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Autore: ImBecky_99    27/12/2014    1 recensioni
Gwendolyn è una ragazza pescata tra la folla, una tra le tante: niente di più, niente di meno. Proprio come dice lei. Ma c'è qualcosa, in quel suo essere sempre allegra, sempre con il sorriso stampato sul volto. Conduce una vita normalissima di cui dice di essere pienamente soddisfatta. Poi, un inverno, qualcosa attirerà la sua attenzione e lei, consapevole di non essere alla sua altezza, fa quello che le è sempre riuscito meglio: scappa. Scappa lontano da quella sensazione di essere sul filo del rasoio, in bilico sulla lama tagliente.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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GWENDOLYN'S POV

"Ragazzi, facciamo cambio, Gwendy è incapace!" si lamenta Benji, mentre giochiamo a Tabù. 
"Sei tu ad essere tonto! Non capisci niente" lo rimbecco io. 
A dir la verità, non so quanto possiamo essere bravi, tra tutti e due, ma è bello pensare di essere quasi decente in questo gioco.
"Stai zitta!" sbotta irritato, facendomi ridere.

Tutti quanti ci alziamo e facciamo un giro intorno al tavolo per cambiare le coppie: finora ho giocato con Niall, Kyle e Benji, quindi ora dovrei giocare con Liam ma, vedendolo seduto, capisco che ha già qualcuno con cui continuare la partita, per cui faccio mente locale guardandomi un po' intorno, e capisco che finirò con Harry. Non sono preoccupata come all'inizio di questa serata perchè durante la cena si sono rivelati ottimi ragazzi, e se lo dico io che sono l'eremita per eccellenza, non ci sono dubbi. 

La conversazione che ho avuto prima con Harry mi aiuta ad essere più sciolta nei suoi confronti, non ho niente da temere perchè lui sembra così gentile e calmo.

"Ciao" mi dice sghignazzando quando mi siedo di fronte a lui, guardandomi con gli occhi verdissimi spalancati. 

"Ciao" ricambio, forse un po' imbarazzata, ma non dovrei esserlo dal momento che lui sembra essere il più tranquillo dei bambini di cinque anni. L'unica cosa che stona con le sua espressione infantile è la sua altezza: praticamente gli arrivo a malapena alla spalla, se mi alzo in punta di piedi forse riesco a superarla di poco. 

O forse sono io ad essere troppo bassa.


Abbiamo tutti gli occhi puntati sulla clessidra ormai agli sgoccioli, quando Kyle e Benji tentano di fare il primo e unico punto di tutto il loro turno. 

"TEMPO SCADUTO!" urla Niall, eccitato per non essere l'unico a non aver fatto punti. 

"Bene, ora è il turno mio e di Gwendolyn, passa le carte Ky!" richiede Harry, sfidando Niall con uno sguardo, e io rido per quella che sembra la millesima volta stasera, ma posso giustificarmi dicendo che sono sempre stata una persone allegra. 

Parte il tempo e i punti si accumulano una sopra l'altro, nonostante io rida per la maggior parte del tempo a causa delle espressioni un po' stupite e un po' imbronciate dei ragazzi seduti al tavolo.

"Okay- uhm.. da ritmo a me e ai ragazzi" spara veloce Harry, il tempo agli sgoccioli.

E' qualcosa che deve sicuramente riguardare la band; cosa da ritmo ad una band? L'affiatamento? No. Il..

"Basso! Il basso!" quasi urlo, mi sono fatta coinvolgere troppo dal conto alla rovescia dello stupido di Benjamin.

"Si! Abbiamo vinto!" esclama ancora una volta Harry, allungandosi per battermi il cinque.

La sua espressione è raggiante, dico davvero, non ho mai visto nessuno più felice di così per aver vinto un gioco da tavolo, ma la sua allegria coinvolge un po' tutti, quindi gli altri non sembrano fare troppo caso ai suoi occhi quasi fuori dalle orbite e il sorriso che gli incornicia il volto.

Passa ancora una buona mezz'ora prima che tutti ci decidiamo a lasciare l'appartamento -se si può ancora chiamare così, dopo che i ragazzi hanno giocato a basket con qualsiasi cosa gli capitasse sotto mano, ma riusciamo ad essere fuori per le due circa.

