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Autore: katie riddle    14/01/2015    1 recensioni
Nel tribunale c'era un silenzio tombale. La dolce ragazza non sapeva cosa dire, era rimasta basita dalla brutta sorpresa appena ricevuta. Voleva parlare ma il coraggio, che fino a poco prima non avrebbe tardato ad arrivare, non voleva sapersene di tornare dalla vacanza che si era preso senza il suo consenso. Tom, da canto suo non sapeva a cosa pensare , guardò la sua amata con comprensione mista a tristezza e paura per lei, era molto più pallida del solito e aveva gli occhi spenti e tristi quando di solito erano vivaci e molto brillanti.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Il trio protagonista, Lucius Malfoy, Rabastan Lestrange, Tom Riddle/Voldermort
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dunque  mie care eravamo rimaste alla lettura del diario della povera Katie. Cosa succederà adesso? Un disaaaastroo…..nessuno vuole sapere una verità così sorprendente all’improvviso. Ma, vediamo se la nostra ragazza riuscirà a cavarsela.
 
Kingsley finì di leggere quelle parole scritte in una calligrafia raffinata e minuziosa. Era senza parole, si era reso appena conto di quel che aveva letto e non ci poteva credere certo non si può dire che sia un tradimento amare qualcuno… ma Katie la persona più pura del mondo, di cui tutti si sono sempre fidati ciecamente aveva nascosto a tutti un segreto così grande e pericoloso. “Come ha potuto?!” pensò sconfortato a quell’idea. Si guardò intorno e vide face sconvolte ma anche face comprensive e si chiese se qualcuno sapeva di loro e dopo poco si rispose da solo dicendo che certamente qualcuno sapeva come Silente o i suoi genitori era ovvio. Katie da canto suo era immobile e stava guardando dritto davanti a se dritto negli occhi castani di Tom, che cercava di confortarla parlandoli attraverso la telepatia ma, non serviva a niente. Non era stato al corrente di un eventuale diario ed era rimasto stupito come molti, di saperlo. Cercava disperatamente di calmare sia se stesso che lei. Ma, avvertiva un angoscia crescente dentro l’anima di lei, si rese conto di non poter fare nulla per consolarla, quando quel maledetto giudice aveva cominciato a leggere il diario della sua amata, lei alzò lo sguardo e lo guardò ma più si procedeva nella lettura più i suoi occhi diventavano vitrei e lo oltrepassarono come fosse d’aria perdendosi nei ricordi e in quel lontano passato che nessuno quasi ricordava. Lui aveva cercato di seguirla ma non c’era riuscito. Così gli era toccato guardarla impotente. E vederla persa in quei ricordi tanto belli e altrettanto dolorosi.
-Katie…. Disse una voce che lei sentiva attutita. Ella stessa si sentiva lontano chilometri da quella sala diventata troppo piccola e soffocante. Ma a quella voce decise di tornare in se e di lasciare quel dolce torpore avvolgente che aveva sentito nel ritornare nel tempo. In quel tempo dove non esistevano guerre e la felicità era di casa.
-Si? Disse cercando di avere un tono di voce normale.
-Quel che è scritto è tuo?? Chiese Kingsley un ultima volta nella remota speranza di essersi sbagliato. Ma quando vide il volto della bella ragazza tendersi e piano, piano annuire si impose, anche se a malavoglia di crederci.
-Si. Disse lei prendendo un po’ di coraggio , che aveva deciso di ritornare dalla vacanza, o almeno di fare una piccola visita prima di sparire.
-Dunque, codesta è una situazione difficile. Ma cerchiamo di non complicarla maggiormente. Abbiamo scoperto un segreto che a quanto pare ha origini lontane e forse lo abbiamo violato quando ne siamo entrati in possesso. Signor Lestrange, ci ha datto delle informazioni che forse non avremo mai scoperto ma dovrebbe anche rendersi conto dell’imbarazzo in qui ci ha messo, in qui ha messo soprattutto due dei presenti. Le faccio inoltre notare che ha violato la privacy di una, anzi di più persone.
