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Autore: _Magica_    23/12/2014    2 recensioni
''Amore sparito, rinnegato, corroso e malsano troppo sudicio e marcio per essere puro... eppure troppo vivido e forte per non essere niente..."
Buona lettura! E fatemi sapere che ne pensate!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brenda, Minho, Nuovo personaggio, Thomas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3


<< Vuoi… vuoi spiegarmi che cosa ci è capitato?  >> 

La sente a malapena quella domanda. Ne capisce il significato, ma non vuole rispondere. Non riuscirebbe a rispondere.
Sono due ore che ha lo sguardo fisso nel vuoto. E’ pietrificata, sconvolta.    
  Gli occhi spenti , il cervello in subbuglio. Darebbe qualsiasi cosa pur di anestetizzare il cervello, diminuire le prestazioni cerebrali le ritornerebbe davvero utile.
Un po’ di ‘’Nirvana’’…quasi quasi.

Scuote la testa, la seppellisce tra le mani e scaccia l’aria davanti a se come se fosse veleno.
Respira a fondo, cerca quella calma che è impossibile che le venga.

La prima volta che i flashback le erano venuti riguardavano sola la parte precedente all’episodio che invece, questa volta le si è presentato per primo.
Forse i flashback questa volta si limiteranno a un solo immenso doloroso episodio.
Ma c’è quella morsa al petto che le attanaglia il cuore. C’è quella piccola, orrenda ipotesi che le si insinua tra le membra…

Che forse… forse.
Le manca il fiato… non riesce a pensarlo.

Che forse invece riguarderanno la parte posteriore…
E lì davvero sente crescere l’ansia. In se i flashback sono spaventosi quando riguardavano la prima parte della sua infanzia… ma se riguardassero…
Se riguardassero lui?

Non ci deve pensare, non deve farlo e basta.

Rischierebbe solo di scoppiare e non può permetterselo in piena crisi.
Sono solo all’inizio le dice una voce.
Ma lei fa di tutto per metterla a tacere.

Non ci deve pensare, non deve farlo e basta.

Però se le ricorda bene quelle manine che le accarezzavano i capelli, che le sussurravano dolci, che le…

Non ci deve pensare, non deve farlo e basta.

Cerca di nuovo dentro di sé quell’odio che l’ha mandata avanti, lo cerca, lo spasima, lo pretende.
Ma sente solo il vuoto, sente solo l’emozione che le si impossessa del petto, sente solo il desiderio sordo e muto di ciò che tanto dolore le aveva causato.
Ma non era solo dolore quello che lui le aveva causato era anche gioia aperta, sorrisi sospirati.
Era anche tenerezza, risate…

Amore…

NO! L’amore no!
Ed invec…

Scuote violentemente la testa.
Non ci deve pensare, non deve farlo e basta.
Brenda la fissa un po’ titubante.

Kara però non la guarda, non può, sente mancarsi l’aria, il fiato, l’ossigeno.
Si alza di scatto, esce nella distesa verdeggiante che ormai ha assunto i colori rossastri di un tramonto sereno.
Ma le si offusca la vista e non si gode il paesaggio.

Annaspa in cerca di lacrime che però come sempre quando è sconvolta non riescono a scenderle.
Quasi desidera che le solchino la pelle, che le bagnino il cuore che ora brucia di energia, che grida di riscoperta.

Lo sente ancora il fuoco che la corrodeva dentro, che le bruciava nell’animo.
Eppure era un rogo ma non veniva consumata. Perché l’amore è così: uragano e tempesta e al contempo  tranquillità e pace.
Tutta racchiuso in un’unica  certezza…

“Certezza che avrei avuto anche con il vuoto sotto i piedi e a 10 giorni dalla fine… se c’eri tu a sussurrarmela’’
Quelle certezze che adesso sono  sparite. E lei non lo ama più, è troppo il dolore che la consuma.

Amore sparito, rinnegato, corroso e malsano.
Troppo sudicio e marcio per essere puro…
Eppure troppo vivido e dolce per  non essere niente…

Perché tutto glielo dice, tutto ha sempre cercato di dirglielo…
Lei lo ama ancora…
Lo ha sempre fatto, non ha mai smesso.

Circolo continuo, destino crudele e segnato. Amore infelice ed implasmabile.