Benji non sembra per niente stanco, ma ho qualche idea sul perchè abbia voluto così insistentemente accompagnarci giù dalle scale, e tutte queste idee riguardano un certo Kyle. Comunque tengo la mia boccaccia chiusa e continuo a seguire la conversazione che prosegue fino alla porta di ingresso del palazzo, quando scendiamo dalle scale e Benji rimane fermo sulla soglia della porta. Dopo qualche ringraziamento da parte dei ragazzi, anche io saluto Ben e gli ricordo di puntare la sveglia, altrimenti domani mattina avrei fatto il turno tutta da sola.

"Certo Gwendy, e tu stai attenta tornando a casa, un sushi piccante potrebbe aggredirti!" mi prende in giro.

"Capito, ti mando un messaggio! Buonanotte pezzo di merda" ci vogliamo bene anche se ci insultiamo, lo giuro.

"Buonanotte- ahh, ho finito gli aggettivi bastardi con cui chiamarti, renditi conto!" mi sgrida, tutto serio, quando comincio ad incamminarmi verso casa.

"Guardami quanto ti parlo!" urla ancora, e questa volta anche Kyle, Liam, Harry e Niall ridono - specialmente Niall, sta ridendo davvero tanto, tantissimo, probabilmente ora un suo polmone è finito sul marciapiede e nessuno se n'è accorto quindi domani mattina quando si sveglierà e lo verrà a cercare non lo troverà più e- ho bevuto un solo bicchiere di quella cosa che bruciava, vero?

"Vai a letto!" gli urlo anche io di rimando, camminando all'indietro per poterlo guardare. 

Rido quando mi giro e sento la porta chiudersi, poi un improvviso rumore mi fa saltare

"Oddio Harry! Credevo fossi-" comincio, mezza terrorizzata. 

"Scusami!" ridacchia " ma non sono un sushi e non ho nessuna intenzione di aggredirti".

"Divertente! Ero quasi riuscita a smettere di ridere" rido.

Cavolo, sembra che io non faccia altro; sembra che nessuno faccia altro che ridere, ma provare per credere: è impossibile fermarsi una volta che si è iniziato. 

"Perchè dovresti smettere?" scuote la testa e mostra le fossette quando si rende conto di quanto sono confusa. 

Di certo quel bicchiere non mi ha aiutato a mantenere lucida la mente, quindi sorrido e basta, sperando che cambi argomento. Forse non reggo molto bene l'alcol, forse. Passiamo qualche minuto - o forse sono solo secondi- in completo silenzio, i suoni della città intrappolano il mio cervello e si portano via la concentrazione: le sirene della polizia, il chiacchiericcio dei locali, la musica, i clacson delle auto, la neve che scricchiola sotto ai miei piedi; è sempre tutto così rilassante. Sembra così strano definire "rilassanti" i suoni della città, ma quando ci si fa l'abitudine si impara ad apprezzarli. 


"Aspetta, perchè vieni da questa parte?" chiedo dopo un po' ad Harry, ricordandomi di lui che cammina proprio di fianco a me. 

"Abito da questa parte?" mi chiede a sua volta, retorico. 

Sono così disorientata che non realizzo quanto la mia domanda dev'essere suonata stupida, e la sua continua risata non fa altro che confondermi ancora di più, ma quando mi giro verso di lui sono ancora abbastanza lucida da chiedermi se anche io, in questo momento, appaio bella ai suoi occhi come lui sta apparendo ai miei.

Appena mi rendo conto della cazzata che mi è passata per la testa, mi schiaffeggio mentalmente: come ho potuto pensare una cosa simile? 

"Giri sempre sola a quest'ora della notte?" la sua domanda mi coglie alla sprovvista.

"Uhm no, cioè si, intendo- solo al venerdì. Sai, tutti i venerdì sera io e Ben ceniamo insieme e poi io torno a casa mia" rispondo, e devo davvero concentrarmi per non spiattellargli la storia della mia vita. Cos'ha messo Benjamin in quel bicchiere?

