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Autore: Believed    23/12/2014    0 recensioni
"L'amavo, non per il modo in cui ha ballato con i miei angeli, ma per il modo in cui il suono del suo nome avrebbe messo a tacere anche i demoni."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi è venerdì, per fortuna l'ultimo giorno di scuola. Anche questa settimana è andata.
Mi vedo con Ray sotto casa mia, e ci avviamo verso quel edificio.
"Heisel" mi dice Zayn, non appena entro in classe.
"Zayn" ricambio io sorridendo.
Mi lascia un bacio veloce sulla guancia.
Ci sediamo nel ultimo banco in fondo alla classe come ogni mattina.
Dopo circa dieci minuti dalla lezione, sento la voce di Zayn che mi risveglia dai pensieri.
"Allora ci siete voi stasera?" mi domanda.
Lo guardo confusa, aspettando che continui il suo discorso.
"Alla festa. Andiamo Heisel, lo sai che ogni due venerdì c'è sempre una festa. E poi guardati, sembri uno straccio." alzo gli occhi al cielo, per poi sbuffare.
"Grande!" quasi urla, prendendo la mia reazione come un sì.
Non ribatto, tanto con lui non c'è possibilità di vincere durante queste mezze discussioni.
La giornata passa velocemente, fra un'ora di storia e matematica, mi rendo conto che la campanella di fine lezioni suona, e sono subito fuori dal edificio ad aspettare Ray.
"Allora ci vediamo stasera." mi dice Zayn prima di baciarmi la guancia come sempre, e Ray mi guarda con sguardo incerto.
Alzo gli occhi al cielo verso di lei. "Festa?" mi domanda ridendo. Annuisco e lei continua a ridere.
"Dai ci divertiremo stasera." mi dice, quando arriviamo davanti a casa mia. "Ovviamente." le rispondo, prima di chiudere la porta del palazzo.
Salgo velocemente nei piani, prima di arrivare davanti alla porta del mio appartamento.
Sento una persona che mi sta scrollando le spalle, e quando apro lentamente gli occhi capisco che mi ero addormentata.
Ho passato tutto il pomeriggio a dormire, e la figura che trovo davanti a me non è una delle migliori. E' Ray, in presa al panico.
"Vuoi dirmi che hai dormito tutto il pomeriggio?" mi urla,quasi ridendo.
"Ehm.. tu? che ci fai? che?" le domando, balbettando e mangiandomi qualche parola.
Incomincia a rassicurarsi dicendosi da sola che non c'era bisogno di andare in panico, prima di prendermi di peso e di schiaffeggiarmi. Questa è matta.
"Hai qualche problema?" le dico, dopo essermi ripresa dallo stato di shock.
"Problema? Sono solo le sette e fra mezz'ora dobbiamo uscire di casa. Corri in bagno a farti una doccia." mi rimprovera. Ah. Si. La festa.
Senza dirle nulla, mi chiudo in bagno prima di guardarmi allo specchio. Delle terribili occhiaie contornano il mio viso, per non parlare dei brufoli rossi ben evidenti.
Mi butto velocemente in doccia, per rilassarmi, mentre sento Ray frugare nel mio armadio, cercando qualcosa da mettermi. Che tesoro proprio.
Non appena esco dal bagno, mi dirigo in camera mia, dove vedo Ray davanti allo specchio con un suo vestito rosso ben attillato, che le evidenzia il suo corpo. 
L'ho sempre invidiata, infondo lei è sempre stata una ragazza così bella e senza problemi, mentre io sono tutto il contrario.
Non appena entro nella stanza, si accorge della mia presenza e sorride.
"Come sto?" mi domanda, con voce molto agitata.
"Bene, come sempre." le rispondo, senza filo di emozione.
Apro l armadio e scelgo dei leggins di finto jeans, con una maglietta abbastanza corta e una felpa.
"Vuoi veramente presentarti così?" mi domanda Ray. Annuisco e lei ride.
Entriamo nella sua auto dopo esserci truccate, e arriviamo in pochissimo tempo alla casa della festa. Sempre la solita. Scendiamo dal auto e Ray si avvia subito dai ragazzi, mentre io mi fermo un secondo dalla panchina difronte.
Chiudo un attimo gli occhi, per poi sentire un respiro affianco al mio.
Apro d'istinto gli occhi, e mi ritrovo vicino un ragazzo che avrà avuto come minimo la mia età, che mi stava osservando. "Non ti volevo disturbare." mi dice.
Ha una voce roca, molto roca. "Tranquillo, tanto devo andare." gli dico, senza degnarlo di altri sguardi.
Vedo Zayn in lontananza parlare con Louis, così corro da loro. Zayn mi saluta baciandomi la guancia, mentre Louis mi abbraccia. "Stai bene così." mi dice Zayn sorridendo.
Annuisco, e mi metto apposto la felpa, che dopo l'abbraccio con Louis mi si era leggermente spostata.
"Devo presentarti alcuni amici." mi dice Louis. Lo guardo con aria interrogativa, mentre lo vedo scomparire nella folla.
Dopo circa cinque minuti ritorna da me e Zayn, con due ragazzi.
"Lui è Andrew." mi dice Louis, indicandomi un ragazzo moro abbastanza basso, che mi porge gentilmente la mano.
Ricambio, e dopo essermi accertata che non mi stesse pià guardando, alzo gli occhi al cielo.
Appena Louis aprì bocca per presentarmi l altro ragazzo, quest'ultimo lo precede.
"Harry." mi dice. Lo guardo e rispondo. "Heisel."
