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Autore: _Nai_    03/01/2015    1 recensioni
"Gruppo C. Soggetto C17. Il Killer."
E se la C.A.T.T.I.V.O non avesse lavorato solo su due gruppi, ma anche su un terzo?
Il gruppo C, il gruppo dei Guerrieri.
Ma cosa avranno di diverso questi ragazzi? Cosa nascondono?
E cosa succederebbe se incontrassero gli altri due gruppi?
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minho, Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Capitolo 2-

"Ci siamo quasi..!" fu un sussurro, quasi inpercettibile, quello che uscì dalle labbra di Justice, alla vista di quei pochi metri che li separavano dal primo edificio al confine della città.
Ma come fosse stato un richiamo, attirò l'attenzione di Zo-Zot che alzò il muso per andarle vicino e strofinarlo contro il suo fianco.
Sono felice pure io Zo-Zot. Pensò, grattando dietro l'orecchio destro del felino e osservando ciò che aveva davanti.
Era una costruzione di soli 6 piani. Dalle finestre dei piani più in alto si innalzavano resti di tende, mosse dal poco vento, e quelle che un tempo erano mura, ora giacevano per terra in cumoli di macerie.
Ciò che rimaneva erano i muri dei primi tre piani, che davano l'impressione però di cedere da un momento all'altro. Di certo non era il massimo, ma bastava come riparo per una notte.
Si girò verso i suoi compagni con il sorriso sulle labbra e con la speranza di trovarne traccia pure sui loro volti, ma non fu quello che trovò.
Di fronte aveva dodici ragazzi ormai stanchi, sia per le ore passate a camminare sia per la situazione in cui si trovavano, con i visi rivolti verso il basso.
Sapeva che essere arrivati in città significava esser più vicini alla cura, ma rimaneva il pericolo di non trovare rifornimento e allora sarebbe stato tutto vano.
Davanti a lei c'era Danny, un ragazzo asiatico alto poco più di lei, che osservava l'edificio alle spalle della ragazza. Con una mano teneva il lenzuolo mentre l'altra era, come al solito, poggiata sul suo Chakram(una fascia di metallo forgiata ad anello), pronto ad usarlo in caso di pericolo, nonostante non avessero avuto problemi negli ultimi due giorni.
"Abitudine. E credimi, è sempre un bene essere pronti" le aveva confessato una sera, quando Justice gli aveva fatto notare la sua particolare usanza.
Di fianco al ragazzo c'era Alex, una ragazza con lunghi capelli neri, e gli occhi concentrati ad osservare qualcosa per terra.
Con entrambe le mani, invece, afferrava la cintura messa a tracolla del fodero della sua katana.
Nonostante la sua destrezza nell'usarla, quella non era l'arma con cui era arrivata al Campo.
Inizialmente possedeva un arco ma, durante il combattimento prima di lasciare il Labirinto, avendo finito le frecce era stata costretta a prendere l'arma di un compagno caduto.
Non ne aveva parlato con nessuno, ma Justice aveva riconosciuto subito quell'arma. Apparteneva a Nate che, prima di morire, era stato il ragazzo di Alex.
Infine, c'era Will che la fissava.
E lei, nonostante l'imbarazzo, non riusciva a togliere lo sguardo. Era come se gli occhi del ragazzo fossero incollati ai suoi, in modo da trasmetterle speranza, di riuscire a trovare del cibo, di arrivare tutti alla cura. Ma quello sguardo nascondeva qualcos'altro, qualcosa che non era mai riuscita a capire. Si era affezionata a quel ragazzo durante quegli anni passati insieme nel Campo, ma lui non aveva mai dimostrato affetto nè nei suoi confronti nè in quelli di nessun altro compagno; da far pensare a tutti che oltre ai ricordi, gli avessero cancellato pure il potere di provare emozioni. Tutti tranne lei. 
Il ragazzo fece per avvicinarsi ma, prima che riuscisse a raggiungerla, qualcosa di grosso uscì dalla sabbia sotto i loro piedi e un urlo tremendo s'alzò in quella mattinata afosa.
Tutti si dispersero.
Justice indietreggiò, seguita da Zo-Zot ed Elias. 
L'essere era caduto in mezzo al gruppo. Tutti impugnarono le loro armi e le puntarono contro la creatura.
Alex lanciò un grido. Vicino alla ragazza giaceva un Guerriero, era sdraiato sulla schiena e agitava le mani come se cercasse di non affogare nel proprio sangue.
Nessuno riusciva a distogliere lo sguardo dal corpo massacrato del ragazzo. Dalla vita in giù non rimaneva più nulla. Era stato tranciato in due.
Will e Danny si lanciarono sul ragazzo ferito, ma Justice sapeva che era inutile. Il compagno era già morto.
"Tutti pronti!" urlò Elias, spezzando quel momento di terrore.
Justice inpugnò la sua spada con entrambe le mani pronta alla scatto, quando la terra cominciò a tremare dietro di lei. 
Improvvisamente si ritrovò a guardare negli occhi un mostro.
Era una creatura grande quanto un toro, ma snella ed agile. Sulla testa aveva una folta criniera che finiva con lunghi, ma sottili tentacoli che agitava in modo nervoso. L'essere la stava studiando con occhi blu lucenti e freddi.
