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Autore: KatherineSwan    14/01/2015    13 recensioni
CAPTAIN SWAN [AU]: ENCHANTED FOREST.
E se..e se non ci fosse stata nessuna maledizione? E se Emma fosse cresciuta nella Foresta incantata come una splendida principessa? E se non fosse mai arrivata a Storybrooke, avrebbe incontrato lo stesso Killian Jones? Sarebbe stata la principessa di cui il regno aveva bisogno o il suo animo sarebbe stato simile a quello della Salvatrice?
Dal testo: '' «Killian. Posso rivelarti un segreto?»
«Certo. Tutto quello che vuoi.»
«Io non voglio essere una principessa. Voglio andare via da qui, voglio viaggiare, vedere il mondo, vedere tutti gli altri mondi. Ho sentito che ci sono posti che non abbiamo mai neanche immaginato. Io voglio vederli tutti. Non voglio rimanere bloccata qui in questi abiti e vivere reclusa in un castello.»
«Ti ci porterò io. Andremo dove vorrai. Quando sarò grande comprerò una nave tutta mia e viaggeremo verso ogni mondo conosciuto e non.»
«Davvero lo farai per me?»
«E’ una promessa.»
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui a cimentarmi in un'ennesima long, questa volta però sui captainswan.
E' da un pò che mi ronza questa idea in testa, poi sono stata presa dalla long Colifer e ho accantonato un pò tutto il resto.
Premetto che sto pubblicando questo capitolo per vedere se la cosa interessa, probabilmente sarà aggiornata quando finirò l'altra perchè non credo di avere tempo per gestirle entrambe insieme.
Il capitolo non è lunghissimo come mio solito ma è scritto appositamente così perchè ci sono tante cose da spiegare e pian piano verranno inserite nei prossimi capitoli, non vi preoccupate per questo XD
Detto ciò vi lascio a questa specie di prologo, recensite e ditemi che ve ne pare e se mi seguireste anche in quest'altra folle impresa. <3


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«Killian non correre così veloce!»
«Andiamo, Emma! Sei tu che sei lenta.»
«Le principesse non corrono.»
Il ragazzino sorrise, porgendo la mano all’intraprendente biondina che cercava di tenere il suo passo mentre cercavano entrambi di svincolarsi tra gli alberi della foresta per risalire la scarpata che gli avrebbe portati in cima ad una collina.
Da lì il panorama era meraviglioso e Killian, un giovincello di 10 anni, voleva mostrarlo alla sua amica di sempre, Emma, la principessa figlia di Biancaneve e del principe Azzurro.
Aveva solo 8 anni ma era scaltra come sua madre e coraggiosa come suo padre, su questo non c’erano molti dubbi.
I due si erano conosciuti praticamente quando Emma era nata e Killian aveva solo 2 anni, figlio di un ricco nobile e amico del principe.
Da quel momento le loro vite si erano quasi fuse insieme perché i genitori di entrambi speravano che, un giorno, i due ragazzi si sarebbero innamorati e insieme avrebbero regnato sulla Foresta Incantata.
Adesso, tuttavia, erano come fratelli, inseparabili e sempre insieme a cercare pretesti per far infuriare i loro genitori come quella bravata che stavano commettendo in quel momento.
Erano fuggiti dal castello nel cuore della notte solo per attraversare il bosco e vedere la luna piena, direttamente dal punto più alto che avevano trovato.
E lì, sotto i raggi riflessi di quest’ultima sul laghetto in fondo alla collina e le miriadi di stelle che tappezzavano il cielo, si erano sdraiati l’uno vicino all’altra, osservando in silenzio quel bellissimo paesaggio dipinto di fronte a loro.
«Killian. Posso rivelarti un segreto?»
«Certo. Tutto quello che vuoi.»
«Io non voglio essere una principessa. Voglio andare via da qui, voglio viaggiare, vedere il mondo, vedere tutti gli altri mondi. Ho sentito che ci sono posti che non abbiamo mai neanche immaginato. Io voglio vederli tutti. Non voglio rimanere bloccata qui in questi abiti e vivere reclusa in un castello.»
Il ragazzino si mise seduto e la guardò, con un sorriso dipinto sulle labbra e un’espressone furba sul volto, mentre annuiva convinto alle sue parole, come se volesse farle capire che avrebbe fatto tutte quelle cose in futuro e lui si sarebbe assicurato che i suoi desideri si avverassero.
«Ti ci porterò io. Andremo dove vorrai. Quando sarò grande comprerò una nave tutta mia e viaggeremo verso ogni mondo conosciuto e non.»
«Davvero lo farai per me?»
«E’ una promessa.»
 

