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Autore: leli sister    12/01/2015    1 recensioni
CIAO A TUTTI! QUESTA STORIA PARTE DALLA FINE DELLA 5X22 E SEGUE UNA TRAMA COMPLETAMENTE DIVERSA RISPETTO L'INIZIO DELLA 6° STAGIONE.
BUONA LETTURA!
DAL PRIMO CAPITOLO...
Rick: Troveremo una soluzione, farò di tutto per farlo tornare. Mi hai capito Damon? So che sei qui, come lo ero io. Giuro che troverò un modo per riaverti qui.
Genere: Fluff, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Caroline/Stefan, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un mese dopo arrivò il giorno del matrimonio di Stefan e Caroline. Come per il matrimonio di Elena e Damon restarono separati.
Damon: Nervoso?
Stefan: Tu lo eri.
Damon: Si, è normale.
Stefan: Ti voglio bene.
Damon: Ti voglio bene fratellino forza. – uscirono e trovarono Elena con Wade che piangeva. – Ehi?
Elena: E’ nervoso oggi.
Damon: Vieni. – lo prese e si calmò.
Elena: Volevi papà. – sorrise e li baciò. Abbracciò Stefan. – E’ bellissima, è quasi pronta e giuro che sarà puntuale.
Stefan: Grazie. – entrò. – Ciao piccolo. – lo prese, ma iniziarono a brillargli gli occhi. – Vuole te.
Damon: Stellina mia. – lo prese e si calmò. – Zio Stefan avrà due testimoni.
Stefan: Si, che fortuna. – andarono a sistemarsi e iniziò la marcia nuziale.
Damon: Arriva. – gli diede una pacca sulle spalle e si avvicinò.
Rick: Eccola Stefan.
Stefan: Grazie. – si svolse la cerimonia e dopo i festeggiamenti partirono.
Damon: Siamo soli. – iniziò a baciarla.
Elena: Ci sentono Damon.
Damon: Shh, andiamo su cinque minuti...
Elena: Vorrei... Ma cinque minuti non mi bastano... Dobbiamo resistere.
Damon: No... – sentì il piccolo che aveva iniziato a piangere e sbuffò. – Non è possibile. Perché fa così ultimamente?
Elena: Non so. – andarono dagli altri. – Che c’è? – lo prese, salì a cambiarlo e allattarlo.
Jeremy: Vieni peste. – lo prese e iniziò a cullarlo, ma cominciò di nuovo a piangere.
Damon: Vieni. – lo prese e si calmò così lo mise giù. Dopo un po’ Bonnie gli toccò la fronte.
Bonnie: Ragazzi scotta.
Damon e Elena: Cosa?! – lo toccarono.
Damon: Che diavolo...
Elena: Portiamolo in ospedale.
Rick: Vi porto io. – corsero in ospedale.
Dottore: Aspettate fuori. – li fece uscire e attesero.
Elena: Damon io... – scoppiò a piangere.
Damon: Starà bene. – la strinse. – Il nostro Wade starà bene. – continuarono ad aspettare. – Dannazione sono tre ore! – Rick, Bonnie e Jeremy gli raggiunsero.
Jeremy: Devo chiamare Stefan?
Damon: No, lasciali stare. – più tardi.
Elena: Dottore!
Dottore: Siete i genitori di Wade? – annuirono. – Vostro figlio ha poco sangue, non ha nessuna emorragia però ha poco sangue e tutti i valori sono sballati. Ha bisogno di una trasfusione immediata che dovete autorizzare.
Elena: Certo. – gli diede la scheda e firmò.
Dottore: Appena sarà pronto vi vengo a chiamare. – si allontanò.
Rick: Come è possibile?
Elena: Non ne ho idea.
Jeremy: Potrebbe mostrare il lato da vampiro?
Bonnie: Potrebbe, se non c’è una spiegazione umana.
Damon: Non c’è... E’ tutta colpa mia.
Elena: Che stai dicendo?
Damon: Se è quello il motivo la colpa è mia. Non sarei dovuto venire in questa città, tu non saresti così, Wade non sarebbe in pericolo...
Elena: Che diavolo dici?
Damon: Mi hai capito benissimo.
Elena: Wade non sarebbe qui... Dove vai? – se ne andò e Rick lo seguì.
Rick: Cos’hai tirato fuori?
Damon: E’ vero! Se non avessi messo piede in questa città tu saresti...
Rick: Uno stupido professore che ti odia, non avresti delle persone che ti amano, una moglie e un figlio.
Damon: Sono un idiota.
Rick: Si. Andiamo. – entrarono. – Elena?
Jeremy: E’ con Wade, ti accompagno. – salirono. – E’ il padre di Wade Salvatore.
Infermiera: Prego.
Rick: Ci vediamo dopo.
Infermiera: L’orario di visita è terminato, solo i genitori possono rimanere.
Rick: Ci vediamo domani. Occhio. – annuì e Damon entrò. Elena teneva la manina del figlio.
Damon: Elena...
Elena: Stai zitto che è meglio.
Damon: Mi dispiace.
Elena: Non è il momento Damon. – aspettarono i miglioramenti del figlio, ma restarono in silenzio. Alle prime luci dell’alba si svegliò. – Ciao amore mio. – si alzò, lo baciò sul capo. Lui iniziò a sgambettare e si voltò verso il padre.
