Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: ___Darkrose___    23/12/2014    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Inuyasha e i suoi compagni un giorno si fossero ritrovati nel presente? Cosa sarebbe successo se al posto di Kagome avessero incontrato un'altra ragazza?
Ci saranno nuove sconvolgenti sorprese, una nuova avventura piena di colpi di scena e di nuovi personaggi che si uniranno al gruppo dei nostri amati eroi!
La mia prima FF, sono emozionata! *.*
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Miroku, Nuovo personaggio, Sango, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Solo uno spirito'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sesshomaru aveva ragione. Non fu assolutamente gentile con me durante gli allenamenti. In confronto a questo i giorni con la divina Izuke erano stati un passeggiata tra i fiori.
Quel dannato ranocchio mi attaccava con il suo bastone e riuscire a catturare la fiamma diventava sempre più difficile.
All’ennesimo attacco mi bruciai una mano e mi cacciai un urlo disumano.
Sesshomaru scosse il capo. – Debole – sussurrò. – Se non diventi più veloce nel corpo e nella mente non sarai mai in grado di battere nemmeno un avversario -.
In quel momento lo odiai. Come si permetteva di dirmi una cosa del genere? E poi non doveva essere lui stesso ad allenarmi? Stava facendo fare tutto a quel demone rompi scatole e dalla voce insopportabile.
Ogni volta che combattevo gli occhi di Rin si facevano preoccupati, ma non osava discutere gli ordini del suo demone e stava in disparte con Ah Un.
Mi alzai e aspettai un attacco di Jaken, questo affronto glielo avrei fatto pagare.
La fiamma arrivò di nuovo verso di me e la catturai, lanciandola contro Sesshomaru.
Lo evitò rimanendo impassibile, come se quello che era appena successo non lo avesse neanche sfiorato.
Gli occhi di Rin e di Jaken erano spalancati, il mio gesto li aveva lasciati senza fiato.
- Adesso che hai dato sfogo alle tue frustrazioni da bambina possiamo continuare? – domandò.
Lo guardai con disprezzo. – Dovevi essere tu ad allenarmi oppure no? Allora vieni qui e battiti! -.
Sesshomaru rise divertito. – Sei ancora troppo debole per pensare di poterti battere con me  -.
La mia frustrazione era ai massimi storici. – Battiti! – gridai.
Jaken si avvicinò a me furioso. – Impara ad avere rispetto ragazzina! -, scagliò un nuovo attacco e questa volta lo fermai con una mano sola, lanciandolo indietro. Il demone si buttò a terra, tremando terrorizzato.
- Non prendertela con lui per le tue frustrazioni, se è quello che vuoi mi batterò con te – disse.
Sorrisi compiaciuta, finalmente lo avevo convito.
Si mise davanti a me e senza aspettare neanche un secondo mi attaccò. Cercava di colpirmi a mani nude con gli artigli e io usai la barriera come protezione.
Sesshomaru mi guardò con disappunto. – Contro una tua emanazione questo stupido trucchetto non ti servirà a nulla! Smettila di usarla! -.
Mi costava ammetterlo, ma aveva ragione. Ero abituata a difendermi con quella e non tanto schivando i colpi o contrattaccando.
Mi allontanai e mi preparai ad un nuovo colpo. Quello era l’ultimo giorno di allenamento perché Inuyasha sarebbe tornato tra poche ore.
Usavo il vento per allontanarlo, i rami che sbucavano dalla terra per distrarlo e il fuoco per colpirlo. Finalmente stavo imparando qualcosa di nuovo, stavo imparando ad usare degli attacchi combinati, come ad usare il vento per incrementare le fiamme o cercare l’acqua sotto la spaccatura della terra per spaventare l’avversario.
Sesshomaru era davvero un avversario difficile e, nonostante ci provasi, venivo sempre colpita. La cosa non mi dava fastidio, in quel modo ormai avevo imparato anche ad incassare i colpi.
Finalmente un ramo lo sfiorò graffiandogli la guancia e mi sentii fiera di me stessa. Sembrava poco, ma era fantastico essere riuscita a scalfire un avversario del suo calibro.
