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Autore: DioMagoPrescelto99    28/12/2014    5 recensioni
Salve popolo di EFP
Questa è una fanfiction che da tempo pensavo di pubblicare. La storia parla dei nostri amati Big Four in Panem, nel periodo dopo la rivolta dei ribelli e della Ghiandaia Imitatrice. Quest'ultima però non uccise la Coin con la freccia lasciandola vivere e attuare i suoi piani ...
Dal primo capitolo:
"Per quanto la rivolta, a parer di Jack, abbia diminuito l’egocentrismo e la futilità, gli Hunger Games sarebbero dovuti cessare per sempre, ma ancora una volta quest’anno eccoli che si ripresentavano sotto il nuovo nome di CAPITOL GAMES. Una volta i partecipanti di questi giochi erano due tributi, uno maschio e uno femmina, per ciascun distretto che va dal primo al dodicesimo. Ora invece la Coin aveva cambiato questa regola, facendo partecipare non più tributi dei distretti, ma cittadini di Capitol City."
Spero vi piaccia *^*
Genere: Angst, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PARTE PRIMA:

CAPITOL GAMES





CAPITOLO 1.



LA BUONA SORTE

Jack
 
-    Benvenuti, benvenuti, alla prima edizione dei nuovi Capitol Games! - , una donna di bassa statura vestita in modo sgargiante, elegante e piana di se, presentava sul palco il giorno della mietitura. Era il primo anno per quelli come loro e la cosa sicuramente non li entusiasmava come una volta.
-    E adesso prima di procedere con la mietitura vediamo il video in memoria dell’ultima rivoluzione! Capiamo come sono migliorate le condizioni di tutta Panem a cinque anni dalla rivolta della Ghiandaia Imitatrice!  - , tutti i cittadini alzarono lo sguardo sul grosso tabellone bianco sul quale varie scene di combattimenti e guerra si stanziavano nel silenzio tombale creatosi in piazza. Tutti erano all’attenti tremanti nel vedere quelle sanguinose scene di uomini che combattevano gli uni contro gli altri in una violenza mai vista prima.
Jack quella mattina si era svegliato presto per girovagare per la vecchia Capitol City, non più la città di un tempo, sgargiante, meravigliosa e stupefacente. Ormai era stata quasi completamente distrutta. Dopo la seconda rivolta dei ribelli Capitol ne era rimasta danneggiata. Ormai il presidente Snow era morto e i ribelli guidati da Katniss Everdeen si erano impadroniti della città e per tutti gli abitanti di quest’ultima non vi era stata nessuna via di fuga o di salvezza, perciò preferirono non reagire e accettare tutto. Da quel giorno ogni cosa cambiò, per Jack e tutti gli abitanti di Capitol la vita divenne giorno dopo giorno più difficile. La presidentessa Coin aveva deciso di diminuire drasticamente la ricchezza della vecchia capitale a favore degli altri distretti i cui abitanti un tempo soffrivano la fame, ricevendo molti vantaggi e più ricchezza migliorando così la propria qualità di vita. Il governo era molto cambiato rispetto a quello creato da Snow, tutti i distretti collaboravano a fornire ciò che possedevano di più agli altri distretti in un rapporto di supporto a vicenda, compresa Capitol City.
Ma questo non escluse la vecchia capitale dal progetto della presidentessa Coin, quest’ultima aveva attuato gli Hunger Games  a Capitol City , come forma di vendetta, facendo provare così ai cittadini di quest’ultima, cosa gli altri distretti avevano provato per ben 75 anni!
Girovagando l’albino rivide i vari palazzi, ormai distrutti o addirittura sostituiti, che una volta erano locali dove ci si poteva ballare fino a notte tarda, senza un orario preciso di ritorno a casa e luce illimitata per ore e ore accesa perennemente. Al contrario adesso, a un anno dalla rivoluzione, Capitol non poteva più contare sulle agevolazioni di prima così iniziando una vita più semplice, umile e meno festosa e questo a Jack piaceva. Non le erano mai piaciute quelle feste illimitate e chiassose, tutte quelle luci e quei rumori che non gli permettevano di riposare bene. Ma la cosa che più non sopportava del vecchio governo erano gli Hunger Games .