Lestrange che da prima aveva stampato in volto uno dei suoi ghigni non rideva più. Non aveva paura di nessuno ma la prospettiva di essere di nuovo chiuso ad Azkaban non lo alettava affatto, così nel tentativo di difendersi disse:
-Vostro onore sono consapevole di aver infranto la legge ma vi prego, guardate la faccenda con occhi diversi, forse direte che non c’è niente di male nell’amare una persona ma la qui presente non ha solamente amato il Nostro Signore lo ha pure aiutato.
-Bugiardo!!!! Disse la piccola ragazza scattando in piedi come una molla.
-Sei solo un bugiardo   e non sai cosa dici! Non sai minimamente come sono andate le cose ti faccio notare che nel diario non ho annotato tutto e… se ti riferisci ai miei discorsi con Tom sulla magia oscura sappi che non avrei potuto minimamente sapere cosa sarebbe diventato e cosa avrebbe fatto.
Lui ringhiò questa volta
  • Non fare la santa perché non lo sei potevi benissimo saperlo passavi talmente tanto tempo incollata a lui...
  • Non permetterti di parlarli in questo modo!!! Tom infuriato come pochi si era alzato di scatto nel sentire quel verme parlar male di lei di una dea (letteralmente…) della persona più dolce e sensibile al mondo.
  • Non permetterti mai più  capito??? In vita tua di insultare un persona di qui tu non ne sei degno e non ne sei all’altezza!!! Di fronte a lei non sei nessuno solo una persona o forse neppure quella che non merita di essere guardato. E un ultima cosa Katie non era incollata a me passavamo moltissimo tempo insieme perché lo volevamo, perché ci amavamo.
  • Calma!!! Katie, Riddle, sedetevi e tu Lestrange non insultare, in quest’aula non voglio mai più sentire un insulto nessuno se lo deve permettere siamo tra civili e vi pregherei di essere tali. I babbani si comporterebbero meglio di voi, con tutto il rispetto. Disse rivolto ai genitori di Hermione Granger che rannicchiati vicino alla figlia non ci capivano nulla. Detto questo il giudice stanco come non mai si sedette e girò alcune pagine fermandosi davanti ad una completamente bianca se non fosse per una data scritta in cima. Guardò più attentamente per vedere se riusciva a vedere qualcosa, un indizio anche minuscolo per capire, e finalmente dopo qualche secondo di analisi riuscì a vedere una sottilissima linea rosso fuoco in mezzo alla pagina. Si ricordò dell’incantesimo inventato da Katie per poter spostare i propri ricordi dovunque. “Molto ingegnoso” pensò e poi si schiarì la voce per parlare.
-Ora vedremo un video di alcuni anni dopo, la data è il 3 maggio del 1970 le 1 di notte circa.
Detto questo davanti a loro si presentò un grande velo dove le immagini partirono quasi subito.
Due figure di un altezza quasi simili stavano una di fronte all’altra e la seconda con le mani incrociate. Intorno a loro il sole stava tramontando con un  bellissimo spettacolo ma, le due figure non se ne erano neppure accorte erano prese a parlare anche a voce piuttosto alta.
-Come hai potuto ?? disse la seconda figura il quale vestito svolazzava per via del vento. – me l’avevi promesso Tom!!
La prima figura di nome Tom rispose con voce forte:
-Katie ma non capisci? Sarò più forte che mai non sarò più il povero ragazzo venuto dall’orfanotrofio quello cresciuto dai babbani, che ha bisogno d’affetto.
-Tom sei tu che non capisci così farai del male a te stesso e a molte altre persone innocenti che con questa storia non centrano nulla e soprattutto farai del male anche a me e a lei, non puoi prenderla con te a fare cavolate di cui entrambi vi pentirete devi lasciare che faccia la sua strada.
- E lei che ha deciso non lo costretta io.