Si ferma a pochi centimetri da quella scogliera a picco sul mare. E’ tetro il silenzio, le si intrufola nella pelle.  Sente  il gelo, anche se non è così freddo. Si ricorda fin troppo bene.
<< Mai… >>

Mai… le aveva detto una volta.

<< Non lasciarmi sola, non farlo… >>  singhiozza in silenzio.

<< Mai >> le aveva detto .

E perché lei dovrebbe vivere con questa consapevolezza?! Cosa la renderebbe così forte da sopportarlo… con quale energia andrebbe avanti?
Il vuoto l’attira… le cattura gli occhi e le inibisce la mente.

Non sarebbe difficile… fare due passi in più e poi non sentire più dolore.
Una volta aveva sentito che ogni persona il secondo dopo aver preso la decisione fatale faceva di tutto per tornare indietro, che ognuno sente l’importanza della vita esattamente quando non può più fare nulla per riaverla.

Però sarebbe così bello, sarebbe così facile.  “Le scelte facili sono sempre quelle sbagliate” ricorda.
Ma lei di difficili ne ha fatte fin troppe e comunque alla fine non hanno concluso con niente di buono.
O forse è felicità quella che hai adesso, è forse questo che avevi desiderato?’’ le domanda una vocina.
No… non era questo che voleva.

Si ricorda l’odio che aveva provato, lo rivuole indietro, lo vuole risentire montargli dentro.
Ma non c’è più. E’ stato cacciato, lo hanno rispedito via, lo hanno fatto sparire nel preciso istante in cui lei avrebbe fatto qualunque cosa per averlo a disposizione. Non ha più quell’ardore che la infuriava, non ci sono più quelle parole crudeli e maligne che era pronta a vomitargli addosso.

‘’Sparite loro, sparito l’odio…sparita la me stessa, sparito il mio orgoglio’’
Perché?

L’amore…
No! L’amore no!

Ed invece sì… l’amore sì.

E lo risente l’odio, lo sente crescere, lo sente invadere quei meandri ombrosi dove l’amore si rintanava.
Apre gli occhi di scatto colta dalla consapevolezza sorda ,muta, e cieca che l’odio non è più per lui.

L’odio è per se stessa…
Lei odia sé stessa per non riuscire più ad odiarlo.

Sente una mano sulla spalla, si gira di scatto cercando di assumere un’espressione quantomeno decente.
E’ Brenda, che l’ha seguita in silenzio.
La guarda triste poi fa una cosa che la lascia tanto sorpresa.
La abbraccia…
Non la conosce bene, non sa nemmeno sa nemmeno chi è…
Eppure la abbraccia perché vede che ne ha bisogno, eppure la stringe perché vede che le serve conforto.

<< Tranquilla, per qualsiasi cosa ti serva io ci sono >>

Piega la testa di lato e le scruta il volto << Okay? >> sussurra.

<< Okay >> Kara gliene è grata.
Poi Brenda sorride, la guarda negli occhi e le prende la mano
<<  Ora ci allontaniamo piano piano e ci lasciamo alle spalle questo tuo tentato suicidio >>

La conduce verso una costruzione di cemento e legno.
<< I prossimi giorni li passerai con me che sarò la tua ombra. Non ti lascerò sola un solo istante. E non permetterò ad  estranei  poco benvoluti di intraprendere conversazioni con te >>
Sa a chi si riferisce Brenda.
NO! Lei non conosce quella persona.

Qualcuno si avvicina a loro a passo veloce, Kara lo sente arrivare.
Brenda deve aver scorto di chi si tratta prima di lei, perché infatti la spinge in casa e chiude di schianto la porta.
Kara si ritrova distesa nel pavimento e si alza titubante.

Maledetta!
Poi capisce a chi appartiene la voce che sta urlando contro Brenda proprio dietro la porta e le si drizzano tutti i capelli nella testa.

<<  Brenda fammi entrare >>
<< Non se ne parla! >>
<<  Brenda! Devo parlarle è importante >>
<<  Bhe… credo che sia importante anche per lei non vedere la tua brutta faccia >>
Quella ragazza ha la lingua più velenosa di una serpe…

<< BRENDA, SEI LA FACCIA DI CASPIO PIU’ TESTA DI CASPIO CHE ABBIA MAI CAMMMINATO DAVANTI AI MIEI DIVINI PIEDI >> La sua voce è furente << PER LA SACCA URINARIA DI UN DOLENTE, FAMMI ENTRARE>>

La porta si spalanca e Kara indietreggia di qualche passo. La faccia stravolta di lui la fa ammutolire. Ha gli occhi tristi, il volto teso.
Kara sente quasi l’impulso di andare lì a consolarlo, ma la ferma l’orgoglio. Si è riacceso di nuovo, le brucia ancora nel petto.
Restituisce uno sguardo impassibile… ghiaccio.