Quelle poche persone che erano riuscite a preservarsi quei lussureggianti e molto stravaganti vestiti, che una volta erano solite vestire, erano ormai gli unici che non avevano ancora del tutto accettato il nuovo presente. Un presente più umile, meno lussureggiante, più solidale e meno rumoroso per la vecchia capitale. Forse mettendo quei vestiti dalle strane parrucche vigorose, dai vestiti scomodi e ampi, colmi di strass e striature colorate e da quell’atteggiamento da superiori e ancora superficiale, stavano ancora cercando di oltrepassare lo shock dell’ultima ribellione. Quella gli ha portato via la loro vita quotidiana priva di lavoro, fatica o responsabilità, colma di pensieri non essenziali come la continua cura delle unghie e delle acconciature. Adesso Jack finalmente sperava di passare una vita migliore, una vita dove l’aiutarsi a vicenda e il lavorare per mangiare e sopravvivere, sempre con quella ironia che a lui piaceva portare in ogni luogo capitasse, fosse oramai il principio fondamentale.
Per quanto la rivolta, a parer di Jack, abbia diminuito l’egocentrismo e la futilità, gli Hunger Games sarebbero dovuti cessare per sempre, ma ancora una volta quest’anno eccoli che si ripresentavano sotto il nuovo nome di CAPITOL GAMES. Una volta i partecipanti di questi giochi erano due tributi, uno maschio e uno femmina, per ciascun distretto che va dal primo al dodicesimo. Ora invece la Coin aveva cambiato questa regola, facendo partecipare non più tributi dei distretti, ma cittadini di Capitol City. Jack capiva il perché di tutto questo. Loro abitanti della vecchia capitale erano sempre stati felici e contenti, addirittura tifando e incoraggiando i giochi a continuare e diventare sempre più difficili e assassini, provocando un grande odio verso di loro da parte dei distretti. Ma Jack, da sempre contrario agli Hunger Games, sperava che la rivolta avrebbe cambiato tutto, eliminando completamente i giochi, ma invece ora poteva toccare a lui entrare nell’arena. Poteva toccare a lui andare in quei terribili e violenti giochi di morte e omicidio. 
Durante i cambiamenti causati dalla rivolta, molti abitanti di Capitol erano morti per la mancanza di lusso e di agevolazioni portandoli addirittura al suicidio! Come poteva pensare la Coin di organizzare gli Hunger games con gli abitanti della vecchia capitale come protagonisti. Sarebbero morti in meno di due giorni! Forse era per questo che la nuova presidentessa aveva aspettato cinque anni prima di presentare questi nuovi giochi. Così gli abitanti avrebbero potuto abituarsi all’idea e forse anche allenarsi per cercare di sopravvivere. E così fu! Molti giovani della vecchia capitale dopo un lungo periodo di tempo passato a superare le loro abitudini da scansafatiche, avevano iniziato ad andare in palestra per prepararsi ad una eventuale loro estrazione dopo quei cinque anni di calma e di riposo stabiliti dalla Coin. Anche Jack era andato ad allenarsi molte volte cercando di imparare cose fondamentali per sopravvivere in qualche arena per la sopravvivenza. Lui aveva imparato anche ad usare bastoni di ogni tipo. Ora dopo cinque anni, si poteva concludere che molti giovani abitanti di Capitol City erano diventati validissimi avversari in un’arena di morte. 
