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Autore: ___Darkrose___    20/12/2014    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Inuyasha e i suoi compagni un giorno si fossero ritrovati nel presente? Cosa sarebbe successo se al posto di Kagome avessero incontrato un'altra ragazza?
Ci saranno nuove sconvolgenti sorprese, una nuova avventura piena di colpi di scena e di nuovi personaggi che si uniranno al gruppo dei nostri amati eroi!
La mia prima FF, sono emozionata! *.*
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Miroku, Nuovo personaggio, Sango, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Solo uno spirito'
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Il mattino dopo mi svegliai ancora nell’abbraccio di Inuyasha, avevamo dormito sotto il Goshinboku per tutta la notte.
Provai ad allontanarmi dal lui di qualche millimetro, ma lui mi strinse ancora più forte, riportandomi sul suo petto.
- Sam, Sam non andare via -, stava ancora dormendo e sognava di me e che io scappassi.
Mi avvicinai alle sue orecchie e le baciai. – Non andrò mai più via, te lo prometto -.
Inuyasha si svegliò e mi baciò sulla fronte, mentre io mi accoccolavo nell’incavo della sua spalla. Mi sembrava che il suo corpo fosse stato fatto per combaciare alla perfezione con il mio e mi resi conto di non essere mai stata così felice.
Il mezzodemone annusò i miei capelli. – Mi è mancato il tuo odore -.
Sorrisi. – I primi tempi dicevi di odiare il mio odore -.
Mi guardò di sbieco. – Ma cosa c’entra? All’inizio proprio non ti sopportavo -.
- A cuccia -.
Si schiantò a terra e mi guardò irritato. – Ehi, neanche tu mi sopportavi -.
- Mah, chi lo sa cosa pensavo di te – risposi divertita. – Per saperlo dovrai venire a prendermi -.
Approfittai del fatto che fosse ancora bloccato a terra per mettermi a correre e scappare da lui, ma in pochi secondi mi riuscii a prendere e cademmo a terra, ritrovandoci uno sopra all’altro.
- Presa – sussurrò, baciandomi sulle labbra. – Adesso dimmi cosa pensavi di me all’inizio -.
Lo guardai con aria di sfida. – Persuadimi -.
Solo dopo mi resi conto dell’effetto che le mie parole avevano avuto su di lui. Cominciò a baciarmi il collo, suscitando mille brividi lungo la mia spina dorsale, mentre trattenevo il respiro per non far vedere quanto mi piacesse quando mi stuzzicava.
Presi a baciarlo in modo sempre più profondo, fino a quando non cominciai a sentirmi accaldata e con una voglia tremenda di lui.
Mi bloccai e lo guardai negli occhi e vi lessi il mio stesso desiderio.
Dopotutto, cosa c’era di male se fosse successo qualcosa tra noi? Io volevo essere sua per sempre e in quel momento il desiderio mi stava offuscando la mente.
Riprendemmo a baciarci, fino a quando un colpo di tosse dietro di noi non ci fece sobbalzare.
Ci voltammo e trovammo la vecchia Kaede che faceva nascondere i bambini dietro di lei. – Questa non è una scena adatta ai bambini -.
Catapultai Inuyasha lontano da me e mi alzai in piedi, sistemando la maglia e i pantaloncini. – Beh ecco…noi stavamo solo…solo… -, il mio balbettare non fece altro che produrre l’iralità di tutti i bambini che erano intorno e un forte rossore sul viso di Inuyasha.
Ci alzammo entrambi e, scortati dall’anziana donna, tornammo al villaggio. Sia il mezzodemone che io stavamo dietro il gruppo con lo sguardo basso e il capo chino.
Eravamo tutti e due imbarazzati, forse perché ci rendevamo conto di quello che stava per succedere e ci sentivamo parecchio imbarazzati.
Non sapevo se avrei dovuto dire qualcosa, cosa potevo dirgli? Non ero abituata a quelle situazioni, così decisi di rimanere in silenzio.
