Anime & Manga > Candy Candy
Segui la storia  |       
Autore: Monoi    28/12/2014    3 recensioni
"Anche io volevo bene a Candy, tutti noi le volevamo bene... perchè in questa giornata lui non vuole mai dividere il suo dolore con noi?" - 1922. Sono passati sei anni da quando Candy ha perso la vita in un terribile incidente ferroviario di ritorno da Rockstown. La grande famiglia degli affetti di Candy si ritrova per ricordarla alla Casa di Pony. Tra il dolore di chi l’ha amata fioriscono silenzi, rancori e misteri inconfessabili.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annie Brighton, Archibald Cornwell, Neal Leagan, Terrence Granchester, William Albert Andrew
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Neal... NEAL!” urlò Cathy disperata scuotendo le spalle del cugino. “Svegliati, svegliati!”
 
“Non si preoccupi, Miss Andrew, non è che io abbia picchiato forte, purtroppo è suo cugino che è uno smidollato e non ha sopportato nemmeno un paio di pugni in corpo.” disse Terence Graham, pulendosi il labbro ed il volto con la manica della camicia.
 
“Sta scherzando vero? Neal sta sputando sangue... avrà un’emorragia interna...” Cathy prese tra le mani il volto esangue di Neal, non sapendo che fare.
 
“Naah. Si sarà rotto un po’ il naso. O al massimo si sarà rotto un dente.” le rispose Graham accendendosi una sigaretta.
 
“E che cosa sta facendo ancora qui? Se ne vada! Altrimenti dovremo chiamare la polizia...” una grassa risata accolse le parole di Cathy. Graham si teneva al tronco di un albero, ridendo a pieni polmoni e facendo innervosire sempre di più la ragazza.
 
“Non mi faccia ridere Miss Andrew. La vostra famiglia è troppo importante perché lasci un evento del genere in pasto alla stampa. Il giovane Legan coinvolto in una torbida lite con un famoso attore... chissà come si divertiranno i giornali.” I lineamenti contratti di Cathy caddero in un’espressione di delusione, facendo divertire ancor di più Terence, che si avvicinò, chinandosi su di lei e soffiandole in faccia il fumo della sua sigaretta.
 
“Potrebbero anche inventarsi che la causa del litigio sia stata lei, Miss Andrew. Anche se non è una gran bellezza...” concluse, sorridendole con fare canzonatorio prima di voltarsi.
 
Mentre si allontanava, convinto di aver mortificato l’amor proprio di quella piccola Andrew, una domanda lo fermò a metà strada: “Perché, mia sorella era più bella di me?”
 
Terence, immobile e senza voltarsi, sibilò tra i denti “Cosa intendi dire, ragazzina?”
 
“Mi ha capito benissimo, signor Graham. Mia sorella Candy, era più bella di me?” Cathy si era alzata in piedi, l’orgoglio da bambina della casa di Pony che le infiammava le guance, le labbra serrate, pronta a qualsiasi risposta.
 
Terence le fu addosso in pochi secondi, afferrandola per le spalle, stringendole forte il mento con una mano, il viso a pochi centimetri dal suo: “Senti, sbarbatella, tu Candy non la devi neanche nominare. Lavati la bocca col sapone prima di pronunciare il suo nome... Altro che sorella! Solo perché quello schifo di famiglia ti ha adottata, chi ti credi di essere?”
 
Lo schiaffo di Cathy colpì Terence Graham con una forza e una velocità che  stupirono prima i suoi sensi e poi il suo orgoglio. Ma le parole della ragazza, se possibile, facevano ancora più male. “Perché lei, signor-grande-attore-dei-miei-stivali, chi è lei per potersi permettere di pronunciare il nome di mia sorella?”
 
D’istinto Terence arretrò di un passo, la mano posata sulla guancia bruciante. La ragazzina della casa di Pony era ancora lì, la testa alta e gli occhi infuocati. Le parole avevano abbandonato la mente dell'attore, lasciandolo muto di fronte all'esplosione verbale che proveniva da quella ragazzetta di fronte a lui.
 
“Candy mi ha visto arrivare qua appena nata, mi ha tenuto in braccio, mi ha asciugato le lacrime e mi ha fatto ridere, mi ha insegnato ad arrampicarmi sugli alberi, ho pianto quando gli Andrew l’hanno adottata, ho riso delle sue gioie, appena ho imparato a scrivere le mandavo le lettere assieme a tutti i miei fratelli della Casa di Pony... Candy era la mia famiglia più di quanto lo possano essere mai tutti gli Andrew messi insieme... e chi è lei per dire a me di non nominarla?”
 