La mia felicità durò poco, perché il pugno di Sesshomaru mi colpì la guancia facendomi cadere a terra.
A quel punto Rin intervenne. – Signor Sesshomaru basta la prego, così fate troppa male a Samantha-chan -.
Sputai a terra e vidi del sangue, quel colpo era stato davvero forte. Mi alzai e posai la mano sulla testa della piccola Rin. – Sto bene, non preoccuparti -.
La ragazzina non sembrava convinta, ma decise di credermi.
Sesshomaru cominciò ad annusare l’aria e si voltò verso di me. – Sta tornando, ora devo andare. Spero che questi due giorni ti siano serviti a qualcosa e ricorda, se non sconfiggerai Naraku per conto mio, perderai quel minimo briciolo di rispetto che provo nei tuoi confronti -.
Fece cenno a Rin e Jaken di muoversi, ma la ragazzina mi porse una collana di fiori prima di salire su Ah Un.
La abbracciai e la ringraziai, poi li guardai sparire all’orizzonte.
Mi resi conto che Inuyasha stava per tornare e il mio cuore fece una capriola. In quei giorni mi era mancato sul serio.
Non dovetti attendere molto per trovarlo, ma il suo sguardo diventò furioso non appena mi vide.
In quel momento mi ricordai di come dovevo essere ridotta. Avevo graffi su tutte le braccia e la guancia mi faceva un male cane, probabilmente dovevo avere un bel livido.
Inuyasha si mise ad annusare l’aria e cominciò a gridare furibondo. – Dov’è quel bastardo? Dov’è? Non gli è bastato quello che ti aveva già fatto ha anche dovuto ridurti in questo stato -.
Prima che potesse partire al suo inseguimento lo fermai prendendolo per un braccio. – No Inuyasha non è come pensi -.
Il suo sguardo sembrò calmarsi per qualche secondo. – Spiegati prima che vada a farlo a pezzi -.
Gli raccontai quello che era successo e lui stesso stentò a crederci, il comportamento di suo fratello lo aveva lasciato senza parole e raccontandolo di nuovo mi resi conto di quanto fosse strano quello che aveva fatto.
Si mise a curarmi i tagli sulle braccia leccandoli e poi mi passò una mano sulla guancia, ma fui costretta ad allontanarmi per il dolore.
- Mi dispiace – disse, tirando indietro le orecchie. – Quel demente però poteva andarci più piano! Se lo vedo lo concio per le feste -.
Sospirai. – Non dire così, grazie a lui ho imparato molto e adesso riesco a controllare i miei poteri quasi alla perfezione e so combattere benissimo -.
Mi fulminò con lo sguardo. – Dopo quello che ti ha fatto la tua amica pensi ancora che ti farò combattere? -.
- Ehi! Non ricominciamo, io faccio quello che voglio – esclamai.
- Non ci pensare neanche! -.
- A cuccia! -.
Si piantò con il viso nel terreno. – Dannata, non mi darai mai retta vero? -.
- No cucciolo – risposi e gli stampai un bacio sulle labbra.

Dopo aver mangiato gli altri mi dissero quello che avevano scoperto. Gli ultimi frammenti erano quelli di Koga, ma purtroppo non l’avevano trovato.
- Forse se fosse attirato dall’odore di Samantha-chan non dovremmo neanche scomodarci per cercarlo – commentò Miroku.
Inuyasha cominciò ad urlargli contro. – Non userai la mia donna come esca sono stato chiaro?! -.
- Però questa volta Miroku ha ragione, Koga non si farebbe scappare l’occasione di vedere Samantha-chan – commentò Shippo.
Prima che Inuyasha lo colpisse lo bloccai, guardandolo negli occhi seria. – Sai anche tu che è il modo migliore per trovarlo, quindi piantala di fare il geloso -.
Il mezzodemone sbuffò innervosito, incrociando le braccia come era solito fare.
