Crossover
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Autore: mydaimonissnake    06/01/2015    1 recensioni
Come si stabilisce se qualcuno è buono o cattivo? Le creature della luce sono davvero tutte buone? E quelle dell'oscurità tutte malvage? La verità è che chiunque è libero di scegliere da che parte stare. Solo scacciando tutti i pregiudizi e guardando veramente nel cuore di ognuno si può capire gli altri. E nel momento del bisogno, quando il destino della Terra è in pericolo, i veri eroi si uniranno, indipendentemente dalle razze a cui appartengono.
I personaggi della fic saranno quasi tutti tratti da telefim, anime, libri e quant'altro, alcuni manterranno i loro veri ruoli altri invece avranno una storia diversa che spiegherò man mano.
Grazie in anticipo a chiunque leggerà.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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LA MATTINATA DI ALEX
 
 


La polizia lo interrogò per più di un’ora, prima di accettare il fatto che non fosse lui l’assassino.
I suoi alibi ressero bene, ma vollero comunque un campione della sua saliva per confrontare il suo DNA con quello che avevano ricavato dal sangue rinvenuto sull’ultima scena del crimine.
Alex e Mark però lo avevano previsto, e lui aveva già in tasca un tampone con la saliva di un umano da scambiare con il suo.
Un trucco simile sarebbe riuscito ad un qualunque abile prestigiatore, per un vampiro era praticamente una passeggiata.
La parte più sfiancante fu dover ripetere più e più volte perché si era introdotto nell’obitorio.
Lui e Mark ci avevano ragionato parecchio e alla fine avevano deciso di puntare proprio sui vampiri.
Alex raccontò alla polizia di aver seguito tutta la vicenda di quelle morti misteriose alla televisione e spiegò, che secondo lui, l’assassino doveva essere un vampiro. Dato però che nessuno dei suoi amici gli credeva, aveva deciso di partire da Malden, la città in cui abitava, per raggiungere Boston ed andare all’obitorio per fotografare i corpi, così da avere una prova materiale delle sue teorie. Cercò in tutti i modi di far capire ai poliziotti l’importanza di avere, quelle, che sarebbero diventate le prove dell’esistenza dei vampiri, in cui lui credeva fermamente. Purtroppo non era riuscito nel suo intento però, perché due agenti dell’FBI lo avevano sorpreso sul posto. A quel punto ammise di essersi un po’ fatto prendere dal panico, e per questo era scappato e aveva passato gli ultimi giorni a nascondersi. Alla fine aveva capito che stava sbagliando e quindi era venuto alla centrale per spiegare tutto. Si scusò per i problemi che aveva creato, ma ribadì quanto fosse importante che la gente si rendesse conto che i vampiri esistevano veramente.
Quando lo lasciarono andare, l’intero dipartimento era convinto che fosse un invasato.
Pur di non avere più niente a che fare con lui, avevano deciso di non accusarlo di nulla, nemmeno di aver ostacolato le indagini.
Camminò tranquillo fino alla fine dell’isolato, dove individuò la macchina in cui lo aspettava Rossi.
Salì e salutò l’agente, con un sorriso allegro.
-Hotch mi aveva detto che eri qui, che avete scoperto?-
L’uomo gli porse alcuni fogli.
-Qui ci sono tutte le informazioni che Garcia è riuscita a trovare sui Winchester. Sono ricercati per un’infinità di reati, un nostro collega, Victor Henricksen, si è occupato del loro caso. Li aveva quasi presi, poco prima di morire in un’esplosione. Non sappiamo bene come sia successo, forse l’hanno ucciso loro, chissà. Al momento purtroppo non c’è nessuno ad occuparsi della loro ricerca, è un caso difficile perché si spostano in continuazione da uno stato ad un altro, e al momento non abbiamo idea di dove siano.-
L’indignazione che l’agente provava per quella situazione, era chiaramente percepibile dal suo tono di voce e dalla smorfia amara che aveva in faccia.
-Tuttavia non ho solo brutte notizie da darti. Garcia è riuscita a compiere uno dei suoi miracoli e ha trovato un uomo che sembra collegato a questi due. Si chiama Robert Singer ed abita a Sioux Falls in Sud Dakota, le indicazioni precise sono scritte lì. C’è la possibilità che lui sappia dove sono. Mi rendo conto che non è molto, mi spiace.-
-Sciocchezze, ci avete aiutato tanto invece! Ora sarà meglio che vada, grazie per le informazioni, ci risentiamo presto, ok?-
Alex ripiegò i fogli e li sistemò con cura in una delle tasche interne del suo cappotto, scese dall’auto e salutò l’agente con un cenno amichevole della mano, prima di chiudere lo sportello e andarsene.
 