La ragazza osò guardarsi attornò e vide che altri mostri erano annidati sotto cumoli di sabbia. Non meno di venti animali, e li avevano circondati.
Tutti rimasero immobili.
"Oscar, Anna al mio segnale sparate tutto quello che vi rimane sugli esseri più vicini. Tu Danny prova a farne fuori più che puoi! Elias, tu sai bene cosa fare. Tutti gli altri, state con le armi pronte e al mio tre correte verso l'edificio!"
Justice sapeva che non sarebbero riusciti a sconfiggerli tutti, loro erano troppo pochi e troppo stanchi. 
"Uno!"
Dovevano solo arrivare nella costruzione e rinchiudersi dentro.
"Due!"
Non voglio morire..
"Tre!"
Il colpo secco di una pistola diede il via alla corsa verso la sopravvivenza dei Guerrieri.
Le loro grida, come i pensieri della ragazza, furono coperte dal rumore degli spari. L'animale davanti a sè, che si era voltata a guardare i suoi compagni, si accorse dei movimenti di Justice ed iniziò ad avvicinarsi ringhiando. I lunghi tentacoli, che prima si muovevano da tutte le parti, era dritti sulla testa e dopo un movimento secco, si scagliarono contro la giovane.
Lei girò su un lato e ne tagliò più che poteva ma, questo fece infuriare il mostro che si impennò sulle zampe posteriori pronto a travolgerla. 
L'animale emise un gemito e crollò a terra, ruggendo furiosamente. Qualcosa le aveva squarciato il ventre.
Era stato Will che la sua Kusarigama (simile ad una falce bipenne, con le lame girate in sensi opposti, legate da una catena)lo aveva colpito.
"Corri!" la ragazza non se lo fece ripetere due volte, e i due iniziarono a correre verso l'edificio. Colpivano le creature più vicine, aiutavano i compagni, senza mai smettere di correre.
Arrivarono all'edificio e si barricarono dentro, sperando che le creature si stancassero.
Le creature continuarono a spingere per alcuni minuti, poi il silenzio.
Justice cercava di percepire anche i più piccoli rumori da fuori ma a causa dell'adrenalina non riusciva a concentrarsi sui suoni attorno a lei, sentiva solamente i sangue pulsarle nelle orecchie.
Infine, riuscì a vedere un'ombra scura scivolare sui muri dell'abitazione. 
Le creature erano balzate sui piani superiori e si erano lanciati dentro.
Tutti i Guerrieri si girarono verso gli animali e si ritrovarono dei mostri che ringhiavano e camminavano tranquillamente, come se stessero assaporando quel momento, come se capissero che ormai i ragazzi erano in trappola.
"Attenti!" gridò qualcuno. Una bestia spiccò un balzo e colpì Elias, sollevandolo, proiettandolo in aria e facendolo ricadere sulla schiena.
Justice lanciò un urlo. "Elias!"
Si avvicinò al ragazzo pregando che fosse ancora vivo. Vide che al ragazzo mancava la mano destra, quella in cui teneva la sua frusta.Ti prego fa che sia ancora vivo.. 
Mise le dita tra la trachea e il grande muscolo del collo. Forza Elias!
Percepì dei lievi battiti, era ancora vivo. Prese dal suo zaino una maglietta e la strappò, per poi fasciare ciò che rimaneva del braccio dell'amico.
Si sentì un colpo provenire dall'ingresso dell'edificio e, da fuori, ricomparve la luce. Gli Esseri erano riusciti a sfondare i muri.
Justice si guardava attorno in cerca di qualcosa che potesse aiutarli, qualsiasi cosa. Vide dietro di lei, una serie di scalini che svanivano sotto l'asfalto. Un sotterraneo!
"Ragazzi c'è un sotterraneo! Rifugiamoci lì!" fece segno agli altri della direzione che avrebbero dovuto prendere.
I ragazzi rimasti iniziarono a correre verso la loro nuova meta. 
Justice prese Elias da sotto le ascelle, e cercò di trascinarlo dentro. Le forze la stavano abbandonando, e iniziava a vedere sfuocato. Fissava l'amico. Tu sopravvivrai Elias!  Tirò un urlo, trovando la forza necessaria per scendere quei pochi gradini.
Una volta dentro, appoggiò in corpo del ragazzo accanto al muro e indietreggiò di qualche passo per controllare gli altri. Arrivò per primo Zo-Zot, che si accucciò di fianco al corpo del padrone, seguito da Danny che reggeva Alex e infine Will. Il ragazzo si girò e chiuse il sotterraneo lasciando che il buio gli inghiottisse. Erano rimasti in cinque, sei con il felino. Sentì le lacrime rigarle il volto e indietreggiò ancora, sperando ingenuamente che fosse tutto un terribile incubo.
Sentì qualcuno bloccarla da dietro. Provò ad urlare, ma una mano le tappò la bocca.
"Non ti muovere hermana, o ti uccido!"



Nota Autrice: Rieccomi! Spero vivamente di aver reso al meglio la scena del combattimento! (le ho sempre odiate! avere in mente una certa cosa e non riuscire a renderle al meglio quando le si scrive ARGH)
Comunque, TA DA! Chissà chi sarà questo sconosciuto... ahah
Fatemi sapere cosa ne pensate, e soprattutto se vale la pena continuare questa "piccola" fanfiction!
Alla prossima (forse?) pive :*

 
   
 
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