"Non ci sono sempre persone simpatiche e gentili per strada, non si dovrebbe girare soli dopo un certo orario" 

E' per caso un rimprovero?

"Si ma io non ho paura." mi giustifico muovendo le mani davanti a me, guardandolo "Ascolto la musica così nessuno può farmi niente" 

"Stai scherzando?" ride ancora. 

Io rimango dell'idea che in quei noodles c'era del gas esilarante.

"No" non riesco a mascherare il mio broncio. 

"E' come la storia delle coperte? Che se ti copri fino alle orecchie il mostro che c'è sotto al letto non ti rapirà mentre dormi?" chiede.

"Esattamente" io sono una di quelle che si copre fino alle orecchie. 

"Allora okay" ridiamo insieme. 

Soltanto quando richiudo la porta del palazzo dietro di me, dopo aver salutato Harry e essermi incamminata all'interno del quartiere, riesco a riprendere il controllo di me stessa. Salgo le scale alla velocità della luce, canticchiando silenziosamente una canzone di cui, in questo momento, ricordo solo il ritornello. 

Una volta dentro l'appartamento, non riesco ad essere turbata nemmeno dal fatto che tra meno di cinque ore dovrò svegliarmi per andare al locale, sono semplicemente in un altro mondo fatto di zucchero filato e caramelle gommose. E' come se mi mancasse l'aria, o qualcosa del genere, ma in senso positivo. Come se il cuore pompasse così veloce che lo spazio nella cassa toracica non è più sufficiente. Amo sentirmi così, non voglio smettere mai.

La doccia riesce a rilassarmi solo un po' e, quando spengo l'asciugacapelli, mi ritrovo con le guance indolenzite dal sorriso che è stampato sul mio viso. Non svanisce fino a quando, mentre cerco di dormire, ricordo improvvisamente ciò che ho pensato meno di un'ora fa: ho ammesso di trovare bello Harry e, cosa peggiore, ho sperato di sembrargli bella tanto quanto lui è sembrato a me. 


La felicità di prima sparisce in un battito di ciglia e io mi alzo di scatto dal letto, cercando il mio diario nella borsa vicino all'ingresso; non è proprio un diario,diario, è più un quaderno dove scrivo quello che mi passa per la testa. Comunque, prendo di fretta una penna e comincio a stilare un elenco che riporta in superficie anche vecchie emozioni. Quando sono in queste situazioni, scrivo sempre; mi aiuta a mantenere il controllo dell'intera cosa ed è più semplice fare chiarezza con qualcosa di scritto. 


Quando dalla penna non esce più niente capisco di non aver nient'altro da scrivere, quindi poso il diario sul materasso e mi copro, devo dormire. Sembra più facile a dirsi che a farsi, perchè due stupide frasi mi rimbombano nel cervello come urlate ad un microfono.


Le persone come me non devono pensare di poter in qualche modo piacere a qualcuno.


Le persone come me devono essere neutrali, completamente imparziali. 

Flashback



"Chi ti piace, Wendy?" chiede Rachel. 

"Nessuno" rispondo più che decisa, ridendoci su.

"Rachel, le tue domande sono così stupide. E' ovvio che a Wendy non piace nessuno, sarebbe una masochista" si inserisce nella conversazione Tom. 

____________________________________________________________________________

"Prima io e i ragazzi stavamo facendo un gioco: abbiamo dato un voto a tutte le ragazze della classe. Io ti ho dato otto. Gli altri però hanno riso." Mi spiega Mattew.

"Hanno ragione" rido.

Una lacrima segue, poi un'altra, ma nessuno se ne accorge, tutti pensano che siano lacrime dovute alla mia risata che da un pezzo è diventata quasi isterica. Nessuno se ne accorge.







NOTA AUTRICE:

Buon Natale in ritardo! Mi spiace non aver potuto farvi gli auguri prima ma tutte la cosa delle feste e così mi aveva un po' impegnato, comunque sia spero che abbiate passato un felice Natale con le vostre famiglie. 

Passando al capitolo, come vi sembra? Fatemelo sapere:)

Credo proprio che nel prossimo capitolo ci sarà un pov's harry, vi va l'idea? 

 Un abbraccio, ImBecky_99
  
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