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Autore: Little gre    17/11/2008    1 recensioni
Città nuova. Scuola nuova. Amica nuova. Vita nuova...
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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"Tesoro non dimenticarti i bagagli, altrimenti rimani vestita così per un'anno intero" urlò mia madre quando scesi dall'auto.
"Li prendo ora mamma, stà tranquilla" dissi sbattendo la porta della macchina dirigendomi verso il baule.
Presi le valigie e salutai mia madre che come al solito piangeva.
"Mamma sei stata tu ad iscrivermi a questa scuola, lo sai che io comunque preferivo la California" dissi abbracciandola.
"Tesoro, è per lavoro. E vedrai che ti troverai bene" mi disse mettendomi una mano sulla guancia.
Mia madre riaccese il motore e se ne andò. Eccomi abbandonata in una scuola del tutto nuova, in una città del tutto nuova. Ero alla "Spencer Beach High School" in Florida, precisamente ad Orlando. Vengo dalla California, precisamente Los Angeles. Mi chiamo Baja Miller, nome strano tutti dicono, ma a me stranamente piace. Sono una ragazza di 17 anni semplice. Senza troppi intricamenti eccetera eccetera. A scuola non sono una secchiona ma diciamo che me la cavo. Vivevo in California fino a pochi giorni fà quando mia madre decise di trasferirsi per problemi economici, lei ora andrà a vivere con il suo nuovo fidanzato, Sean. Mentre io dovrò dormire nel mio college, assurdo vero? Mamma me lo ha promesso: "Con il nuovo lavoro farò molti soldi e potremo permetterci una casa". Mio padre è morto 1 anno fà, cancro ai polmoni. Da quel giorno la mia vita è cambiata. Mamma ha ricominciato, ma io, bhe faccio un pò fatica. In California avevo degli amici stupendi, che ora ho dovuto lasciare. Compreso Angel, il mio ragazzo. Correggo, il ragazzo migliore che mi sia mai capitato. Stavamo insieme ormai da 3 anni, ma con il mio trasferimento, era impossibile vederci. La Florida è dall'altra parte della costa e non sarei tornata a L.A. neanche per visite varie. Da oggi la Florida è la mia umile dimora e dovrò abituarmici. Presi la mia valigia trolley ed entrai nella hall del college. Andai alla segreteria. La ragazza mi vide e mi sorrise.
"Ciao, cosa posso fare per te ?" mi chiese molto gentilmente.
"Ehm.. sono nuova. Mi chiamo Baja Miller, mi sono iscritta due giorni fà" dissi mettendo le braccia sullo sportello.
"Ah si, risulta proprio che sei iscritta. Sei nella stanza 23 con un'altra ragazza, Jessica Williams. Buona permanenza" disse dandomi molto gentilmente la chiave con un sorriso da 32 denti. Ricambiai e mi diressi verso l'ascensore. Secondo piano. Le porte si aprono e cerco la stanza. 20...21..22..23! Eccola. Infilo la chiave ed entro. La mia compagna di stanza stava sdraiata sul letto con le cuffie dell'I-Pod a tutto volume. Quando mi vide entrare quasi cadde dal letto. Si tolse le cuffie mentre io chiudevo la porta e mettevo giu le valigie.
"Ciao io sono Jessica tu devi essere Baja. Mi hanno detto che arrivavi." disse porgendomi la mano.
"Ciao Jessica, si sono Baja, piacere di conoscerti." dico stringendole la mano. "Allora..com'è l'ambiente qui ?" dico guardandomi attorno.
"Decente diciamo. Le persone un pò di meno, sai, quei vari gruppetti, truzzi, emo, bulli, fighette e fighi. Sempre le solite cose." disse con un sorriso strambo.
"Non poteva essere diverso. Daltronde da tutte le parti è così" dissi io mettendo a posto le mie cose nell'armadio. Jess intanto mi dava una mano.
"Tu sei riuscita a farti qualche amica/o oppure non ti danno neanche confidenza ?" le chiesi gentilmente.
"Io sono una tipa solitaria, mi piace non dare nell'occhio. Ho conosciuto qualche ragazza ma non ci parliamo mai. E' una cosa semplice, quando ci vediamo, ci salutiamo e stop." disse sorridendo.
