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Autore: Felicity Weedon    24/12/2014    0 recensioni
la notte più incredibile della mia, dove conobbi lui harry potter
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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OSCURI SEGRETI...

 
Credevo di essermi persa in quei luoghi così tenebrosi, il pavimento era liscio ed accanto a me un uomo parlava. Io capivo. Eravamo in confidenza, mi voleva in qualche modo bene, ma temevo che il suo attaccamento nei miei confronti fosse possessivo, protettivo.
Entrammo in una stanza scura, il brusio che sentii appena entrata si zittì subito, a causa di chi mi accompagnava ed era al mio fianco in quel momento: si sedette a capotavola e mi fece segno di salire sul bracciolo della poltrona su cui era seduto. Vidi una ventina di persone. Alcune scure in viso, terrorizzate, altre invece erano divertite. Le osservavo come se già le conoscessi, i loro sguardi diretti verso di me, invece, erano inquieti. In fondo al tavolo una donna lievitava a mezz'aria accanto ad un losco individuo, tozzo e pelato con una mano diversa, di metallo. La donna sanguinava, era stata torturata.
Quell'omuncolo parlò, ma quella volta non capii, parlava una lingua diversa che veniva compresa da tutti a parte me.
Mi sentivo estranea al mio corpo, come se non mi appartenesse, come se non fossi io.
Il monologo terminò con un silenzio strano seguito da una frase che, invece, compresi.
-Nagini! La cena!-
Scattai verso di lei, non so per quale motivo, non mi controllavo. Mi avventai su quella donna con una tale furia che mi stupii di me, dilaniai,e straziai il suo corpo fluttuante fino a che morì.

Mi svegliai di colpo, sudata ed impaurita. Ricordavo ogni dettaglio, ogni sensazione che avevo provato mentre ero un serpente, il braccio destro di Voldemort.
Una cosa che non capii, che mi suonò strana, fu il motivo per cui durante il sogno non lo avevo riconosciuto, colui che non doveva essere nominato. Da sola, di certo, non lo avrei mai intuito. Dovevo parlarne con Harry.
Cambiai la maglietta del pigiama, mi misi una felpa e raggiunsi i dormitori maschili in cui Ron ed Harry alloggiavano. Vi entrai, dormivano. Mi avvicinai al letto di mio fratello. Con la mano lo scossi. Si svegliò allarmato ma si rilassò appena mi vide.
-Cosa fai qui, Emily?-
Disse con la voce impastata dal sonno.
-Ho bisogno di parlarti...ora.- Dissi.
-E' così urgente da dovermi svegliare nel bel mezzo della notte?-
-Sì.- Risposi sicura.
-Dammi 5 minuti...-
Uscii dalla stanza con il rumore del russare di Ron ancora nelle orecchie.

