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Autore: EmiTrainer    27/12/2014    0 recensioni
Seth é un ragazzo come tanti che dopo un'infanzia tranquilla, incontra il suo primo Pokemon che lo spinge, qualche mese dopo, a intraprendere la carriera di ranger.
Genere: Avventura, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Dopo mesi trascorsi nel centro pokèmon di Borgovera a domare piccoli incendi e a tirare giù pokèmon dagli alberi finalmente avevo raggiunto il grado 3. Raggiunto il grado 3 avevo ricevuto la notizia che sarei stato trasferito, sapevo che molto probabilmente sarei finito a Evopoli dove il mio "fratellone" era diventato leader e solo al pensiero rabbrividivo quindi inviai una mail a John dove gli ho scritto cosa pensavo a proposito dei suoi insegnamenti sull'allenamento dei pokèmon, qualche giorno dopo ricevetti una risposta piena di insulti che concludeva con "per me sei tornato a valere meno di uno sputo", in questo modo evitai mesi infernali a Evopoli, dove il nuovo leader del centro mi avrebbe tartassato e venni trasferito a Invernopoli. 
Ero a Invernopoli da diverse settimane, era notte e stavo svolgendo il mio turno di guardia, le mie mansioni erano dare un occhiata di tanto in tanto alle immagini della videosorveglianza e rispondere alle segnalazioni di emergenza. 
Si trattava di un compito estremamente noioso durante il quale ammazzavo il tempo navigando in rete, mentre ero intento nella navigazione suonò il campanello del centro, controllai il monitor della sorveglianza, fuori dalla porta c'era solo una ragazza sulla ventina, quindi sbloccai la porta, la ragazza entrò.
Seth: "Cosa ci fai in giro nel cuore della notte?"
Sara: "Come saprai in questi giorni ci sono stati parecchi furti di pokèmon."
John: "Certo, ci sono arrivate parecchie segnalazioni da tutto il nord di Sinnoh e stiamo indagando, pensavamo fosse la solita banda di piccole dimensioni ma iniziamo a sospettare che sotto ci sia qualcosa di più purtroppo però abbiamo pochissimi elementi su cui indagare e al momento brancoliamo nel buio."
Sara: "Temevo che non sarebbero mai arrivati al mio charmeleon ma purtroppo questa notte..."
a questo punto la ragazza si mise a piangere...
Sara: "...questa notte siamo stati in campeggio fuori dalla città, non l'avessi mai fatto, era ormai sera e mi ero allontanata per qualche minuto dal mio accampamento per fare una telefonata dato che dove avevo acceso il fuoco non c'era campo, al mio ritorno la pokèball che conteneva charmeleon era...scomparsa nel nulla ero sicura che prima era in una tasca del mio zaino perciò non posso averla smarrita!"
Seth: "Puoi dirmi come ti chiami?"
La ragazza, ancora in lacrime mi rispose.
Sara: "Il mio nome è Sara e abito qui a Invernopoli."
Decisi di fare l'unica cosa che mi era possibile per aiutarla, presi il computer e cercai su Rangernet, l'archivio computerizzato della federazione, tutte le segnalazioni di furti di pokèmon nel nord di Sinnoh pervenute negli ultimi giorni, cliccai su cerca e sperai nel prodigio. Purtroppo non trovai nulla, solo alcuni video, provenienti dalle telecamere di videosorveglianza di alcune abitazioni della zona che mostravano solo alcuni individui irriconoscibili fuggire di corsa portando con loro diverse pokèball. Ranger e polizia hanno tentato più volte a intercettare questi ladri durante la notte ma senza successo, erano astuti ed erano sempre riusciti a eludere i controlli, ciò ha fatto sospettare un pò tutti di un gruppo grande e ben coordinato che mirava a qualcosa di più dei soldi facili, ma era solo un idea che ci eravamo fatti, nulla di più.
Seth: "Mi dispiace ma per ora non possiamo fare molto."
Sara: "Lo temevo ma volevo tentare."