Arrivammo nella capanna, dove Sango e gli altri si erano appena svegliati e stavano mettendo su il thè.
Speravo che la divina Kaede non parlasse di quello che era successo, e per un bel po’ nella stanza regnò il silenzio.
- Samantha – mi disse l’anziana donna. – Non giudico le scelte degli altri, ma sei sicura di voler portare un figlio in grembo con tutto quello che sta succedendo? -.
Ecco, ora mi sentivo male.
Lo sguardo di tutti era puntato su di me e Inuyasha, che eravamo diventati viola per l’imbarazzo.
Miroku non perse l’occasione per fare battute. – Vecchio volpone, i miei complimenti, le hai fatto proprio un bel regalo per il ritorno! – esclamò, sfregandogli un pugno sulla nuca.
Non riuscii a resistere, così presi una scarpa poco lontana e la lanciai addosso al monaco. Purtroppo la schivò abilmente e finì sul viso del povero mezzodemone.
- Oddio scusami! – esclamai.
Sango si voltò verso di me. – Vuoi un figlio allora Samantha-chan? -.
- Sarebbe bello, potrei avere qualcuno con cui giocare – disse felice Shippo.
- Fermi tutti! – sbottai. – Non stavamo cercando di avere un figlio, siamo scivolati e in quel momento è arrivata la divina Kaede, è tutto un malinteso! In questo momento i figli sono il mio ultimo pensiero –.
Shippo sembrò deluso. – Ma quindi niente fratellini? -.
Inuyasha gli tirò un pugno sulla testa. – Piantala di dire certe idiozie -.
Guardai Sango, sperando che mi aiutasse a cambiare argomento. – Allora, quando partiamo per prendere il frammento? – chiese la sterminatrice, salvandomi dall’imbarazzo.
Miroku prese un sorso di thè. – Prendiamo qualche proffista e partiamo, dopotutto le donne che possono essere in stato interessante hanno bisogno di molto cibo -.
Non fu necessario l’intervento di Inuyasha o Sango, perché fui io a prenderlo a schiaffi. – Piantala di dire certe cose, mi hai capita?! -.

Partimmo poche ore dopo e, per l’imbarazzo di poco prima, Inuyasha ed io stavamo particolarmente lontani, infatti io viaggiai per gran parte del tempo su Kirara con Sango.
Mentre eravamo in volo verso il luogo che ci era stato indicato per trovare il frammento cominciai a chiederle di lei e Miroku.
- Non c’è niente – rispose in modo evasivo.
La guardai ironica. – Non dire sciocchezze, prima di partire vi ho visti piuttosto affiatati! -.
Sango mi tirò una gomitata. – Non è vero -.
- Ti conosco quando menti, stai diventato tutta rossa! – esclami divertita.
Alla fine cedette e mi raccontò tutto. – Quando siamo andati a fare il turno di guardia abbiamo parlato e alla fine mi ha chiesto di essere la madre dei suoi figli non appena Naraku sarà sconfitto e io ho accettato -, il suo racconto fu frettoloso, ma dal suo sguardo capii che doveva esserne davvero felice.
- Lo sapevo! – esclamai contenta.
Sango poi si voltò verso di me. – Ma tu oggi avevi intenzione di provare ad avere un bambino con Inuyasha? -.
A quel punto sbiancai, anche perché Shippo era vicino a noi e ascoltava rapito il nostro discorso. Le lanciai uno sguardo allusivo, cercando di farle capire che non era esattamente quella la mia intenzione. Nella mia epoca ero ancora molto giovane per avere dei figli, ma in quell’epoca dovevo avere l’età giusta.
- Non proprio Sango, ecco è difficile da spiegare -, mentre dicevo quelle parole la ragazza sembrò recepire il messaggio e allora smise di chiedere, anche se sapevo che presto o tardi l’argomento sarebbe saltato di nuovo fuori.
