Storie originali > Azione
Segui la storia  |       
Autore: RaccontiDiOmbre    11/01/2015    0 recensioni
"Questa è la storia di un individuo ibrido, mezzo eroe e mezzo criminale ma starà a voi decidere quale metà domina sull'altra. Io vi racconterò semplicemente la sua storia, senza esprimere giudizio."
Talos è un ragazzo i quali sogni sono rimasti mummificati nel suo passato che lo incatena come schiavo ai suoi ideali che vacillano tra la giustizia e la criminalità. Senza pietà versa il sangue di innocenti e colpevoli pur di proteggere qualcuno che non sa neanche più della sua esistenza. Davvero la luce che lui protegge lo sta riscaldando? Al contrario è l'unica causa dell'incendio che ha incenerito le sue radici.
Genere: Avventura, Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-L'incolumità della mia sorellina è una delle mie priorità e per questo che ti piaccia o no dovrai recarti all'accademia. Elimina quei criminali di cui ti ho fatto sapere. Corri!- Le parole di Rezi rimbombavano fastidiosamente nella mente di Talos. Il ragazzo voleva frequentare quel luogo il meno possibile per un motivo che vi sarà presto noto, leggete.

Talos arrivò sul posto e diede un lungo e profondo sguardo all'entrata, come se fosse indeciso ad oltrepassarne il limite. Una ragazza seduta su una panchina del giardino esterno della scuola aveva notato Talos a causa del suo aspetto oscuro e sospetto, ma per fortuna non diede molta importanza al giovane e corse frettolosa all'interno dell'accademia. Il ragazzo, al contrario, non si era accorto di essere stato visto.

Talos non poteva entrare dall'ingresso principale, così prese una via più comoda. Si trovava nella palestra dove la classe della sorella di Rezi era radunata per la lezione. La sua era una classe speciale poiché era ad indirizzo militaresco per sole donne e l'educazione fisica sembrava più una lezione di arti marziali e simili. La professoressa fece la sua comparsa: era la stessa ragazza che aveva fissato prima Talos. Era incredibile come lei fosse l'insegnante perché la giovane sembrava avere la stessa età di Talos e gli studenti anche. La ragazza portava dei capelli bianchi, tendenti al grigio corti, ma non troppo con un piccolo codino sul lato sinistro della testa. Occhi verde smeraldo e carnagione chiara, viso scolpito e una corporatura allo stesso tempo femminile e robusta. Vestiva di una tuta sportiva e comoda, probabilmente adatta per ciò che era addetta a fare.

Talos non notò questo piccolo paradosso; era seduto su una finestra fuori dalla visuale del gruppo a osservare l'ambiente e la situazione. All'improvviso la porta si spalancò e diversi uomini armati entrarono correndo puntando il mirino verso i presenti.

“Muovetevi di un millimetro e vi ammazzo.” urlò uno.

“Cosa volete? Non abbiamo nessun soldo da darvi!” Rispose senza paura la professoressa.

“Non siamo qui per la ricchezza, ma per la fama. Consegnaci la sorella di Rezi e a nessuno verrà torto un capello!” Il losco individuo finì la sua sentenza velocemente perché l'intera palestra fu ricoperta di una solita insolita nebbia scura e densa.

Dopo pochi secondi la nebbia sparì e tutti i corpi degli invasori erano accumulati e legati uno sopra all'altro e avevano perso conoscenza. Una delle studentesse aveva in mano una corda spezzata.

Talos era a terra in ginocchio. “Quella ragazza... ma come diavolo hai fatto! Ce la pagherai!” disse Talos cercando di recitare il meglio possibile, poi si alzò da terra e scappò via dalla porta. Le studentesse stupefatte guardarono la ragazza con la corda e lei disse “M-ma è ovvio che posso farlo, io sono la migliore! Ah-ah-ah-ah!”. Tutte le studentesse la presero in braccio e la lanciarono in aria.

Talos aveva previsto tutto, sapeva che la ragazza non si sarebbe tirata indietro di fronte a tanta gloria e lui non poteva macchiare di sangue il pavimento della scuola. Ma ciò che non poteva prevedere... è che la professoressa sapeva benissimo che il ragazzo incappucciato non faceva parte della banda.

“Professoressa ha visto come sono migliorata? Sono riuscita a sistemare tutt... professoressa? Ma dove è finita?” Le studentesse si guardarono intorno e la loro insegnante sembrava essersi dileguata.

Talos era già parecchio lontano dall'edificio quando una possente figura gli saltò improvvisamente di fronte. Era la giovane insegnante che probabilmente lo aveva seguito.

“Signora, anzi signorina... per favore, non mi spaventi così. Mi lasci passare, per favore...” esclamò il ragazzo cercando di andare oltre la giovane, ma la ragazza gli aveva chiuso l'unica via d'uscita.

“Perché lo hai fatto?” Chiese la ragazza.

“Non so a cosa si riferisce...” Replicò con garbo e quasi imbarazzato Talos.

