E siamo sempre stati così diversi! Non per gusti, dico, ma profondamente, nell'essenza, negli ideali e poi ancora più in fondo. Ricordo che ridevi di gusto ascoltando Vasco Brondi, e dicevi che anche a te sarebbe piaciuto avere sempre da fumare come le ciminiere. E io ti guardavo sorridendo muta, ma nel frattempo avevo diciassette anni e il mondo mi sembrava già troppo difficile, e scrivevo poesie che tu non capivi. E io non capivo quanto tu fossi terrorizzato dalla tua apatia. La mettevi sempre sul tavolo, a un certo punto delle conversazioni, come per giustificarti, come se ti riassumesse tutto.
E poi, ti ricordi di quando ti sei innamorato?