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Autore: Thingsthinker    07/01/2015    4 recensioni
Non parli la mia lingua ma sei ovviamente umana, vivi in una caverna circondata da lupi ma sorridi come le ragazze del villaggio, i tuoi occhi passano in un lampo dall'azzurro al nero più profondo. E ora dimmi, ragazza, che cosa sei?
Il "qualcosa" che ha tentato di ucciderlo suscita al cacciatore emozioni mai provate prima.
E una dipendenza ossessiva che lo costringe a tornare a trovarla, sempre più assiduamente, sempre con maggiore desiderio.
La paura di morire si mescola a qualcosa di ancora più profondo e primordiale, la cui assenza lo consuma dall'interno.
"Cacciatore cacciatore
cosa vuoi cacciare?
Caccia uccelli volpi e lepri
però il lupo non toccare."
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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Prologo
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Il ragazzo corre, scappa. Le radici antiche indurite dal gelo e dalla neve di quella notte d'inverno non gli facilitano il compito: incespica, cade, si rialza.
Alle sue spalle degli ululati. Il suo sguardo è accecato dalla paura, il suo udito percepisce soltanto il suono di moltissime zampe che si muovono a loro agio nella coltre candida che ricopre il bosco.
Il cacciatore è preda.
Mai aveva trovato così tanti lupi nella foresta. Sono grossi, si muovono come un'unica macchia nera che dilaga sulla neve.
Guarda il cielo mentre prega. Ha bisogno di un miracolo, deve salvarsi.
Si guarda intorno nella speranza di potersi arrampicare su un albero. 
Invece i tronchi, neri nella notte, protendono i loro rami di legno solo verso il cielo, negandogli un aiuto.
Si arrende. E' dura farlo, è dura pensare che la sua vita finisce ora, è dura smettere di combattere.
E' stremato, sfinito; si accascia ai piedi di un salice piangente, schiacciandosi più che può verso la corteccia.
I lupi sono vicini. Ben presto lo accerchiano, veloci, letali. Sono dieci, forse quindici. Le loro bocche sbavano fameliche assaporando già la carne umana.
Il giovane si sente già morto, quando nel buio risuona un canto.
Quattro note, semplici, chiare, pulite. Sembra più il suono delle campane a vento, ma il cacciatore potrebbe giurare che a emetterlo è una voce umana, estremamente limpida.
I lupi, con stupore del ragazzo, si accucciano come bestioline docili, negandogli la loro attenzione.
Per un attimo, tutto è immobile. Il cacciatore osserva la foresta attraverso i rami del salice che il vento soffia piano. E poi, vede una mano. Una mano piccola, bianca, che sposta di lato le fronde.
E gli occhi della fanciulla sono color del ghiaccio, grandissimi. Risaltano sulla pelle color della neve, evidenziando la bocca piccola e rossa.
I capelli sono neri come una notte senza luna, sciolti, alcune ciocche sono intrecciate con perline di legno e di ceramica. Il corpo è coperto da un drappo nero tenuto unicamente da una piccola cinta di cuoio, in cui è infilato un coltellino con la lama seghettata.
 
La ragazza fa segno di seguirla e il giovane, non avendo altra scelta, ubbidisce.
E' qualcosa di irreale, che supera la paura, che dopotutto è così strano da non esserlo quasi per niente.
La giovane si muove agile tra le fronde e il ragazzo la segue incespicando. "E' quasi una bambina" riflette fra se. 
I piedi nudi non fanno il minimo rumore nella neve, mentre il ragazzo incespica inciampando nelle radici sporgenti e nei viticci.
- Chi sei? - chiede il ragazzo.
La creatura non risponde. Continua ad avanzare, furtiva. Getta uno sguardo al cielo. Le nuvole si stanno diradando.
La ragazza accelera il passo, finché non sembra volare leggiadra e neanche sfiorare la terra.
 
Il giovane è inquieto. Ha paura, ma allo stesso tempo è incantato. Quando intravede le prime luci del paese tira un sospiro di sollievo.
Sono al confine del bosco. Il giovane accelera, sollevato. Si blocca di colpo quando vede che la ragazza non lo sta seguendo.
- Non vieni? - chiede
La ragazza fa segno di no con la testa, ma è preoccupata.
Proprio mentre un ombra di terrore attraversa i suoi occhi trasparenti, essa distoglie la propria attenzione dal ragazzo, e la rivolge al cielo.
Precisamente, alla luna.
- Ehi? - chiede il giovane. Ha un brutto presentimento. 
- Ragazza? Devi venire, presto! - dice chiamando la fanciulla. - Ci sono i lupi, la dentro! Ti uccideranno, ti... -
 
Troppo tardi. Quando si volta verso di lui, la sua espressione non è umana.
 
E i suoi occhi sono neri come il buio stesso.




 
 
 
 
 

Hi guys, davvero incredibile che abbiate letto tutto questo mio delirio.
C'è da dire che è una storia già completata e la sto rivedendo e pubblicando, quindi ho già un paio di capitoli pronti.
Non è il genere di storia che va su EFP (le fanfiction sui cantanti sono molto più popolari), ma d'altronde NESSUNA DELLE MIE STORIE LO E'.
E niente, lasciatemi un commentino se vi va.
Un bacio,
Lee
  
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