La Sala Comune era davvero bella alla luce del camino ancora acceso, le cui braci ardevano, il fuoco era ancora giovane, magico, disegnava ombre scure sulle pareti rosse della stanza. Qua e là scintilli dorati, illuminati dalla luce del fuoco, davano un tocco elegante a quell'immagine così irreale.
Mi sedetti sul comodo divanetto rosso cremisi, aspettando l'arrivo di Harry. Pochi minuti dopo vidi la sua ombra proiettata sulla parete davanti a me, scese le scale e mi raggiunse.
-Allora sorellina...cos'è successo?-
-Tu hai fatto qualche brutto sogno di recente?- gli chiesi, visibilmente tesa.
-Ehm...in realtà è un po' che non ne faccio, perché?-
-No, chiedevo.-
Gli risposi con poca convinzione. Avendo ricevuto tale risposta non ero più tanto sicura che raccontargli cosa avevo sognato fosse la cosa giusta. Era una sensazione, non una certezza, ancora una volta non capivo il perché ma percepivo che a parlargliene avrei peggiorato solo la situazione. Harry non mi rivelava mai i piani che aveva con Silente, quindi potevo benissimo tenerlo all'oscuro di questo. Avrei capito il significato di tutto, da sola.
-Come? Solo questo?? Volevi solo un'informazione? Mi hai svegliato nel bel mezzo della notte...per niente?! Cazzo, Emily!-
Sbottò arrabbiato.
-Sì.-
Dissi, prendendo al volo l'occasione per terminare la conversazione. Harry, nonostante avesse molto coraggio, il più delle volte era davvero ingenuo, si lasciava raggirare molto più facilmente di quanto avrebbe pensato.
-Io allora...torno a dormire!- disse e se ne andò.
Rimasi lì, a contemplare il fuoco per qualche istante, poi tornai nella mia camera. Presi la mappa del malandrino che mio fratello mi aveva gentilmente prestato, pronunciai la formula magica e sulla pergamena apparve tutto il perimetro ed ogni alunno del castello che stava girovagando in quel momento. Notai subito il nome di Draco che si aggirava per i corridoi solitario, volevo sapere cosa faceva. Presi la bacchetta ed uscii dalla sala comune diretta verso il punto in cui si trovava Malfoy. Mentre lo raggiungevo notai che si stava dirigendo in Biblioteca:“Draco Malfoy...in biblioteca..stano” pensai. Entrai a mia volta nella stanza; avevo già richiuso la mappa, dal momento che lo avevo raggiunto. Mi misi alla sua ricerca, tra tutti gli alti scaffali della Biblioteca non riuscivo a trovarlo quando, per sbaglio o per fortuna, non lo so, girando l'angolo tra uno scaffale e l'altro, ci scontrammo nel buoi totale.
- Ahia! Cazzo!- Esclamai.
-Emily?!- Domandò tra lo stupito e lo spaventato.
- Si?- risposi,
- Ma tu sei sempre in mezzo ai santi piedi di Salazar?- disse, con il suo solito fare arrogante,
- E se anche fosse? Voglio sapere cosa stai combinando...e non dirmi che non stai combinando nulla perchè so che non è così?-
- Non starmi trai piedi o te ne pentirai...- mi puntò addosso la bacchetta, stava sicuramente per scagliarmi contro un incantesimo, ma fui più veloce nel pronunciare con chiarezza le parole Prietrificum totalus e il povero Malfoy cadde rigido sul pavimento della stanza.
Mi accovacciai accanto a lui, lo guardai e gli sorrisi soddisfatta, gli spostai i capelli che gli erano andati disordinati sul viso e gli dissi – Visto cosa succede a minacciare una Grifondoro? Si rimane immobilizzati!- e me ne andai.
Gli avevo lanciato un incantesimo a tempo, si sarebbe sciolto a breve. Me ne tornai tranquillamente nel mio dormitorio, sorridendo.
***
Non capivo come avesse fatto ad essere più veloce di me nello scagliare l'incantesimo, io ero uno dei migliori al corso di difesa, non capivo.
Ero steso, completamente immobile sul pavimento della Biblioteca, prima di andarsene mi aveva scostato i capelli dal viso, aveva un tocco leggero e fine per una ragazza con l'animo di una guerriera.
***
La mattina seguente mi alzai. Le lezioni passarono velocemente e senza accorgermene era già ora di pranzo.
Harry non c'era. Insolito. Chiesi a Ron dove fosse e lui mi rispose – è andato con Silente a fare qualcosa, ma è rimasto molto sul vago...-
- ah capisco...- .
Oramai ero abituata a quel tipo di cose, mi tenevano sempre all'oscuro di tutto. Silente, ogni qual volta che succedeva qualcosa, avvertiva Harry, non me, nonostante fossimo fratelli. Ma non m'importava. Harry era il prescelto. Non io.
Era però sempre il medesimo discorso, venivo tagliata fuori dalla situazione, mi tenevano all'oscuro di tutto, come se non fossi in grado di gestire la situazione, ma non ero più una bambina, le cose le capivo, le percepivo, e soprattutto sapevo rielaborare i pensieri in modo autonomo. Sapevo affrontare i problemi, non li aggiravo. Ovviamente tutto questo era di poca rilevanza, non facevo parte del gioco, ero solo un'esterna, che non poteva prendere posizione, guardava e basta e se permesso ogni tanto veniva considerata, solo che io sapevo e avevo ipotesi che avrebbero potuto servire, se avessi avuto modo di esprimerle. Quel giorno sentivo che sarebbe successo qualcosa che avrebbe dato una svolta al tutto. Come se fosse l'inizio della fine.
Finii il mio pranzo in assoluto silenzio, ma prima che me ne andassi, Hermione mi fermò. -Sappiamo come ti senti, succede anche a noi. Ma capisci che è lui a dover fare la parte più difficile, noi possiamo solo aiutarlo. È questo il nostro compito, Emily.-
-Certo. Ma io sono sua sorella e molto probabilmente...no, fa niente.-