Sango smise di pulire il suo hiraikostu e ci guardò. – Però se vogliamo prendere quei frammenti dobbiamo sbrigarci, Naraku non perderà altro tempo e poi verrà sicuramente a prendere quelli che sono in nostro possesso -.
Istintivamente toccai i frammenti che avevo sulla spalla. Recuperati i frammenti di Koga sarebbe cominciato il vero scontro finale e adesso tutto era così vicino che mi sembrò di sentire il fiato di Naraku sul collo.

La mattina seguente partimmo subito verso i monti dove viveva la tribù Yoro. Volevo mettermi in cammino a piedi come gli altri, ma i colpi inferti da Sesshomaru cominciavano a farsi sentire ed ero molto lenta.
Non volevo che Inuyasha lo notasse, così mi avvicinai a Sango per chiederle di farmi salire in groppa a Kirara. La ragazza capì e salii in groppa al demone.
Non ci volle molto per arrivare sotto le montagne e ci accampammo in uno dei villaggi lì vicino. Ovviamente Miroku organizzò una delle sue solite messe in scena.
Questa volta eravamo tutti in un’unica stanza, ma Inuyasha si mise a dormire abbracciato a me in ogni caso.
- Fa ancora male? – mi chiese, accarezzandomi la guancia.
Cercai di trattenere il rantolo di dolore, il livido era diventato violaceo e si vedeva molto sul bianco della mia pelle.
Scossi la testa e mi accoccolai nell’incavo della sua spalla, inspirando il suo odore. – Mi sei mancato in questi giorni – sussurrai.
Mi strinse ancora di più, ma facevo davvero fatica a trattenere i mugolii di dolore, così mi lasciò andare.
- Quel bastardo, se lo vedo giuro che lo riduco in brandelli! – sibilò.
Gli accarezzai la guancia. – Piantala, ha solo cercato di aiutarmi -.
- C’è modo e modo di aiutare le persone e il suo è davvero poco convenzionale – commentò, osservando i lividi e i graffi che avevo su tutto il corpo. – Odio vederti ridotta in questo stato -.
Sospirai. – Dormiamo per favore? – domandai. – Non voglio che ti preoccupi così per me -.
- Piantala Sam, io mi preoccupo sempre per te – disse.
Lo guardai negli occhi. – Beh adesso sono qui con te, quindi stai tranquillo, nessuno potrà dividerci -.

Il piano di Miroku era semplice, mi avrebbero lasciata in cima alla montagna e io avrei dovuto cercare di convincere Koga a darci i frammenti, cosa che non sarebbe stata affatto semplice.
- Non mi piace questo piano – commentò Inuyasha innervosito.
Alzai gli occhi al cielo esasperata. – Hai qualche idea migliore? Non mi sembra quindi vai con gli altri e non preoccuparti -.
- Samantha-chan sa difendersi, qui non corre alcun pericolo e poi Koga non permetterà a nessuno di farle del male – disse Sango, ma questo suscitò ancora di più il nervosismo di Inuyasha.
Lo spinsi via. – Forza, vai! -.
Continuò a seguirmi con lo sguardo fino a quando non svoltai in una delle tante vie di quelle montagne. Faceva freddo e si stava anche alzando la nebbia. Non eravamo sicuri che Koga si sarebbe presentato, anche perché ormai il mio odore era impregnato di quello di Inuyasha ed erano pochi i demoni che si avvicinavano alla compagna di qualcun altro.
Fortunatamente quello non era il caso di Koga, dato che dopo alcuni minuti di cammino avvistai un turbine venirmi incontro.
Mi sentii prendere le mani e davanti a me trovai il giovane demone. – Oh Samantha! Che bello rivedere il tuo dolce viso – esclamò.
Cercai di sorridergli amabilmente, ma subito il suo sguardo si posò sui miei lividi e quello fu l’inizio di un grandissimo malinteso.
- Il tuo viso! – esclamò. – E qui non vedo il cagnolino, ho capito tutto! -.
Lo guardai perplessa. – Cosa hai capito? -.
