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Autore: Bidirezione    24/12/2014    2 recensioni
Vi ringrazio per tutto ma la storia resterà inconclusa, semplicemente perchè non mi va più. Vi saluto tutti, al prossimo - se sarà - scritto lungo. Ciao ciao a tutti...
L’atteso Sequel di “Your Love is Better Than Ice Cream”!
Tanti personaggi, una città fatta di buio e pericolo, la vita che scorre senza che nessuno si accorga; questa è la loro avventura, le esistenze di figure complesse che scorrono nello spazio.
Storia di silenzi, di dolori, di affetti forti - più forti del male -, di riflessioni e di piccole azioni che hanno potere di compiere molto più di quanto nelle corde. Leggetela e non rimarrete delusi da un piccolo romanzo che spera di avvincervi e tenervi sospesi ogni fine capitolo, nell’attesa di scoprire qualcosa ancora.

SasuNaru/NaruSasu.
NB: temi forti.
Non è obbligatoria la lettura origenia però è consigliato per comprendere ogni legame tra i personaggi.
Uscita, per quanto gli impegni lo permetteranno, almeno settimanale!
Lasciate una recensione se vi fa piacere o almeno fate conoscere la storia a chi come vuoi ama i noir stupidi e lacrimoni. U.U
Genere: Erotico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Ecco il secondo.

II cap.