Jack, perciò, era in giro per Capitol a sperare di non essere estratto per i Capitol Games durante la mietitura. Camminando pensava, fissando i vari edifici ancora tendenti a quei colori splendenti e quasi ridicoli, a tutti i cambiamenti che la rivolta aveva portato. La presidentessa Coin si era preparata bene per i Capitol Games, aveva diviso la vecchia e grande capitale in sei dipartimenti in modo da ottenere ben sei zone separate da muri o recinzioni. In ogni dipartimento sarebbe avvenuta la mietitura per i primi e unici giochi di Capitol. Da ogni compartimento sarebbero stati estratti quattro ragazzi, due ragazze e due ragazzi, almeno così avevano trasmetto via TV in tutta la nazione. Jack sperava solo di non essere uno di quelli. 
Nel suo dipartimento a Capitol, il sesto, aveva molte persone a cui voleva bene, sua sorella, sua madre e tre suoi amici conosciuti per la scuola e per il loro comune disprezzo verso gli Hunger Games, al contrario degli altri loro concittadini che li adoravano.  Sperava che queste poche persone sarebbero rimaste al sicuro a Capitol, ma non avrebbe neanche voluto essere estratto lui lasciandole lì e non rivedendole più. Perciò la cosa che più sperava era che la buona sorte fosse a suo favore. Che la buona sorte non lo possa dividere dalle poche persone che lui amava.
Dopo aver finito la sua passeggiata colma di pensieri e osservazioni. Jack tornò nella sua mediocre casa di periferia. Salì nella sua camera e si posò sul letto a fissare il soffitto cercando di non pensare all’ansia della mietitura che lo divorava da dentro. Sapeva che qualcosa sarebbe successo, lo sentiva dentro di sé. Poi giunse l’ora. Era mezzogiorno quando la madre entrò nella stanza avvertendolo di prepararsi e riportandolo alla realtà. 
Subito si alzò e indossò i vestiti che la madre gli aveva preparato, piegato e sistemato con cura sul mobiletto di legno di mogano di fianco al letto dell’albino. Prese la felpa con cura e subito ma sempre con delicatezza per non rovinare quel morbido tessuto che presto avrebbe toccato la sua pelle, la indossò. Sistemò bene il cappuccio dietro la nuca e abbassò leggermente la felpa fin sotto le anche. Prese il pantalone color marrone avano e lo indossò sistemando bene le tasche e le pieghe vicino le caviglie. Una volta pronto scese al piano di sotto, nel soggiorno, dove sua sorella, una piccola e dolce ragazzina dall’aria innocente, tremava dalla paura di quel giorno, dalla paura della mietitura. Anche lei sapeva quello che sarebbe potuto succedere. Anche lei sapeva che sia suo fratello che lei sarebbero potuti essere estratti alla mietitura. Tutta questa paura e tensione creatosi nella mente della ragazzina si poteva trasparire dai suoi enormi e magnifici occhi marrone scuro. Occhi innocenti e vulnerabili, molto vulnerabili.
Nonostante i due fossero fratello e sorella, era difficile capirlo. La piccola Emma Frost, aveva occhi castani e un viso circondato da capelli, dello stesso colore delle iridi, raccolti in una piccola treccia poggiata delicatamente sulla spalla destra della bambina. Al contrario Jack aveva occhi blu come un mare ghiacciato in periodo invernale e capelli che ricordavano in modo molto vago alla neve attecchita al suolo. Perciò come si poteva vedere fra i due vi erano più differenze che uguaglianze. Ma questo non poteva cambiare il legame di sangue e l’amore che l’uno provava per l’altra.
-    Ehi, Emma, va tutto bene! Ti prometto che andrà tutto bene - , disse Jack avvicinandosi alla sorellina con tanta dolcezza. La prese in braccio e l’abbracciò cercando di non far trasparire la paura che anche lui provava in quest’orribile giorno, cercando di mostrarsi forte e sicuro trasmettendole così questa falsa sicurezza che aveva e, con quella menzogna voleva aumentare la sicurezza dalla sorellina, pur sapendo che niente era sicuro durante la mietitura.