- Quel bastardo ti ha piacchiata, lo vedo dal tipo di graffi sul tuo corpo! Allora sei tornata da me per cercare protezione, non temere lo ridurro in briciole quel dannato! -.
Spalancai gli occhi e provai a spiegargli la situazione, ma lui ormai aveva tratto le sue conclusioni e non voleva neanche ascoltarmi.
Dietro di noi arrivarono correndo due compagni di Koga, ormai stremati per la folle corsa.
- Ginta, Hakkaku, prendetevi cura di Samantha e portatela al sicuro, io ho una faccenda da sistemare! -, e prima che potessi fermarlo era già sparito.
I due demoni si fermarono per riprendere fiato e mi squadrarono da capo a piedi. – Allora devi essere tu la ragazza di cui ci ha tanto parlato Koga – disse Ginta.
Hakkaku si asciugò il sudore dalla fronte. – Ma non eri la donna di Inuyasha? -.
Li guardai perplessa, a differenza di Koga non sembravano molto potenti e non possedevano nessun frammento della Sfera.
Mi misi seduta vicino a loro sperando che il malinteso che si era creato venisse risolto e non risposi neanche ad una delle loro domande.
- Sorella Samantha stai bene? – domandò Ginta.
Io lo guardai perplessa. – Sorella? -.
- Sì, diventerai la donna di Koga quindi sei nostra sorella – rispose Hakkaku.
Rimasi impietrita. – C-cosa? Ma io non sono la sua donna accidenti! Portatemi da lui prima che quei due si facciano male -.
Ginta e Hakkaku si guardarono perplessi. – Ma se dissubidiamo, Koga ci ammazzerà, non possiamo farlo -.
- Vi ho detto di portarmi subito lì avete capito o no?! -, urlai così forte che la mia voce rimbombò per tutte le montagne.
I due sbiancarono e cominciarono a tremare. – V-va bene – disse Hakkaku.
- Ora che ci penso, fai anche più paura di Koga quando ti arrabbi sorella Samantha – aggiunse Ginta.
Sospirai rassegnata, quei due erano l’unica possibilità di rintracciare Koga e Inuyasha prima che si mettessero le mani addosso e dovevo chiarire quello che era appena successo.
Ginta mi caricò sulle spalle per arrivare più velocemente o con il mio passo sarei arrivata a scontro già concluso.
- Sorella Samantha, come mai tutti quei lividi? – chiese Hakkaku.
Mi risvegliai dai pensieri che mi stavano attraversando la mente. – Beh ecco diciamo che il fratello di Inuyasha ci va giù pesante quando si tratta di insegnare a combattere -.
I due impallidirono. – Hai incontrato Sesshomaru? -.
Possibile che fossi l’unica tra di loro a pensare che fosse buono?
Arrivammo dopo mezz’ora e non ci volle molto a capire che non erano lontani, le urla piene di insulti si sentivano da chilometri.
Quando arrivai Miroku, Sagno e Shippo erano in disparte rassegnati, ormai sapevano che era inutile mettersi tra loro. Non appena mi videro arrivare mi corsero incontro.
- Samantha-chan tutto bene? – mi chiese Sango.
- Perché hai detto a Koga che Inuyasha ti ha fatto male? – chiese Shippo.
- E’ stato davvero lui e hai inventato la scusa di Sesshomaru per proteggerlo? – aggiunse Miroku.
Passai lo sguardo da uno all’altro. – Ma pensate veramente che Inuyasha sarebbe capace di una cosa del genere?! -.
- Effettivamente mi sembrava strano – commentò Shippo, volgendo lo sguardo verso lo scontro.
I due se le stavano dando di santa ragione e non sembravano intenzionati a smettere. Lo sguardo di Koga si posò su di me e poi sui suoi due compagni. – Deficenti, vi avevo detto di portarla al sicuro! Appena finisco con il cagnolino vi gonfio! -.
- Ma è stata lei a ordinarcelo Koga! – provarono a scusarsi.
Fu inutile cercare di richiamare la loro attenzione, i due erano troppo presi nel loro scontro. Esasperata usai il mio potere sul vento, racchiudendoli in un turbine di vento che li teneva sospesi su un dirupo.
