Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Ubriacarsidiparole    04/01/2015    3 recensioni
"Mi dicevo che non ero pazza. Mi dicevo che non era stata colpa mia. Ma sapevo che non era così. Sapevo di sbagliarmi."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Finché non arrivò lui, il cui colore degli occhi era troppo bello per essere veritiero, per essere contemplato da un essere indegno come me, di quell'azzurro irriproducibile, come il mare che vedevo una volta dalla finestra della mia camera.
Mi sarei voluta immergere in quelle iridi per non uscirne mai più, avrei voluto rintanarmi in quel colore lapislazzuli per sempre, lontana dalle tenebre che mi risucchiavano giorno per giorno. Mi riportavano ad un’esistenza diversa da quella che stavo vivendo, ad una possibile vita parallela dove le cose erano andate in modo differente, dove tutti eravamo un po’ più felici, dove mia sorella era viva e potevo ancora sentire la sua dolce risata.
Il giorno in cui lo gettarono nella cella faceva molto freddo, i brividi sulla pelle mi rammentavano che ero ancora viva, che non ero libera.
Prima che la porta venisse richiusa, vidi il volto di coloro, che tempo addietro, mi avevano scagliato in quell'incubo; due ragazzi di qualche anno più grandi di me, uno più slanciato, rasato a zero, dove dietro l’orecchio si poteva notare una scritta nera, l’altro tozzo, con le spalle squadrate.
Incrociai gli occhi del ragazzo con il tatuaggio, impassibili, come quando arrivai, sbraitando a squarciagola, scalciando per la disperazione e per la rabbia, cercando in tutti i modi di salvarmi, di scappare, ma troppo debole per riuscire davvero a fare qualcosa.
Poi il suo volto scomparve dietro la porta in ferro, che tante volte avevo provato ad aprire, provando a fare leva con le unghie, sgolandomi fino a perdere la voce per poi ricadere distrutta sulle pietre che ricoprivano il pavimento.
Passai molto tempo a fissare il ragazzo, cercando di capire come fosse finito in quella gabbia di matti, così all'apparenza normale.
Poi aprì quei suoi occhi, mettendo a fuoco lo spazio dove era stato esiliato, fino a posarli su quello che rimaneva della ragazza di una volta.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Ubriacarsidiparole