"Bhe tu sei l'unica che conosco da neanche un'ora che sono qui" dissi ridendo.
"Menomale che mi hanno messo una compagna di stanza, avevo proprio bisogno di un'amica" disse sorridendomi. Amica? Bhe aspetta ci conosciamo da solo 2 minuti, pensai. Ma comunque non dovevo fare la stronza. Dovevo cercarmi nuove amicizie e questo era il posto giusto. Almeno credo.
"La scuola invece ? E' difficile o ce la posso fare senza suicidarmi?" le chiesi ironica.
"E' come nelle altre, nessuno è a rischio suicidio per il momento. Ti devo dare l'orario delle lezioni a proposito. Siamo al 3 anno tutte e due, siamo in classe insieme, quindi abbiamo lo stesso" mi disse ridendo. Menomale! pensai. Non sarei stata capace di trovare una sola aula in quel castello.
Mi porse un foglio ed iniziai a leggere l'orario di domani. Lunedì. Prima ora, Italiano. Seconda ora, Biologia. Terza ora, Storia. Intervallo nella mensa di 15 minuti. Quarta ora, Geografia. Quinta ora, Francese. Sesta ora, Inglese.
Non volli leggere l'orario degli altri giorni perchè soltanto il lunedì mi spaventava. Dopo la sesta ora si andava a pranzo, sempre nella mensa e al pomeriggio si poteva andare in biblioteca a studiare oppure restare nelle camere o girare per il campus. Io e Jess andammo a girare un pò per la scuola e mi fece vedere le varie aule. Mi stava già simpatica, era decisamente uguale a me. Tornammo in camera verso sera, ci abbuffammo di schifezze e iniziammo a parlare della nostra vita passata.
"Da che città ti sei trasferita ?" mi chiese mentre si mangiava i biscotti al cioccolato.
"Los Angeles. California" dico decisa.
"Ti manca la tua città ?" mi chiese.
"Si abbastanza...Li avevo amici e fidanzato. Tutte persone stupende. Ma mio padre è morto un'anno fà e mia madre ha voluto ricominciare tutto in un'altra città. Ovviamente non ha assolutamente pensato a me." dico con un sorriso irritante.
"Mi dispiace Bà" disse.
"Bà ?" la guardai ridendo.
"Si, siccome non sò come dire il tuo nome perchè è un tantino difficile ti chiamo così. Tu puoi chiamarmi Jess" disse guardandomi.
"Si pronuncia Be-ia" dico ridendo.
"Però è un bel nome, strano e bello. Misterioso..." disse guardandomi con uno sguardo stranito. Le lanciai un cuscino e ridemmo insieme. In effetti stavo prendendo già troppa confidenza.
"Me l'ha dato mio padre. A lui piacciono questi nomi un pò strani" dico sospirando.
"Posso chiederti com'è successo ? Cioè, come è morto tuo padre" mi chiese cercando di non ferirmi.
"Cancro ai polmoni. Lo è venuto a sapere troppo tardi ed era già molto esteso. Gli rimasero solo pochi mesi di vita, la chemioterapia era inutile. Mi ricordo che mi ha portato in Canada, a New York e persino a Las Vegas prima di morire. Ci siamo divertiti come non mai, voleva farlo prima di andarsene. Per quella settimana non pensai ad altro se non a divertirmi con mio padre. Senza pensare a nient'altro" dico mangiando un biscotto.
"Brutta storia...Ti sei abbastanza ripresa?" mi chiese.
"Si anche se ogni tanto mi viene da pensarci e ricordo. Mia madre se n'è trovata un'altro. Sean, brav'uomo, sopratutto ottimo cuoco" dico strizzando l'occhio. Lei sorrise. Si fece mezzanotte passata e le lezioni domani iniziavano alle 8. Mi misi a dormire pensando al fatto che ero appena arrivata a già mi sono trovata una possibile migliore amica. Le ho praticamente raccontato tutto di me, e lei mi ha raccontato tutto di lei. Mi addormentai, cercando di non pensare al primo giorno. Domani.
  
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