Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: IsaMor    13/01/2015    1 recensioni
...sentì una mano ferma posarsi sulla sua spalla: "Signor Hiddleston, mi perdoni se la importuno. Sono un suo ammiratore.
Thomas l'osservò e vide un uomo alto, della sua stessa età, capelli nero corvino legati in un'elegante coda...Aveva un'aria famigliare, pensò.
"Ci conosciamo?", la domanda gli uscì spontanea.
"Sì, io... Ehm... Come posso dirlo? Io sono lei!", indicando Thomas con un dito delicato e stranamente accusatore...
..."Tom, smettila! Non dire che credi ad una cosa così assurda?"
Thomas alzò lo sguardo in lacrime e tremante verso l'amico in attesa spasmodica di sentirgli dire quella frase: "Tom, tu non hai ucciso nessuno! "
Genere: Generale, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ossessioni inglesi'
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EPILOGO

"Signor Cumberbatch o preferisce essere chiamato Lock?"
L'altro lo guardò dal letto su cui era seduto, faticava a respirare, figurarsi a risponde, ma non voleva dare l'impressione a quell'uomo di essere debole.
"Mi chiami come meglio crede! Non cambia nulla a questo punto!"
"Vero. A questo punto lei non è nè Benedict Cumberbatch e neanche Lock. Però...", si muoveva per la stanza con fare scenico: "Lei è sempre uno dei nostri e come tale pretendiamo sempre che sia fedele alla grande madre Russia!"
"Vi ho mai dato motivo di dubitare della mia fedeltà?"
I due si guardarono per qualche secondo.
"Sì. Quando si è esposto per il suo amico attore Hiddleston! Se non si fosse messo ad indagare non saremmo dovuti intervenire, per sua fortuna direi, visto il pericolo a cui si è esposto!"
Lock si alzò dal letto e andò incontro all'uomo elegantemente vestito, ogni volta che l'aveva incontrato a Londra, gli aveva sempre visto tra le mani un ombrello nero con il manico finemente decorato. Aveva qualcosa di signorile nel suo atteggiamento e molto irritante.
"Io ho sempre fatto il mio dovere. Nessuno sospettava che io fossi una spia. Potevo cavarmela anche senza il vostro intervento!"
Era minaccioso ma anche l'altro ne dava l'idea.
"A dire il vero, aveva già un agente dell'INTERPOL alle costole! Quel Laing stava arrivando alla sua vera identità, se non fosse stato distratto dal suo caso d'omicidio, l'avrebbe capito! Abbiamo eliminato il grosso delle tracce, ritardando l'intervento dei servizi segreti di Sua Maesta, altrimenti a quest'ora sarebbe rinchiuso in una cella con dei torturatori, invece di essere qui assistito da un medico!"
"Tracce, quali tracce?", domandò senza far trasparire la sua preoccupazione per le persone della sua falsa vita precedente.
"L'agente Laing aveva raccolto materiale sul suo passato e come lei ben sa è tutto una menzogna! Stava per capire con chi aveva a che fare. Abbiamo portato via dalla centrale della polizia e da casa sua i documenti riguardanti la sua infanzia e adolescenza. Certo, non siamo stati gli unici a farlo, visto che pure i servizi segreti inglesi volevano nascondere informazioni per proteggere il loro illustre cittadino Branagh. Hanno fatto il nostro gioco!", disse tutto ciò con un tono che a Lock dava ai nervi.
Detestava quell'aria da saputello che conosceva da quando era bambino.
"Non avrete fatto del male a qualcuno?", sibilò di fronte a lui.
"No. Questa volta no! La prossima potrebbe non andare così! Ora veniamo agli affari signor Lock. Per adesso deve restare nascosto per la convalescenza, ma presto dovrà tornare sul campo!"
"Con questa faccia mi riconosceranno ad ogni passo!", sostenne.
"Non sopravvaluti la sua celebrità! La gente dimentica presto!"
"Cosa dovrò fare?"
"Usare le sue conoscenze e il suo talento d'attore. Ora che è libero da quella maschera da bravo attore inglese, sono curioso di scoprire cos'è in grado di fare!"
Sorrise e si avviò verso la porta, l'unica apertura in quella stanza.
"Farò solo ciò che riterrò opportuno! Era questo il patto quando ci siamo conosciuti! Non ucciderò, torturerò o sequestrerò nessuno!"
"Vedremo Lock da quant'è bravo!", lasciò la stanza.
L'uomo si accasciò sul letto, era dolorante. Le costole gli erano state risistemate e i tagli ricuciti, ma richiedevano tempo per guarire del tutto.
In cuor suo sperava che quel tempo passasse il più lentamente possibile.