Mi voltai verso Inuyasha, che ogni tanto mi lanciava occhiate furtive per poi diventare rosso non appena lo vedevo. Era bello sapere di fargli questo effetto, però non sapevo cosa dirgli; così decisi di lasciar correre, sfoggiando ogni tanto un sorriso allegro.
Dentro la mia mente cominciai ad immaginarmi cosa sarebbe potuto succedere se Kaede non ci avesse interrotti, ma alla fine mi fermavo sempre, vergognandomi un po’ di quello che avevo pensato. Lo guardavo così spesso che mi preoccupai che potesse capire a cosa stavo pensando.
Ci accampammo poco lontano dal villaggio dove si diceva che ci fosse il frammento che ci interessava.
Mi sistemai e cercai di dormire. Inuyasha era andato a controllare la zona per controllare che non ci fossero pericoli, mentre gli altri si erano già addormentati.
Io facevo fatica a prendere sonno, il pensiero di oggi mi stava martellando.
Quando finalmente stavo riuscendo a prendere sonno, sentii che Inuyasha si stava sistemando accanto a me e mi stava prendendo tra le braccia delicatamente, probabilmente pensava che dormissi. Mi sentii avvampare e comincia a prendere fiato. La sua vicinanza cominciava a farmi uno strano effetto.
Mi mossi cercando di allontanarmi, sperando che non si accorgesse che fossi sveglia. Cominciò a baciarmi il viso e poi scese sul collo e in quel momento spalancai gli occhi.
Mi guardò sorridente. – Scusa, non volevo svegliarti -.
Magari riuscissi a dormire pensai, mentre mi nascondevo tra le sue spalle, sperando che smettesse di torturarmi. Probabilmente neanche lui si rendeva conto dell’effetto che mi faceva.
Avrei voluto potermi cacciare dentro il fiume per prendere un po’ di fresco, ma mi resi conto che lanciarmi in piena notte dentro un fiume non sarebbe stato proprio un comportamento così normale.
Inuyasha mi prese il viso e mi baciò sulle labbra e a quel punto non riuscii più a resistere. Mi abbracciai ancora più stretta a lui, mentre mi rendevo conto che il pensiero che accanto a noi c’erano anche i nostri compagni, non mi sfiorava neanche.
Chissà se anche io gli facevo lo stesso effetto, ma capii dalle sue reazioni che probabilmente era così.
Si fermò improvvisamente e mi guardò negli occhi senza dire nulla. Avrei voluto che mi dicesse una qualsiasi frase, perché io veramente non sapevo cosa dirgli.
In realtà quello che volevo non si poteva certo esprimere a parole, così mi avvicinai di nuovo a lui per baciarlo, ma mi fermò.
Mi sentii crollare il mondo addosso, avevo completamente frainteso i segnali e cominciai a darmi della stupida.
Avrei voluto dire qualcosa, ma non ne ebbi il tempo, poiché lui si alzò correndo al centro della foresta. Mi tirai a sedere e rimasi a bocca aperta; era davvero appena successo o me lo ero solo sognata?
Avrei voluto seppellirmi sotto terra, come potevo essere stata così stupida da pensare che volesse la mia stessa cosa? Mi presi la testa tra le mani e mi allontanai i capelli dal viso.
- Lupastro! Lo sapevo che eri qui! -, il grido di Inuyasha era ben riconoscibile.
Andai nella direzione dell’urlo e trovai Koga e Inuyasha intenti a tirarsi insulti, nulla di nuovo in poche parole.
- Koga? – esclamai non appena lo vidi.
Il demone lupo si voltò verso di me con un sorriso. – Oh Samantha! Che meraviglia poter vedere il tuo viso -.
Inuyasha diventò paonazzo. – Piantala con tante smancerie, dannato! -.
- E tu piantala di interrompermi! Sto parlando con Samantha! -, Koga cominciò ad annusare l’aria incuriosito, fino a quando non si avvicinò di più a me cominciando a fiutarmi.
Il mio mezzodemone lo prese e lo tirò via. – Cosa diavolo stai facendo? -.