 
 
 

Il suo ritorno a casa non fu proprio come se l’era immaginato. Certo, sapeva che non avrebbe trovato la sua famiglia ad attenderlo ansiosa di sapere come se l’era cavata, ma sperava in un seppur minimo interessamento. Sembrava però che avessero tutti di meglio da fare.
Veronica era ancora immersa nello studio delle pozioni di Orochimaru e Mark le stava dando una mano. Nessuno dei due lo degnò di un’occhiata, neppure quando li salutò. Si limitarono a borbottargli un saluto in risposta, continuando imperterriti nel loro lavoro.
Oscar, André e Kabuto erano in cucina. A quanto pareva l’umano stava insegnando loro una ricetta asiatica, mentre raccontava un aneddoto buffo che gli era capitato in passato. I due ragazzi lo salutarono allegri quando lo videro, ma poi ripresero subito ad ascoltare l’altro. A dire il vero Kabuto fu abbastanza cortese da invitarlo ad unirsi a loro, ma lui preferì rifiutare.
Guardandoli aveva la bruttissima sensazione di essere lui l’intruso, piuttosto che l’altro, che seppure fosse l’ultimo arrivato sembrava essersi ambientato alla perfezione.
Simona e i piccoli vampiri erano ancora nella stanza degli allenamenti. Quando li raggiunse, Alexander vide che avevano finito l’esercizio sull’olfatto su cui si stavano esercitando prima che lui uscisse, quella mattina. Ora erano tutti sdraiati a terra, a fare gli addominali. A parte Sasuke, gli altri sembravano sul punto del collasso, ed Alex sentì un po’ di pena per loro. Sapeva che per renderli in grado di cavarsela in ogni situazione era importante che si allenassero anche fisicamente, ma sapeva anche che Simona era spesso troppo esigente. In effetti era abbastanza convinto che lei non avesse concesso loro nemmeno una pausa da quando avevano iniziato.
-Ah sei tornato! Che ti hanno detto gli agenti, ci sono notizie sui Winchester?-
Simona non si era sprecata neanche a salutarlo, figurarsi se poteva chiedergli come fosse andata!
La sensazione di non contare nulla, per nessuno di loro, si fece sentire di nuovo. Ultimamente la sentiva sempre più spesso, in realtà l’aveva sempre avvertita. All’inizio però era stato facile ignorarla, dopotutto quando Simona l’aveva invitato ad unirsi al loro gruppo non si conoscevano molto bene. Era convinto che in poco tempo l’avrebbero tutti accettato, invece ce n’era voluto davvero tanto.
Alla fine però credeva di esserci riuscito. Ovviamente il discorso non riguardava Mark, che lo detestava ancora oggi, ma di cui non gli importava nulla, visto che lo detestava anche lui.
Però sperava davvero che, almeno Simona e Veronica, lo considerassero importante.
Invece il tempo passava, altre persone si univano al loro gruppo, e lui si ritrovava sempre più messo da parte.
Guardò la sua compagna e le porse i fogli che gli aveva dato Rossi.
Lei cominciò subito a leggerli, ignorandolo di nuovo.
Era veramente così assurdo, desiderare che la donna che amava più di qualsiasi altra cosa, lo ricambiasse?
Alex sapeva che lei aveva accettato la sua corte più per sfinimento, che per un reale interesse nei suoi confronti, però ormai erano 347 anni che stavano insieme, quindi lei avrebbe anche potuto mostrarsi un po’ più affettuosa di tanto in tanto.
Non gli pareva di chiedere molto!
Non che lui lo avesse mai veramente chiesto, la verità era che non aveva mai trovato il coraggio di parlare a Simona, o a chiunque altro, di queste sue emozioni. Temeva che parlarne lo avrebbe fatto apparire debole e patetico.
Si riscosse dai suoi tristi pensieri solo quando Simona alzò lo sguardo dai fogli e disse ai cuccioli che per quel giorno l’addestramento era finito.
I ragazzi emisero un sospiro collettivo di sollievo e si accasciarono esausti al pavimento, ma lei li riprese subito, dicendo che dovevano seguirli in salotto. C’erano un sacco di cose da fare, e decisioni da prendere, non era certo il momento di riposarsi!  
 
 
 
 
Note:
per prima cosa vorrei ringraziare chiunque leggerà questo capitolo, anche se è arrivato con un ritardo enorme. Cercherò di tornare ad aggiornare un po’ più regolarmente, ma non prometto nulla.
Seconda cosa: le vere note al cap.
Credo che tutti i fan di Supernatural conoscano Robert Singer, meglio conosciuto come Bobby.
Comunque per chi non lo sapesse vi dico che sia lui che l’agente federale Henricksen fanno parte di quel telefilm.
Un saluto e a presto!
Snake.
  
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