Gli occhi di Terence si facevano sempre più grandi ad ogni frase, ammutolito dalla potenza delle emozioni di quella... Come definirla? Orfanella? Ragazzina? Ribelle? Cos'era quel modo di comportarsi del tutto fuori luogo di fronte ad un adulto, da parte di una giovane della buona società?

“Chi si crede di essere? Lei, che ha preso a pugni Neal? Pensa che Candy ne sarebbe felice? Che cosa pensa avrebbe fatto mia sorella a vederla comportarsi così?”
 
All’improvviso, Terence batté le palpebre, cogliendo il senso delle sue parole. Di sicuro, Candy si sarebbe arrabbiata. Non aveva difeso nessuno, attaccando briga con Legan. Aveva solo sfogato il suo odio nei confronti degli Andrew per come avevano trattato male Candy.

Abbassò la testa, mentre guardava le sue mani che avevano ancora qualche traccia di sangue. Suo o di Neal, non importava neanche più. In realtà, Terence avrebbe voluto picchiare a sangue un altro. Ne era ben consapevole. Si girò, per non far vedere alla piccoletta che gli stava davanti le lacrime che gli bruciavano dentro gli occhi.

Sospirò. Piano, tanto da non essere udibile, ma il movimento delle sue spalle e della sua cassa toracica non passarono inosservati agli occhi di Cathy, che teneva lo sguardo fisso sull'attore. "Tra un po' picchierà anche me" pensò la giovane. E invece, le giunsero le parole che meno si sarebbe aspettata di sentire, per lo meno in quel momento.
 
“Io... io... io l’amavo.” sussurrò Terence agli alberi intorno.

Il suono della sua voce si spense tra le fronde degli alberi. L'attore rimase immobile, ad osservare un piccolo faggio che cresceva a pochi metri da lui. Cathy valutò tra sè cosa rispondere. Poteva anche andarsene, a chiamare qualcuno per recuperare Neal svenuto, ma qualcosa la trattenne.
 
“Tutti qui l’amavamo, signor Graham.” 

Il silenzio accolse la sua frase, ma il torace dell'attore si mosse più di una volta. Buon segno. Cathy continuò.

"E per quanto lei faccia fatica ad accettarlo, anche gli Andrew l'amavano. Anche Neal."

"Stia zitta, signorina." Rispose subito lui, voltandosi aggressivo "ho capito che non è esattamente un esemplare tipico di quella famiglia, ma lei non ha la più pallida idea di cosa sia successo a Candy, negli anni in cui ha vissuto con loro... E anche quando ne era lontana!"

"E allora me lo racconti lei,  Signor Graham, che cosa hanno fatto gli Andrew a mia sorella!" Chiese lei, tremando un po' per l'enormità della richiesta.

Lo sguardo di Terence passò in lampo dalla disperazione alla determinazione. Una lacrima pendeva ancora all'angolo dell'occhio destro, quando un sorriso beffardo contrasse i  muscoli del viso. "Perchè no? La sua richiesta, Miss Andrew, mi alletta non poco. Purtroppo le cose da raccontare sono molte e temo che oggi non riuscirei a dirle tutto quanto meriterebbe la sua attenzione. Inoltre, ho un treno che mi aspetta per riportarmi a New York in tempo per le prove di domani. Sarà per la prossima occasione".

E si era mosso verso Neal, caricandoselo sulle spalle sotto l’occhio stupito e anche un po’ ansioso di Cathy, che cercava di sostenere, per quanto possibile, la testa del cugino penzolante e priva di sensi. Nel movimento, il tabacco e le cartine di Neal scivolarono dalla tasca della giacca e si riversarono sull'erba.

Terence, indeciso se raccoglierle o meno, si fermò, solo per vedere Miss Andrew precipitarsi a raccoglierle con le sopracciglia aggrottate. In pochi secondi, la giovane aprì il coperchio della tabacchiera finemente intarsiata e rovesciò il contenuto sul terreno, disperdendolo attorno. Con un movimento fulmineo nascose le cartine in qualche piega del vestito, tanto velocemente che nemmeno Terence si accorse dove. 

Mentre la ragazza riponeva la tabacchiera da tasca nel panciotto di Neal, incrociò lo sguardo perplesso dell'attore. Arrossendo un po', Cathy cominciò a giustificarsi: "Fumare è un brutto vizio, non trova? Quando scopro il tabacco di mio cugino glielo nascondo o lo butto via. So che lo comprerà di nuovo, ma almeno per qualche ora o per una giornata i suoi polmoni riposano un po'".