Seth: "Vuoi che chiedo a qualcuno di sostituirmi e ti riaccompagno a casa?"
Sara: "No, non è necessario."
La ragazza se ne andò sconsolata e mi lasciò da solo nel centro, terminato il turno, feci rapporto al leader Furio.
Furio, proveniente come me da Fiore era uno dei ranger operativi più anziani, aveva raggiunto il grado 10, era Top Ranger e lavorava temporaneamente a Sinnoh in sostituzione del leader di Invernopoli per vedere quanto erano efficienti i centri di Sinnoh. 
Gli raccontai l'incontro di quella notte e dopo una breve discussione gli venne un idea per provare a risolvere il caso.
Furio: "Ci vorrebbe un infiltrato..."
Seth: "Ma come possiamo infiltrarci se sono così sfuggenti."
Furio: "E chi ti ha detto che l'infiltrato deve essere umano? Qualche mese fa Frenesio, uno dei nostri migliori inventori ha inventato un chip localizzatore dalle dimensioni di qualche centimetro, facilmente occultabile. Potremmo nasconderlo in un accessorio da dare a uno dei nostri pokèmon che metteremo nelle condizioni di essere trovato dai ladri. È un piano rischioso e magari non funzionerà ma è l'unica idea che ho e dobbiamo fermare tutto questo. Dalle segnalazioni sappiamo che rubano prevalentemente pokèmon nel primo stadio evolutivo ma in questo centro solo un pokèmon non si è mai evoluto."
A quel punto un brivido mi percorse la schiena.
Furio: "Vedo che hai capito, so che quello che non ti chiedo poco e se ti garantisco che non ti farò problemi nel caso tu non accettassi."
Seth: "Non è una scelta facile, posso prendermi del tempo per rifletterci?"
Furio: "Sicuro ma non prendertene troppo, ormai da queste parti ci sono furti quasi tutte le notti.
Temevo sarebbe stato difficile convincere Evelyn ma fortunatamente non è stato così e così accettai la missione ma misi la condizione che avrei partecipato personalmente.

Qualche giorno dopo, in serata, lasciai il centro in abiti civili, diretto a un bar che mi era stato indicato da Furio.
Prima di entrare nel locale lasciai fuori il mio pokèmon, avevo i brividi ma ormai non potevo tornare indietro.
Entrato nel locale mi sedetti nel tavolo indicato dove incontrai il mio compagno...
John: "Ci si rivede sputo! Peccato che abbiamo un lavoro importante questa sera, se ti avessi incontrato in altre occasioni ti avrei fatto rimangiare ciò che mi hai scritto via mail a pugni ma ora dobbiamo trovare il modo di andare d'accordo."
Dopo circa mezz'ora trascorsa a guardare nel vuoto, bere e a controllare il funzionamento del localizzatore di Evelyn il mio telefono cominciò a suonare, era una notifica del localizzatore che comunicava che l'obbiettivo era in movimento, controllai la mappa e vidi che il mio pokèmon era diretto fuori città quindi passai, senza dire una parola, l'apparecchio a John.
John: "È meglio essere cauti e aspettare qualche minuto per non destare sospetti."
Qualche minuto dopo eravamo sul fuoristrada di John lui guidava seguendo le indicazioni del mio telefono, io, preoccupato, stavo iniziando a rendermi veramente conto dei rischi della missione e mi stavo chiedendo se è stata una buona idea accettare.
Dopo poco tempo il localizzatore perse il segnale e l'unica cosa che riuscivamo a vedere sullo schermo era l'ultima posizione rilevata, magari aveva raggiunto un luogo chiuso dove è difficile collegarsi con i satelliti o magari...non volevo pensarci.
Il segnale non riprese più e John arrestò il mezzo a circa un centinaio di metri dal punto indicato, ci trovavamo nel bosco e davanti a noi potevamo scorgere solo una grotta.
Provvisto di visore notturno ad infrarossi il mio alleato uscì in perlustrazione, tornò poco dopo. 