DUBLINO
Il cellulare vibrò nella tasca del cappotto di Will per la centesima volta quel giorno, ed erano solo le dieci di mattina.
COSA HA DETTO TUO PADRE?
Rispose: ANCORA NON SONO ENTRATO NEL SUO UFFICIO. TI FACCIO SAPERE, ORA SMETTILA CON GLI SMS!
Dopo qualche secondo vibrò di nuovo: SÌ, COME NO! SAPEVI CHE SAREBBE ACCADUTO QUESTO DOPO AVERMI TENUTO CHIUSO IN CASA PER DUE SETTIMANE E AVER ABUSATO DEL MIO CORPO!
Will sorrise, immaginava il ghigno divertito di Thomas, mentre scriveva quelle cose.
La segretaria di suo padre doveva aver capito, da quand'era arrivato, che quelli non erano messaggi di lavoro.
NON FARE IL SANTARELLINO! DEVO RICORDARTI IL TAVOLO DA PRANZO!?
"Will vieni!", disse suo padre affacciandosi alla porta del suo ufficio.
Quando entrò rimase stupito di trovare Damian.
"Ehi, cosa ci fai qui?", gli chiese.
Lui non rispose, si limitò a guardare il vice capo Laing prendere posto dietro la scrivania.
"Damian è qui per farti una proposta!"
Proposta era una parola che non osava immaginare quando si trattava di lui.
"Prima di dirti di cosa si tratta, voglio assicurarti che sei ancora un agente dell'INTERPOL! Sembra che il tuo ragazzo abbia chiesto favori molto in alto. Sicuramente andare a scuola con un membro della famiglia reale aiuta nella vita!"
Non riusciva a credere che l'avesse fatto, ne aveva parlato, ma non lo credeva capace di chiedere un tale favore.
Il cellulare vibrò, ma lui non lo tirò fuori dalla tasca.
"E ora arriviamo alla parte più importante. Damian ha bisogno di collaboratori per dare la caccia a Cumberbatch. Sif ha già accettato. Questa è un'occasione a cui non puoi rinunciare per la tua carriera. I servizi segreti vi useranno come collaboratori e non come loro agenti, quindi farete capo alla sede centrale dell'INTERPOL a Londra. Sono sicuro che l'idea di trasferirti lì non sia un problema per te. Come tuo superiore ti dico di accettare, però come padre spero che tu non lo faccia! Cosa decidi?"
Damian guardava il vice-capo di traverso. Quasi sicuramente era stato zittito dall'uomo, affinché Will decidesse liberamente.
"Com'è possibile che serva una squadra congiunta dell'Interpol e dei servizi segreti per quell'uomo?", la domanda era rivolta a suo padre.
"Cumberbatch è una spia. Non sappiamo quasi nulla di lui e di cosa ha fatto mentre fingeva, piuttosto bene, di essere un attore. Dobbiamo saperlo e trovarlo! Ci sarà anche Andrews nella squadra."
Will aveva già deciso quando aveva sentito parlare di Londra. Sarebbe stato accanto a Thomas, l'unico prezzo da pagare era la compagnia di Damian e il fatto di dover dare la caccia al miglior amico del suo amato. Sif aveva deciso per il bene della sua carriera, lui lo fece per il bene della sua relazione.
"Ok. Vado a Londra!"
La risposta fu fredda e rivolta più a Damian, che fu libero di parlare.
"Ci sarà da divertirsi! Non vedo l'ora d'iniziare. Ci vediamo là!"
Così dicendo, lasciò la stanza.
"Pessima idea Will! Se fossi rimasto qui, prima o poi avresti avuto il trasferimento a Londra! Non sono sicuro che tu abbia preso la decisione migliore per te e soprattutto per Tom!"
"Sta tranquillo papà! Troverò Cumberbatch e mi sbarazzerò di Damian una volta per tutte. Ho capito cosa sta facendo! Non glielo permetterò come in passato!"
Lasciò l'ufficio poco dopo, consapevole che lavorare con Damian era davvero rischioso, Thomas non l'avrebbe presa bene.
Il cellulare vibrò di nuovo. Due messaggi: ALLORA, COSA HA DETTO?
Tornò sul messaggio precedente non ancora letto: STAMANE HANNO CONSEGNATO UN TAVOLO DA PRANZO PIÙ ROBUSTO. TI VÀ DI PROVARLO, APPENA PUOI TORNARE? HIHIHIHI...
Will sorrise. Avrebbe dato la notizia una volta a Londra, magari mentre testava il nuovo tavolo con Thomas.
SONO ANCORA UN AGENTE, QUINDI MI LASCIANO ANCORA USARE LE MANETTE! COM'È IL NUOVO TAVOLO?



~FINE~
   
 
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