Quando Harry mi aveva raccontato del ritorno di Voldemort mi aveva descritto nei dettagli il momento in cui aveva ripreso forma: aveva usato un osso, il sangue di mio fratello e il sacrificio di un arto di un suo fedelissimo. La cosa che mi aveva lasciata perplessa era il fatto che avesse usato un osso. Così dal quel giorno avevo continuamente fatto ricerche che, alla fine, mi avevano condotto ad un' incantesimo, la creazione di un Horcrux. Solo che nei libri scolastici della biblioteca non avevo ancora trovato nulla di concreto se non qualche accenno. Era una magia oscura, un incantesimo di magia nera, in quei libri non avrei potuto trovare niente che mi spiegasse esattamente in cosa consistesse. In più, il sogno della notte precedente aveva dato sempre più significato alle mie ipotesi, ma dovevo ancora accertarle. Mi rimaneva un'unica possibilità: il reparto proibito. Ma per accedervi avevo bisogno dell'autorizzazione di un'insegnante. Mi diressi dalla professoressa McGranitt.
-Buongiorno professoressa.-
-Emily. Cosa la porta da me?-
-Avrei bisogno della sua autorizzazione per accedere al reparto proibito...-
-Per fare cosa, cara?-
-Una ricerca-
-Di che genere?-
-Su un incantesimo...-
-E sarebbe?-
-Ehmm...la creazione di un Horcrux!-
-Come ti è venuto in mente?! Lo sai, no, chi è stata l'unica persona a servirsi degli Horcrux?!-
- Ma professoressa! Ho bisogno di sapere, me lo spieghi lei, la prego...-
- No!-
-Farò a modo mio...- e mi congedai. Percorsi a perdi fiato i corridoi per arrivare alla Biblioteca. Vi entrai. Mi diressi a passo deciso verso la mia meta: il reparto proibito.
Nessuno nei dintorni. Cominciai a guardare sugli scaffali quando un libro attirò la mia attenzione, forse il caso aveva voluto che lo trovassi subito o semplicemente avevo avuto una fortuna sfacciata, fatto sta che era proprio quello che stavo cercando. Era un libricino di misure modeste, con sopra scritto in oro, dal colore sbiadito la parola Horcrux. Lo presi. Cominciai a leggere.
Ci misi poco a capire in cosa consisteva l'incantesimo. In poche parole: ti rendeva immortale. Per diventarlo però dovevi dividere la tua anima dal tuo corpo e rinchiuderla in un oggetto, in questo modo se venivi ucciso potevi ricorrere a tale oggetto per tornare in vita. Per dividere l'anima, però, era necessario commettere un omicidio. Lette quelle informazioni, piano piano tutti i pezzi si collegarono tra loro. Ogni volta che Harry aveva avuto a che fare con Voldemort, un oggetto faceva capolino, il diario, l'osso...avevano racchiusa l'anima di Lord Voldemort. Ecco qual era il segreto!Potevano essere distrutti solo con la spada di Grifondoro o il dente di Basilisco.
Capii anche la stranezza del fatto che io e Harry fossimo in contatto con la mente di Voldemort, ma a questo, non trovavo una spiegazione logica. Avevo un'ipotesi: e se anche noi fossimo Horcrux? Ma lì per lì non era verificabile. Volevo consultarmi con il professor Silente, me era come se ogni volta che volevo chiedergli udienza lui sparisse, come se non volesse concedermi chiarimenti.
Avevo trovato ciò che cercavo, ma quella volta non lo avrei detto a nessuno, solo in caso di necessità. Harry non era ancora tornato e cominciava a fare buio. Uscii dalla biblioteca e mi diressi a passo spedito verso la Sala Grande per la cena. Nel tragitto notai un'ombra, qualcuno che si muoveva di soppiatto, ma pensai fosse qualche studente che si imbrigliava nel losco traffico di Whisky Incendiario. Non immaginavo di certo niente di pericoloso. Percorsi alcuni corridoi, sempre i direzione Sala Grande, ma una sensazione di angoscia mi costrinse a cambiare direzione, infatti mi incamminai verso la Torre di Astronomia. Non so per quale motivo mi ci stavo recando ma l'istinto mi diceva di andarci. Passai davanti alla parete della stanza delle necessità, nulla di strano, ma sentivo che lì dentro stava accadendo qualcosa di cui non avrei dovuto impicciarmi, e fu quello che feci. La sorpassai diretta alla meta. Niente poteva distrarmi dal mio obiettivo, nemmeno quella terrificante sensazione.
Feci una piccola tappa al bagno delle ragazze e quando uscii una bacchetta nera e lucida era puntata alla mia gola, un braccio abbastanza muscoloso, ricoperto da una manica nera mi cingeva la vita, ero impotente.
-Non devi immischiarti in queste cose, Emily...- mi sussurrò all'orecchio. Capii immediatamente di chi era la voce .
- Malfoy, non sei nessuno per potermi dire cosa fare-
- No, davvero. Stavolta sono serio, non immischiarti, è qualcosa di pericoloso.-
- Cosa intendi?-
- Nulla, ma, ti prego, ascoltami...-
- Perchè dovrei? Ti importa di me? No! Quindi perchè?-
- Perchè...mi importa di te, Emily!- la sua bacchetta si abbassò, lasciando libero il mio collo, mentre il suo braccio cingeva ancora la mia vita, come se fosse l'ultima volta. Con uno strattone mi fece voltare verso di lui. Ci guardammo.


ANGOLO DELLE TAZZE DA THè:
Buon Natale a tutti!! Buon capodanno e tanti altri auguri che ora mi sfuggono.
sono tornata con un nuovo capitolo, la storia è agli sgoccioli...sta per finire tutto peccato che io non abbia, o meglio non sia riuscita ancora a completare l'ultimo capitolo perchè HO IL "BLOCCO DELLO SCRITTORE" ragazzi vi prego aiutatemi perchè non so davvero come finirla.
se avete qualche turcco, o tipo i rimedi della nonna mandatemi una mail al mio profilo efp.
grazie mille e buone feste!

 
   
 
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