Koga si liberò dalla presa e mi spostò i capelli, trovando il segno che mi aveva lasciato Inuyasha.
Rimasi immobile, mentre il demone mi guardava esterrefatto. – Avete ufficializzato allora? Sei davvero la sua donna? -.
- Mi sembra che te l’avesse già detto non molto tempo fa lupastro! – sbraitò Inuyasha.
Io abbassai lo sguardo, fortunatamente si era accorto della presenza di Koga, non so come avrebbe potuto reagire se ci avesse trovati.
Lo guardai negli occhi abbozzando un sorriso. – Sì -.
Koga sembrò molto deluso, poi si voltò verso Inuyasha. – Con il tuo puzzo di cane hai coperto il suo profumo, ecco perché non riuscivo quasi a distinguerli -.
Trattenni Inuyasha prima che potesse saltargli al collo. – Vieni qui a ripeterlo! -.
- Come mai sei qui? – domandai, ma il mio mezzodemone non stava fermo neanche un attimo e fui costretta a mandarlo a cuccia.
- Credo per il vostro stesso motivo, sono venuto a cercare il frammento della Sfera – rispose, mentre guardava Inuyasha dall’alto in basso. – Comunque se lo desideri te lo riporterò per primo -.
Inuyasha si era tirato di nuovo in piedi e si era parato davanti a me. – Ehi, piantala con queste smancerie, ha scelto me e qui finisce la storia! -.
- Chissà, magari un giorno si renderà conto di chi ha scelto e cambierà idea – commentò.
Mi intromisi tra i due. – Allora, volete continuare a fare i bambini o vogliamo collaborare? _.
- Con lui? Mai! -, dissero entrambi questa frase a tempo e rinunciai a farli andare d’accordo.
Koga decise di andare via, promettendo come sempre di tornare a trovarmi e suscitando l’ira di Inuyasha, che fu inevitabilmente spedito a cuccia.
Tornammo verso l’accampamento, gli altri non si erano neanche svegliati.
Inuyasha continuava a muoversi nervoso, non doveva essergli andato giù il comportamento di Koga, tanto che decise di rimanere sveglio per fare la guardia.
Non sapevo se volere che riprendesse il “discorso” interrotto poco prima oppure se continuasse a fare finta di niente.
Avevo una voglia tremenda di riavere ancora le sue labbra sulle mie, ma chiusi gli occhi e mi misi a dormire.

Arrivammo al villaggio che ci era stato indicato e ovviamente Miroku riuscii a scroccare ospitalità con uno dei suoi solito finti esorcisimi.
- Non cambierai mai, vero? – commentò Sango.
Miroku nel frattempo si godeva il pasto. – Mi sembra che non ci sia nulla di cui lamentarsi, noi abbiamo una casa e un pasto caldo e la proteggiamo da eventuali attacchi, ci guadagnamo tutti! -.
- Continua a ripetertelo bonzo – commentò Inuyasha.
Io sorrisi, non mi dispiaceva per niente dormire in una casa così grande con un bel letto ad accogliermi. Il problema era che non me la sentivo di rimanere completamente sola con Inuyasha, avevo paura di quello che avrei potuto combinare.
Il piccolo Shippo si era addormentato tra le mie braccia e io lo coccolavo.
Quando fu l’ora di andare a dormire, Sango si avvicinò a me. – Vuoi che lo porti nella stanza con me e Miroku? Voi due vorrete stare soli magari -.
Diventai paonazza quasi quanto il mezzodemone, così trovai una scappatoia per calmare i miei bollenti spiriti.
- No! Lo tengo io, non c’è alcun problema! – risposi, forse con un po’ troppa enfasi.
Inuyasha rimase perplesso e Miroku gli lanciò un sorriso malizioso. – Mi sa che questa sera rimani a secco – commentò.
Sango lo prese per un orecchio e lo portò via. – Piantala! -.
Andammo nella camera, dove un futon ci attendeva. Mi sistemai nel letto, stringendo il piccolo cucciolo di demone vicino a me.
