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Autore: horcrux_pawa    06/01/2015    0 recensioni
Questa è una storia a proposito di un ragazzo che scopre di essere un mago, Will, e che giunto ad Hogwarts, capirà il senso dell'amicizia e dell'amore
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corvonero, Famiglia Weasley, Hermione Granger, Luna Lovegood, Minerva McGranitt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Arrivati di fronte al Paiolo Magico, Will e i suoi genitori entrarono e dissero al barista tutto quello che la McGrannit aveva ordinato di fare. Dunque il barista li fece entrare in una porta nascosta, dietro la quale si nascondeva un muro di mattoni. Davanti al muro trovarono un uomo, con i capelli neri e unti, con un abito tutto nero, il naso adunco, che guardava fisso il muro, come se sapeva che prima o poi sarebbe arrivato qulacuno con cui entrare a Diagon Alley. Will si era chiesto se tutto ciò fosse una bufala, se Diagon Alley esistesse veramente, ma il barista toccò con un bastone alcune pietre sul muro, sotto gli sguardi dei presenti, e magicamente il muro si aprì e fece vedere un paese, pieno di negozi da mago. L’uomo con i capelli neri se ne andò senza aver proferito parola. Will guardò prima i genitori, poi il barista con sgardo interrogativo. Questo gli ripose: “ Lui è Severus Piton, l’insegnante di Pozioni ad Hogwarts, mi hanno raccontato che è molto bravo, anche se molto severo, ma non ho mai avuto esperienze dirette con lui. Durante la mia educazione magica, il mio insegnate di Pozioni era il professor Lumacorno, che ora purtroppo è in pensione.” Will, abbastanza indifferente, varcò la soglia ed entrò in un paesino, se così si può dire. Il barista gli rispose: “Benvenuti a Diagon Alley! La cosa fondamentale per un mago, ovviamente, è la sua bacchetta, quindi vi consiglio di andare da Olivander, lui è il migliore in circolazione, poi chiedete a lui, saprà cosa dirvi” E il barista, di cui Will non sapeva il nome, se ne andò nel suo piccolo locale, con fare goffo. Will si guardò in giro stupefatto. Non aveva mai visto nulla del genere. Dovette chiedere ad un paio di persone a proposito di Olivander. Arrivato nel negozio, un po’ timoroso, Will entrò. I suoi genitori furono andati a prendere gli ingredienti per Pozioni. In confronto al baccano esterno, il negozio di Olivander era fin troppo silenzioso. Will notò subito un ometto, con i capelli bianchi. Accortosi di lui, Olivander si avvicinò al bancone. “ Come ti chiami?” chiese. “Will, Will Bher, signore”. “Uhm, Bher, Bher, ma certo! TU devi essere il nipote di Jessica! Sì, mi ricordo esattamente la sua bacchetta, tredici pollici e mezzo, frassino con nucleo di crine di unicorno,flessibile, gran bella bacchetta. Tu, prova questa” Si girò ed entrò in un luogo misterioso, dove si sentivano strani rumori, ma alla fine tornò. Will prese in mano la bacchetta, e in men che non si dica, questa si era come incollata. “Quattordici pollici e mezzo, legno di frassino, nucleo di piuma di fenice, non flessibile. Un bacchetta molto bella, non c’è che dire”. Will rimase intontito da quel monologo, non capendo nulla. Pagò ed uscì dal negozio. Quel tipo gli faceva molta paura. Raggiunse i suoi genitori stracarichi di ingredienti davanti al Ghirigoro, la libreria più affidabile di tutta Diagon Alley. Entrarono e uscirono molto in fretta, in quanto non c’erano molte persone. Ora Will aveva quasi tutto il necessario per andare a scuola. Gli mancava solo una cosa: il mantello. Così il trio andò subito da Madama McClan, la miglior produttrice di abiti a Diagon Alley. Qui, Madama McClan fece in men che non si dica un mantello per Will, il quale, mentre uscivano dal locale, notò il professor Piton discutere con un’altra persona, una donna, apparentemente troppo vecchia, ma molto intelligente, aveva un cappello da strega in testa e degli occhiali posati sulla punta del naso. “Minerva, tu non capisci proprio la situazione. Il corpo del professor Raptor, è andato distrutto l’anno passato, è inutile che tu e Silente continuiate a cercarlo” disse Piton con una voce melliflua, quasi soporifera. La donna, che Will aveva capito essere la vicepreside, la professoressa Minerva McGrannit, rispose al professor Piton: “Severus, non mi pare il caso di parlarne in pubblico! Andiamo a scuola e ne parleremo meglio nell’ufficio di Silente.” Minerva, nel voltarsi, vide una qualcosa, sgranò gli occhi, e si diresse verso Will. “Ah, ecco il signor Behr, io sono la professoressa McGrannit, la vicepreside”. Mentre diceva ciò strinse la mano di Will, poi a suo padre e infine a sua madre. Will chiese molto timidamente: “Mi scusi, ma come fa a conoscermi, se non ci siamo mai incontrati?” “Ma ovviamente, non ci è arrivato da solo?” e guardò sulla spalla di Will, dove era appollaiato il suo corvo, donatogli dalla scuola. “Ti ho riconosciuto perché tu hai Crispal sulla tua spalla!” Will annuì. “Ora devo proprio andare, ci vediamo il primo di settembre ad Hogwarts!” esclamò la McGrannit. Dopodiché fece un passo in avanti e scomparì nel nulla. Il professor Piton avvicinò la sua faccia così tanto a quella di Will, che questo potè vedere l’unto tra i suoi capelli. “Spero che lei non abbia sentito nulla a proposito della nostra conversazione, signor Behr, lei non deve sapere nulla” E fece anche lui un passo in avanti e scomparì nel nulla. Will e i suoi genitori rimasero molto perplessi, e si avviarono verso l’uscita di Diagon Alley. L’inizio della scuola era sempre più vicino.
   
 
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