Damon: Ciao campione. – lo baciò sul capo ed entrò l’infermiera.
Infermiera: Si è svegliato. Bene, chiamo il dottore.
Dottore: Eccomi. – iniziò la visita. – Sta abbastanza bene, ha ancora la febbre e ha bisogno di una trasfusione di sangue. Avete avuto un tempismo perfetto perché se aspettavate ci sarebbero state pochissime probabilità. Può provare ad allattarlo se ha fame. A dopo. – uscì.
Infermiera: Vuole provare?
Elena: Si. – l’aiutò a prenderlo e a sistemarsi.
Infermiera: Se non riuscite a posarlo mi chiamate. – uscì e Damon si avvicinò.
Damon: Mangia?
Elena: Si. – si addormentò. – Aiutami. – lo adagiò nel letto e ripiombò il silenzio. L’infermiera entrò ad attaccare la sacca è uscì. Più tardi...
Damon: Che ci fai qui?
Stefan: Jeremy mi ha chiamato. La domanda più importante è perché non mi hai chiamato tu?
Damon: Ti sei sposato...
Stefan: Wade è più importante. Come sta?
Elena: Ha ancora la febbre.
Stefan: Andate a casa a dormire un po’. Resto io con lui.
Damon: Non serve.
Stefan: Siete a pezzi.
Elena: Vai a dirlo all’infermiera. – uscì con il fratello.
Damon: E’ mio fratello. Resta lui con Wade stanotte... Grazie. – si allontanarono.
Stefan: Ehi. – lo abbracciò.
Damon: Sono a pezzi e ho combinato un casino.
Stefan: Lo so, proprio un bel casino. – lo strinse. – Pensa positivo. – entrarono e gli spiegò dove aveva parcheggiato. – Ci sentiamo dopo.
Elena: Chiamami...
Stefan: Non preoccuparti. – uscirono e andarono a casa senza parlare.
Rick: Ehi.
Elena: Rick... – lo abbracciò e scoppiò a piangere. Damon salì e si fece una doccia, si vestì e si sdraiò. Elena fece la stessa cosa e notò il viso di Damon rigato dalle lacrime, lo baciò, gli prese la mano e si addormentò. Più tardi si svegliò. – Damon... Damon... – si concentrò e sentì che era di sotto al telefono.
Damon: Va bene... Glielo dico... A dopo. – lo abbracciò da dietro.
Elena: Perdonami.
Damon: Tu devi perdonare me.
Elena: Perdoniamoci.
Damon: Si. Ti amo. – si voltò e la baciò.
Elena: Ti amo. – si sedettero sul divano. – Era Stefan?
Damon: Si. Bisogna portare del latte.
Elena: Ok. Caroline?
Damon: E’ da loro. – alla sera andarono dal figlio.
Caroline: Tienilo. È disperato.
Elena: Ometto! – lo prese. – Come sta?
Stefan: E’ stato tutto il giorno in braccio. Sta meglio, ma ha ancora la febbre.
Damon: Ho paura che voglia del sangue.
Stefan: Bisogna provare...
Elena e Caroline: Cosa?
Caroline: Non può essere, ha sei mesi! L’avrebbe manifestato prima se fosse un mezzo vampiro.
Elena: Infatti.
Damon: Sta crescendo, magri adesso ne ha bisogno.
Stefan: Vado a cercare un ago e una siringa. – uscì. – Ecco. – Damon si tirò su la manica della maglia.
Caroline: Cosa vuoi fare?
Damon: E’ piccolo, non voglio che beva quel sangue. – Stefan gli prelevò del sangue e poi provarono a darglielo. – Tienilo. – gli avvicinò la siringa e fece uscire il liquido che bevve con gusto.
Elena: Non è più caldo. – sorrise.
Stefan: Almeno sappiamo cosa fare.
Damon: Già. – dopo qualche giorno tornarono a casa. – Eccoci qui.
Elena: Potevo venire a prendervi.
Damon: Non serve. Ciao mamma. – gli mosse la manina e iniziò a ridere. – Soli?
Elena: Si. Stefan e Caroline sono partiti appena hai detto che venivi a casa e Rick è a lavoro.
Damon: Bene. Proviamo quella cosa?
Elena: Si. Prima o poi dobbiamo. – salirono.
Damon: Tienilo che riempio il biberon.
Elena: Ti togli tutto quel sangue?
Damon: Per forza. – si ferì la mano e lo riempì.
Elena: Stai bene?
Damon: Ho bevuto prima.
Elena: Ok, tieni. – lo prese, si sedette sul dondolo e gli avvicinò il biberon. Iniziò a bere, mise le mani sul contenitore, ne bevve metà e si staccò. – Santo cielo.
Damon: Che bei dentini. – sorrise. Aveva i canini scoperti e gli occhi rossi, allungò le manine così gli diede il resto del sangue.
Elena: Come faremo a capire che vuole il sangue?
Damon: Penso che si farà capire. – lo sollevò e gli fece fare il ruttino. – Almeno non gli fanno male i dentini.
Elena: Si e gli occhi famelici sono belli come i tuoi. – lo baciò.
Damon: Grazie. – la prese in braccio.
 
  
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