LITTLE DEMIGODS AT THE OLYMPUS NURSERY
3. Tiny demigods against the gods
I bambini non erano
per niente sazi. Dopo aver mangiato quei biscotti, anzi, non volevano altro che
altro cibo. Dovevano trovare i propri genitori.
“Ma sono in
riunione!” obbiettò Annabeth. “Fa lo stesso, smetti di fare la Sapientona!”
rispose Percy. “E tu smetti di comportarti come una Testa d’Alghe!” gli disse
lei. “Il mio Pessy non è una Teta d’Aghe!” fece Nico, stringendo Percy protettivamente.
“Andiamo bambini, le regole sono fatte” cominciò Luke. “Per essere infrante!”
terminò Thalia. Lui la guardò, incuriosito. “Guardi Angel’s Friends?” Lei
annuì, un sorriso sulle labbra. Clarisse storse il naso. “A me piace Miker
Bike.” Will annuì. “Si anche a me
piacciono.” Piper saltò su. “A me piacciono le Winx, se tu lo vuoi tu lo sarai: una di noi…”Jason la interruppe. “Beh,
Huntik è la cosa migliore.” Percy annuì. “Ha ragione Jason.” Anche Nico annuì. “Celcatoli di magie e tesoli antichi, talimani
e plofessie, terre di tita….” “NO!” Fece Annabeth, tappandogli la bocca. “Non
puoi dire quella parola sull’Olimpo!” spiegò la ragazza, col viso incupito. “Perché
no?” chiesero Leo, Percy e Jason. “Perché sono cattivi, e i nomi sono potenti.”
“OOOH.” Fecero tutti i bambini. “Interessante.” Fece Clarisse. “Ora cerchiamo i
nostri genitori.”
Si divisero in
gruppi. Thalia e Luke andarono insieme. “Ehi Luke.” Fece la piccola. “Dimmi.”
La ragazza lo guardò. “Visto che siamo tutti e due grandi, ci fidanziamo?” Lui
annuì, serio. “Va bene.” E continuarono a camminare, mano nella mano. Dopo
qualche minuto Luke disse. “Visto che stiamo insieme, posso baciarti?” La
ragazza annuì. “Va bene.” E il ragazzo le diede un bacio umido sulle labbra. “Questo
è un bacio?” chiese Thalia. “È disgustoso. Perché i grandi lo fanno sempre?” Il
bambino ridacchiò. “I grandi fanno spesso cose disgustose.” Le spiegò Luke,
pazientemente. “È per questo che sono
cose da grandi. Capisci?” lei annuì. “Cavoli, tu sì che sai molte cose.” Lui
buttò il petto in fuori, gongolante.
“Sai, la mia solella,
mi a detto che lei è già venuta qua.” Percy guardò il piccolo Nico. “Davvero?”
Lui annuì serio. “E pel quetto che ci sono solo io oggi.” Annabeth lo guardò
scocciata. “Sbrigatevi, voi due!” “Io sarei più veloce di te!” ribatté pronto
Percy. “Seee, come no!” fece Annabeth, con una smorfia in volto. “Facciamo una
gara, allora.” Nico si parò davanti a loro. “Pronti, via!” I due partirono
correndo verso il portone e Percy arrivò primo. “Ho vinto!” Annabeth lo guardò,
palesemente irritata. “Come premio avrai una promessa.” Decise Annabeth. Il ragazzo
ci pensò su. “Tu e Nico verrete a giocare con me a casa mia, e da grandi io e
te ci sposeremo.” Lei sorrise. “Perché ci sposeremo?” “Così io mi diverto e tu
sarai costretta a stare con me per sempre!” Il ragazzo sorrise. Lei scosse la
testa, ridendo. “Sei proprio una testa d’Alghe!”
“Gli abbiamo
trovati!” urlarono Will e Clarisse. Tutti quanti i bambini si dissero verso di
loro. I genitori stavano facendo un festino.
“Altro, che riunione!” dissero i bambini. In qualche modo i genitori li
sentirono. Zeus guardò i bambini un poco spaventato da Clarisse.
“Papà!” fecero
Jason e Thalia. “Perché non ci hai invitato? È l’ennesima ragazza? E perché tutte
queste ninfe e muse?” Zeus si fece piccolo sotto lo sguardo di Thalia.
“Papà!” disse
Percy. “Ti diverti con le muse e le naiadi di cui mi avevi detto? Aspetta solo
che lo dica alla mamma.” Poseidone arrossì violentemente. “Non dirlo a Sally!”
“Ehm, Clarisse, non
è niente.” Iniziò Ares. “Un festino papà? UN FESTINO! Aspetta che mamma lo
sappi! Ha già collezionato una marea di armi da taglio che non vede l’ora di
usare.” Il dio della guerra impallidì.
“Nico, stavamo solo
giocando.” Tentò Ade. “Lo dico alla mamma, così impali”. Il dio degli Inferi
cominciò a pensare a come lo avrebbe ucciso Maria.
“La mamma ti
ammazza questa volta.” Disse Will. “Ma non serve che glielo dici, no?” Il ragazzo
sorrise al padre benevolo. “Buona cosa che tu sia il dio della medicina, avrai
bisogno di curarti da solo.” Apollo sbattè la testa sul tavolo.
Annabeth guardava
propria madre con le mani sui fianchi. “Mi avete mentito madre!” Atena guardò
la figlia con le mani sui fianchi. “Sei uscita dall’asilo di nascosto.” Le due
donne continuarono a fissarsi con sguardo indagatore, entrambe senza battere
ciglio.
“Mamma, anch’io
voglio festeggiare!” si lamentò Piper. “E allora festeggiamo!” si esaltò
Afrodite. Entrambe presero a ballare come pazze.
“Se mi fai restare,
questo sarà il nostro piccolo segreto.” Disse Leo, con un lampo negli occhi.
Efesto gli strinse la mano. “Bravo piccolo.”
Luke semplicemente
si mise a ballare col padre.
Alla fine della
giornata prima che tutti se ne andassero, Zeus richiamò gli altri dei. “In
barba alla tradizione, questa è l’ultima volta che facciamo questo.” Gli altri
dei annuirono, d’accordo.
A casa, Percy rise,
mentre guardava sua padre venire attaccato dalla madre e invocare l’acqua per
salvarsi.
Tutto è bene ciò
che finisce bene.