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Autore: xX__Eli_Sev__Xx    28/12/2014    0 recensioni
Incredibile quanto la guerra e la perdita possano sconvolgere la vita delle persone.
Ellie Nightshade e Henry Faircross lo sanno bene.
Nella prima guerra contro Valentine entrambi hanno perso tutto: la propria famiglia, la propria casa, le proprie certezze...
Quando Magnus Bane li porta via da Idris diretto all'Istituto di New York, sono ben consci che l'unica cosa su cui potranno fare affidamento sono loro stessi.
Per questo decidono di diventare Parabatai.
Perché avere un Parabatai vuol dire proteggersi a vicenda, amarsi incondizionatamente, essere amici, fratelli ed essere pronti a sacrificare tutto per la felicità dell'altro: essere una famiglia.
Quando la guerra mortale minaccerà di distruggere ogni cosa ancora una volta, i Cacciatori dell'Istituto di New York si ritroveranno a combattere non solo contro i Demoni evocati da Valentine e Sebastian - intenzionati a creare una nuova stirpe di Shadowhunters - ma anche contro quelli che si annidano nelle loro anime e dovranno essere pronti a perdere tutto pur di proteggere coloro che amano.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Love turns to ashes
 
I
Programmi
 
 
 - RAGAZZI! - una voce proveniente dal piano inferiore penetra le pareti e la porta della mia camera da letto all’Istituto di New York. Il sole accarezza delicatamente le pareti rocciose dell’edificio, facendo penetrare il suo calore e i suoi raggi all’interno.
 Mi stropiccio gli occhi e sbadiglio. Mi metto a sedere sul letto desiderando di dormire ancora qualche ora. 
 Forza, Ellie. O Hodge ti ucciderà, mi dico.
 Controvoglia mi alzo dal letto a baldacchino e, infilandomi le ciabatte, mi dirigo verso il bagno della mia stanza.
 Le pareti della camera, dipinte interamente di azzurro, sono illuminate dai raggi del sole che penetravano dalla finestra.  
 Quando entro nel piccolo bagno osservo la mia immagine riflessa nello specchio e i miei occhi azzurro-grigi incontrano quelli del mio riflesso. I capelli biondi e corti sono spettinati, perciò cerco una spazzola e comincio a sistemarli. Alla fine, mi arrendo al fatto che sono impossibili da domare; prendo il piccolo barattolo di gel poggiato accanto allo spazzolino e raccogliendone un po’con le dita, li sistemo.
 Quando ho finito, mi infilo un paio di jeans attillati, una camicia bianca e i miei stivaletti preferiti: quelli che uso quando vado a caccia di demoni. Prendo gli anelli e i braccialetti sul comodino e mi avvicino alla finestra. La apro e inspiro per un momento l’aria primaverile.
 New York, con i suoi rumori e suoni è sveglia già da un paio d’ore. Le auto sfrecciano davanti all’Istituto senza vederlo per quello che è veramente. L’Hudson riflette il sole e i grattaceli facendoli sembrare tremolanti e insicuri.
 Sorrido davanti a quello spettacolo così famigliare e poi, ricordandomi che il direttore, nonché mio tutore, Hodge Starkweather mi ha chiamata dal piano di sotto, mi allontano dalla finestra ed esco chiudendomi la porta alle spalle.  
 Svolto l’angolo e mi incammino lungo il corridoio. Le pareti sono tappezzate di dipinti e quadri di ogni genere: raffigurano angeli, battaglie, cacciatori di demoni come me… Alte e inquietanti armature stanno in piedi tra una porta e l’altra a fare la guardia.
 Non mi ci abituerò mai. Sono troppo tetre.
 Percorro a grandi passi il corridoio freddo.
 Superata la stanza di Hodge, svolto a destra dove la strada si incrocia con il corridoio che conduce all’ala che comprende le stanze maschili.
 Rallento vedendo una figura venirmi incontro.
 Un ragazzo moro e alto, mi sta salutando con la mano alzata.
 - Buongiorno, Ellie. - dice, quando mi raggiunge.
 - Ciao, Alec. - lo saluto; è il mio migliore amico da quando siamo bambini e tutte le mattine ci incontriamo per andare a fare colazione insieme.
 Ci incamminiamo verso la cucina, da cui proviene un profumo di frittelle molto invitante.
 - Dormito bene? - domando.
 - Sì, tu? - chiede lui sorridendo.
 - Non male. - ribatto, sorridendo a mia volta. - Dove sono Izzy, Jace e Henry? -
 - Credo che stiano arrivando. - annuncia lui, volgendosi indietro per controllare se uno dei miei amici è dietro di noi.
 
