Fu una sensazione terribile volare, più che altro mi stringevo fortemente al ragazzo davanti a me, che giustamente se la godeva e molto, appena ebbe raggiunto quota iniziai a sentire l’adrenalina, stesi un braccio e sfiorai una nuvola, e dei quant’era bella quella sensazione. Guardai in giù e vidi il mare sorrisi, mi sentivo tutt’una con il cielo.
- Tra poco scendiamo- Urlo Draco, annui stringendomi di nuovo a lui.
A differenza della salita la discesa avevo un sorriso stampato sul viso, ora capivo perché mio nonno e gli altri Berkiani amavano i draghi, ti facevano sentire così liberi…
- Principessa.- Non mi resi neanche conto che Draco era già sceso e stendeva la mano verso di me, sospirando la presi e scesi, lui subito mi strinse contro il suo petto sorridendo.
- Benvenuta nella mia barca, principessa, ti porteremmo come ho promesso nell’isola dei draghi, lì avrai come mio regalo di nozze un drago che sceglierai, poi torniamo e ci sposiamo- lo guardai e mi persi nei suoi occhi.
Mio nonno amava ripetermi l’importanza degli sguardi, e quello di Draco era quasi terrorizzato, come se avesse paura che io scapassi, il suo piano era fin troppo perfetto e ora aveva il terrore che qualcosa andasse storto.
-Tuo padre è ancora vivo?- Chiesi, ma la sua risata mi fece capire che quella domanda era davvero stupida.
- E’ stato mio nonno, non è così?- lui annuì, ora aveva una mano che mi stringeva il fianco mentre l’altra accarezzava il mio labbro inferiore, che d’istinto si era aperto appena era stato sfiorato.
- Il piano di mio padre era di dominare tutto, ma perché comandare con il terrore quando ne puoi avere il rispetto? Perciò a differenza di mio padre non distruggerò Berk ma bensì la governerò, e tu sarai al mio fianco- Ingoiai secco un po’ me lo aspettavo questo piano, ma una millesima parte di me sperava almeno un po’ che fosse per qualcos'altro.
- Ho studiato per anni la vostra popolazione, e ho sperato che fossi tu a regnare, una dolce ragazza vergine, la quale mi sarei abbastanza divertito molto durante la luna di miele.- Gli diedi un pugno e indietreggiai sfoderando la mia spada.
- Non osare toccarmi lurido essere invertebrato che non sei altro.- Sibilai mentre lui rideva.
- Mio padre aveva ragione i Haddock sono tizi orgogliosi e ne vale la pena averne uno da addestrare, di certo sarò più facile di un drago, ma voglio divertirmi- Ringhiai, maledicendomi per aver dato ascolto a quel maniaco.
- Capitano, partiamo? – chiese uno dei suoi seguaci, Draco gli sorrise annuendo.
-Tu dormirai in cabina con me- Disse sorridendomi.
-Neanche morta – borbottai disgustata.
-O con me o con loro.- Disse indicando un suo seguace che si leccava il piede, mi viene il voltastomaco.
-Basta che non dividiamo il letto.- Lui sorrise e ne fu d’accordo. Che gli dei mi siano d’aiuto.
Draco sorridendomi mi fece segno di seguirlo per quanto il mio cervello mi dicesse di abbassare il capo, camminavo a testa alta, con il petto gonfio. Maledetto orgoglio vichingo.
I suoi seguaci appena mi vedevano, ridevano e facevano gesti osceni indicandomi, che maiali.
Sospirai finalmente davanti alla porta della cabina del capitano.
- Benvenuta nella nostra cabina, principessa- aprì la porta e mi fece entrare. Non mi sorprese molto vedere un letto grande quasi matrimoniale, e un’amaca non molto distante.
Draco mi sorrise, ovviamente sperava che io preferissi il suo letto che sembrava alquanto morbido, invece mi avviai verso l’amaca e mi sedetti sopra, sperando di non cadere.
- Mi sono permesso di comprarti dei vestiti- lo guardai alzando un sopracciglio.
- Perché l’hai fatto? Speravi già che acconsentissi a questo piano malefico? – lui rise, mentre mi imbronciavo sempre di più. - Senti signor-cavaliere-dalla-chioma-dorata, se mi dai qualche spiegazione ne sarei molto felice- lui si sedette vicino a me, d’istinto indietreggiai mentre lui rideva sempre di più.
- Come ogni cattivo ho una spia fedele- a quelle parole, mi sentì impallidire, ingoiai secco cercando di non far vedere la mia paura.
-C-cosa? C-c’è un tra-traditore a Berk?- Lui mi sorrise inclinando di lato la testa.
-Esatto! Indovina chi è!- Iniziò a saltarellare sull’amaca, quasi come se fosse un bambino al giorno dello Snoggeltogg.
- Non dirmi che si tratta di quel idiota di Eret- lui scosse allegro la testa.
- No, riprova! Adoro vedere la luce di speranza spegnersi negli occhi degli altri! – Lo guardai scuotendo la testa.
- Oh bene, mister-risucchia-luce, dimmi chi è colui a cui devo la rovina della mia vita?- borbottai incrociando le braccia al petto.
- Mi ha detto che lo chiamate “salvatore di Berk”, mi ha anche detto che le donne gli cadono ai piedi appena lo vedono!- Rimasi in silenzio per qualche secondo per poi scoppiare in una fragorosa risata, stranamente fu’ a Draco che la luce di speranza si spense.
- Per caso è altro, spalle larghe, capelli neri lunghi, qualche tatuaggio qua e là?- Dissi fra le risate, lui silenziosamente annuì.
- Caro mio, ti sei fidato dello scemo del villaggio, codesto che si crede nostro salvatore non sa neanche allacciarsi il proprio stivale!- lui sbuffo mentre ridevo ancora.
- Anche se è un idiota, mi ha spifferato molte cose sul tuo conto!- potevo vedere che ad ogni mia risata la sua rabbia cresceva.
- Ci credo! Mi rubava i vestiti! E io che lo consideravo un pervertito!- Risposi ora non ridendo più.
- Cosa?- Questa volta sembrava confuso e non più arrabbiato.
- Sin da bambini aveva, anzi ha, una cotta per me. Ovvio che sa tutto di me!- borbottai, questa volta fu’ lui a scoppiare a ridere.
- Quindi mi stai dicendo che lo scemo del villaggio è innamorato di te?- gli diedi le spalle e non gli degnai di una risposta, all’improvviso sentì un alito freddo vicino all’orecchio.
- In tal caso, dovresti ringraziarmi, ti ho salvato dalle sue grinfie- mi sussurrò con tono seducente che mi fece venire un brivido.
- Lo avrei preferito al tuo posto!- Risposi cercando di non balbettare, lui rise e si alzò, mentalmente ringraziai tutta Asgard.
- Sono certo che ci divertiremmo molto in questo viaggio- disse poi uscendo per poco non fu’ colpito dal cuscino che gli avevo tirato, lo avrei ucciso ne ero certa.