Entrarono, la porta scivolò sul marmo sollevando due gatti di polvere ai lati. Sasuke si premurò di non farla sbattere contro il muro e con la mano libera invitò Naruto a precederlo dentro; prima di entrare sistemò le sedie del portico vicino al muro nell'eventualità che potesse piovere il mattino dopo. Naruto aspettava poco oltre l'ingresso con le mani strette dietro la schiena, timido per andare a spiare oltre la prima porta aperta sulla sinistra.
Sasuke chiuse alle spalle la porta e buttò le valigie nel salotto quadrato che si apriva subito a destra della porta vista da Naruto; le lasció vicine alla finestra dirimpetta all'ingresso, appoggiate al termosifone, per non dar fastidio a chi volesse sedersi sul divano per guardare la televisione appesa al muro opposto - sapeva bene Sasuke che chi avrebbe potuto vedere la televisione non avrebbe tollerato il minimo fastidio lungo la sua linea di sguardo.
Naruto lo guardava spaesato, Sasuke si strofinò il viso con entrambe le mani e con la destra gli indicò la porta da cui era stato incuriosito.
- La cucina.
Naruto diede un'occhiata fugace dentro, riconoscendo il frigo e i fornelli piazzati in maniera atipica sul lato destro della sala, sul muro del televisore in salotto; all'opposto vi era un camino elettrico, sottile e pulito, con la presa staccata che stava sotto un tavolo in legno con quattro sedie, due per lato, che occupava il resto della parete. Un calendario era attaccato sulla parete di fronte a Naruto; risaltava sopra le austere mura bianche pur nello squallore dei marchi rossi di una ditta di spedizioni.
Mentre Naruto guardava il salotto Sasuke si tolse le scarpe e le infilò in una scarpiera, nascosta dietro una porta vetrata parallela a quella di cucina, situata all'inizio di scale che scendevano; disse a Naruto - Di qua si va in dispensa. La usiamo anche come piccolo magazzino - ma un giorno ti mostrerò meglio. -
Naruto seguì l'esempio di Sasuke e appoggiò le sue fuori dalla scarpiera e poi, seguendo la direzione indicata dalla mano del moro, si sedette sul divano; Sasuke sbadigliò, gli si piazzò di fronte e lo redarguì:
- Per capirci. Resti il tempo necessario a trovarti un alloggio; non volermi male ma non voglio casini ulteriori con quello. Dormire lo fai in camera mia, domani ci organizziamo meglio mentre per ora ci stringiamo nel mio letto; mangiare puoi quello che trovi in dispensa e in frigo giusto non eccedere per non destare sospetti. Metti caso che mio fratello ti scopra, tu sei un mio collega che lavora a un progetto con me e hai perso il treno per tornare a casa la notte; con molta fortuna non dovremmo nemmeno mai vederlo nei giorni in cui starai qua quindi dovrebbe bastare. Il bagno è al piano superiore, appena saliamo ti spiego un secondo la planimetria della casa ma è piccola come vedi quindi capirai tutto al volo. Altro non mi viene in testa, capito tutto?
Naruto assentì con un cenno del capo e si alzò in piedi, stufo di sentire il tono da maestrina arrogante cinquantenne che si diverte a rimproverarlo.
Entrarono nel vano delle scale, prima della porta vetrata, e salirono al piano superiore; Sasuke sussurrò a Naruto :
- La prima a sinistra è il bagno, la seconda a sinistra è la mia stanza; la prima a destra è una porta che non ti interessa, la seconda invece domani ti mostro che funziona come ripostiglio e stanzino. Seguimi intanto che andiamo di là. - I due accennarono un passo quando la porta della stanza che non doveva interessare a Naruto si aprì mostrandogli un letto a due piazze coperto da una trapunta primaverile rivolto al contrario rispetto al suo sguardo, una finestra alla destra del letto e due quadri appesi alla parete; sulla porta invece era affacciata Sakura con gli occhi pesti di sonno, le palpebre socchiuse e le labbra gonfie di sonno, che starnutì appena li vide, stropicciandosi gli occhi col pugno e chiedendo: - Itachi? -
Lo sguardo di Sasuke si incupì, Naruto lo vide ma non riuscì a piazzargli del nastro adesivo intorno a bocca e occhi in quel nanosecondo e così rispose sputando una pallina di acido come d'abitudine.
- No, non preoccuparti, non hai bisogno di spogliarti al volo, passiamo e basta.
Sakura sobbalzò e si coprì la bocca con le mani a coppa:
- Sas...'ke!? E Naruto?
A Sasuke erano montati i nervi a fior di pelle e non si trattenne dall'apostrofare la ragazza.
- Mi fa piacere che non ci facciamo remore a zompare da un Uchiha all'altro? Saran state due settimane fa che facevi la sciacquetta dietro di me, com mesi che mi gironzolavi intorno senza lasciarmi in pace, e guarda caso in mezza giornata sei la principessa innamorata del castello! Cos'è, annusi odore di cazzi grossi nella nostra famiglia con il tuo naso da troia? Mamma mia puttanella, per favore scrostati dalla minchia e tornatene in culo dentro camera prima che ti molli un manrovescio da ribaltarti.
Sakura lo fissava e delle piccole lacrime luccicavano agli angoli degli occhi, prossime a scorrere, la bocca chiusa e piegata verso il basso mentre teneva strette le mani al petto nascondendo un fiocchetto che imperlava alla fine dello spacco del collo il pigiama; Sasuke sorrideva tronfio, gonfiava il petto e si sentiva invincibile, il lessico da ghetto che aveva appreso vivendo serate nella GVB usciva ogni volta che la sua arroganza prendeva il sopravvento e usarlo, quelle poche volte che ormai se lo concedeva in tutta la completezza, lo faceva sentire un vecchio duro che conosce la vita e ha diritto di usare tutti i termini peggiori.
Mentre godeva del momento Naruto gli mollò uno scappellotto sull'orecchio e gli piegò la testa in un goffo inchino, il tutto mentre era ancora gonfio d'aria così che i suoi movimenti parvero quelli di un omino gonfiabile che si piega a blocchi. -
- Sakura, perdonalo!! È stata una giornata pesante e non sa cosa dice, l'ho fatto arrabbiare prima e da allora se la sta prendendo con tutto ciò che trova a tiro. - urlò e le pizzicò con dolcezza una guancia - Domani ti spiego bene se vuoi, la cosa è che per un qualche giorno almeno vivremo tutti e tre assieme! Andiamo d'accordo tutti dai! - e le diede il cinque sulle mani strette a pugno sul seno, non ricevendo risposta.
Sasuke spinse via il braccio di Naruto con rabbia e tirò su la schiena, piantando due occhi spiritati in faccia a Naruto, il quale tuttavia rispose con un sorriso falso che, lo avesse compreso bene Sasuke, non prometteva niente di buono specie se compariva su quel viso sempre allegro.

