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Autore: Elettra_    10/11/2008    4 recensioni
Rose, alta, grandi occhi da cerbiatto, decisa e sicura di sè.
Jess, lunghi capelli marroni, sensibile ed allegra.
Rose non ha mai pensato seriamente ad un ragazzo. Tutti quelli che conosce sono terribilmente noiosi e prevedibili.
Jess non pensa che a James, il suo ragazzo.
Ma se un irresistibile ragazzo piombasse nella vita di Rose, diventando un pensiero costante?
E se James, dolce e romantico, tutto ad un tratto sparisse dalla vita di Jess?
Ci vorrà assolutamente il sostegno dell'altra per andare avanti senza cadere a pezzi.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Grazie Lalla e Leslie per le recensioni. Sì, la mia storia continua, se vi piace...^^
Infatti ora posto il secondo capitolo, spero che lo possiate gradire!

Rose aprì gli occhi, svegliata bruscamente dal pianto dei gemelli. Lanciò un'occhiata veloce alla sveglia: erano le 5 di mattina. Soffocò un sospiro e si distese, coprendosi la testa con il cuscino.
Probabilmente sarebbe andata in esaurimento nel giro di qualche giorno.
Era praticamente impossibile non sentire i lamenti disperati dei fratellini. Rose scattò in piedi, irritata, e si diresse in cucina. Si sedette sul bancone e sorseggiò un bicchiere di acqua fresca, sforzandosi di non agitarsi. Erano mesi che non dormiva più bene, la sera si addormentava tardi, e la cosa non la aiutava.
Appoggiò il bicchiere vuoto nel lavello, si passò una mano fra i lunghi capelli e ritornò nel suo letto, lanciando un'ultima occhiata ai poster che ricoprivano i muri prima di riaddormentarsi, ignorando i fratellini.

La ragazza aprì un occhio. C'era silenzio. Si mise seduta e si stiracchiò, notando che erano solo le sette e mezza. Si avvicinò alla finestra ed aprì gli scuri, mentre la luce debole del sole illuminava la stanza.
Lasciò la finestra socchiusa per permettere all'aria di entrare; aveva lo stomaco completamente chiuso, quindi scartò l'idea di una colazione.
Guardò il suo riflesso nello specchio del bagno: i capelli biondi erano scompigliati, gli occhi azzurri ancora velati, e due occhiaie sotto gli occhi.
Sospirò, rassegnata.
Guardò un piccolo post-it attaccato alla porta della sua camera, che nell'uscire non aveva notato.
“Rose, sono uscita con i gemelli. Per piacere, potresti andare a comprare il pane e il latte? Quando torni dobbiamo parlare di una cosa, ricordamelo. Mamma.”
Si morse il labbro. E ora cosa aveva combinato?
Si vestì in fretta, infilando una maglia azzurra e dei pantaloncini corti chiari. Legò i capelli in una coda alta, recuperò il suo mazzo di chiavi, il portafogli ed uscì di casa.
Camminava lentamente, guardando in basso, gli occhi ancora affaticati. Era un po' preoccupata: di cosa voleva parlare sua madre? Il suo primo pensiero andò alla scuola: non era ancora finita, eppure i suoi voti non erano così disastrosi...No, di sicuro non era quello...
«Buongiorno, Rose» una voce roca la fece sussultare, mentre alzava lo sguardo appena in tempo per vedere un signore sorpassarla.
«Buongiorno signor Fulton» rispose, un po' troppo piano.
Il negozio di alimentari era affollato; Rose, stringendo un sacchetto di pane ed un cartone di latte, sgomitava fra la gente cercando di raggiungere la cassa, per scappare da quel posto incredibilmente caotico.
Le sfuggì un sospiro di sollievo quando si ritrovò di nuovo in strada, avvolta dal silenzio della mattina.
Guardò dritto davanti a sé, mentre socchiudeva gli occhi nel tentativo di dare un volto alla figura che si avvicinava sempre di più.
Era sicura di conoscerlo, non le era sconosciuto...
Le sfuggì un gemito quando realizzò che era Jake.
Lui le sorrise
«Rose, come mai in giro così presto?» domandò, fermandosi. Rose indicò il latte ed il pane.
«Ah, capito» rispose il ragazzo, senza fare troppo caso all'aria leggermente scocciata della ragazza. Rimasero tutti e due in silenzio per qualche minuto.
«Bene...Ora io vado» disse Rose, facendo un passo avanti. Jake la prese per il polso e la fermò. La guardò negli occhi e le accarezzò la guancia, prima di allontanarsi.
Rose rimase immobile, senza parole.
Camminò per tutto il tragitto lentamente, come se non fosse molto in sé.
Era arrivata quasi davanti al cancelletto di casa sua, quando sbattè contro un ragazzo, cadendo rovinosamente per terra.
«Ma dico! Stai più attenta quando cammini!» la voce di un ragazzo la risvegliò dal suo stato di trance.
«S-scusa» balbettò, mentre cercava di rialzarsi.
Lui la fulminò con i suoi occhi chiari, immobilizzandola.
Rimasero immobili per qualche minuto, finchè lui non le porse una mano per aiutarla a rialzarsi.
Rose la prese e si tirò in piedi, imbarazzata. Lui la guardò in silenzio, mentre lei invocava una morte rapida ed indolore.
«Scusami» mormorò abbassando lo sguardo, le guance infiammate. Lui scrollò le spalle
«Amen. Però la prossima volta fai più attenzione» disse, secco. Rose annuì, senza dire nulla.
«Bene, io ora vado. Ciao» mormorò il ragazzo, incamminandosi lungo il marciapiede.
Rose rimase immobile per diversi minuti, senza parole. Poi corse in casa, stringendo al petto i suoi acquisti, e si chiuse la porta alle spalle, il cuore che batteva all'impazzata.


*So...Ecco qui ^^
Spero vi sia piaciuto, e mi piacerebbe un commentino.
xoxo, Hys
  
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