I due fratelli e la madre uscirono dalla casa e si avviarono al centro della città  del sesto dipartimento. Non appena tutti i cittadini del dipartimento si riunirono la cerimonia iniziò. Jack non seguì l’inizio della mietitura, si limitò a cercare con lo sguardo le altre tre persone che amava nella città, i suoi tre amici. Voltò lo sguardo fra la folla. Il primo che trovò fu il suo migliore amico Hiccup, intento e immerso nei suoi pensieri, sicuramente pensieri di paura e di vuoto interiore, pensieri che una volta erano immersi in invenzioni o oggetti elettrici. Poi voltò ancora lo sguardo trovando anche Merida, la rossa ribelle dai ricci indomabili, che durante tutto il periodo della rivolta era sempre stata una sostenitrice del volto della ribellione, la ghiandaia imitatrice, Katniss Everdeen. Per quel poco che Jack sapeva sulla signora Everdeen, si poteva notare delle uguaglianze fra le due: entrambe erano istintive e ribelli ed entrambe erano forti e dure. Poi per ultima trovò Rapunzel, quella dolce e innocente ragazza che da sempre aveva avuto un posto importante nel suo cuore. Jack sperava, anche di più di quanto lo facesse per sua sorella, che lei non venisse estratta per partecipare ai giochi. Le immagini di guerra scomparvero con il suono di quattro note, cantate nei 74° Hunger Games da una ragazzina, ingiustamente morta, chiamata Rue, e dallo sfondo della ghiandaia imitatrice in fiamme. Poi la donna bassa sul palco rigida e dura si avviò verso la conca alla sua sinistra dove vi erano scritti su foglietti di carta i nomi di tutte le ragazze del dipartimento. Ora la parte peggiore della mietitura stava per cominciare.
-    E adesso è arrivato per noi il momento di sorteggiare un giovane uomo e una giovane donna coraggiosi, che avranno l’onore di rappresentare il sesto dipartimento ai nuovi primi Capitol Games … - , lanciò uno sguardo a tutti lasciando un momento di pausa e di suspense, - … iniziamo con le signore … - , mise così una delle sue mani dentro la conca e con leggeri, lenti e continui movimenti di polso, la fece ondulare sopra i biglietti. Poi finalmente abbassò la mano, afferrò un bigliettino e tornò così al centro della piazza.
Poi aprì lentamente il foglietto e scrutò il nome. Dopo qualche secondo di tempo iniziò a parlare:
-    Rapunzel Corona! Su vieni qui! - , incitava al microfono guardandosi in giro per cercare di capire chi fosse la ragazza scelta. A Jack venne un tuffo al cuore. Proprio Rapunzel NO! Proprio la ragazza che  non voleva venisse estratta era stata estratta. Gli montava una rabbia e un forte dolore dentro che a guardarla salire quelle scale con il viso tremante, scolorito e quasi piangente, per poco Jack non svenne.
-    E adesso il giovane Maschio! - , la donna si avviò alla conca a sinistra e con la stessa delicatezza e lentezza aumentò sempre di più la paura di Jack di essere scelto. Forse la cosa positiva sarebbe quella di andare nell’arena insieme a Rapunzel, ma non poteva abbandonare sua sorella e gli altri suoi due amici. Ma Jack non potrebbe sopportare di andare in un’arena dove avrebbe dovuto combattere a morte con la ragazza a cui voleva più bene di tutti.
-    Hiccup Horrendous Hadock III! Vieni qui, dove sei?! - , ed eccone un altro, un tuffo al cuore, il suo unico migliore amico, ora doveva fronteggiare altre 23 persone mortalmente e una tra queste era la sua migliore amica. 
-    Torniamo alle ragazze … - , subito si diresse alla conca delle ragazze e con altri movimenti leggiadri di mano, che creavano suspense e più paura, estrasse il foglietto. Quel foglietto Jack sentiva che non era fortunato per lui. Che qualcosa di brutto stava per accadere e lui purtroppo non avrebbe potuto evitarlo.