Sakura tirò su con il naso, si asciugò le gemme che minacciavano di scendere e prese un lungo respiro, poi si rivolse a Sasuke.
- Non-no..non mi interessa che cosa pensi di me. Non mi frega come mi chiami, se ti do fastidio, cosa credi. Non mi frega niente di te. Io abito qua e sono la ragazza di tuo fratello quindi, che ti piaccia o no, dovrai sopportare la mia presenza in questa casa. Capito? - e rientrò in camera sbattendo la porta dietro di sè.
Si infilò di nuovo a letto e strinse il pupazzo che le faceva compagnia nei giorni in cui Itachi non era presente nel suo letto, piangendo lacrime silenziose di vergogna.
Avrebbe desiderato che Itachi fosse lì con lei in quel momento per difenderla dal fratello cattivo; Sakura pensò che non tutti i figli di una coppia potevano riuscire bene e che lei si sarebbe limitata ad avere un figlio.
Si immaginò la facciotta del bimbo, gli occhi di Itachi e i suoi capelli rosa, e si portò le mani alla testa: poteva succedere un tale abominio! Le preghiere fiottarono da quel letto affinchè il loro figlio ereditasse solo la bellezza del padre; in questo modo dimenticò il problema Sasuke e ricominciò a dormire con in testa il rosa sulla testa di un maschio che le ruotava e la faceva incrociare le dita nel sonno.

Sasuke intanto rodeva dalla rabbia per la sfacciataggine con cui Sakura gli aveva rivolto quelle parole di dominio. Quella dannata ragazza, i capelli rosa scompigliati che lo avevano inseguito si erano intrufolati anche li. Era tornato e pure doveva sopportare l'incubo nato negli ultimi mesi passati? Chi glielo faceva fare? Non vedeva soluzione a quell'inghippo, Itachi non avrebbe mollato ancora la presa sulla sua preda e nel tempo che avrebbe dovuto intercorrere perchè ciò avvenisse Sasuke avrebbe potuto uccidersi. O ucciderla. Cosa doveva fare? Gli venne in mente il nome di Naruto. Che potesse davvero... Non formulò il pensiero. Non che non volesse farlo, no di certo no, ma scherziamo uno con il suo orgoglio che problemi si sarebbe fatto; il problema è che mentre pensava un toro enorme gli sbuffò dal naso dritto in faccia e lo placcò, bloccando i movimenti delle braccia, lo trascinò in fretta oltre la porta della camera di Sakura e lo spinse dentro la sua stanza e chiuse con un tonfo la porta dietro i suoi biondi capelli, incornandolo al materasso con un lancio.




Saluti a tutti, non c'è molto da dire anche perchè...tutte le scuse di questo mondo non basterebbero! Però... almeno ci provo a dir qualcosa, quindi... ehm... scusate il ritardo ma (ecco che arriva il ma) i problemi nella vita reale hanno causato tante fatiche e stanchezze che si son ripercosse nel mio tempo (ciao università pure tu rientri!). Poi bè, non credo che cento persone attendessero con grande suspence sto capitolo ma tant'è, scusate questo sfogo ma mmm a questa storia in principio ci tenvo e vedendo così poco seguito al sequel mi sono un po' depresso, ma oh, ho un caratteraccio eh.
Boh. Mi spiace che faccia tanto pena sto robo (?) ma non so scrivere in italiano corretto, eeeh. Sigh. Detto ciò.... Diversi capitoli sono anche pronti, quindi vediamo se riuscirò ad aggiornare prossimamente dai! SI state attenti al prossimamente, ehm.
Spero che il capitolo Vi sia piaciuto almeno un po', e che possiate almeno in parte accettare le mie immense scuse.
Spero ve la stiate passando abbastanza bene e... ah sì, Buon Natale!! *_* *hug
Un abbraccio, ora sparisco (dopo questa belliisssssssima figura).
Vostro,
Bidirezione






   
 
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