La ragazza stentava a crederci visto cosa gli aveva raccontato ma decise che non era il caso di approfondire la questione, guardò implorante il ragazzo di fronte a lei e decise di stare zitta e vedere se proseguiva. Ma vedendo che lui non si decideva a dire nulla e si limitava a guardarla decise di proseguire.
-Tommy ti prego sii ragionevole, pensa a quante brutte cose accadranno se tu decidi di intraprendere questa pericolosa strada lo sai che ti porterà lontano da me…
Ma in tutta risposta il ragazzo disse:
-Vieni con me. Ti immagini noi due insieme a governare tutto il mondo magico e magari anche quello babbano. Noi, i re di tutto il mondo, i più forti del mondo. Tu la dea suprema….
-Tom!!!! Disse lei indignata – come puoi minimamente pensare che io voglia seguirti in questa folle impresa?! Non puoi pensare veramente che io decida di lasciare tutto e fare del male anche alle persone a qui voglio bene.
-Katie… non posso…. Non hai intenzione di venire con me ??? disse lui abbassando impercettibilmente la voce.
In sala che già regnava un silenzio assoluto non si sentì volare neppure una mosca. I presenti trattennero il fiato ansiosi di sapere cosa sarebbe successo.
-Tra noi è finita. Disse il ragazzo con voce spenta.
-Cosa? Chiese con voce rotta ridotta ad un sussurro mentre nella mente gli si disegnò chiaramente le parole di Tom. E piano, piano rimaneva più stupita, non poteva credere a quel che aveva appena sentito.
-Restiamo amici comunque.? La  sua era più un affermazione che una domanda vera e propria. La ragazza annui anche se non ci credeva pienamente. Sentiva gli occhi pizzicare e quella fastidiosa sensazione alla gola che preannunciava il pianto imminente. Tom se ne accorse, almeno in minima parte perché chiese:
-Tutto  a posto??
-Oh... sì non preoccuparti stavo solo pensando. Anche se i suoi occhi e la sua faccia dicevano altro. Il ragazzo, parlò pensando, ingenuamente che la ragazza dicesse la verità.
-Ehm… allora scendiamo per cena??
-Ah sì arrivo. Va avanti tu io scendo tra un attimo.
Detto questo il ragazzo lasciò la stanza scoperta che in tutta onestà era la Torre di Astronomia. Sentendo la porta chiudersi e i passi di lui affievolirsi decise che non c’era più motivo di trattenersi. Scoppiò in un pianto irrefrenabile, con le lacrime che scendevano come una fontana da quei dolci occhi , che una volta sono stati accesi, dopo altri attimi di pianto decise di calmarsi, e quasi con rabbia si asciugò gli occhi, correndo in direzione dei dormitori.
Non appena si presentò la scena del pianto, Sirius guardò Katie che era a sua volta impegnata a guardare gli occhi di Tom che rispondevano alla tacita conversazione. Ma vedendo l’insistente sguardo dell’uomo decise di guardarlo e vide i lineamenti solitamente fini diventar contratti dalla rabbia e dal disappunto per ciò che aveva appena visto. I suoi occhi erano in un espressione che  tradotta nella lingua parlata significherebbe sicuramente: “ non avevo la minima idea di quanto tu abbia sofferto per quel s….. idiota. E giuro che se ne esce vivo lo faccio a pezzi io ma come si è permesso di maltrattarti in quel modo ?!, sapeva benissimo quanto tenevi a lui. Ha solo pensato per se stesso dimenticandosi degli altri.” Lei cercò di trasmetterli calma ma, inutilmente.
