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Autore: Ali_TheDemigod    01/01/2015    5 recensioni
E se Percy, dopo essersi svegliato alla Casa del Lupo, essere andato in Alaska con Hazel e Frank, non si fosse ricordato di nulla? Di Annabeth, del Campo Mezzosangue, di Grover e Tyson? Se pensasse di essere un normale figlio di Nettuno? Cosa succederà quando Annabeth e gli altri arriveranno al Campo Giove?
[Dal testo]
Annabeth si guardò intorno, esaminando uno ad uno i volti dei Romani. Poi, qualcuno apparve tra la folla e il resto scomparve.
Percy era cambiato dall’ultima volta che lo aveva visto. Era più alto, più muscoloso e abbronzato. I capelli neri erano spettinati come sempre, mentre gli occhi verdi guardavano incuriositi i nuovi arrivati.
Quando la figlia di Atena incrociò il suo sguardo, si sentì investire da un calore improvviso. Tentò di sorridere, sorriso che lui ricambiò anche se un po' confuso.
— Cosa succede qui? — chiese la voce di una ragazza.
Annabeth distolse a fatica gli occhi da Percy e la osservò.
Stava per fare un passo avanti e presentarsi, quando qualcosa la fece impietrire.
Quella ragazza con gli occhi d’ossidiana si era avvicinata a Percy e gli aveva stretto la mano.
— Chi sono Perce? —
— Non ne ho idea —
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Percy/Annabeth, Reyna
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 1
 
Annabeth sospirò, osservando i suoi amici seduti accanto a lei.
Si erano sistemati nella sala mensa, che per loro era una specie di sala riunioni. Leo, aveva rempito la credenza di piatti e bicchieri del Campo, le sedie erano reclinabili, con porta spade e porta bevande. Le finestre, non c’erano, ma le pareti mostravano scene in diretta del Campo. Insomma, era stata riempita di tutti i comfort.
La ragazza guardò con desiderio la Casa Grande, dove Chirone stava entrando in quell’esatto momento. Il centauro le mancava parecchio. Per lei era come un padre, l’aveva praticamente cresciuta.
L’idea di non rivederlo più la terrorizzava.
Annabeth? chiese gentilmente Piper toccandole la spalla. Tutto bene?
Annabeth annuì facendo un sorriso tirato. No, che non andava tutto bene! Il suo ragazzo era in quel Campo, probabilmente ostile, senza memoria. Ovviamente, gli era tornata, come a Jason. Non vedeva l’ora di riabbracciarlo.
Si voltò.
Piper, accanto a lei, si stava rigirando il proprio pugnale tra le mani, mentre ascoltava Jason che parlava.
… perciò consiglio di non attaccare. Lasciamo le armi qui e scendiamo con una scaletta di corda.
— Sono d’accordo — disse la figlia di Atena alzandosi e cominciando a camminare avanti e indietro. — Se quanto hai detto è vero, non ci sarà comunque modo di combattere. Anche loro saranno disarmati.
— Ma — si intromise Leo. — Dimentichi che la maggior parte dei semidei ha dei poteri. Sai, io che comando il fuoco, Jason che comanda i fulmini e Piper che comanda le persone. Probabilmente anche quei simpaticoni laggiù hanno questi doni.
Annabeth rifletté. Tutto ciò che Leo aveva detto era vero. Se avessero cominciato ad attaccarli, loro sarebbero stati sicuramente annientati. Erano solo cinque – compreso Percy – e lei non aveva poteri. Aveva solo l’intelligenza.
— Ma se non gli diamo motivo per cui attaccarci non lo faranno — obbiettò, guardando Jason.
Questo annuì. — I Romani non attaccano senza un motivo. Almeno, non Reyna, e a capo c’è lei.
— Reyna? — la voce di Piper era tagliente come il suo coltello. — Chi sarebbe questa Reyna? —
— Una mia… vecchia amica — si affrettò a dire lui. — Anzi, non direi amica. Più una conoscente, ecco.
Leo tossì qualcosa che somigliava ad un “Lecchino”, e perfino Annabeth ridacchiò.
— Allora — disse poi. — Leo, hai mandato la pergamena Olografica?
Quello fece il gesto militare. — Sissignora.
— Bene — si passò una mano fra i capelli.
Speriamo vada tutto bene.


Percy stava parlando animatamente con Hazel e Frank.
— Io continuo a dire che secondo me è pericoloso far entrare degli estranei a Nuova Roma. Soprattutto in un momento come questo, pochi giorni fa c’è stata una guerra!
— Andiamo Percy, magari ti conoscono. Tu stesso hai detto che il nome che quel ragazzo ha pronunciato ti era familiare!
Ops, l’aveva detto.
Maledizione.
Evitò lo sguardo di Hazel, fissandolo su una delle statue di Terminus lì vicino. Non aveva avuto il coraggio di dirle che quel ragazzo, Leo, era identico a Sammy Valdez.
Avrebbe dovuto dirglielo, lo sapeva, ma… semplicemente non ci era riuscito.
— Comunque — continuò Frank ignaro dei suoi pensieri. — Dovremmo dargli un’opportunità. Se si rivelassero nemici… saranno quattro o cinque, riusciremmo a batterli facilmente.
Anche sapendo che aveva ragione, Percy era comunque preoccupato. Aveva una brutta, bruttissima sensazione.
E poi — aggiunse Hazel. — dovremmo anche partire con loro, ricordi? — poi abbassò lo sguardo. — Sempre che tu non abbia cambiato idea sul fatto di averci nei sette.
— Scherzi? Siete la mia squadra! — esclamò senza esitazione. — Dico solo, che dovremmo essere prudenti!
In quel momento, mentre Frank apriva bocca per ribattere, si sentì un urlo, e un Ottaviano rosso in viso si presentò davanti a loro.
— Come si permette? Non ucciderli, bombardarli, ma farli scendere fino a Nuova Roma — con una mano indicava la nave da guerra greca che si avvicinava, con l’altra strangolava un orsacchiotto. — Dov’è? Si è bevuta quel poco di cervello che aveva? REYNA!
E corse via.
Se non fosse stato così preoccupato, Percy avrebbe riso del comportamento di Ottaviano, invece borbottò:
— Per una volta sono d’accordo con il Killer di Peluches.
— Eddai, Percy piantala — nella voce di Hazel non vi era più traccia di pazienza.
Il ragazzo sospirò, con aria sconfitta. Inutile insistere.
Alzò la testa portando una mano davanti al viso per coprirsi dal sole e osservò quella strana nave volante.
Doveva ammettere che era davvero magnifica. Beckendorf ne sarebbe stato entusiasta. Aspetta, Beckendorf? Chi diavolo era Beckendorf?
Delle urla lo riscossero dai propri pensieri. La nave si era fermata sopra il foro, e dal suo interno stavano calando una scaletta di corda.
— Andiamo!
Disse correndo verso la folla che si era radunata lì intorno.
I suoi amici si scambiarono un’occhiata e lo seguirono.


Ehilà :D anche questo capitolo è pubblicato. Lo so, lo so.
E’ corto anche questo.
I’m sorry!
Volevo fare un capitolo incentrato solamente sull’incontro tra Percy e Annabeth.
Esatto, è un piccolo spoiler – che però tutti avrete capito già da soli – sul prossimo capitolo.
Con questo vi lascio, buonanotte ;) recensite in tanti!
Ali
Ps: Grazie mille per le recensioni!!!
   
 
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