Inuyasha era nervoso e continuava a muovere le orecchie, si vedeva che c’era un pensiero che lo tormentava.
Mi voltai con la testa quel tanto che bastava per guardarlo. – C’è qualcosa che non va? – domandai.
Lui sembrò riscuotersi dai pensieri che lo tormentavano e si voltò verso me. – Come mai non volevi stare da sola con me? -.
Rimasi ammutolita e guardai il cucciolo che stavo stringendo tra le braccia, doveva essersi notato molto che non volevo stare con lui.
- Non è così, solo che Shippo dormiva e non volevo che si svegliasse – sussurrai.
Mi costrinse a guardarlo negli occhi, quando faceva così per me era quasi impossibile mentirgli. – Dimmi la verità Sam, ti conosco -.
Cercavo di far vagare lo sguardo da qualsiasi altra parte, ma lui lo catturava sempre e tirai fuori la prima scusa che mi venne in mente. – E’ che non volevo che Miroku facesse i suoi soliti commenti, tutto qui -.
Era ovvio che non ci era cascato, la mia voce balbettante era l’inconfondibile segno che mentivo, ma decise di non costringermi a parlare oltre. Si limitò ad abbracciarmi e addormentarsi insieme a me. Mentre eravamo messi così mi venne in mente come sarebbe potuto essere avere una famiglia con Inuyasha e il pensiero mi sconvolse. Non sarebbe stato possibile fino a quando non avessimo sconfitto Naraku, non avrei mai pensato di mettere al mondo un figlio in quel momento, non immaginavo cosa sarebbe potuto accadergli.
Strinsi Shippo e il braccio di Inuyasha, sperando che il domani ci avrebbe riservato un futuro dove il pensiero di una famiglia non sarebbe stato così impossibile.

Passamo l’intero giorno in giro per il villaggio e Inuyasha ed io praticamente non parlammo neanche per un secondo, ci limitavamo a lanciarci alcune occhiate di sfuggita.
A quanto pare un demone stava tormentando il villaggio da parecchio tempo, ma nonostante avessimo cercato in lungo e in largo non avevamo trovato nulla.
Per Miroku non fu una cosa così grave, dato che riuscì a scroccare un altro giorno in quella grande casa e questa volta decisi di evitare di portare Shippo con noi e dormii da sola con Inuyasha.
Questa volta, però, invece di abbracciarmi si girò su un fianco dandomi le spalle.
Ero dispiaciuta di averlo ferito, forse aveva frainteso il fatto che avessi portato con noi Shippo.
Mi accoccolai alla sua schiena e comincia a toccargli le orecchie dolcemente.
Si mosse come se attraverso il suo corpo fosse passata della corrente elettrica, così si voltò verso di me, appoggiando la testa su una mano.
- Ora che non c’è più nessuno, mi dici perché non volevi stare da sola nella stanza con me? È per Koga? -.
Quella domanda mi lasciò basita, pensava davvero che io volessi Koga e non lui? Doveva essere davvero pazzo quel ragazzo. – Ma sei diventato scemo? Io voglio essere sola la tua donna! -.
Cominciò a muovere le orecchie nervoso. – Eppure ieri lo abbiamo visto e il giorno dopo non hai voluto dormire soli -.
E adesso? Come gli spiegavo quello che pensavo?
Presi un profondo respiro e parlai. – Ecco…ho pensato a quello che ha detto la divina Kaede e…e io non credo che potremmo rischiare di avere un figlio proprio adesso, insomma è un perido orribie e… -.
Inuyasha mi bloccò. – Aspetta, tu pensavi che volessi avere un figlio? -.
Rimasi impietrita. – Cioè…ho frainteso? -.
Cominciò a ridere di gusto. – Direi proprio di sì, avevo solo voglia di coccolarti un po’ dato che non ti vedevo da così tanto tempo -.
In quel momento avrei voluto morire, avevo completamente sbagliato ad interpretare i segnali, lui voleva solo essere dolce con me.