Non trovò nessuno a impedirgli la furiosa attraversata dei corridoi siccome erano tutti a cena. Arrivò presto nella sala comune dei Serpeverde anch’essa deserta salì di corsa le scale e una volta nella propria stanza sbatte la porta con rabbia tirando dal dito l’anello di fidanzamento di Tom di quattro anni fa, che volò finendo in un angolo della stanza. La ragazza si buttò nel letto tirando furiosamente le tende verde-smeraldo. Il suo pianto ricominciò più forte e doloroso con singhiozzi a intervalli sempre più vicini tra loro. Dopo un tempo indescrivibile il pianto si fermò come se qualcuno lo avesse tagliato di netto, si sentiva solo un respiro affannoso dato sicuramente da tutto il tempo passato a piangere ininterrottamente. Le tende venero spostate e dal letto solitamente ordinato si alzò una ragazza coi capelli arruffati  e gli occhi a dir poco gonfi. Andò in bagno e dopo poco usci fresca e messa a posto, come se niente fosse successo, si diresse nell’angolo della stanza dove si trovava l’anello e lo raccolse mettendoselo nella tasca interna del mantello, prese un libro marroncino e uscì dalla stanza dirigendosi nella propria sala comune, dove pochi erano rientrati e si sedette comodamente sul divano vicino ad un camino ardente. Non dovette attendere molto perché la stanza si riempisse di persone felici e chiassosi, come sempre, con essi apparvero anche altre persone, i suoi amici, che con passo spedito si diressero verso di lei e chi per terra chi su sedie o vicino a lei cominciarono a parlare facendogli domande a raffica.
-Perché non sei venuta a cena? Tutto a posto? E’ successo qualcosa? E via così. Pazientemente senza distogliere lo sguardò dal libro rispose a tutte le domande.
-Senti, Katie avrei bisogno di un aiutino per il tema di trasfigurazione non è che mi presteresti il tuo… per favoooooreeee. Disse una voce mielosa e fastidiosa allo stesso modo.
-Lestrange, sei sempre il solito! E va bene ma mi raccomando non copiare.
-Impossibile… si senti pronunciare dalla bocca del ragazzo steso a pancia in giù sul pavimento.
Di fianco a lei c’era un'altra persona di qui però non se ne accorse o non volle accorgersi, che, però non era dello stesso parere.
-Katie ascolta avrei da dirti … cominciò in serpentese ma la ragazza non lo lasciò finire.
-Pensavo che nella torre mi avessi detto tutto.
-Katie… per favore
-Katie un corno. Fece lei ancora in serpenrese.
-Avete finito di parlare in serpentese voi due?? Chiesero Narcissa e Severus all’unisono.
-Scusate ragazzi sono un po’ stanca. Lestrange metti il tema su tavolo in fondo. Vado a fare una passeggiata, ho bisogno di aria. Detto questo si allontanò dalla sala grande. Una volta fuori da essa, ricominciò a correre per i corridoi salendo anche le scale finche’ non si fermò davanti ad una porta nera con ghirigori davvero belli prese una chiave oro, dalla tasca del mantello, con mani tremanti la girò nella serratura, poi si intrufolò nella stanza chiudendo a chiave la porta e correndo nella stanza da letto, accese la musica al massimo si abbandonò sul letto a baldacchino con tende blu lapislazzuli, coperte di velluto blu e argento. Con la melodia della canzone tristissima Katie ricominciò a piangere con le lacrime che scendevano come gocce di pioggia.
La proiezione si fermò lì. Con La dolce Katie in lacrime e con gli altri che avevano capito….cosa avevano capito??? Be…niente.
Tom guardava Katie chiedendole scusa in tutte le lingue possibili e immaginabili mentre Sirius continuava a guardare lui con occhi da assassino. Katie non diceva nulla perché non sapeva cosa dire sapendo che gli altri erano rimasti sorpresi nel vederla in quella situazione. Kingsley non osava guardarla, era in imbarazzo per aver creato quella situazione e non sapeva cosa fare se continuare oppure no non sapeva cosa aspettarsi in seguito e aveva paura di scoprirlo.
 
 
 
 
 
             Note del Autore
           Allora….spero che questo capitolo non sia troppo lungo e noioso. E se lo è  
           ditemelo così rimedio e non vi annoio troppo!!!!
            Spero comunque che vi piaccia e…fatevi sentire ho bisogno di sapere cosa ne
           Pensate.
 
 
 
  
 
 
    
 
 
  
   
 
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