Cathy vide l'espressione seria del Signor Graham mutare lentamente. Gli occhi blu si scostarono da lei per mettersi a fissare un punto lontano, tra le foglie. I lineamenti si erano distesi e un lievissimo sorriso aveva spianato le ombre che sempre si notavano sul suo volto. Chissà a cosa stava pensando. Un ricordo, probabilmente felice.

Si incamminarono fuori dal boschetto di faggi, oltrepassando la staccionata alla fine del viottolo. D'un tratto, dopo il lungo e meditabondo silenzio che aveva impegnato l'attore nel suo strano sorriso, una leggera risatina soffocata si sentì provenire dalla gola di Terence Graham. Questa volta fu il turno di Cathy di lanciare un'occhiata perplessa.

"Sa una cosa, Miss Andrew? Mi ero davvero sbagliato. Mi scuso per le mie imperdonabili parole di prima. Lei è davvero la sorella di Candy.”

L'affermazione non stupì più di tanto la ragazza. "Candy per me è stata non solo una sorella, ma un modello da imitare. Quando non so cosa fare, penso a come si sarebbe comportata Candy al mio posto... Beh, a volte comportarmi così è più un male che un bene. Almeno a detta di Zia Elroy. Per fortuna lo zio è sempre dalla mia parte, anche ieri mattina..."

"E sua cugina Iriza? Come sono i rapporti con lei?" La interruppe a bruciapelo Terence, come se volesse cambiare argomento urgentemente. 

"Oh, anche lei la conosce? Beh... Da Iriza ci si deve aspettare qualsiasi cosa. I miei primi mesi con gli Andrew sono stati terribili a causa sua, meno male che c'è Neal..." Rispose Cathy, senza trattenere un sorriso all'indirizzo del cugino incosciente che dondolava sulle spalle di Terence Graham. Pensandoci un po', la situazione era davvero irreale.

"Perché ha detto meno male che c'è Neal?"

“Non è certo un santo, lo so. Perde tempo a spender soldi tra donne di malaffare, non lavora, non fa nulla, è scorbutico e maleducato, mi tratta a male parole e spesso mi insulta, ma è solo un comportamento esteriore. Mai una volta ha osato farmi del male. Anzi, mi ha sempre difeso da Iriza. Hanno persino litigato pesantemente per causa mia.”
 
Un leggero sorriso si era fatto strada tra le labbra di Terence all’idea dei fratelli Legan che litigavano. Anche se in maniere indiretta, era sempre merito di Candy, no? O meglio, dell'influenza che Candy aveva avuto su quella ragazzina. “Iriza... Davvero Neal ha litigato con lei?” chiese, alzando gli occhi verso Cathy.
 
“L’ho visto coi miei occhi signore” gli rispose la ragazza, gli occhi scuri aperti come quelli di un bambino che giurava su quanto aveva di più caro al mondo.
 
Continuarono a camminare in silenzio attraverso il viottolo dei ciottoli lungo l’orto di Suor Maria. Prima di separarsi, sul retro del pollaio di Miss Pony, Terence le porse il suo biglietto da visita.

“Tenga. Se avrà modo di venire a New York, in futuro, mi contatti. Sarà un piacere averla ospite per un tè e raccontarle della Candy che ho conosciuto."

Cathy raccolse il biglietto da visita con gli occhi sgranati, incredula. "N-non so quanto possa essere appropriato incontrarla da sola, signor Graham".

"Capisco... Se vuole, può venire accompagnata da suo cugino. Cornwell, ovviamente, non parlo di Legan. Anche se forse correremo il rischio di prenderci a pugni lo stesso..." precisò con una risata.

Cathy era indecisa se sorridere sollevata o preoccuparsi ulteriormente, quando un pensiero improvviso contorse nuovamente i lineamenti del suo interlocutore in una maschera beffarda. "Oppure venga accompagnata da suo zio William. Scommetto che sarà ancora più divertente." 

Cathy percepì che la frase conteneva un sentimento di compiacimento davvero sinistro e rabbrividì, nonostante la giornata primaverile. Ma ben presto i bei lineamenti del grande attore si rilassarono nuovamente non appena si posarono su di lei, per tornare quelli dell'affascinante Terence Graham che aveva fatto innamorare di sè mezzo mondo.
"E se per caso Legan, o Iriza, o un altro Andrew oserà farle del male, mi scriva pure. Verrò io a salvarla.” concluse con un sorriso triste.
 
Cathy, confusa e con un'oppressiva sensazione di infelicità nel cuore, si voltò per andare a chiamare i suoi fratelli. Mentre guardava la ragazzina allontanarsi, Terence mormorò fra sé, sprofondato nelle sue riflessioni “Come non ho mai fatto con Candy."
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Candy Candy / Vai alla pagina dell'autore: Monoi