 Arrivati in cucina, vediamo che Hodge è seduto al tavolo e si sta gustando la sua colazione. Hugo, il suo corvo, è appollaiato sulla sua spalla, come sempre.
 - Buongiorno, Hodge. - lo saluta Alec.
 - Buondì, Hodge. - aggiungo io.
 - Buongiorno, Alexander. Ciao, Eleanor. - nonostante odi essere chiamata con il mio nome completo, quando lo fa Hodge non ci faccio più caso. Non riesce a chiamarci con abbreviativi, preferisce i nomi per intero. Ciò non toglie che odio essere chiamata con il mio nome completo. Nessuno lo fa mai. Mi chiamano tutti Ellie, proprio come facciamo con Isabelle, la sorella di Alec, chiamandola Izzy, anche se lei adora il suo nome.
 - Dove sono gli altri? - domanda ancora lui.
 Io e Alec facciamo spallucce. - Non li abbiamo visti. - aggiunge Alec.
 Cominciamo a servirci le frittelle e Alec dopo essersi versato una tazza di caffè, fa lo stesso anche per me.
 - Grazie. - dico.
 Lui sorride e si siede accanto a me. Da quando siamo venuti a vivere all’Istituto di New York, siamo diventati inseparabili. Maryse e Robert Lightwood, i genitori di Alec, sono spesso in viaggio e quando vengono a far visita ai due figli maggiori nella Grande Mela, non sono soliti restare per molto tempo.
 I miei genitori, invece, sono morti dieci anni fa, quando avevo solo sette anni; uccisi da un Demone Superiore, proprio come quelli di Henry, il mio parabatai.
 La porta della cucina si apre.
 Una ragazza snella, dai lunghi capelli corvini, vestita di tutto punto entra avanzando elegantemente.
 - Buongiorno, Isabelle. - la saluta Hodge.
 - Buongiorno a te, Hodge. - dice lei, muovendosi verso suo fratello e me. - Ciao, ragazzi. - dice e noi le regaliamo un grande sorriso.
 Mi chiedo come faccia ad essere sempre così bella. Ogni volta che la guardo, la sua bellezza sembra aumentare. È sempre elegante, aggraziata e femminile. Il contrario di me: maldestra e sportiva nei modi e nel vestire. Una vera Cacciatrice.
 
 Dopo mezz’ora, delle risate riempirono l’aria.
 La porta della cucina si spalanca ancora. Questa volta ad entrare sono Jace e Henry.
 Il primo è biondo, alto e attraente e l’amico non è da meno.
 Henry ha la stessa età di Alec e me, e due anni in più di Isabelle e Jace, è alto, moro e ha due profondi e penetranti occhi neri.
 - ’Giorno. - dicono in coro i due.
 - Finalmente, ragazzi. Credevamo foste scomparsi. - esclama Hodge alzandosi e poggiando la tazza nel lavello.
 I due si siedono al tavolo, davanti a noi e cominciano a servirsi frittelle e succo d’arancia. Non rispondono al direttore, sono abituati alle sue ramanzine e non ci fanno caso da tempo, ormai.
 Lui li osserva per un momento e poi esce per andare a rintanarsi in biblioteca, dove rimarrà probabilmente per il resto della giornata.
 - Che facciamo oggi, ragazzi? - domanda Isabelle spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
 - Che ne dite di andare a cercare qualche demone? - propone Jace, sorridendo.
 - Non c’è bisogno di andare a cercarli, Jace. Ci trovano loro già troppo spesso. - ribatto.
 Alec e Henry ridono, mentre Jace sbuffa annoiato.
 - Che ne dite di un po’ di allenamento, allora? - propone Isabelle.
 - Io ci sto. - dice Alec, sorridendo alla sorella. Jace annuisce, conscio che non sarà entusiasmate quanto combattere contro un demone vero, ma almeno non si annoierà a morte.
 Henry scosse il capo. - Io opto per una passeggiata. Voglio riposarmi almeno oggi e soprattutto fuggire prima che a Hodge venga la brillante idea di mandarci in missione. -
 - Vengo con te. - dico e lui mi sorride.
 
 
ANGOLO DEL MOSTRICIATTOLO CHE SCRIVE
Ciao a tutti! ;D
Innanzitutto premetto che stavo lavorando a questa long da un po’ e finalmente – anche se non è ancora finita – mi sono decisa a pubblicarla. E’ la mia prima storia su questo fandom, perciò abbiate pietà.
Sono una fan sfegatata di Shadowhunters: ho letto i libri, i racconti… tutto. Amo particolarmente Le Origini, ma ho deciso di buttarmi sulla saga principale per questa ff e scrivere una seconda long ambientata nell’epoca vittoriana (che è solo all’inizio, per ora).
Anyway, so che vi sto annoiando parecchio, perciò la farò breve.
Fatemi sapere cosa ne pensate (anche se è qualcosa di negativo).
xX__Eli_Sev__Xx
P.s. Pubblicherò un capitolo alla settimana, probabilmente il lunedì, perciò, imn via del tutto eccezionale, dato che oggi è domenica, pubblicherò il prossimo domani!

 
   
 
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