“Smettila di fare il finto tonto! Per chi mi hai preso?! Io sono la sua professoressa e so benissimo che quella ragazza non è ancora in grado di sconfiggere da sola tutte quelle persone armate! Adesso tu non te ne andrai di qui finché non mi dici chi sei e perché ti sei comportato così! Sono sicura che tu non sia uno di quei criminali!” La professoressa sembrava irremovibile e decisa ad andare fino in fondo con Talos ma il ragazzo non si riteneva così disponibile. Talos creò una pozza d'ombra e ci si tuffò dentro per poi spuntare alle spalle della ragazza per provare a ferirla con la sua lama ma la giovane schivò facilmente. Talos ci provò diverse volte, finché la ragazza non sfoderò inaspettatamente un grosso gladio che scontrò con la lama di Talos. Il botto fu così violento che il ragazzo fu scaraventato contro una parete.

“Non puoi sconfiggermi. Sono sempre stata un punto debole per i codardi furtivi come te. Nessuno riesce a colpirmi di spalle. Anche se... si teletrasporta nelle ombre o stupidaggini da fantascienza come le tue! E ora parla!” Esclamò autoritaria la ragazza puntando il gladio al collo di Talos.

“Qual'è il tuo nome?” Chiese il ragazzo alzandosi da terra tremolante.

“Mi chiamo Reven”. Rispose la ragazza rimettendo la sua possente arma nel fodero che era nascosto sotto la tuta.

“Reven... nessuno era mai riuscito a sventare i miei agguati dal Nulla... quindi come ricompensa ti racconterò la mia storia...” Talos prese un gran respiro e abbassò notevolmente il suo cappuccio per coprirsi gli occhi e poi iniziò il racconto. “tanto tempo fa... la ragazza la quale ha inconsapevolmente partecipato alla mia messinscena era il mio più grande amore. Abbiamo passato molto tempo abbracciati e a coltivare la nostra passione con baci e carezze. Non avevo mai amato nessuna persona come lei ma ora le cose sono cambiate...”

“Continua.” Disse Reven incuriosita.

“Quella ragazza ha qualcosa di disumano. È disposta a tutto pur di portare avanti il suo sogno: diventare comandante dell'esercito. Ha preferito recidere per sempre il suo legame con me perché il suo obbiettivo aveva la priorità sui sentimenti. Mi ha abbandonato da un giorno all'altro. Ho fatto di tutto per convincerla a tornare con me ma lei non ha mai ritirato la sua decisione. Quando pensavo di avercela quasi fatta... un bastardo si è finto me e l'ha insultata nei suoi ideali. Lei non ha mai creduto alla mia innocenza e non mi parlò mai più...” Le parole di Talos sembravano non commuovere per niente Reven, ma il ragazzo continuò senza badare alla sua freddezza perché sembrava quasi che lo spietato assassino avesse trovato una persona con la quale confidare le sue tristezze nascoste “Il disonore era troppo... infamato e tradito caddi in una depressione infinita che mi risucchiava giorno dopo giorno finché... non decisi di resettare tutto e cancellare ogni ricordo di me. Uno ad uno... uccisi mio fratello, mia madre e mio padre... e piangendo disperato incominciai a vivere per strada.”

“Hai ucciso tutta la tua famiglia?! Per una semplice relazione sentimentale tra adolescenti andata male?! Stai inventando tutto!” Reven non riusciva a credere alle assurdità di Talos, ma il ragazzo non aveva mentito su nessun particolare.

“Feci in modo di risultare morto e iniziai una nuova esistenza ma con un risultato peggiore. Non avevo nessuno che mi confortasse, avevo abbandonato le mie conoscenze e soprattutto... ucciso la mia famiglia. Mi sentivo un mostro. Finché... le ombre mi hanno illuminato. Una volta vidi un cartone animato dove se le persone fissavano per troppo tempo una lampadina, venivano risucchiate in un mondo completamente bianco. Bhe, per le ombre funziona ugualmente. I miei occhi erano riempiti di odio e oscurità e per questo sono finito nel Nulla. Un posto completamente nero dove vivono la disperazione e gli incubi più terribili degli esseri umani. Posso tornarci quando voglio, è lì che vivo ed è lì che ho trovato la mia Lama degli Inferi la quale è la mia unica compagna di viaggio... ti è tutto chiaro?”

“Si, mi è chiaro che sei un malato di mente! La tua storia non ha senso! Se questa mia studentessa è la causa della tua vita in rovina dovresti odiarla e uccidere lei per prima e non regalargli un merito che avresti potuto prenderti tu davanti a tutti!” Reven era confusa e spaventata ma comunque interessata a cosa Talos gli avrebbe risposto.

“Non posso ucciderla. Io la amo ancora e più della mia stessa vita anche dopo tutto ciò che mi ha fatto. La aiuterò a realizzare il suo sogno così almeno lei sarà felice. Se lei realizzerà il suo obbiettivo potrò almeno essere contento di essere la sua ombra...” Talos si voltò e iniziò a dileguarsi a passi lenti.

“Aspetta! Non mi hai detto come ti chiami?! E qual'è il tuo ruolo esattamente?!” Esclamò la ragazza tendendo la mano verso il giovane.

“Il mio nome è Talos e sono solo l'ombra di ciò che ero un tempo. Il mio ruolo? Io difendo solo la mia luce, perché senza quella luce non ci sarebbe la mia ombra.” E con queste parole, Talos scomparì in una pozza di oscurità.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Azione / Vai alla pagina dell'autore: RaccontiDiOmbre