Nascosi il viso sotto le coperte e diventai paonazza. – Scusami! Scusa! – esclamai.
Mi prese tra le braccia e mi baciò. – Non fraintendermi, non è che non ti voglia -.
Questo pensiero non mi sollevava per niente, avevo appena fatto una figuraccia.
Fortunatamente (o forse non così tanto) delle urla interruppero il nostro imbarazzante discorso e saltammo fuori dal letto per correre a vedere cosa era accaduto.
Anche Sango, Miroku e Shippo erano corsi fuori ed erano pronti a combattere.
Dalla reazione di Inuyasha alla vista del demone capii che si conoscevano. Voleva nascondermi dietro la sua schiena, ma rifiutai. – Se sono andata ad allenarmi ci sarà un motivo! -.
- Ti sembra il momento di mettersi a discutere? – sbraitò Inuyasha.
Lo guardai torva. – Sì perché ce la faccio benissimo a difendermi! -.
- Ragazzi! – gridarono i nostri tre amici. – Ci sarebbero cose più importanti al momento! -.
Sentii una risata e finalmente riuscii a vedere il demone. Era una donna con un ventaglio e sembrava che con quello stesse controllando alcuni cadaveri.
- Kagura, dannata! – gridò Sango, brandendo il suo hiraikotsu.
La demone continuò a ridere. – Qual buon vento – commentò. – Vedo che avete aggiunto un nuovo membro al vostro gruppo, sei fortunata ragazzina, sarai l’unica a sopravvivere -.
Nonostante quello che gli avevo detto, Inuyasha mi nascose. – Sam scappa! – gridò.
- Ma ti sembra?! – sbraitai.
In quel momento mi resi conto del perché avesse gridato quella frase, delle lame di vento si stavano dirigendo nella nostra direzione. Mi buttò a terra e si mise sopra di me, così che esse non mi colpissero. La casa dietro di noi venne praticamente rasa al suolo.
Mi alzai in piedi e mi preparai a combattere, questa volta non sarei stata nelle retrovie.
- Se ti vedo combattere mi senti! – sbraitò il mezzodemone.
Gli diedi una spinta. – Ehi! Non provare a dirmi cosa devo fare! -.
- Piantatela! – gridò Miroku. – Qui ci serve aiuto! -.
Lo guardai seria. – Ne riparliamo più tardi! -.
Corsi nella direazione dei miei amici e cominciai finalmente a combattere e a mettere in azione i miei poteri.
Inuyasha si era lanciato contro Kagura e io avevo paura che potesse accadergli qualcosa, ma la mia distrazione mi costò una ciocca di capelli.
Fortunatamente Sango fu veloce a proteggermi. – Samantha-chan, ci sarebbe utile vedere i tuoi miglioramenti! -.
Sorrisi. – Non dovrai aspettare molto -.
A causa della distruzione che la demone aveva provocato, molte case stavano andando a fuoco e capii cosa fare.
- Abbassatevi subito! – gridai ai miei tre amici.
Agitai le mani in direzione della fiamma ed esse si raggrupparono attorno a me. Tenni la concentrazione quel tanto che bastava per incrementarle, poi le scagliai contro i nostri avversari, incenerendoli.
- Wow – mormorò Shippo. – Forse hai ragione quando dici ad Inuyasha che puoi difenderti da sola -.
- Shippo taci o ti ammazzo! – gridò Inuyasha.
Non ci eravamo accorti che, oltre ai morti radunati da Kagura, c’erano anche i demoni di Naraku. Il mezzodemone si stava battendo da solo contro tutti loro.
Ci lanciammo ad aiutarlo, ma purtroppo non era facile prendere abbastanza concentrazione per potermi battere contro tutti quei demoni, quindi alzai la barriera e cominciai a menare fendenti con la katana che Totosai mi aveva dato. A differenza di Tessaiga non aveva grandi poteri, ma era abbastanza affilata per farli a fette.