- Samantha, sei impazzita?! – gridò Inuyasha.
- Non provare più a rivolgerti a lei cagnaccio! -.
- Appena ti prendo io… -.
- Adesso basta! – gridai, minacciando di farli cadere di sotto. – Se non la piantate vi ritroverete con la faccia stampata la in fondo, avete capito?! –.
I due degluttironoa fatica e annuirono, così decisi di riportali a terra, uno ben lontano dall’altro.
- Koga è stato tutto un malinteso, Inuyasha non mi ha fatto questo e io non sono venuta a cercarti per avere protezione – dissi.
Inuyasha sorrise fiero. – Tzè, te l’avevo detto -.
- Taci! – sbraitò Koga.
Li fulminai tutti e due con lo sguardo. – A cuccia tutti e due! -, purtroppo l’unico che finì a terra fu Inuyasha ovviamente. – Scusami, non volevo! -.
Koga incrociò le braccia irritato, dato che Inuyasha continuava a stringermi tra le braccia di proposito.
- Ti sembra il caso? – sussurrai, guardandolo male.
Infastidito mi lasciò andare e potei avvicinarmi a Koga. – Caro Koga -.
- Caro?! – sbraitò il mezzodemone.
- A cuccia Inuyasha! -, Sango e Miroku trattennero a malapena le risate, quella scena per loro doveva essere esilerante, ma per me cominciava a diventare pesante.
Presi un lungo respiro. – Io, io non sono umana, ma questo credo che tu lo abbia già capito -, gli mostrai la mia spalla e Inuyasha si spazientì di nuovo,mentre lo sguardo di Koga si fece smarrito. – Io sono lo spirito che dimora nella Sfera, quelli che tu porti con te sono come una parte del mio corpo e per questo ti chiedo di restituirmeli -.
Il demone era senza parole e continuava a tenere la bocca semi aperta. – Ma come è possibile? -.
- Questi discorsi sono davvero una noiai -.
Alzammo tutti lo sguardo e qualche metro sopra di noi trovammo Callie con una faccia spazientita, mentre giocava con una ciocca dei suoi capelli.
Koga mi nascose dietro la sua schiena, cominciava ad essere stufa di dover essere protetta come i bambini e di essere strattonata da Inuyasha in preda ai suoi raptus di gelosia.
Dietro di lei si materializzarono di nuovo i demoni di Naraku e quando guardai dietro di me mi sentii gelare il sangue, combattere su quel dirupo sarebbe stato molto difficile e rischioso.
Istintivamente strinsi il braccio di Inuyasha, anche se sapevo che il suo equilibrio era dieci volte migliore del mio.
Callie balzò davanti a noi. – Allora, vediamo se riesco a fare un discorso dolce come quello della mia amica Sammy – cominciò. – Datemi i frammenti della Sfera, oppure vi uccido…no, la dolcezza non è cosa mia. Attacate pure -.
I demoni si lanciarono contro di noi ad una velocità impressionante. Mi parai davanti ai miei amici e i demoni si scontrarono contro la mia barriera. Accusai il colpo come se fosse arrivato proprio a me.
Non fu di grande aiuto, dato che Callie la oltrepassò e si lanciò addosso a me. Rotolammo per terra, mentre gli altri combattevano tra loro.
L’urlo di Inuyasha mi fece tremare. – Samantha attenta! -.
Non ci eravamo accorte che mentre ci stavamo battendo, eravamo arrivate vicinissime al bordo.
Scaraventai Callie lontana da me, ma prima di cadere di sotto mi prese per la caviglia e rimasi aggrapa con una mano al bordo.
- Se io cado tu vieni giù con me – sussurrò e mi strattonò.
Sentii la terra mancarmi da sotto i piedi e caddi nel vuoto.

 


Ciao ciao!
Siamo agli sgoccioli, la battaglia finale sta per arrivare!
Samantha e Callie riusciranno a sopravvivere?
A presto!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: ___Darkrose___