-    Emma Frost! - , quel nome, quel nome non avrebbe mai voluto sentirlo da quella donna bassa e rigida sul palco. La sua mente stava andando in confusione, due dei suoi migliori amici erano stati estratti mentre sua sorella, la piccola e innocente Emma era appena stata chiamata a partecipare a quegli orrendi giochi. Cosa poteva fare?! Anche se si sarebbe offerto volontario non avrebbe potuto evitare che lei andasse nell’arena. Ma forse era l’unico modo per salvare la sua piccola sorellina, andare nell’arena lì con lei. Doveva offrirsi volontario!
-    Mi offro volontaria! … - , gridò invece una ragazza prima che Jack riuscisse a spiccicare una parola - … Mi offro volontaria come tributo! - . Qualcuno si era offerto volontario al posto di sua sorella?! Ma chi? Chi lo avrebbe fatto? Jack voltò lo sguardo verso la direzione della voce della volontaria. La sua mente si era leggermente rilassata. Sua sorella ora era salva. Ma quel leggero momento di sollievo passò subito. La ragazza che si era offerta volontaria era Merida! Jack ora si sentiva in debito. Merida, la sua migliore amica, si era offerta volontaria per salvare la sorella dell’albino. Questo gesto aveva appena mostrato la determinazione, la bontà e il coraggio della ragazza. Jack era fiero di avere un’amica così. Un’amica che presto si sarebbe dovuta scontrare mortalmente con altri 21 tributi esclusi Rapunzel e Hiccup. Jack avrebbe tanto voluto ringraziarla e fare qualcosa per lei. Ma niente avrebbe mai potuto risanare il debito che lui provava nei suoi confronti.
-    Bene, e tu come ti chiami? - , domandò la presentatrice della mietitura alla rossa non appena la raggiunse.
-    Mi chiamo Merida DunBroch - . Senza dare il tempo per altre domande Merida si posizionò accanto a Rapunzel cercando di calmarla e di farle superare, per quanto possibile, lo shock appena riportato.
-    Ok! Allora adesso è l’ora dell’ultimo ragazzo! - , si avvicinò ancora una volta alla conca dei ragazzi a destra. Senza indugiare o esitare afferrò il primo biglietto che le capitò di mano e ritornò al centro della piazza. Aprì il foglietto e scrutò il nome. 
-    Jack Frost! - , ecco, Jack lo sapeva. Sapeva che qualcosa sarebbe successo. Ma non poteva aspettarsi tutta questa sfortuna. Sovrappensiero e confuso l’albino si avviò verso gli altri tre tributi scelti in piazza. La sua mente era in uno stato così tanto confusionale che a malapena sentì le urla strazianti di sua sorella alle sue spalle. Arrivò vicino Hiccup e rimase lì dritto e freddo, immobile come un blocco di ghiaccio, con uno sguardo assente e sotto shock. Quel giorno, la buona sorte non era stata a suo favore.

 

N.A.: Salve a tutti!! Bene ringrazio tutti coloro che abbiano letto questo mio primo capitolo della mia cosuccia e che sono arrivati fin qui. Bene questo capitolo era il POV (point of view) di Jack dove come avete letto lo troviamo nel sesto dipartimento a sperare che né lui e né le persone a cui vuole bene vadano nell'arena. Ma come dice la frase finale la buona sorte non era stata a suo favore infatti non solo è stato estratto alla mietitura ma si è anche portato tutti e tre i suoi migliori amici nell'arena con lui xD. Quanta sfiga xD!!
Bene il prossimo capitolo sarà il POV di Hiccup dentro il palazzo di giustizia e vedrete cosa accadrà :)
La storia continuerà nello stesso stile dei libri di Hunger Games, ovvero la fanfiction sarà divisa in tre parti e questo come avete letto era solo il primo capitolo della prima parte chiamata Capitol Games...
Spero tanto di trovare recensioni che siano positive o negative che ben vengano perciò commentate se volete!
smetto di scocciarvi nelle note d'autore e vi lascio stare ... Al prossimo capitolo :)
DMP
  
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