Come quello con cui si pone alla gente per non far trasparire i suoi sentimenti.

Ah! Se tu mi conoscessi ancora come una volta, come sapresti riconoscere questa falsa sicurezza!”

Ma sta qui il fatto: lui non la conosce più come la conosceva prima. Le studia il volto indugiando su ogni particolare.

<< Kara… sono venuto qui per… per raccontarti, spiegarti… quello che è successo da quando… >>

Si blocca un secondo e Kara coglie questa opportunità per agire.

Lo sa benissimo: se lui iniziasse a parlarle di quello che è realmente accaduto la sua collera non resisterebbe a lungo.
Si scioglierebbe come fa la neve al sole, come fa un fiocco di neve appena tocca la pelle umana. E lei è fragile proprio come sarebbe un fiocco ghiacciato  a contatto col calore.
Ma lei è orgogliosa, boriosa, furiosa. Lei non può di nuovo sottostare a quel sentimento che già troppo la comanda.

Lei non può ascoltare le sue scuse. Lei riuscirebbe ad amarlo, è vero , ma perdonarlo non potrebbe. Perché le brucia grida ancora il cuore dentro dilaniato in mille pezzi.

<< Non c’è niente che tu debba spiegarmi >> Le trema un secondo la voce, ma l’attimo successivo è di nuovo gelo.

<< O almeno non c’è nessuna spiegazione che mi interessi sentire >>

Le fa male dire questo, perché non c’è niente che vorrebbe sentire di più al mondo di quello che gli aveva impedito  di mantenere la sua promessa.
Ma vuole anche preservare se stessa da questo, da lui, da tutto lui.

<< Kara… >> IL suo nome sulle sue labbra suona così intimo da farle accapponare la pelle ed arrossire il volto, ma il tramonto li copre come la notte scende sul suo cuore dolente.

<< Io ti odio >> Non è del tutto una bugia questa << Non ho mai smesso, ho iniziato quella volta e non ho mai smesso >> Quante menzogne le uscono dalla bocca!

<< E quello che è successo è tutta colpa tua, non sarebbe accaduto se tu non avessi fatto tutte quelle cazzate che hai fatto >> Boccheggia in cerca di ossigeno, ma l’odore che le giunge è solo quello di lui e ciò la fa annaspare, la fa urlare, rotolare, morire dentro. Ma fuori è il ghiaccio: freddo, mansueto e perenne.

<< Come puoi anche solo pensare che io voglia ascoltare quello he hai da dirmi, come puoi anche concepire che voglia vederti ?! >>

L’amore… quell’amore che per lui non se ne è mai andato, le urla dentro di smettere di dire quelle bugie. Ma non può farlo, deve salvare se stessa, deve salvarsi da ciò che comporterebbe l’amarlo di nuovo.

Lui è ferito, lo sconforto poco si addice a quel volto che tante volte Kra aveva visto ridere. La guarda con tristezza, con disperazione e rabbia… per se stesso, per le scelte che ha fatto.
Si gira sconvolto, sconcertato e se ne va velocemente  lasciando la stanza.

Quando se ne va porta con se la luce, l’essenza, il ricordo.
Kara si accascia a terra vede Brenda ferma  nell’uscio.

Le sente le lacrime che disperatamente, inconsciamente , finalmente le solcano il viso. E questa volta non c’è la spalla di lui a cui appoggiarsi. Ha solo sé stessa e questo deve bastarle.
Dovrà bastarle.
Deve farlo, deve farlo e basta.


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Questo ragazzi è l'altro capeetolo, scusate il ritardo ^^
Spero davvero che vi sia piaciuto questo capitolo... ma nel caso (possibilissimo) in cui non lo avesse fatto, vi prego vivamente di farmelo sapere. Le buone critiche sono sempre ben accette perchè servono per migliorarsi. Mi dispiace per l'intrico di sentimenti che rappresenta Kara, ma mi dispiace è una ragazza particolare... o per meglio dire... è una ragazza e le ragazze sono così.
XD a presto!

-Magica
 
  
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