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Autore: Alpa    20/11/2008    2 recensioni
Non so se sono riuscita nell'intento. Non so se sono riuscita a mantenere intatti i caratteri dei due personaggi: Chuck e Blair. Adoro questa coppia. Fatemi sapere che ne pensate di questa breve fan fiction. Ci tengo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come di consueto, finirono sotto le coperte, dove i loro corpi si avvinghiavano, dove gli spasmi e i sospiri diventavano tutt'uno, dove predominava la carne su tutto il resto.
Fondamentalmente ciò che li legava era pura alchimia, era l'adrenalina che scorreva nelle vene di entrambi nel momento in cui i loro sguardi si incrociavano. Chuck cercava altre donne che gli potessero dare tutte quelle emozioni che solo Blair sapeva dargli. Ma ogni tentativo si dimostrò un fallimento, e non riusciva ad accettare il fatto che la ragazza che riusciva a fargli provare sensazioni del genere fosse proprio Blair, la vipera che per tanto tempo aveva detestato.
Anche Blair non riusciva a capacitarsi dell'idea che Chuck avesse potuto rubarle un pezzo del suo cuore. Dopo ogni incontro ravvicinato che aveva con il signorino Bass, cercava di rimuovere dalla sua testa ogni pensiero che potesse essere legato a Chuck. Per rendere il compito più facile, si autoconvinceva di odiarlo a morte.
Queste strategie non funzionavano, perchè, nonostante i loro litigi, entrambi sapevano che l'uno era indispensabile per l'altra. Ma niente e nessuno sarrebbe stato in grado di portare pace fra loro.

Blair aprì gli occhi, e dinanzi a sè vide Chuck che la guardava con aria compiaciuta.
Il corpo di lei fu sopraffatto da un brivido che le percosse tutta la schiena, e fu sicuramente una piacevole sensazione. Ma non le bastò niente per rientrare nel personaggio: "Cos è? Non hai mai visto una donna dormire?"
Di scatto si alzò e scese dal letto per andare alla ricerca dei suoi vestiti sparsi per la stanza.
"Buongiorno Blair" Chuck rimase impassibile alle sue parole, e un sorriso -come sempre indecifrabile- si stampò sul suo volto. Intanto le porse un bicchiere di succo di frutta.
Blair rinunciò alla ricerca delle sue Manolo Blahnick, e si arrestò davanti a Chuck. Si rivolse a lui con sguardo indagatore, e dopodichè prese il bicchiere. "E' inutile che fai il galantuomo, i tuoi modi cortesi e gentili non servono più a nascondere come sei fatto veramente. Sei uno stronzo, e lo sappiamo entrambi. Con me non hai segreti. Puoi risparmiarti le tue smancerie." e cominciò a sorseggiare il suo succo.
Chuck, ancora impassibile, abbassò lo sguardo a terra e cercò di trattenere la risata: "Ah, dunque sarei io quello che nasconde qualcosa dietro le sue carinerie? Casomai quella sei tu. Blair, Blair cara... sai, non ti facevo così aggressiva a letto. Sei una pantera inferocita che si agita ininterrottamente." provò a poggiarle la mano sulla guancia, ma lei si spostò.
Blair rimase schifata da quelle parole, e l'unico modo di ribattere che trovò in quel momento, fu quello di dire: "Bene Chuck. D'ora in poi datti da fare. Perchè la tua pantera inferocita non ci sarà più"
Finalmente trovò le sue Blahnick e le infilò ai piedi. Senza pensarci due volte prese la sua borsa e, a passo lesto, si diresse verso l'uscio.
Ma una voce la fermò: "Blair..."
Gli occhi di Blair ritrovarono speranza. Avrebbe voluto che dalla bocca di Chuck uscissero due parole, due semplici parole, che avrebbero cambiato le cose, che avrebbero abbattuto tutte quelle barriere che entrambi avevano costruito scioccamente intorno a loro. Non riusciva a voltarsi, rimase con lo sguardo fisso sulla porta dell'ascensore.
"Sì?"
Chuck la guardava, mentre era ferma sull'uscio. Non voleva che se ne andasse così. La guardava sempre più intensamente, come se con il solo sguardo riuscisse a trattenerla, e riuscisse a tenerla con se.
"Non andartene..."
Blair si voltò di scatto verso di lui, e i suoi occhi lucidi e bagnati incrociarono quelli di Chuck.
"Perchè?"
Chuck non riuscì a guardarla più di quell'istante. Abbassò gli occhi sul parquet, e il suo sguardò si soffermò su un braccialetto di brillanti che giaceva a terra: "Perchè hai dimenticato questo"
Prese il braccialetto e glielo porse.
Blair non poteva crederci. I suoi occhi ora non riuscivano più a trattenere tutto quel peso, così le lacrime cominciarono a solcarle il viso. Si avvicinò a Chuck e gli strappò di mano il braccialetto, e di corsa prese l'ascensore, dove potè sfogare tutta la sua ira e il suo dolore senza che nessuno potesse sentirla o vederla.

Nel frattempo Chuck, ancora in vestaglia nella sua suite, si riempì il bicchiere di scotch.

Due parole. Due semplici parole avrebbero cambiato tutto.
  
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