Kagura, però, non si lasciò scappare l’occasione per cercare di attaccare i miei compagni mentre stavano combattendo.
Le sue lame di vento li stavano per raggiungere e di nuovo provai una paura immensa.
Non ci fu bisogno di concentrazione; come un nuovo braccio che avevo appena scoperto di avere, la barriera si materializzò davanti a tutti loro, proteggendoli dall’attacco.
Non appena le lame toccarono la mia barriera, sentii di poterle controllare, così le lanciai di nuovo contro la demone, che però le evitò con grazia.
- Dannazione! – sibilò Kagura.
I demoni sembravano infiniti e non riuscivo a prendere abbastanza tempo per poter radunare le forze. I demoni sapevano librarsi sopra il suolo e cercare di controllare la terra era inutile e non c’erano fonti d’acqua che io potessi usare.
Come un lampo nella mia mente, capii cosa dovevo fare. Non avevo abbastanza tempo per aumentare il fuoco che avevo intorno, così capii cosa fare.
Mostrai ai demoni i frammenti che avevo sulla spalla e mi misi a gridare. – Ehi! – cominciai a gridare. – Li volete? Venite a prenderli! -.
I demoni furono subito attirati e si lanciarono contro di me.
- Samantha-chan no! – gridò Shippo.
Presi Inuyasha, mentre mi mettevo a correre. – Corri verso il fiume forza! – gridai.
Mi prese sulle sue spalle e si mise a correre, mentre i demoni ci inseguivano.
- Cosa vuoi fare? Sei completamente impazzita? – sbraitò Inuyasha, mentre cercavamo di non farci prendere.
- Stai zitto e fidati di me una buona volta! -.
Arrivammo verso il fiume e mi misi davanti ad esso, cercando di prendere concentrazione.
- Trattienili finchè puoi! – gridai.
Lui si voltò verso di me esterrefatto. – Ti sembra facile?! -.
I demoni erano centinaia e stavano correndo tutti verso di noi.
Dovevo sbrigarmi, non potevo prendermi tutto il tempo che mi serviva.
L’ansia mi stava paralizzando, dovevo cercare di calmare le mie emozioni, se no non saremmo riusciti a sconfiggerli tutti.
Inuyasha cercava di fermarli, ma erano tantissimi.  – Sam, dannazione sbrigati! -.
Ero pronta.
L’acqua del fiume fuoriscì dagli argini, radunandosi sotto il mio controllo. La scagliai contro i demoni, intrappolandoli dentro una bolla d’acqua. Era difficile trattenere il controllo su tutto e mi misi in ginocchio per controllarla.
- Cosa pensi di fare?! Affogarli?! – sbraitò.
Lo fulminai. – Piantala di fare il cretino e lancia la cicatrice del vento! -.
Ora aveva finalmente capito. Li avevo radunati tutti in un unico punto, così che potesse colpirli tutti in un colpo solo.
Lanciò l’attacco i demoni furono abbattuti. Purtroppo, l’energia sprigionata fece crollare il mio controllo su quell’enorme quantità di acqua e non riuscii a trattenerla. La bolla che era sopra di noi esplose e si riversò a terra, rischiando di travolgerci come un’enorme tsnunami.
Inuyasha fu rapido e mi prese e mi portò via prima che fossimo colpiti.
Eravamo fradici, ma fortunatamente salvi.
Stavo prendendo lunghissimi respiri per cercare di recuperare energia, era stato sfiancante usare una coì grande quantità di potere.
- Ok, forse non hai così bisogno della mia protezione – commentò Inuyasha.
Sorrisi divertita, ma una voce alle nostre spalle mi fece rabbrividire.
– Non dirlo troppo presto, cagnolino -.





Direi che Sam ha fatto una bella figuraccia con il nostro Inuyasha, non credete?
Chi sarà arrivato adesso a mettere i bastoni tra le ruote ai nostri eroi?
Ci sentiamo al prossimo capitolo :*

   
 
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