occhi iniziano a farsi lucidi, ma posso. Non ora. Così cerco di reprime le lacrime.
"Castiel.. devi giurarmi una cosa." Comincio.
"Sì. Tutto quello che vuoi, Dean." Mi dice, anche se è confuso.
"Promettimi che qualsiasi cosa succederà, tu non cambierai. Rimarrai così. Esattamente così come sei.." La voce sembra avermi abbandonato. Non riesco a dire altro. Questo è gia troppo. Ma lo devo fare per lui. Prendo un respiro e ricomincio. "..Qualsiasi cosa succeda. Anche tra di noi." 
Vedo la confusione vagare nei suoi occhi. E mi guarda, serio.
"Dean che vuoi dire? Cosa significa?" Chiede.
Sto per inventarmi qualcosa, una qualsiasi cosa, perchè non posso dirgli la verità, quando parla di nuovo.
"Ti avevo promesso che sarei restato con te, ora. Dean.. non starai mica male?" Mi chiede. Se non fosse quel tipo di angelo, giurerei di sentire una nota di panico nella sua voce.
Istintivamente, e molto incoscientemente, aggiunge la mia mente, gli accarezzo il viso, con il palmo della mano.
"Cas, sto bene. Non ti devi preoccupare. Io intendevo.." Abbasso il capo, abbassando anche la mano. Non posso lasciarlo.. "..Se non dovessimo.. vederci, più." Dico, prendendo coraggio e chiudendo gli occhi.
"Cosa mi stai nascondendo, Dean? Perchè non dovremmo più vederci? E ti prego.. guardami, Dean." 
"Castiel, è complicato. Sappi solo che se potessi non ti lascerei andare." Gli dico, senza guardarlo, sentendo di nuovo con gli occhi lucidi.
Dopo tutto quello che ho patito senza di lui.
Dopo che si è convinto a restare per me e dopo che l'ho riavuto, io lo sto lasciando andare.
"Allora non mi lasciare, Dean." Dice dopo un po' che è stato in silenzio.
A quella frase il mio cuore perde un battito. Immediatamente alzo lo sguardo su di lui piantandolo nei suoi occhi azzurri come il mare, sorridendo leggermente. Ma poi mi ritorna in mente la visione di quel Castiel e il sorriso mi si ribalta e in un attimo, con un gesto, lo attiro a me. In un abbraccio. Alzandogli, titubante, una mano tra i capelli.
Castiel è rigido, ma poi pian piano si abitua a quel contatto.
"Vorrei poterlo fare. Giuro che lo vorrei." Gli confesso sulla sua spalla.
"E perchè non lo fai? Ho fatto qualcosa di sbagliato?" Mi dice con voce confusa.
Mi stacco dall'abbraccio e lo guardo, tenendo una vicinanza quasi pericolosa con lui.
"No, Cas. Non potresti mai fare qualcosa di sbagliato." Cerco di rassicurarlo.
"Allora cosa, Dean? Aiutami a capire perchè io.. non ci riesco." 
Cosa dovrei fare, ora? Come gli faccio capire una cosa che non riesco a capire nemmeno io?
"Sai.. che non me ne andrò, vero? Te l'ho promesso." Dice subito dopo.
Sento il mio cuore spezzarsi, ancora, pezzo dopo pezzo.
"Io devo tenerti al sicuro, Cas." Gli dico. Ed è vero.
"Cosa? Tu? Dean, no. Sei tu il mio protetto. Sono io che devo tenere al sicuro te, non tu. Io sono un angelo. Qualsiasi cosa tu ora mi stia nascondendo, non permetterò che tu la affronti da solo. Okay? Io non vado da nessuna parte." Dice con un tono quasi arrabbiato.
"Cas, il problema sono io." Gli dico, allontanandomi un po'. "Sono io che sono umano. Sono io che non posso permettermi di portarti al mio livello. Di marchiarti con i miei errori. Di corromperti. Io distruggo tutto quello che tocco, Cas. Ti prego, non permettermi di distruggere anche te." Per quanto abbia detto tutto con un tono quasi duro, disprezzando me stesso, l'ultima frase.. è quasi una supplica.
Vedo lo sguardo di Castiel arrabbiato, molto.
"Dean, di nuovo? Sai una cosa?! Quando sono sceso tra le fiamme, per venirti a prendere all'inferno, avevo capito subito tu chi fossi. E sai perchè? Perchè in tanti anni, in tanti millenni, non ho mai visto un'anima più lucente.. più pura, della tua. Ho capito perchè mi hanno affidato te. Io dovevo incontrarti. E tu, Dean.." Si avvicina a me, lentamente. "sei la persona più pura che io conosca. E non pensarlo nemmeno per un secondo che tu possa contaminarmi. Mi.. fai stare così bene, Dean."
Di tutto quello che Castiel aveva detto, l'unica cosa che al momento ricordavo, era 'Mi fai stare così bene, Dean.'  
Mi avvicino di più a Castiel e lo guardo negli occhi.
Continuo ad avvicinarmi di più, fino a quasi sfiorargli le labbra. 
"A..anche tu mi fai stare bene, Cas." Gli dico, dolcemente, fissandogli distrattamente le labbra.
Poi, succede.
Chiudo gli occhi e avvicino le mie labbra alle sue. Baciandolo, dolcemente e delicatamente.
In quel momento quello che sentivo era.. strano.
Sentivo un calore invadermi il petto, un calore mai provato prima e che solo ora, stavo provando con Castiel.

Ringrazio ancora una volta il mio "dolce" Dean per avermi aiutato nella stesura del capitolo. 
E in più ringrazio tutti i lettori silenziosi, e non, e quelli che recensiscono facendomi tanto sorridere.

   
 
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