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Autore: iris_1998    11/01/2015    2 recensioni
Storia in revisione dal 1° capitolo.
Sakura, Ichigo e Rita sono amiche d’infanzia. Dopo la morte del nonno di Sakura, che si prendeva cura di loro, le ragazze sono costrette a trasferirsi dai fratelli Sakamaki. Ben presto Sakura si ritroverà a scavare nel passato per scoprire il legame che c’è tra le ragazze e i Sakamaki. Non sarà da sola in questa avventura. Tra litigi, feste e amore che succederà?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christa, Nuovo personaggio, Subaru Sakamaki, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quando Reiji mi disse di portare su la ragazzina svenuta stavo per protestare ma poi pensai che sarebbe stato molto divertente vedere la reazione della ragazza quando si sarebbe risvegliata quindi la presi e la portai in camera sua ( che tra l’altro era affianco alla mia). La adagiai sul letto ed incominciai a guardarla.
Aveva delle bellissime gambe, lunghe e snelle, che attirano gli sguardi piccanti dei ragazzi e quindi l’invidia delle ragazze. Salendo più su, si poteva notare la pancia piatta e il seno abbondante. Alla fine la guardai in viso. I capelli le circondavano la faccia dandole l’aria di una creatura serafica discesa dal cielo per punire i peccatori mentre dormiva.
Aspettai fino a quando non si svegliò cacciando un grido che io, svelto, bloccai mettendo una mia mano sulla sua bocca sentendo le sue labbra sulla mia pelle che mi provocavano brividi di eccitazione.
“Non si grida in questa casa” dissi avvicinandomi a lei mentre lei indietreggiava fino a raggiungere il muro.
“Non si scappa da me” dissi ancora e con una sua mano incominciai ad accarezzare l’interno di una delle due cosce coperte non del tutto dalle parigine. Incominciai a salire ancora di più con la mano quando lei si riprese e mi diedi un calcio nei gioielli di famiglia. Mi piegai su se stesso per il dolore che stavo provando mentre lei corse fuori dalla stanza. Quando il dolore passò mi alzai piano e mi diressi verso la cucina dove trovai le nuove arrivate che parlavano. Ascoltai la loro conversazione ed usai il mio poter per obbligare Ichigo a dire il mio nome.
Quando la nipote del signor Sirani chiese cosa volevano le ragazze per cena uscì allo scoperto.
“Il tuo sangue, Bitch-chan” dissi mentre mi appoggiavo alla porta.
“Non lo dicevo a te, Raito. Lo dicevo alle ragazze” disse Sakura seria.
“Bene, come vuoi” dissi e mi avvicinai a Ichigo prendendola e portandola via.
Lei cercò di liberarsi dalla mia stretta ma era impossibile e più si dibattevo, più stringevo la presa facendole male. Camminai per molto tempo fino a quando non entraai in una chiesa dove feci stendere Ichigo sull’altare mettendole una mia gamba in mezzo alle sue e bloccandole i polsi sopra la testa. Aveva le lacrime agli occhi e non riusciva a parlare. Lei sentivo la mia mano aprire i bottoni della sua camicia e le mie labbra lasciare una scia di baci che le infuocavano la pelle fino ad arrivare al suo seno sinistro dove la morsi.
Le sfuggì un grido di dolore mentre sentiva i miei canini perforarle la pelle e bere il suo sangue. Mi staccai dal suo seno per passare al collo mentre le teneva la testa piegata all’indietro.
Non aveva più la forza per grida o dibattersi quando mi staccai del tutto da lei e la lasciai libera.
Aspettai che passasse un’ora per poi avviarmi verso la villa dove arrivai in tempo per la cena. Finito di mangiare e pulire vidi Ichigo salire al piano superiore verso la sua stanza. Quando arrivai posai una mano sulla maniglia e la abbassai capendo subito che la ragazza si era chiusa dentro la sua stanza quindi sorrisi ed entrai nella mia dove mi distesi sul letto e mi addormentai.
   
 
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