Non mi porge la mano, ne mi da una pacca sulla spalla. E' un tipo okay.
La serata passa velocemente. Sono ancora qui, in cucina, a bere un altro bicchiere di vodka quando Andrew mi si avvicina, anche lui ubriaco.
"Heis" mi dice, ridendo. Scoppio a ridere e gli faccio cenno di avvicinarsi.
"Come mai qui sola soletta?" mi domanda, questa volta serio. "Oh beh, avevo voglia di bere. Andiamo, sei venuto qui ubriaco per farmi il terzo grado?" gli domando ridendo.
Squote la testa ridendo, prima di prendermi un fianco. Oh.
"Andrew?" gli domando confusa. "Si?" continua lui, prolungando questo nostro piccolo contatto. Mi stacco lentamente, cercando di non fargli capire che mi stava innervosendo, per poi raggiungere Zayn.
Mi siedo affianco a lui, e mette un suo braccio sulle mie spalle. Mi metto comoda, praticamente su di lui, mentre mi racconta qualcosa che non ascolto neanche.
"Dov'è Ray?" gli domando guardando un punto indefinito della stanza. "E' andata via con Liam." mi risponde sorridendo.
Oh bene.
Sono ubriaca, e pure senza passaggio.
Senza salutarlo, mi alzo dal divano dove ero seduta prima, e raggiungo la panchina dov'ero andata a inizio serata. Mi siedo lì, mi tolgo le scarpe e mi metto comoda, senza badare agli sguardi indiscreti delle persone.
"Che cosa stai facendo?" mi domanda Harry. Ma come è finito qua?
"Scusa?" gli domando ridendo. Sono ancora sotto l effetto dell'alcool. "Stavi pomiciando con uno prima, e adesso ti trovo seduta su una panchina senza scarpe a ridere." quasi mi urla. Uuh, ci mancava anche questa. "Qualche problema?" gli domando, senza riflettere.
"Tu non capisci." risponde semplicemente, prendendo le mie scarpe e andandole a mettere in un automobile. Lo guardo, cercando spiegazioni, ma non essendo sobria annuisco e mi alzo dalla panchina, raggiungendolo saltellando. Mi guarda un attimo, e poi scoppia a ridere scuotendo la testa.
Adesso sono seduta nella sua auto, e lo sto osservando. Ha un profilo perfetto.
"Dove abiti?" mi domanda. "Uuh, buuuh!" gli domando, facendo il verso di un qualcosa di indefinito.
Lo sento sbuffare, ma prima di parlare chiudo gli occhi e mi addormento.
"Heisel?" mi domanda Harry. E' ancora notte, e adesso siamo dentro casa mia.
Faccio un verso strano per poi dirigermi in camera mia, lui mi segue.
Appoggio la borsa, e entro nel bagno, lasciandolo seduto sul mio letto.

HARRY'S POV.
Ringrazio mentalmente Zayn per avermi detto l'indirizzo di casa di Heisel, ma sopratutto, per avermi confessato dove teneva le chiavi di riserva. Potrebbe rivelarsi utile.
Adesso sono qua seduto sul suo letto, ad aspettare che esca dal bagno. Forse dovrei andarmene? No, infondo l'ho accompagnata fino a qua, e forse dovrei accertarmi che si senta bene. Oh ma andiamo, da quando in qua mi importa di queste cazzate?
Okay sto diventando pazzo.
Mi alzo, e cammino per la sua camera. Sulla sua scrivania ci sono tante scritte incise e fogli sparsi in modo disordinato.
La mia curiosità fa fatica, ma decido di non immischiarmi nei suoi problemi. Quasi mi risiedo nel letto, ma la mia attenzione viene catturata da una mensola ben precisa della sua stanza. Ci sono circa cinque delle più costose polaroid, messe lì come per bellezza. Posso giurare che non le usa da tanto tempo.
Ne prendo una e incomincio a maneggiarla, ma non appena sento la porta aprirsi, la rimetto apposto e mi siedo nel letto.
E' davanti a me, con una maglietta a maniche corte e pantaloncini. Appoggia i suoi vestiti su una sedia e mi guarda. "Caffè?" mi domanda, uscendo dalla stanza. Ovviamente la seguo. "No grazie." le dico, sedendomi in una delle sedie della cucina. Annuisce, per poi prendere un'altra sedia e metterla affianco ad un mobile.
Pochi istanti dopo, lei ci è salita sopra e sta aprendo uno degli sportelli del mobile, probabilmente alla ricerca del caffè. I miei occhi si soffermano sul suo di dietro, e istintivamente mi mordo le labbra.
Adesso è davanti a me, seduta a sorseggiare il suo caffè.
"Non ti ho mai visto a scuola." dice, osservando il muro e tenendo con entrambe le mani la sua tazza calda.
"Non vado a scuola." le rispondo, ridendo leggermente. Non risponde, ma annuisce con la testa. Dal suo sguardo posso notare che non ha molta voglia di parlare, forse perchè è ubriaca, ma anche quando l'ho vista al inizio della serata, aveva uno sguardo distaccato dal mondo.
"Forse è meglio che me ne vada." le dico, alzandomi dalla sedia. "Ciao." mi risponde con tono duro. I suoi occhi sono come ghiacciati, non provano emozioni.
Mi limito a guardarla un'ultima volta, prima di uscire definitivamente dal suo appartamento, e di conseguenza dal suo palazzo. Entro in auto, e non sò dove andare.
Forse era meglio se restavo lì con lei.
  
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