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Autore: EmyPotter_4    04/01/2015    0 recensioni
'Voldemort capì che la famiglia Potter doveva essere sterminata, la notte di Halloween andò da loro per compiere questo terribile gesto. Uccise James e Lily e andò nella camera dei due gemelli, figli dei duo giovani uccisi: Harry e la gemellina Emily.
Come aveva fatto per Lily e James gli puntò la bacchetta magica contro e pronunciò la frase "AVADA KEDAVRA" ma la maledizione rimbalzò contro l'assassino riducendolo in fin di vita.
Harry ed Emily per quindi i loro genitori in una tte alla tenera età di un anno, dieci anni dopo, ricevono la lettedi ammissione per Hogworts e capiscono che l'assassino dei loro genitori sta per tornare e che dovranno essere proprio loro ad ucciderlo.'
Non è la classica storia di Harry Potter questa ma è la sua rivisitazione con l'aggiunta di un personaggio immancabil, una gemella di Harry con un carattere molto diverso dal ragazzo che qui troviamo insicuro, timido e 'secchione.
Genere: Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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L’espresso di Hogwarts è terribilmente tranquillo e silenzioso, nel mio scompartimento siamo parecchi eppure c’è silenzio.
Manca poco all’arrivo così mi alzo ed esco dallo scompartimento e non ci vuole molto che sento la presenza di Draco alle mie spalle, non mi perde un momento di vista dallo scontro al Ministero, va bene così, comunque.
Mi appoggio al finestrino con il petto e lui mi abbraccia da dietro, baciandomi la testa; per un bel po’ rimaniamo in silenzio, ma in breve non riesco più a sopportarlo.
“Sei sicuro, Draco?” chiedo, si stacca lentamente dal mio corpo e si mette vicino a me, anche lui appoggiato al finestrino, mi fissa fino al punto di farmi girare, ora lo guardo dritto negli occhi, quegli occhi grigi che da giorni non emanano più la luce bellissima che riempiva il cuore di gioia.
Mi fissa con occhi vuoti e spenti, ma maledettamente affascinanti.
“Non posso venire, Emily, i miei genitori non me lo permetteranno mai. Tu devi passare del tempo con il tuo padrino, tutto il tempo che hai perso, devi stare vicina a tuo fratello, perché è ancora sotto shock anche se cerca di nasconderlo, è debole. Ti giuro che ti scriverò ogni giorno, ogni santo giorno, cercherò di trovare una scusa per venire a trovarti, ma non posso prometterti nulla, piccola”.
Lo dice talmente velocemente e chiaramente che non posso ribattere, quindi mi limito a guardarlo negli occhi e accennare un sorriso.
“Se ti dovessero fare del male...” non riesco a finire la frase che mi mette un dito sulle labbra.
“Non mi faranno niente, Em, non ti devi preoccupare, lo sai, comunque che so difendermi, stai tranquilla”. Non so se stare tranquilla davvero ma almeno mi ha calmata.
Gli butto le braccia al collo, sento le lacrime gonfiarmi gli occhi ma le ricaccio dentro, non voglio mostrarmi debole, soprattutto davanti a lui.
Non so come faccia comunque ma capisce bene quello che provo così mi prende e mi guarda un’altra volta dritta negli occhi.
“Con me puoi piangere, Em, con me puoi essere te stessa”.
E così piango, a comando, gli bagno la camicia bianca fino a riuscire a vedere uno strato di pelle del suo petto, ma lui non si scompone, anzi, mi calma, mi accarezza la schiena con delicatezza, mi pettina i capelli con le dita, fin quasi a rendermi i capelli lisci.
 
Arriviamo in stazione dove vedo Sirius, è abbastanza mal ridotto, ma è vivo ed è venuto a prenderci, lascio la mano di Draco, che stringevo da quando il treno si era fermato e cammino con molta rapidità verso di lui, lo abbraccio e subito dopo sento addosso a me anche il calore di Harry che ci stringe tutti e due.
Nel frattempo anche Draco si è avvicinato, sciogliamo il nodo che abbiamo formato e cerco la sua mano, la afferro ma lui rimane impassibile, so perché fa così, lo fa perché i suoi genitori lo stanno guardando, sento i loro sguardi anche su di me, ma non mi scompongo.
“Grazie Draco, davvero” è tutto quello che Sirius riesce a dire, Draco fa un cenno con la testa e poi si gira verso di me.
“Ci sentiamo, Em, ti amo”, mi bacia “Ti amo tantissimo”, mi bacia di nuovo.
“Draco io.. grazie, ti amo tanto” lo lascio e lui va verso i suoi genitori, afflitto.
 
 
 
 
NOTA: non sono stata assente, di più! Scusate, spero di farmi perdonare con questo capitolo, buona lettura, a presto.
   
 
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