[15 ANNI DOPO]
Emma camminava nervosa nella sua stanza, non era pronta a tutto questo, non voleva essere una principessa, figuriamoci se voleva sposarsi e prepararsi a fare la regina.
I suoi genitori erano ancora giovani, con tutta la vita ancora da vivere, eppure lei sentiva sulle sue spalle il peso di tutto il regno convinta che, prima o poi, le avrebbero lasciato il testimone e sarebbe stato compito suo quello di difendere la Foresta Incantata.
Sbuffò sonoramente, non appena sentì sua madre che la chiamava a gran voce, annunciandole l’arrivo di Baelfire.
Lui era il figlio del Signore Oscuro e, per quanto la cosa potesse risultare assurda, era un ragazzo d’oro, innamorato da sempre di Emma e tutti al castello speravano che la loro unione avrebbe costretto Tremotino a smettere di incutere terrore nella gente, cosa che lui aveva accettato a denti stretti, solo perché era il desiderio di suo figlio.
Emma gli era molto affezionata, si, eppure non riusciva a togliersi dalla mente l’idea che Killian potesse tornare prima o poi.
Già, Killian, era andato via tanto tempo prima, dopo la morte di sua madre e di suo fratello Liam ed Emma non lo aveva più visto.
Erano passati più di dieci anni e ormai aveva perso il conto del tempo passato, aveva perso la speranza di rivederlo, non sapeva neanche che aspetto avesse adesso, dopo tutto erano cresciuti, lei era diventata una giovane donna e per lui valeva la stessa cosa, avrebbe avuto l’aspetto di un uomo e non più del ragazzino che lei conosceva.
Socchiuse gli occhi, scacciando via quel pensiero e si avviò lungo il corridoio che portava alla sala grande del trono dove era attesa dalla sua famiglia e dal suo futuro sposo.
«Emma, tesoro. Eccoti qui finalmente.»
«Scusatemi se vi ho fatto aspettare.»
«Una principessa non si deve mai scusare.»
La bionda storse il naso dopo quell’affermazione fatta da Baelfire, ma ovviamente lui non sapeva che detestava essere una di quelle principesse che se la tiravano troppo, voleva solo essere libera.
L’unico a cui ne aveva mai parlato, l’unico che sembrava averla capita era ormai lontano dalla sua vita, forse per sempre.
«Il matrimonio è tra due settimane.»
«Così presto?»
Emma trasalì dopo l’affermazione di suo padre, sentendo il sangue raggelarsi nelle vene e la voglia di scappare via che le aveva pervaso la mente e non la lasciava più andare.
Non era pronta per un matrimonio, ma chi voleva prendere in giro, non era pronta per sposare un uomo che non amava, un uomo che non la conosceva minimamente.
Avrebbe potuto mandare tutto a monte, avrebbe potuto annullare tutto ma il suo popolo contava su di lei e si sarebbe fatta forza e avrebbe imparato ad amare il ragazzo, prima o poi.
Sorrise in maniera forzata, cercando però di sembrare sincera.
«Devo andare, allora. Forse sarà meglio iniziare con i preparativi.»
Liquidò tutti in maniera fugace, lasciando un leggero bacio a stampo sulle labbra del suo promesso per poi baciare la guancia di suo padre, prima di incamminarsi a passo svelto verso la sua stanza.
Si fiondò nell’armadio e tirò fuori un completo comodo per una cavalcata nei boschi, dei pantaloni, una camicia con un corsetto e un mantello.
Aveva bisogno d’aria e voleva allontanarsi da quel posto, da tutta quella pressione, da tutte quelle difficoltà.
Pensò che, forse, una cavalcata le avrebbe calmato i nervi ma non fu così.
La paura di quella nuova situazione continuava a bloccarla, a renderla inerme e soprattutto infelice ma allo stesso tempo non voleva deludere i suoi genitori che credevano alle sue parole quando lei gli ripeteva di amare Baelfire e di essere felice di doverlo sposare.
In realtà era vero, lo amava, ma non in quel modo incredibile e passionale con cui si amavano Biancaneve ed il principe, lei voleva la stessa cosa ma il suo futuro marito non era di certo il grande amore della sua vita, quello Emma non lo aveva ancora conosciuto.
Scese da cavallo e si fermò appena dietro un albero, osservando al di là della costa una nave enorme ed una folla riunita attorno che lasciava la principessa colma di curiosità.
Alzò il cappuccio del mantello e si fece largo tra la gente, scansando qualche maleducato qua e la ma rimanendo sempre in silenzio per evitare di farsi riconoscere, non voleva di certo dare scandalo a pochi giorni dalle nozze.
Si limitò a rimanere in disparte, osservando l’uomo che stava tenendo un discorso sulla libertà, sulla voglia di avventura e sul visitare mondi sconosciuti.
Per un attimo la sua mente viaggiò indietro nel tempo, ricordando le parole che lei stessa aveva pronunciato ma scacciò via quel pensiero subito dopo.
Non poteva essere, non poteva crederci, tuttavia quegli occhi color del mare le ricordavano terribilmente quelli di Killian, e per un attimo le mancò la terra sotto i piedi.
Si fece più avanti, scavalcando l’intera folla e si tolse il cappuccio, permettendo all’uomo in piedi sul molo di incrociare il suo sguardo, rimanendone folgorato così come ne era rimasta folgorata lei.
«Killian?»
Sussurrò lei, sgranando gli occhi mentre sentì l’aria mancarle nei polmoni ed il respiro quasi assentarsi completamente, lasciando spazio ad un turbinio di emozioni che vagavano tra la sorpresa, la rabbia, la felicità, un turbinio di emozioni che, in quel momento, desiderava non provare affatto.
Il giovane le sorrise, scendendo con un balzo dalla trave di legno su cui era salito, portando le mani sui fianchi e fissandola con aria soddisfatta.
«Emma!»
Mormorò il suo nome tra i boati e gli schiamazzi della folla che continuava a bisbigliare quanto fosse poco galante rivolgersi alla principessa in quel modo, mentre si chiedevano cosa ci facesse lei da quelle parti.
A Killian non importava, lui era lì con uno scopo ben preciso.
Aveva fatto una promessa tempo prima, all’unica persona che veramente contava per lui e intendeva mantenere quella promessa, in un modo o nell’altro.
«Sono tornato.»
  
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