John: "Non ho trovato molto, la caverna non è molto profonda e al suo interno nulla di sospetto, anche nelle vicinanze c'è poco da vedere."
Nella mia mente iniziò a farsi strada il terrore di aver perso il mio compagno, volevo piangere ma sapevo che facendolo rischiavo di tornare al centro a piedi.
John: "L'unica cosa che possiamo fare è aspettare, i viveri che abbiamo sarebbero per mezza giornata ma possiamo farli durare due giorni quindi nascondiamoci bene tra le piante, attendiamo e speriamo."
Era ormai notte fonda e mi ero addormentato, John mi svegliò.
John: "Cerca di stare sveglio! Dobbiamo essere sempre pronti all'azione, mentre tu dormivi io mi sono preparato ad eventuali scontri ed è meglio che lo fai anche tu, indossa queste protezioni, con queste potrai prendere senza problemi qualche colpo di piccolo calibro."
Presi l'elmetto e il giubbotto forniti dal mio alleato e li indossai, non erano proprio della mia taglia ma meglio di niente.
John: "Ora non tornare a dormire."

Sorse il sole e iniziò una giornata che sembrò durare mesi: ero da ore nella stessa posizione e non vedevo nessun movimento a questo punto John decise che, per andare in missione lucidi era meglio riposarsi quindi, a turno, dormimmo cinque ore.
John: "Mai fatta una missione così noiosa, sarei tentato di tornare indietro, ma nonostante temo che quest'attesa sarà inutile staremo qui fino a domani così, anche se falliremo la missione faremo un bel po di soldi facili con tutte le ore di "servizio" che abbiamo fatto. Nel frattempo propongo di ammazzare l'attesa con un bel pokerino, hai qualche soldo con te.
Ero scandalizzato, io avrei dato tutto per tornare indietro e non accettare questa missione suicida e lui pensava solo al poker e alla sua paga ma ormai non potevo fare molto, la cosa migliore da fare a questo punto era cercare di non pensarci e buttarsi sulle carte, presi i miei diecimila pokèdollari dal portafoglio e li posai sul cruscotto del fuoristrada.
Seth: "Possono bastare?"
John: "Amico, tu mi inviti a nozze! Con quelli vado a bere per una settimana! Va bene il poker a 5 carte?"
Così giocammo per un bel po di tempo, ero ormai quasi al verde quando il rombo di un motore ci fece gettare le carte per terra.
Uscì dalla grotta un quad e si dirigeva verso di noi, la cosa era estremamente sospetta, la caverna era vuota e non era entrato nessuno John prese la sua pistola, la caricò e con due colpi bucò una delle gomme del mezzo facendolo ribaltare.
Uscimmo dal nostro mezzo e, trovammo il guidatore a terra, era stordito ma vivo, John gli puntò la pistola per evitare mosse false, io gli controllai lo zaino: era quasi vuoto ma in una delle tasche laterali trovai una tessera, non presentava molti dettagli ma aveva solo un chip non diverso da quello delle carte di credito e una scritta: "la rivoluzione è vicina". 
Con la tessera in mano entrammo nella caverna ma questa volta cambiò qualcosa, raggiunto il fondo la tessera venne rilevata e una parete rocciosa si mosse, mi assicurai del corretto fissaggio delle mie protezioni e guardai John, io avevo paura, lui invece sembrava molto eccitato.
Entrati ci trovammo in una sorta di deposito dove erano parcheggiati un drone e un quad indentico a quello visto in precedenza, davanti a noi una porta.
Lanciato il deposito ci trovammo in una saletta, due persone occupate a lavorare al computer si girarono verso di noi ma John neutralizzò la minaccia obbligandoli con la sua arma ad andare nel deposito.
A questo punto iniziammo a raccogliere informazioni per capire dove eravamo finiti, non c'era molto da vedere quindi presi i dischi fissi dei computer presenti in sala e con John che mi copriva le spalle entrai nella stanza successiva, davanti a me un corridoio con cinque porte.
Dopo aver perlustrato inutilmente due camerate finalmente trovai qualcosa di interessante...
   
 
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